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Santa Pazienza




Juana Enriqueta Josefina de los Sagrados Corazones Fernàndez Solar nacque a Santiago, in Cile, il 13 luglio 1900, da una coppia molto devota e facoltosa. La sua fu un'infanzia felice e senza pensieri, da ragazza di buona famiglia che si interessava di sport e di musica e aveva molti amici.

Era anche molto devota, tanto che partecipava quotidianamente alla messa nella cappella di famiglia. La sua prima esperienza scolastica fu nell’istituto retto dalle Carmelitane Scalze, e benché ci sia rimasta solo pochi mesi per poi trasferirsi alla scuola delle Dame del Sacro Cuore, quella prima esperienza scolastica era destinata a segnare la sua vita.

Affascinata infatti dalla figura di una grande carmelitana del passato, Teresa di Lisieux, quando qualche anno dopo fu in grado di leggere e capire a fondo la Storia di un’anima decise a sua volta di entrare nel Carmelo. Aveva all’epoca 15 anni, e alla sua decisione contribuì in maniera determinante una delle esperienze mistiche di locuzione interiore durante la quale, come le accadeva da quando all’età di 10 anni aveva ricevuto la Prima Comunione, si era intrattenuta in conversazione con Gesù.

Alla giovane Juana, sofferente per i postumi di uno dei tanti attacchi di appendicite che la afflissero durante l’adolescenza, Gesù avrebbe parlato “...e mi fece capire quanto fosse solo e abbandonato nel Tabernacolo. Mi disse di tenergli compagnia. Allora mi diede la vocazione, poi mi disse che voleva per Sé il mio cuore e che divenissi carmelitana. Da questo momento passavo la giornata intera in intima conversazione con Nostro Signore e mi sentivo felice di star sola”.

I genitori, data anche la sua giovane età, erano restii a vederla prendere i voti, ma acconsentirono farla entrare come interna nel collegio delle Dame del Sacro Cuore, dove già studiava. La assecondarono anche quando, entrata nell’associazione giovanile dei Figli di Maria, si dedicò a insegnare il catechismo in parrocchia e si impegnò in opere di carità, mostrandosi soprattutto interessata ad aiutare i bambini poveri.

Nel frattempo Juana continuava ad approfondire la sua conoscenza dell’ordine delle Carmelitane Scalze leggendo le opere di santa Teresa di Gesù, di Teresa del Bambino Gesù e di Elisabetta della Trinità, e all’età di 19 anni coronò il suo sogno entrando come novizia nel Carmelo della città di Los Andes il 7 maggio 1919.

La casa era molto povera e piuttosto malandata, senza elettricità e servizi igienici, ma Giovanna fu affascinata dalla stretta osservanza delle suore, dalla semplicità delle loro vite e dalla loro evidente felicità, e ai genitori preoccupati per lei dichiarò che nella possibilità di dedicarsi totalmente a Dio aveva già trovato il Paradiso in terra.

Prese il nome di Teresa di Gesù come la fondatrice dell’ordine Teresa d'Avila e, seguendo il suo esempio e la tradizione carmelitana, si dedicò alla preghiera mistica e contemplativa e intrattenne una fitta corrispondenza spirituale con sacerdoti e peccatori, lavorando per la santificazione degli uni e il pentimento degli altri.

Il 2 aprile 1920, sei mesi prima di terminare il noviziato e di poter professare i voti religiosi, fu colta da un attacco di tifo talmente violento da indurre il suo confessore ad amministrarle gli ultimi sacramenti e ad accettare la sua professione religiosa in articulo mortis.

Teresa morì la sera del 12 aprile 1920 come carmelitana professa: la causa della sua canonizzazione fu aperta nel 1947 e portò alla beatificazione, proclamata da Giovanni Paolo II durante il suo viaggio in Cile nel 1987; fu proclamata santa (la prima santa cilena) dallo stesso pontefice nel 1993 col nome di santa Teresa di Gesù di Los Andes.

Il suo culto è molto diffuso in America del Sud, tanto che nel 1988, poiché il piccolo e vecchio monastero di Los Andes non era più sufficiente ad accogliere la moltitudine di pellegrini, fu costruito a Rinconada un nuovo monastero, retto anch'esso dalle Carmelitane Scalze, dove la salma di Teresa fu traslata.

 

IL FRANCOBOLLO



Emesso dal Vaticano
il 23 giugno 2020
nel centenario della morte

Yvert 1847
Dentellatura 13¾ x 13½


IL SANTINO