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SAn michele di tver
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Santa Pazienza




Figlio del principe Yaroslav III, Michele nacque nell’inverno del 1272 pochi mesi dopo la morte del padre che, in punto di morte, si era fatto ordinare monaco. Fu la principessa Xenia, sua madre, a occuparsi della sua educazione che, in previsione del ruolo che Michele avrebbe ricoperto come erede del padre, fu affidata alle personalità più alte della città di Tver, sede della Rus’ più importante della Russia dopo la disgregazione della Rus’ di Kiev.

Nel 1285 il giovane Michele, che le cronache descrivono come “nobile e coraggioso oltre ogni dire” e “dotato di di animo nobile e amante della patria” assunse a pieno titolo la sua carica di Gran Principe di Tver e pochi anni dopo dimostrò tutto il suo valore quando, nel 1293, Tver divenne il centro della resistenza contro l’avanzata dei mongoli dell’Orda d’Oro.

Sul finire del 1294, nella Cattedrale della Trasfigurazione del Salvatore, il principe Michele sposò la principessa Anna Dmitrievna di Rostov, più conosciuta con il nome di sant’Anna Kashinskaya, e dal loro matrimonio nacquero la figlia Teodora, morta in tenera età, e quattro figli: Dimitri, detto “Occhi Terribili”, Alessandro, Costantino e Basilio.

Degno continuatore del lavoro di suo padre, si trovò a mediare con la potenza dell’Orda d’Oro mongola sempre cercando di ricavarne il massimo dell’autonomia e una posizione di importanza per la Rus’ di Tver, sotto la quale ambiva a unire tutte le altre Rus’, a partire da quella della non lontana Mosca. Mirava infatti a riunire un paese frammentato, ma che aveva "una sola fede, una sola lingua, e gli stessi ricordi e tradizioni"; non a caso fu lui a voler essere per primo indicato come “principe di tutte le Rus'": centrale, in questo suo progetto di unificazione, il ruolo della religione.

Nel 1317 Jurij Danilovic, principe della Rus’ di Mosca, rivale di Michele per la supremazia, insinuò nel Khan dell'Orda d'Oro il dubbio che Michele si volesse sottrarre al controllo dei mongoli. Il Khan allora conferì a Jurij le cariche che erano state di Michele, gli concesse la mano della sorella Koncaka e mise al suo servizio alcuni reparti tatari per aiutarlo a combattere Michele.

Nonostante questo aiuto, sul finire del 1317 Michele sconfisse Jurij in battaglia catturando, nel gran numero di prigionieri fatti, anche Koncaka, che morì in prigionia. Fu così costretto a presentarsi a processo davanti al Khan che, ritenutolo direttamente colpevole della morte della sorella, lo fece gettare in prigione a Saraj Batu, capitale del suo impero. Qui venne ucciso, molto probabilmente da sicari al servizio di Jurij.

Il corpo di Michele Yaroslavic fu restituito solo dopo un anno alla moglie Anna Kashinskaya e le sue spoglie furono seppellite nella Chiesa della Trasfigurazione di Tver', dove ancora giacciono. La Chiesa Ortodossa Russa lo venera come santo, fissando la sua celebrazione al 22 novembre.

 

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Russia
il 5 dicembre 2018
nel 700° anniversario della morte

Yvert 7985
Dentellato 11½

IL SANTINO*



* In Russia la tradizione dei "santini" è sostituita da quella delle "icone", piccole immagini di santi dipinte o smaltate su supporto ligneo, spesso dotate di ricche cornici in metallo pregiato..