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Santa Pazienza




Vissuto nel II secolo Vittore I, talvolta indicato erroneamente col nome di Vittorio, fu il primo dei tre papi di origine africana avuti dalla Chiesa, ed ai quali le poste tunisine hanno dedicato un’emissione. Il Liber Pontificalis lo indica infatti come afer (africano) e pone l’inizio e la fine del suo pontificato rispettivamente nel 189 e nel 199, anche se alcune fonti anticipano e ritardano di poco queste date.

Era probabilmente di etnia berbera, e sicuramente mantenne sempre un vivo interesse e una sentita partecipazione negli affari della Chiesa di quella che allora si chiamava Africa Proconsolare, anche perché durante il suo pontificato fu costretto ad intervenire più volte per dirimere le dispute teologiche che in quei primi decenni di cristianesimo agitavano, spesso sconfinando nell’eresia, la vita della Chiesa.

L’Africa Proconsolare fu terreno fertile (e lo sarà per diversi secoli ancora) per questi movimenti di pensiero teologico, così come lo fu l’Asia Minore, dove Vittore si trovò ad affrontare la cosiddetta “questione quartodecimana”, convocando il primo sinodo romano di cui si abbia notizia certa, allo scopo di definire una data comune per la celebrazione della Pasqua.

Per la maggior parte dei cristiani delle province asiatiche infatti la Pasqua di Resurrezione si sovrapponeva alla Pesach ebraica, ed era fissata invariabilmente nel 14° giorno di Nisan, indipendentemente dal fatto che tale giorno cadesse o meno di domenica. Non si sa se la questione fu poi effettivamente ricomposta durante il suo pontificato, ma è certo che già nel III secolo non si hanno più notizie della “questione quartodecimana”.

Di Vittore sono citati anche alcuni scritti contro altre eresie, come lo gnosticismo, l’adozionismo e secondo Tertulliano, anche il montanismo, ma quello che più di tutti è interessante da un punto di vista storiografico è il cosiddetto Canone Muratoriano, a lui attribuito, che elenca le opere accettate come testi canonici dalla Chiesa, ed è il primo documento ecclesiastico redatto in latino anziché in greco.

Vittore, il cui pontificato era iniziato sotto l’imperatore Commodo, noto per la sua tolleranza nei confronti dei cristiani, ebbe anche una certa influenza sulla corte imperiale, giungendo ad ottenere la liberazione di un gruppo di cristiani ridotti in schiavitù per lavorare ad metalla, nelle miniere della Sardegna.

Nella seconda parte del suo pontificato tuttavia l’atteggiamento del nuovo imperatore Settimio Severo (anche lui originario dell’Africa Proconsolare), pur senza sconfinare nella persecuzione aperta, fu molto meno tollerante, giungendo ad autorizzare episodi di repressione violenti, che in molti casi, soprattutto proprio in Africa, assunsero l’aspetto di una vera e propria persecuzione.

Pare che proprio in seguito ad uno di questi episodi Vittore sia andato incontro al martirio, nell’estate del 199. Sepolto nei pressi della Tomba di Pietro nella Necropoli Vaticana, la sua memoria, celebrata da cattolici, ortodossi e copti, è fissata al 28 luglio.

 

IL FRANCOBOLLO


Emesso dalla Tunisia
il 25 dicembre 2019
nella serie "I tre papi africani"

Yvert 1909
Dentellatura 14 x 14¼

IL SANTINO