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beato gherardo mecatti | ||
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L’ipotesi più accreditata sulla nascita di Gherardo (o Gerardo) Mecatti è quella che fissa la data in un giorno imprecisato del 1174, e pare che sia nato da una famiglia di contadini benestanti nel villaggio di Villamagna, a poca distanza da Firenze. Rimasto orfano di entrambi i genitori intorno all’età di 10 anni, sembra che sia stato accolto da una nobile famiglia fiorentina, e che al servizio di un cavaliere appartenente a questa famiglia sia partito per la Terra Santa, probabilmente nel corso di quella che, nel 1197, fu definita la “crociata dei Tedeschi”. Caduto nelle mani dei Turchi e riscattato dopo un periodo di prigionia, il giovane Gherardo, ormai separato dal suo cavaliere, rimase in Palestina per qualche tempo visitando i luoghi santi prima di ritornare a Firenze e ritirarsi in preghiera e meditazione in un oratorio nei pressi del suo villaggio natio. Pochi anni dopo, unitosi ad un gruppo di Ospitalieri di San Giovanni di Gerusalemme, si imbarcò nuovamente verso la Palestina e qui giunto, dopo una navigazione funestata da ripetuti assalti di pirati, si consacrò totalmente alla preghiera e all’assistenza dei pellegrini e dei malati, guadagnandosi ben presto la riconoscenza e il rispetto di tutti. Di carattere umile e ritroso, Gherardo mal sopportava queste manifestazioni di venerazione e dopo sette anni di questa vita chiese, ottenendolo, il permesso di tornare in patria. Tornò a stabilirsi nei pressi di Villamagna, alternando il servizio ai poveri e ai malati con la meditazione e la preghiera. La tradizione vuole che ogni settimana si recasse in pellegrinaggio a tre chiese vicine: una il lunedì in suffragio delle anime purganti, una il mercoledì per la remissione dei propri peccati, la terza il venerdì per la conversione degli infedeli; negli altri giorni si dedicava alle opere di carità. Fu durante uno dei suoi pellegrinaggi alle chiese del vicinato che, nella località in seguito denominata L’Incontro, si imbatté in Francesco d’Assisi, in viaggio da quelle parti con i suoi seguaci. Il santo lo volle tra i suoi terziari, e da quel giorno Gherardo indossò il saio francescano, curiosamente addobbato con la croce degli Ospitalieri. Sul luogo dell’incontro, Gherardo eresse un oratorio nel quale finì col ritirarsi in eremitaggio. Qui visse fino alla fine dei suoi giorni, assistito negli ultimi tempi da alcune suore. Anche sulla data della sua morte regna l’incertezza: mentre il mese (maggio) è riportato da tutte le agiografie che lo riguardano, il giorno oscilla tra il 13 e il 25… di che anno? secondo alcuni il 1242, ma c'è chi dice il 1245, il 1254 o addirittura il 1276. Comunque sia, all’epoca della sua morte era già talmente venerato che le autorità diedero ordine di “seppellire” il suo corpo tra i rami di una grande quercia sorvegliata dai soldati per evitare che i cacciatori di reliquie se ne dividessero le spoglie. |
IL FRANCOBOLLO![]() Emesso dal Sovrano Ordine Militare di Malta Yvert 91 |
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