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La guerra Franco - Prussiana
1870 - 1871

di Arnaldo PACE (IL FOGLIO n. 174 - U.F.S.)



Bollo apposto sulle
lettere consegnate
direttamente ai piloti

Bollo di arrivo

Bollo impiegato
sulle corrispondente
spedite dal governo

Sul numero 173 de “Il Foglio” (vedi: L’assedio di Parigi: 1870-1871 - “PIGEONS VOYAGEURS”) avevo iniziato a trattare quell’evento straordinario – dal lato storico – che fu la guerra franco-prussiana; avevo accennato ai “Ballons Montés” e ai “Pigeons voyageurs”. Prima di addentrarmi in nuovi accadimenti, vorrei completare gli argomenti precedentemente trattati. Oltre alle lettere inviate con i palloni, vennero preparate anche delle cartoline postali (fig. 1) dal peso massimo di 3 gr., delle quali poco si parla, approntate in litografia o tipografia in colori diversi con iscrizioni in nero, da utilizzare sui ballons non montés.

Il 2° decreto emesso dal Governo il 26 settembre 1870 stabilisce:

Art. 1 - L’Administration des Postes est autorisée à transporter par la voie d’aérostats libres et non montés des cartes-poste portant sur l’une des faces l’adresse du destinataire et sur l’autre la correspondance du public.
Art. 2 – Les cartes- poste sont en carton vélin, du poids de 3 grammes au maximum, et de11 centimètres de long sur 7 de large.
Art. 3 – L’affranchissement des cartes-poste est obligatoire. Le tarif à percevoir est de 10 centimes pour la France et l’Algérie.
Art. 4 – Le Gouvernement se réserve la faculté de retenir toute carte-poste qui contiendrait des renseignements de nature à être utilisés par l’ennemi.
Art. 5 – Le Ministre des Finances est chargé de l’exécution du présent décret.

Fig. 1 - “PAR BALLON / NON MONTÉ” (o “LIBRE”): al centro l’emblema ufficiale, a destra l’art. 4 del decreto di emissione, a sinistra la data del decreto. Sui quattro lati motti patriottici in francese e tedesco

Poche le cartoline conosciute viaggiate , che dovevano essere affrancate per cent. 10.
Il primo uso risale al 27 settembre 1870. Dalla metà di ottobre le cartoline erano regolarmente affrancate con cent. 20 e con l’indicazione “NON” cancellata a penna, avendo l’amministrazione postale rinunciato all’invio “PAR BALLON NON MONTÉ”.
La differenza fra “Ballon monté”, “Ballon non monté” o “Ballon libre” consiste nel fatto che il primo termine indica il trasporto con pallone pilotato da un aeronauta, il secondo e terzo con pallone senza pilota. Oltre alle cartoline postali, furono approntate anche delle buste (fig. 2) in carta semplice molto leggera (detta “peluz d’orignon”) con in alto a sinistra l’indicazione “PAR BALLON MONTÉ” e, sotto, la data di emissione identica a quella delle cartoline postali.

Fig. 2 - Stampa su carta (max gr. 4) in colori diversi

Alcune stampe dell’epoca ci portano a conoscenza di come venivano adoperati i piccioni viaggiatori


Piccioni viaggiatori liberati in una caserma militare: venivano adibiti particolarmente al trasporto di dispacci diretti alla Delegazione del Governo francese installatasi prima a Tours e poi a Bordeaux.

 

 

 

La valigia diplomatica

Dopo la caduta dell’Impero (disfatta di Sedan), il 4 settembre 1870 venne proclamata la Repubblica Francese e gli Stati Uniti erano stati i primi (7 settembre) a riconoscere il nuovo assetto politico. A Parigi, l’Ambasciatore americano Benjamin Washburn, nel rispetto delle Convenzioni Internazionali, ottenne dai prussiani il permesso di spedire o ricevere la Valigia Diplomatica (che non era soggetta ad alcun controllo), via Londra (fig. 3 e 4). Ovviamente, di questo mezzo ne beneficiò il personale diplomatico per primo e gli americani residenti in Parigi.
Comunque anche parecchi francesi ne usufruirono.








Fig. 3 - Lettera spedita da Saint Hèlier – Jersey a Parigi, via Londra, con la Valigia Diplomatica americana.
Risulterebbe che questo sia stato l’undicesimo invio con Valigia Diplomatica.

 

 

 




Fig. 4 - Bollo ovale in rosso per lettere in partenza da Stevens (N.Y.), spedite con la Valigia Diplomatica.

 

 

I “Gravilliers”

L’assedio di Parigi per mesi aveva separato i coniugi Lèonie ed Alfred Roseleur. Il marito risiedeva a Parigi in via dei Gravilliers al nr. 23, la moglie era rimasta nel loro castello di Chabassière ad Aubusson (località da sempre famosa per i suoi tappeti in seta). Non avendo molta fiducia nel trasporto di lettere a mezzo “Ballons Montés”, Monsieur Roseleur prese l’iniziativa di legare una sua lettera diretta alla moglie ad un palloncino per bambini di colore rosa, liberandolo dal balcone della sua abitazione. Sulla lettera, affrancata con cent. 20, oltre all’indirizzo, scrisse anche “da consegnare alla Posta di Francia”, invito rivolto a chi avesse trovato il palloncino e la lettera (fig. 5). Ventuno furono i ritrovamenti che, consegnati alla Posta, vennero regolarmente recapitati a M.me Lèonie.

