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quando una lettera corregge... la storia ufficiale

di Marino Bignami


Fra le innumerevoli buste di corrispondenza scambiata nei periodi dei conflitti della prima e della seconda querra mondiale che ho reperito sui mercatini a poco prezzo, voglio presentarvene una contenete ancora lo scritto. E' una lettera dell' 11 Agosto 1917 che un medico situato a Venezia in "zona di guerra" invia all'attenzione del "Cap. Am.(?) Oreste Fumero Ufficio del Capo di Stato Maggiore Ministero della Marina" All'interno il medico, Dott. Giovanni Sacchi, comunica che "il generale" è deceduto il giorno prima. "Il povero Generale jersera ha cessato di penare. Già in stato preagonico sino dal mattino, cadde a mezzogiorno in completa incoscienza, dalla quale non si riebbe più. Spirò placidamente......"

Da un'altra lettera dello stesso carteggio si afferma che "il generale B. è grave" (è riportata la sola iniziale forse per questioni di sicurezza); una rapida ricerca su Internet mi ha permesso di trovare la storia del Generale Borghi Achille morto il 10 Agosto del 1918. Presumo sia lo stesso perchè è improbabile che un altro generale con l'iniziale "B" sia morto sempre il 10 Agosto un anno prima, la diversità dell'anno può essere dovuta ad un errore di trascrizione degli annali della Guardia di Finanza .
Nato verso il 1850 (?) il generale è stato comandante generale della guardia di finanza dal 1913 al 1° Febbraio del 1915. La nota del sito ufficiale internet della guardia di finanza afferma testaualmente: "Assunse nuovamente il comando della Regia Guardia di Finanza il 1° marzo 1917 e lo tenne fino a che la morte lo colse, il 10 agosto dell'anno successivo, in piena attività di servizio." mentre dallo scritto risulta chiaramente che passò a miglior vita nel 1917.

E' cosi, anche una busta in apparenza insignificante, ma che conserva anche lo scritto, può assumere una sua seppure piccola valenza storica. Molte lettere e cartoline ed in genere gli oggetti che sono passati dal servizio postale, ancorchè comunissimi da un punto di vista dell'affrancatura o della bollatura, possono essere oggetto di un collezionismo minore che procura altrettante soddisfazioni e a volte, se si è fortunati, aggiunge anche il piacere della scoperta; negato a chi alle aste acquisisce oggetti di pregio descritti, catalogati e periziati più volte. Come ha affermato qualcuno "la storia postale è come il maiale, non si butta niente perchè tutto è utilizzabile, anche gli scarti"


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