Agli inizi degli anni Cinquanta per la
necessità di accelerare il trasporto in ambito cittadino degli invii
diretti in altre città, si fecero istallare sui tram e bus urbani
delle cassette postali che venivano svuotate da addetti presenti
alle fermate presso le stazioni ferroviarie.
Si trattava di piccole cassette applicate sul davanti dei mezzi
pubblici.

Nella norma, nel
periodo, la vuotatura delle cassette postali "fisse" cittadine
avveniva una volta o al massimo due volte al giorno e calcolando la
frequenza di vuotatura delle cassette "mobili" dei mezzi pubblici si
ottenne una notevole accelerazione degli inoltri.
Le corrispondenze prelevate dalle cassette dei mezzi pubblici, erano
subito trasportate al "Centro di raccolta" dell'ufficio postale
situato nelle stazioni ferroviarie , immediatamente bollate,
smistate per le diverse località e caricate sui vagoni degli
"ambulanti postali" o degli aerei e navi in partenza. La bollatura a
data effettuata su queste corrispondenze riportava quasi sempre la
dicitura "avviamento celere". Con questa dizione ho rilevato lettere
in partenza da Torino, Roma, Milano, Napoli; per quest'ultima città
negli anni Sessanta ho notato anche bollature con la dicitura "posta
celere", il bollo particolare poteva essere applicato manualmente
oppure con bollatrice meccanica, le date (che io conosco) vanno dal
1952 al 1960. Il servizio dell'avviamento celere era gratuito ed
utilizzato per la posta ordinaria ed Espressa diretta fuori
dall'ambito cittadino, il mezzo pubblico funzionava perciò come una
normale cassetta postale viaggiante svuotata più volte al giorno.

Questo metodo era una riscoperta dell'antico sistema adottato agli
inizi del Novecento per la corrispondenza cittadina, era stato
effettuato principalmente nelle città dotate di trasporto pubblico
come Roma e Milano, non mancano però documenti che denunciano con i
bolli l'avvenuto trasporto sulle tramvie urbane o extraurbane di
altre località. Le corrispondenze che hanno lasciato maggiori tracce
sui documenti postali sono localizzate soprattutto a Milano e Roma e
datate all'inizio del Novecento. Quelle di Roma riportano una
bollatura con la dizione "tramway" mezzo di trasporto che é stato
utilizzato per questo servizio fra il 1902-1905. Quelle di Milano
hanno la dizione "posta di città" (inizialmente fu applicata con
bollo tondo riquadrato, mentre successivamente fu usato il bollo ad
un cerchio senza lunette). Le date per Milano vanno dal 1909 al
1916. Nella città di Milano il trasporto "celere" di inizio secolo
era effettuato oltre che con i tram anche con autovettura elettrica
attrezzata come un ufficio postale ambulante che faceva un percorso
circolare continuato nella città: ritirava la corrispondenza dalle
cassette, la smistava strada facendo e la rimetteva, se indirizzata
nella stessa città, direttamente agli uffici di zona per la
immediata distribuzione con i portalettere, mentre se indirizzata
fuori dal distretto era consegnata agli uffici preposti per un
rapido inoltro. |