STORIA POSTALE


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MONTECARLO: un disguido interessante
di Francesco Aragno

Il 7 gennaio 1878 il Comandante del 19° Regimento Cavalleria (GUIDE) di stanza a Brescia indirizzava al Sindaco di Montecarlo una lettera di diniego di licenza al Soldato Fornaciari Giovanni per interessare i di lui parenti.


La lettera protocollata il 7 gennaio fu scritta il 9 e spedita lo stesso giorno dall’Ufficio postale di Brescia. La lettera era in franchigia per servizio e portava il relativo bollo ovale di colore verde:


- “R .POSTE” 19° REG.CAVALLERIA (GUIDE) sulla fronte e ripetuto sul retro
- il bollo circolare di BRESCIA con la data 9 - 1 – 78 5S (ore 5 della sera)
- l’indirizzo era “Al Sindaco di MONTECARLO” senza ulteriore indicazione.

All’Ufficio delle Poste di Brescia, dato che la lettera portava il bollo di franchigia non venne tassata e inoltrata all’unico MONTECARLO conosciuto dall’addetto delle Poste di Brescia che è quello del Principato di Monaco e di questo seguì il percorso. A nessuno viene il dubbio sulla compatibilità della franchigia con un percorso estero.

Il giorno dopo 10 gennaio la lettera era a Montecarlo nel Principato di Monaco e riceveva anche sulla fronte il bollo rosso a doppio cerchio del tipo francese, (capovolto rispetto al fronte della lettera).



ITALIE - MONACO 10 JANV 78.

Al retro della lettera un altro bollo sempre a doppio cerchio tipo francese

MONACO PRINCIPAUTE 3° 10 JANV 78.


Assolutamente nessun segno di tassazione o di posta ma a Monaco-Montecarlo una mano gentile scrisse in italiano sulla fronte della lettera in alto (Italia!!) e in basso “provincia Altopascio”.

L’addetto delle poste di Monaco Principato sapeva bene che esiste un MONTECARLO anche in Italia ma come località di riferimento non sapeva che era Lucca il capoluogo della Provincia, ma conosceva ALTOPASCIO e la lettera ritornò in Italia con il bollo di Altopascio.

ALTOPASCIO – 12 GEN 78

È probabile che la lettera sia poi arrivata a destinazione al Sindaco di Montecarlo senza alcun segno postale con un messo a piedi.

Al di là dell’interesse storico-postale della vicenda, il percorso seguito, i tempi di consegna, i bolli presenti o assenti e di quant’altro è di questa lettera, merita considerazione l’addetto delle poste di Monaco-Montecarlo che si è fatto carico di una vicenda ”anomala”: dato che conosceva Altopascio ma non sapeva che il capoluogo del Montecarlo italiano non era Lucca, città pur molto più conosciuta ma Altopascio perché già allora era la nota patria dei ristoratori toscani molto apprezzati non solo in Toscana e sicuramente nel Principato di Monaco, allora ed ancora nella metà del Novecento un po’ in tutto il mondo.

Francesco Aragno
10-07-1923