storia postale

 

 



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Servizio di Posta Celere Urbano

di Attilio SEVESO

Primo Posta celere urbano (02.03.1987-30.11.1992)


L’imminente attivazione di questo servizio venne annunciata il 12 dicembre 1986 dall’allora direttore generale delle Poste Roberto Panella con l’intento di fare concorrenza ai pony express nella consegna di plichi nei maggiori centri urbani .
Il servizio fu attivato il 2 marzo dell’anno successivo nelle sole Milano, Roma e Napoli, con l’intenzione di estenderlo in una seconda fase ad altre grandi città dove l’entità del traffico lo giustificasse ma questo ampliamento del servizio non venne mai attuato .
Questo servizio era consentito solo per la corrispondenza ordinaria chiusa e per quella raccomandata, con un supplemento di 3000 lire da aggiungere alla normale affrancatura (fig.1); per le raccomandate A.R. era possibile richiedere l’invio con posta celere urbano anche della ricevuta di ritorno pagando ulteriori 3000 lire (fig.2).

 


 

 

 

 

Per la raccolta della corrispondenza ordinaria vennero predisposte apposite cassette di colore arancione con l’indicazione della loro ubicazione (fig.3), quella raccomandata andava presentata a uno degli uffici postali abilitati al servizio di posta celere .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Oltre all’annullo circolare con datario, recante l’indicazione posta celere ed il simbolo del gabbiano, veniva apposto anche un timbro in gomma indicante il servizio e gabbiano seguito dalle lettere P.U. Il timbro in gomma è di colore violaceo per Roma , rosso per Milano salvo rare eccezioni (fig.4) .

Il supplemento di affrancatura richiesto rimase lo stesso per tutto il periodo di attivazione di questo servizio ma dal marzo 1987 al novembre 1992 si ebbero ben 5 cambi tariffari per cui vi è una grande varietà di affrancature, anche con l’uso di commemorativi, sia per la corrispondenza ordinaria che per quella raccomandata a seconda del periodo d’uso e degli scaglioni di peso (fig.5) .

Tutte queste corrispondenze sono interessanti e di non facile reperibilità, in modo particolare quelle raccomandate, perché il P.U. ebbe scarso utilizzo e quindi il numero di buste trasportate fu molto ridotto .
Basti pensare che la media giornaliera dei pezzi trasportati fu di 585 per Milano, 580 per Roma, 290 per Napoli .
Lo scarso successo ebbe principalmente due cause: non era previsto il ritiro dei plichi presso il destinatario, cosa che per i pony express facevano, e che sarà introdotto nel secondo postacelere urbano; questo creava una perdita di tempo per le aziende, specie per le raccomandate che venivano accettate solo da 5 uffici per ogni città , preposti al servizio .
In secondo luogo la tariffa era conveniente rispetto a quello dei pony express solo per gli invii poco pesanti ( all’atto della nascita del P.U. per un plico tra i 250 ed i 500 grammi la tariffa per la posta ordinaria era di 5000 lire, più le 3000 richieste per il servizio).
Il posta celere urbano cessò il 30 novembre 1992 .


Secondo Posta celere urbano (24.11.1997-02.07.2000)

Per la sola città di Milano, il 24 novembre 1997, venne riattivato questo servizio ma con caratteristiche diverse da quello sospeso cinque anni prima .
Due le novità del nuovo P.U. : il servizio di ritiro a domicilio e la tariffa unica sino a 500 grammi.
Le tariffe erano 5000 lire se la spedizione veniva effettuata presso una delle 19 agenzie abilitate, 6000 lire se ritirata a domicilio (fig.6-7).



 

 

 

 

Era inoltre previsto uno sconto di 500 lire per il ritiro a domicilio acquistando un carnet preaffrancato valido per 10 spedizioni, quasi sempre con il 5000 lire Turrita numeri e il 500 lire Castelli (fig.8); reperire oggi sul mercato questo carnet è praticamente impossibile .
Venne anche istituito un numero verde per prenotare il ritiro e/o l’acquisto del carnet .

 

 

 

 

 

Malgrado queste importanti novità il servizio ebbe scarso successo e la media giornaliera dei pezzi trasportati scese ulteriormente ( il 24 novembre ‘97, giorno inaugurale del nuovo P.U. furono trasportati poco più di 100 pezzi) .
Dal punto di vista storico-postale le buste non offrono una gran varietà di affrancature essendo possibili solo tre tariffe (5000, 5500, 6000) quasi sempre assolte con i francobolli Turrita numeri e Castelli (fig.9-10-11).





 

 

Non vennero predisposti annulli particolari indicanti il servizio ma solo timbri in gomma con l’indicazione “accettato prima delle ore “ o “ dopo le ore “
Si creò invece un’apposita modulistica con etichette adesive per l’indicazione del mittente e del destinatario (fig.12).
Le buste di questo secondo P.U. sono di ancor più difficile reperibilità di quelle del primo sia per l’uso limitato alla sola Milano e sia per il modesto numero di pezzi trasportati .
In definitiva per le Poste queste due sperimentazioni furono un vero fiasco ma hanno lasciato una traccia storico-postale di estremo interesse e, malgrado il breve tempo trascorso, di difficile documentazione .

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