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cronache postali del Granducato: di Giuseppe Pallini

un filatelista d'epoca

 

Non sapevo che già nel 1890 ci fosse chi ricercava negli archivi i francobolli granducali, ma è quanto risulta da un documento che ho rintracciato nell’archivio storico del Comune di Siena. (*)
Si tratta della copia di una lettera scritta il 14 Dicembre 1890 dal Sindaco di Siena in risposta ad una richiesta del Direttore Provinciale delle R.Poste di Siena. Questa richiesta non sono riuscito a ritrovarla, ma dalla risposta del Sindaco appare abbastanza chiaro quale deve esserne stato il contenuto. Ecco il testo completo della suddetta copia:

“Oggetto: Collezione dei Francobolli antichi del Governo Toscano.
Non sembra a prima vista supponibile che nel decennio 1850 al 1860 non si trovi della Serie richiesta alcun francobollo postale nella varia corrispondenza diretta a questo Comune sotto il cessato Governo Toscano; pure è così, poiché sono state fatte moltissime ed accurate ricerche nelle filze di quest’archivio, per appagare i di Lei desideri, ma le medesime, con mio dispiacere, non ebbero esito favorevole.
Però se ben si considera la cosa, una ragione plausibile di questa mancanza esiste, ed è quella che sotto il Governo Lorenese, il Comune non aveva le attribuzioni di adesso, poiché la corrispondenza era limitata alla propria Città e non si estendeva al di fuori, essendo tutto concentrato nelle mani del Governo e gli affari più importanti sfogati da un impiegato governativo denominato Cancelliere Comunitativo e Ministro del Censo, il quale ufficiale era anche attuario del Consiglio Comunale e del Magistrato.
Questo impiegato dopo la pubblicazione della legge 20 Marzo 1865 cessò dalle sue funzioni e passò alla Agenzia delle Tasse dirette portando seco tutte le carte attinenti al suo ufficio e buona parte di quelle che si riferivano ad affari trattati per conto del Comune, per cui credo che in quell’ Uffizio o forse all’Archivio di Stato con tutta probabilità si possa trovare qualche francobollo postale della Serie dalla S. V. Ill.ma richiesta.
Tanto per sua norma ed a sfogo della nota a margine distinta.”.

Pare quindi che il Direttore della Posta di Siena, allora un certo Francesco Guerrieri, fosse un collezionista di francobolli, e si sa del resto che all’epoca la filatelia era di già abbastanza diffusa, perciò la cosa non deve destare meraviglia.
Incredibile però che, fra tutta la corrispondenza del periodo granducale, nell’archivio comunale di Siena non ci fosse neppure una lettera affrancata: secondo me, il Sindaco trovò quella scusa per non opporre un rifiuto o per non far perdere tempo agli impiegati nella ricerca dei francobolli.

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(*) A.S.S. - Cat. XXII, aff.2, prot. 822


 


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