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SAn basilio di ostrog
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Santa Pazienza




Stojan Jovanovic nacque il 28 dicembre 1610, in un villaggio della pianura di Popovo, in Erzegovina, che all’epoca faceva parte dell'impero ottomano. Dal padre e dalla madre, umili contadini, si dice abbia ereditato grazie e gentilezza d’animo, e fin da bambino si dimostrò servizievole, obbediente e disposto al lavoro e allo studio.

Le autorità ottomane, che avevano l’usanza di inviare alla corte di Costantinopoli i giovani che dimostravano di avere buone doti per farne eunuchi, servi e impiegati della corte imperiale, si accorsero ben presto di Stojan, e i genitori, per proteggerlo dalle mire dei turchi, decisero di portarlo nel vicino monastero di Zavala, dove suo zio paterno, lo ieromonaco Serafim era al tempo egumen, cioè abate.

Al sicuro tra le mura del monastero ortodosso della Presentazione della Beata Vergine Maria Stojan si dedicò allo studio, approfittando di una biblioteca fornitissima e degli ottimi maestri che vi si trovavano, e divenne ben presto un maestro nella lettura e nello studio della Bibbia e dei misteri cristiani fondamentali, tanto che lo zio, dopo pochi anni, lo incoraggiò a spostarsi presso il monastero della Santissima Madre di Dio di Tvrdo, nella vicina città di Trebinje, dovrebbe avrebbe potuto approfondire i suoi studi teologici.

Nonostante la sua naturale ritrosia ad accettare cariche ecclesiastiche, la sua sapienza e la sua carità finirono con l’attirare l’attenzione delle gerarchie ecclesiastiche, e l’ancor giovane Stojan, che nel frattempo aveva assunto il nome di Basilio, venne eletto arcivescovo metropolita dell’Erzegovina, carica che mantenne per 10 anni durante i quali si distinse per l’impulso che seppe dare alla diffusione della fede cristiana, con la costruzione di nuove chiese e monasteri.

E proprio in uno di questi, quello che aveva voluto fosse fondato sui resti di due chiese ipogee scavate su una parete scoscesa a Ostrog, nel Montenegro scelse di ritirarsi quando nel 1649 decise di rinunciare alla carica di vescovo per darsi a una vita di preghiera, penitenza e meditazione.

A Ostrog, dopo la sua morte avvenuta il 29 aprile 1671, Basilio fu sepolto e la sua tomba, collocata in una delle due chiese ipogee, divenne presto un luogo di pellegrinaggio per i cristiani, sia ortodossi che cattolici, e anche per i musulmani, fin lì attratti dalle notizie dei miracoli ottenuti per intercessione del santo.

Il monastero di Ostrog è oggi uno dei maggiori siti di pellegrinaggio presenti nei Balcani e accoglie annualmente un gran numero di pellegrini, particolarmente nel periodo della Pentecoste.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Jugoslavia
il 15 dicembre 1992

Yvert 2443
Dentellatura 13¾

IL SANTINO




* Nelle zone di cultura slava dell'est europeo, dove Basilio di Ostrog è principalmente venerato, la tradizione dei "santini" è sostituita da quella delle "icone", piccole immagini di santi dipinte o smaltate su supporto ligneo.