Fig. 5 - 31 dicembre 1870: lettera trasportata con “palloncino Gravilliers
Al verso: dichiarazione manoscritta di chi ha reperito il messaggio: “Lettre attachée a un petit ballon rosé…..”

 

 

“Boules de Moulins”

Abbiamo appreso che durante la guerra del 1870-1871 i parigini assediati trovarono i modi per comunicare con l’esterno di Parigi. Un esempio ci viene dato dai Ballons Montés che trasportarono sacchi di lettere dirette in provincia e non solo. Si cercò però di risolvere il problema inverso: ricevere notizie dall’esterno della Capitale e per raggiungere tale scopo, si usarono i colombi viaggiatori impiegati fino al 3 febbraio 1871.
Ma i parigini fremevano nel voler ricevere assolutamente notizie dai propri cari che risiedevano fuori dalla Capitale. Tre parigini, Robert, Delort e Vonoven, proposero di servirsi della via fluviale: la Senna. La corrente poteva fare viaggiare delle sfere di zinco di loro invenzione, di circa 30 centimetri., munite di 12 alette (come le pale dei mulini a vento), sfere che potevano essere riempite di lettere (da 500 a 700 per invio) (fig. 6).





Fig. 6 - Una Buole de Moulins ritrovata nella Senna con il suo carico di lettere.

Ovviamente il nuovo sistema andava tenuto segreto per non consentire ai prussiani di boicottarlo. Il 23 dicembre 1870 venne pubblicato un Avviso che consentì al pubblico di venire a conoscenza del nuovo modo di inoltrare messaggi (Fig. 7).
L’affrancatura richiesta per l’invio di lettere dal peso massimo di 4 gr., doveva essere di 1 franco: 80 centesimi andavano per l’organizzazione e la provvigione per i tre inventori (art. 3 del Trattato) ed i restanti 20 centesimi alle Poste. Sempre per confondere i prussiani, sulle lettere era prescritto che recassero l’indicazione “Paris par Moulins (Allier)”.



Fig. 7

Fig.8 - Inserimento delle lettere

Le corrispondenze da spedire dovevano essere consegnate all’ufficio postale di Moulins ove il Direttore Mr. Beltrand
provvedeva a farle inserire nelle sfere (fig.8) chiamate , appunto, “Boules de Moulins”.
Il 4 gennaio 1871 avvenne il lancio della prima Boule nella Senna (fig.9).
A causa del freddo del 22 e 23 gennaio, a monte della Senna si formarono blocchi di ghiaccio che ruppero gli attacchi ed i sostegni delle reti che dovevano consentire il ripescaggio delle Boules a Parigi.
Pertanto nessuna delle 55 sfere lasciate cadere nel fiume raggiunse la Capitale. Nel tempo, a far data dal 6 marzo 1871, circa 30 Boules sono state ritrovate.








Fig 9 - 4 gennaio 1871: primo giorno del nuovo servizio. Una delle prime lettere inserite in una Boule lasciata cadere nella Senna. (Asta Sinais – maggio 2012).

 

Le lettere in esse contenute sono state consegnate, in minima percentuale, agli aventi diritto (documentato) e ai discendenti dei destinatari identificati dalle Poste (fig. 10). Le rimanenti, comprese 5 sfere, sono conservate al Museo della Posta a Parigi. In verità diverse lettere si trovano in collezioni private di storia-postale (sic!).



Fig. 10 – 6 gennaio 1871: da Bordeaux a Moulins per Parigi. Una delle 10 lettere conosciute provenienti dalla Boule ripescata il 6 agosto 1968 a St. Wandrille. Al verso: bollo inerente il ripescaggio e dichiarazione manoscritta “Rimessa agli aventi diritto il 10 novembre 1970”, dichiarazione convalidata dal bollo dell’ufficio postale. Affrancatura per 1 franco come richiesto.

 



Dalla località di Bray-sur-Seine a quella di Quillebeuf, i ripescaggi di Boules (fig. 11) sono accertati da verbali stilati dalle Poste:

Fig. 11 - Località di ripescaggi lungo la Senna.





Ancora oggi dovrebbero essere recuperate circa 20 Boules trattenute dalla vegetazione fluviale o insabbiate sul fondo del fiume.
Diverse lettere ripescate sono prive di francobolli perchè si sono scollati a causa dell’immersione, per molto tempo, delle Boules nelle acque del fiume. Ritengo, a mio modesto parere, che queste lettere siano più …….vissute rispetto a quelle affrancate.
I molteplici avvenimenti, succedutisi durante la guerra franco-prussiana, ci hanno lasciato tracce di storia-postale memorabili. Se oggi possiamo ricordare e particolarmente documentare quel breve ma intenso conflitto, lo dobbiamo ai documenti postali che sono giunti fino a noi.

