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NAPOLEONE... un caso di confusione postale
di Raffaele Ciccarelli

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Durante l’impero francese furono tre le località che mutarono il loro nome in onore di Napoleone. Pontivy in Bretagna che assunse il nome di Napoléonville (1802) e La Roche-sur-Yon in Vandea che assunse quello di Napoléon (1804) in Francia, e caso unico in Italia, con il decreto imperiale del 22 dicembre 1812 che risistemava le Giustizie di Pace nel Dipartimento degli Appennini vennero accorpati i due comuni di S.Margherita e S. Giacomo di Corte sotto il nome di Port-Napoléon.
Tale denominazione rimase in vigore fino all’aprile 1814 quando le truppe anglo-napoletane ristabilirono l’autorità dell’antica Repubblica Genovese ma i due comuni restarono definitivamente accorpati sotto il nome di S. Margherita Ligure.
La lettera qui sotto raffigurata fu spedita dall’ufficio postale di Rochefort nel dipartimento della Charente inferiore, al sindaco di Port-Napoleon il 23 gennaio 1814.


Nascono da qui una serie di equivoci che la rendono dal punto di vista della storia postale molto interessante.
Il direttore scambiò Port-Napoleon con Napoleon in Vandea e la tassò correttamente per 4 decimi di franco corrispondenti al primo porto ed alla distanza tra 100 e 200 kilometri. La lettera indirizzata alla destinazione sbagliata riconosciuto l’errore venne scaricata in déboursé con l’apposizione del timbro DÉB. 79 NAPOLÉON ed inviata a Parigi per essere instradata alla giusta destinazione col corriere d’Italia. Fu cancellata la prima tassazione ed apposta la nuova, dodici decimi di franco equivalenti alla distanza oltre i 1200 kilometri. Furono poi aggiunte in basso a sinistra la dicitura Dept. del Appennins e Gênes Italie esattamente, ma ahimè errando, anche par Recco, intendendo questa località come ufficio di scambio più vicino per la consegna della missiva.
Occorre qui ricordare brevemente la storia dell’ufficio di Recco. Situato nel dipartimento di Genova (87) fin dall’installazione della posta francese fu erroneamente collocato da Consiglio delle Poste in Parigi nel dipartimento degli Appennini e gli fu attribuita la numerazione 110 corrispondente a quest’ultimo. L’errore fu riconosciuto successivamente nel 1812, ma lettere dell’anno successivo portano ancora il numero 110 e forse il nuovo timbro non fu mai consegnato.
Ritornando alla nostra lettera il direttore delle poste di Recco rimandò il tutto a Genova dove questa venne ancora una volta scaricata in déboursé apponendo il timbro Deb. 87 GÊNES, e finalmente inviata a Chiavari direzione postale del dipartimento dove si trovava Port-Napoleon.
Al verso venne annotata a conferma della tassa da riscuotere la dicitura “Paga franchi 1 e centesimi 20”. Da lì inoltrata alla distribuzione di Rapallo, dove prelevata dal pedone che faceva il percorso fino a Portofino finalmente avvenne la consegna al destinatario

 
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