pagina inizialegli autorifilatelia religiosale rubrichesanta pazienza
 
SAn taurino di Évreux
torna a

Santa Pazienza




Le notizie storicamente attendibili sulla vita di Taurino sono praticamente inesistenti: tutto quello che si sa di lui è riconducibile a leggende popolari e a un manoscritto del X secolo, che trae a sua volta ispirazione da una agiografia della metà del secolo precedente, attribuita al monaco Deodato.

Anche lo scritto di Deodato, in linea con quelli che erano i criteri del tempo, mescola largamente fantasia e realtà, e una delle sue preoccupazioni principali sembra essere quella di dimostrare una sorta di filiazione spirituale diretta tra i primi apostoli e coloro che, come Taurino, erano impegnati a diffondere la fede cristiana tra le popolazioni ancora largamente pagane della Gallia tra il III e il IV secolo.

Così, nel racconto a metà tra storia e leggenda, la madre di Taurino, Eustizia, riceve una sorta di "annunciazione" ad opera di un angelo che la avverte che il bambino che porta in grembo è destinato a diventare un privilegiato da Dio. E il collegamento tra Taurino e i primi apostoli viene assicurato dallaconfusione tra la figura di san Dionigi, che verso la metà del III secolo fu il primo vescovo di Parigi e con il quale quasi certamente Taurino entrò in contatto, e quella di Dionigi Aeropagita, vissuto ad Atene duecento anni prima e discepolo di san Paolo. Secondo la leggenda, Taurino sarebbe stato affidato da papa Clemente all'Aeropagita perché questi lo educasse, ed essendo Dionigi a sua volta stato istruito da san Paolo, ecco che si realizzava una sorta di filiazione spirituale tra i primi apostoli di Cristo e i primi vescovi delle città francesi.

Del resto, anche il termine "vescovo" non ha in questo contesto il significato che noi gli diamo oggi: si trattava piuttosto di missionari che raggiungevano contrade e popoli dei quali a malapena conoscevano la lingua e si impegnavano nell'evangelizzazione sfidando la diffidenza della gente. Di Taurino si narra che al suo arrivo a Évreux si trovò ad affrontare per tre volte il demonio, sotto forma di leone, orso e bufalo, e ognuna di queste rappresentazioni indica in realtà una forma religiosa preesistente.

Uscito vittorioso da queste sfide, Taurino si conquistò un largo seguito popolare, e passò gli anni seguenti a costruire chiese e demolire templi pagani, il che gli attirò l'ostilità delle autorità locali. Imprigionato e torturato a più riprese, morì tuttavia seduto in mezzo ai suoi fedeli dopo aver celebrato la sua ultima messa; il suo corpo fu sepolto "sotto una pietra, un miglio ad ovest".

Si dice che sia stato l'eremita Landolfo, duecento anni più tardi, a ritrovarne le spoglie e a edificare sul luogo del ritrovamento una basilica che fu in seguito trasformata nel primo monastero intitolato a san Taurino. Di qui, ai tempi dell'invasione normanna, i resti di Taurino furono sparsi un po' per tutta la Francia, e se ne ha traccia a Cluny, a Chartres e a Gigny fino a che, verso la metà del 1200, Gilberto, abate di san Taurino, ordinò la costruzione di un grande reliquiario di rame dorato, ornato di argento, smalti e pietre preziose e costruito in forma di basilica. Al suo interno furono riunite tutte le reliquie del santo, cosa che nel Medioevo generalmente sanciva in maniera ufficiale la canonizzazione.

Oggi il reliquiario (in effigie sia al francobollo che al santino) è conservato in una cappella della cattedrale di San Taurino a Évreux, città nella quale il santo predicò e dove particolarmente vivo è il suo culto. Di Évreux, san Taurino è il patrono e qui la sua festa, che già nel 675 era fissata dal Martirologio di Usuardo all'11 di agosto, è celebrata con particolare solennità.

IL FRANCOBOLLO



Emesso dalla Francia
il 25 febbraio 1995

Yvert 2926
Dentellato 12½ x 13
IL SANTINO