STORIA POSTALE


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La "sospensione della franchigia per la corrispondenza tra Sindaci" del 1863: una tariffa particolare
Gianluca Palano

Nell’ambito dei vari regolamenti posti in essere dalla riforma postale del Regno d’Italia, con la legge n.604 del 5 Maggio 1862, entrata in vigore l’1.1.1863, l’articolo 32 stabiliva che, oltre alle lettere della Famiglia Reale, dei Senatori e dei Deputati, venisse concessa anche una franchigia per le carte di pubblico servizio.

Rientravano in questa fattispecie i documenti postali scambiati tra i sindaci dei vari paesi e tra i segretari delle cancellerie delle giudicature mandamentali.

Nel settembre 1863, dopo un’interlocuzione tra Amministrazione Generale delle Poste ed i due ministeri di Interni e Grazia e Giustizia, venne emanato il Bullettino postale n.10 con il quale si sospendeva tale privilegio, consentendo al contempo la possibilità di un’alternativa. I segretari delle giudicature mandamentali avrebbero potuto servirsi della franchigia goduta direttamente dai Giudici ed i Sindaci avrebbero potuto usufruire della Franchigia goduta dai Prefetti e Sottoprefetti.

Di tale tipologia di documenti, in periodo di sospensione della Franchigia, sono note poche lettere per cui molto probabilmente, si preferì giustamente sfruttare l’alternativa proposta, anziché intaccare le proprie scarne finanze.

Vi mostro tre lettere (fig. 1, 3, 4), le prime due recentemente da me rinvenute ed aggiunte in collezione, la terza attualmente in vendita in un negozio on-line, le quali sono affrancate con la tariffa che rientra in questo preciso periodo di sospensione, ma che hanno delle ulteriori caratteristiche che le rendono molto interessanti sotto il profilo storico-postale.

La prima lettera (fig. 1) contiene tre peculiarità, talmente particolari, che ne fanno probabilmente un esemplare unico:

Fig 1

- La missiva rientra nella fattispecie di corrispondenza scambiata tra Sindaci, durante il periodo di sospensione della franchigia. Fu spedita dal Comune di Avellino il 23.01.1864 (il quale provvide ad apporre il suo timbro istituzionale sul frontespizio), per essere poi recapitata al sindaco di Aversa, il giorno seguente.

- La nuova riforma aveva di fatto portato la tariffa unica per tutto il territorio compreso nell’allora Regno d’Italia per lettere di primo porto a 15 Cent, ed a partire dal 01.01.1864 la nuova serie “de La Rue” aveva sostituito tutti i vecchi francobolli frutto del geniale tipografo Torinese Matraire, rendendoli non più validi per affrancare.

La lettera in questione, spedita nel gennaio ’64, venne affrancata con un 15 cent Litografico del II tipo, fuori corso legale e non più utilizzabile. Il diligente impiegato postale non obliterò il francobollo, ormai non più valido, e ne annotò l’anomalia apponendo a penna la scritta “fuori uso”. Da notare che, probabilmente per rispetto verso la nuova casa regnante, non scarabocchiò la vignetta del francobollo con tratti di penna, evitando di imbrattare il volto del RE. (fig.2)

Fig. 2

- Secondo l’art.8 della precitata legge l’impiegato postale tassò inoltre la lettera per il doppio della tariffa dovuta, considerandola di fatto come lettera non affrancata, apponendo sempre sul fronte della stessa la tassa di 30 centesimi. Normalmente una lettera tassata non veniva praticamente mai accettata dalle pubbliche amministrazioni per ragioni di cassa e per principio. Questa missiva fu invece eccezionalmente accettata e giunse regolarmente a destino.

Le due lettere che seguono (fig. 3 e 4), rientrano anch’esse nella fattispecie di corrispondenza scambiata tra sindaci, ma hanno in comune una caratteristica singolare.

La sospensione della franchigia, come precedentemente espresso, (a meno che non fossero inoltrate tramite prefetture e sotto-prefetture), fu posta in essere a cavallo tra il mese di Settembre 1863 e Marzo 1864, quando di fatto venne ripristinata. Nonostante ciò, la regola venne sancita, con la pubblicazione del Bullettino n. 10 (1863, § 240 e n. 12 § 289) e si riscontrano delle eccezioni che lasciano intendere l’esistenza di una qualche circolare interna, che stabiliva un “modus operandi” già in essere, prima della data di ufficializzazione.
Entrambe le lettere furono spedite utilizzando la regolare tariffa per lettere semplici di primo porto, nonostante la possibilità di esenzione, in teoria, ancora in vigore.

Fig. 4

La prima lettera (fig. 4) fu spedita dal comune di Montecorvino Rovella l’11.07.1863 per il sindaco di Aversa, e fu regolarmente affrancata con un 15 centesimi litografico II tipo.

 

Fig. 5 (nota 1)

La seconda (fig. 5) fu spedita dal Sindaco di Calvi, attraverso l’ufficio postale di Pignataro Maggiore il 18.08.1863, per il sindaco del comune di Capriati al Volturno e fu regolarmente affrancata con un 15 centesimi litografico II tipo.

La particolarità, quindi, è insita nella data che di fatto anticipa (per la prima, in mio possesso, di oltre un mese e mezzo) l’entrata in vigore ufficiale della sospensione della franchigia tra sindaci, decretata con Bullettino Postale nel successivo mese di Settembre del 1863.

A dire il vero, anche Alberto Del Bianco, aveva già riscontrato tale anomalia, avendo segnalato, nel suo puntuale articolo sul Vaccari Magazine n.56, la presenza nella sua collezione di una lettera datata 20 Agosto 1863. Con queste appena descritte il conto delle lettere conosciute con questa anomalia sale a 3.

Riassumendo quindi quanto sino ad ora esposto abbiamo: una inconsueta lettera in periodo di sospensione della Franchigia tra sindaci, con l'insolito uso di 15 cent litografico oltre il periodo di validità, regolarmente tassata e straordinariamente accettata a destino e due lettere che anticipano la data ufficiale di sospensione della Franchigia di cui, quella partita da Montecorvino Rovella l’11.07.1863, risulta essere, ad oggi, la prima data nota di questa singolare tariffa.

Gianluca Palano
26-01-2023

 

Bibliografia:

- Legge n.604 del 05/05/1862 del Regno d’Italia
- Vaccari Magazine n.56: articolo Alberto DEL BIANCO

Note:
1) Lettera presente nel negozio Ebay LUCFAR1 IL COLLEZIONISTA DI FRANCOBOLLI che ne ha concesso la pubblicazione.