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SAn gregorio di narek
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Santa Pazienza




Gregorio Andzevatsi nacque in in imprecisato villaggio sulle rive sudorientali del lago di Van intorno alla metà del X° secolo. Al giorno d'oggi la regione fa parte della Turchia, ma all'epoca era uno dei tanti regni semi-indipendenti che formavano la Bagratid Armenia, la Grande Armenia dominata dalla dinastia dei Bagratuni, che occupava un territorio molto più grande di quello che corrisponde al moderno stato armeno.

Khosrov, padre di Gregorio, era un catholicos, vale a dire una sorta di patriarca locale della Chiesa Apostolica di Armenia, una delle prime comunità cristiane a stabilirsi in questa parte dell'Asia. La Chiesa armena, oltre evidentemente a non prevedere il celibato dei propri sacerdoti, aveva anche la caratteristica di investire i catholicos di un'autorità abbastanza ristretta a livello locale. Khosrov però, almeno in questo campo, aveva un concetto del proprio ruolo un po' più ampio, simile a quello degli arcivescovi della Chiesa di Roma, e questo gli costò la scomunica.

Questo non impedì tuttavia a Gregorio di essere educato in un monastero armeno. Lui e il fratello Giovanni furono infatti ammessi al Narekavank, il monastero di Narek, attivo già da oltre un secolo, che stava in quegli anni conoscendo un periodo di espansione soprattutto grazie alla presenza di un grande studioso, Anania di Narek, che dei due fratelli era anche zio materno.

A quel tempo l’Armenia, non ancora dilaniata dalle lotte tra Turchi e Mongoli, viveva un periodo tranquillità, creatività e pace, cosa che permise alla nazione una fioritura artistica notevolissima e nella quale Anania prima e Gregorio poi svolsero un ruolo importantissimo.

Nel monastero di Narek infatti Gregorio, dopo essere stato ordinato sacerdote nel 977, trascorse tutta la vita, dedicandosi all'insegnamento della teologia e divenendone abate alla morte di Anania. Il suo nome e la fama dei suoi insegnamenti continuarono ad attirare al monastero studiosi da tutte le parti dell'Armenia, ma attirarono su di lui anche l'invidia di certi suoi confratelli, che tentarono in tutti i modi di screditare la sua figura... operazione che non ebbe tuttavia molto successo, dato che già in vita Gregorio era cicondato da un alone di santità e la voce popolare giungeva anche ad attibuirgli alcuni miracoli.

Oltre che illuminato teologo, Gregorio fu anche scrittore e poeta. Tra le sue opere più conosciute c'è un commentario al Cantico dei Cantici, e numerosi panegirici tra i quali uno molto importante in onore alla Madonna. Ma l'opera letteraria che più di ogni altra ha colpito la sensibilità di dotti e popolani è costituita dai 95 "ban" (termine che corrisponde grosso modo al greco "logos") delle Lamentazioni di Narek, opera scritta durante e immediatamente dopo una grave malattia che secondo alcuni coincise con il periodo in cui i suoi nemici si accanirono vanamente contro di lui. Le Lamentazioni costituiscono uno dei più importanti esempi di poesia mistica del primo millennio.

Come teologo infine Gregorio sviluppò una visone del culto mariano estremamente innovativa per i suoi tempi, al punto di prefigurare, con quasi nove secoli di anticipo, la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Ed è anche in considerazione di questo aspetto che la Chiesa Cattolica, che già lo venerava cone santo nel giorno del 27 febbraio, ha voluto elevarlo al rango di Dottore Universale della Chiesa con una lettera apostolica emessa da papa Francesco il 12 aprile del 2015.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dall'Armenia
l'8 giugno 2001

Michel 430
Dentellato 14¾ x 14
IL SANTINO