storia postale

 

 





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Vagoni piombati...

di Giorgio LANDMANS

Capita che in momenti di guerra un esercito debba chiedere l’armistizio.
8 settembre 1943 e giorni a seguire.
Un mondo di soldati italiani desidera solo riuscire a tornare alla famiglia. Si gettano le armi nei canali, anche le armi pesanti, le motociclette vengono abbandonate per la strada. Molti, rimettendo il piede in Italia sono quelli che chiedono ai passanti solo abiti civili per potersi togliere quella divenuta ingombrante divisa così credendo di poter essere ignorati e prendere il treno riuscendo a tornare al paesello natio.
I tedeschi rastrellano tutti quelli che trovano in divisa, ma anche quelli in abiti civili e gettano i giovani che capitano a tiro in vagoni piombati diretti in Germania. Sono prigionieri, prigionieri dell'alleato di qualche minuto prima.
Momenti di sconforto e tutti gli italiani rimasti si chiedono che fare, aiutarli, non aiutarli? Sbarcheranno le truppe alleate? Hai sentito Radio Londa e che dice?
Così i tedeschi se ne approfittano e continuano la loro opera di ...
Vagoni merci piombati passano direzione Verona e poi Brennero e poi ... chissà.
Senza cibo, senza latrine ... in carrozze merci piombate e non ci sono neppure un canto né una lamentela. Qualche preghiera, ma forse solo sussurrata.
E piove. Qualcuno possiede in tasca ancora qualche lettera che stava per spedire alla famiglia, qualche cartolina di franchigia militare. In fretta, in fretta, scriviamo. Ma dove siamo? E non si capisce. Si capisce qualcosa a Verona e il treno riparte. Di certo finiremo in Germania e se ne sparge la voce...
Piove. E qualcuno pensa allora alla famiglia. Vorrebbe, non vorrebbe e non riesce a capire chiaramente che cosa, ma ora la famiglia, la sua famiglia deve sapere, cerchiamo di dare una luce, una speranza...
Così da quel piccolo spiraglio tra le assi del vagone alcuni gettano qualche lettera, qualche cartolina nella speranza che un passante ...
Qualcuno qualche ora dopo passa effettivamente vicino ai binari e trova quella cartolina, quel pezzo di carta sovente ancora intriso d’acqua piovana e qualcuno capisce ... e raccoglie poi va al locale sportello postale e spedisce...
A queste persone non fu mai detto un grazie... un semplice e modesto grazie ...


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