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il bollo 8.61 di Milano, altre considerazioni

di Raffaele Baroffio

Ringrazio il Sig. Alessandro Chiarelli per l’interesse mostrato al mio articolo, sugli aggiornamenti prefilatelici di Milano e sul tentativo di interpretazione di un bollo (Bollettino prefilatelico e storico postale n^ 160).
Ciò dimostra, come avevo scritto negli articoli di aggiornamento sul Lombardo -Veneto, che l’interesse per la prefilatelia non è scomparso e che esistono cultori, interessati a porre ipotesi interpretative di bolli, ritenute inspiegabili dai classici e datati cataloghi di prefilatelia.
E’ solo merito di Monticini se, su “Il Postalista“, è possibile pubblicare con estrema rapidità commenti e considerazioni su articoli, che in altra sede hanno dovuto attendere oltre un anno e mezzo per essere stampati. Oltretutto è sempre merito de ”ll Postalista” che la lettera oggetto dei miei tentativi di interpretazione sia stata pubblicata a colori, perché appunto su una tonalità di verde si imperniava tutto l’articolo. Chi ha pubblicato sul Bollettino prefilatelico la lettera in bianco e nero non ha inteso il significato e il senso delle mie considerazioni. E’ invece un refuso il 140 riferito agli anni trascorsi tra l’inizio dell’uso del bollo 8.61 e la lettera a cui faccio riferimento: gli anni sono solo 40 (circa). Non deve frenare le ipotesi interpretative il rinvenimento anche di un solo lettera, se le argomentazioni proposte appaiono accettabili. Esistono, in letteratura filatelica, “unicum” oggetto di considerazioni e interpretazioni, che hanno modificato le conoscenze storico-postali. Come ho scritto, si tratta di ipotesi personali e che possono anche nascere dalla valutazione di un solo oggetto postale. L’interpretazione che quel bollo sia identificativo di una collezione ”griffata” è discutibile ( al pari delle mie ipotesi, beninteso) in quanto in genere i grandi collezionisti, apponevano, e appongono, il timbrino identificativo in un angolo, quasi a non voler deturpare l’immagine di un loro pezzo. Il riferimento a una lettera con il bollo 8.61 che ha effettuato il percorso diverso da Arona a Milano, seppur anch’essa unica , è la dimostrazione che partendo da una singola osservazione si può giungere a dare interpretazioni alternative a ciò che non ha spiegazioni da un paio di secoli.
Allego l’immagine di una lettera, che riporta il bollo 8.61 (insieme a un bollo pedonale, quasi illeggibile), utilizzata nel percorso da Milano ad Aquarona (Quarona), munita di testo , del 17 giugno 1775, che , dopo aver transitato sul tratto Milano –Arona , ha deviato verso Borgosesia , per pervenire a destino.
Ringrazio il sig. Alessandro Chiarelli dello spunto offerto per tale discussione e ancora una volta “ il Postalista” per la rapida ospitalità .

Raffaele Baroffio
 


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