“Papillons de Metz (ovvero: “Le farfalle di Metz”).

Un mese prima dell’assedio di Parigi i prussiani avevano iniziato ad occupare altre località.
Tra queste Metz (dipartimento 55 della Mosella, a 316 km. a N/E di Parigi) che dal 20 agosto 1870 non potè più comunicare con l’esterno. Per inviare notizie da Metz vennero utilizzati dei piccoli palloni (definiti papillons) costruiti con carta oleata e verniciata.
L’idea fu di Mr. Papillon, medico della Guardia Imperiale, che il 2 settembre 1870 propose l’uso, appunto, di piccoli palloni gonfiati con idrogeno; tra il 6 e il 14 settembre ne furono lanciati ben 14. Ai papillons, spinti dalle correnti, furono legate, in numero limitato, lettere scritte su carta molto leggera di cm. 10x5. Una volta recuperati, i messaggi venivano portati al più vicino ufficio postale che provvedeva al recapito (fig. 12). L’assedio di Metz (54 giorni) durò fino al 23 ottobre1870 quando il Maresciallo francese Bazain, che difendeva la città, dovette arrendersi ai prussiani.








Fig. 12 - Lettera spedita con “papillon” in porto pagato, il 7 novembre 1870. Il 19 seguente il piccolo pallone fu recuperato a Lille e la missiva proseguì per Parigi eludendo la sorveglianza prussiana.



Garibaldi in difesa dei francesi

Fig. 13 - 29 novembre 1870: lettera spedita da Marsiglia a Grenoble con il bollo “ COMITATO SPECIALE ITALIANO DI SOCCORSO – LEGIONE GARIBALDINA” apposto dai volontari al seguito di Garibaldi.

Nonostante la disfatta di Sedan (settembre 1870) che provocò la caduta di Napoleone III, la Francia continuò la guerra contro la Prussia. Giuseppe Garibaldi offrì il suo aiuto alla causa francese. Posto a capo dell’Armata dei Vosgi (7 ottobre 1870), difese strenuamente il territorio intorno a Digione che venne occupata dai corpi garibaldini (fig. 13 e 14). Con la Pace di Versailles i prussiani rioccuparono Digione e i garibaldini dovettero ritirarsi a Mâcon. Il quasi settantenne Garibaldi il 22 febbraio1871 partì da Marsiglia per Caprera.
La sua partecipazione in difesa dei francesi fu definita l’ultima campagna con il massimo risultato della sua carriera.

Fig. 14 - 15 ottobre 1970: i due francobolli emessi dalle Poste Italiane per commemorare il centenario della partecipazione di Garibaldi alla guerra franco-prussiana. Annullo speciale.

 

 

Alsazia e Lorena

Le truppe francesi, guidate dal Maresciallo Francois Achille Bazaine, il 4 agosto 1870 vennero sconfitte in Alsazia dai prussiani che il giorno 6 seguente occuparono anche circa un terzo della Lorena. Queste due province orientali della Francia, a seguito del Trattato di Versailles del 26 febbraio 1871, passarono a fare parte integrante dell’impero germanico.
Nelle due province le autorità militari occupanti aprirono ben 158 uffici postali che vennero dotati di francobolli appositamente stampati tipograficamente a Berlino. Nei primi giorni di settembre 1870 furono emessi sette francobolli dentellati (I tipo) (fig. 15 e 16), seguiti il 15 dello stesso mese da altri sette francobolli considerati II tipo. Con il passaggio alla Germania delle due province questi francobolli, considerati di occupazione, furono tolti dalla vendita e sostituiti con altri dell’impero germanico.

Fig. 15 – 6 settembre 1870: alcuni francobolli di occupazione (I tipo)

 








Fig. 16 Lettera spedita da Mühlhausen il 24 ottobre 1871 e diretta a Belfort. Affrancatura: cent. 20 azzurro (I tipo).
In arrivo tassata per 25 pfenning.

 

 

 

Oltre agli avvenimenti accennati, altri sarebbero da prendere in esame quali, per es., i bolli apposti dai piloti su lettere trasportate con i Ballon Montès, come pure i bolli inerenti la Posta Militare francese. Tutte le pubblicazioni che ho consultato non fanno assolutamente cenno al comportamento, dal lato postale, dei soldati prussiani. Presumo che anch’essi devono avere scritto lettere. Prendere in esame anche gli accadimenti prussiani completerebbe la storia postale sulla guerra del 1870. Buona caccia.



Bibliografia essenziale:

  • Leon Chamboissier: “La Poste a Paris en 1870-1871”. Conference “Le Vieux Papier”- Paris, 1914
  • L. Francois: “Corrispondences par Ballons Montès du siege de Paris”. Imprimerie Yvert & Tellier – Amien, 1925
  • G. Lhèritier: Ballons Montès – Boules de Moulines” Collection 1870 – Valeurs& References. Edit. Aristophil – Paris, 2000
  • L. Lhèritier: “Livre des Valeurs et Cotationes du annèes 1870-1871”. Edit. Plume – Paris, 2008
  • Vari articoli apparsi nelle riviste: Cronaca Filatelica e Il Collezionista
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