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la lunga sfida fra le lettere Faruk e Rothschild
di Angelo PIERMATTEI (il Monitore della Toscana n. 12)

Raccogliere documenti fotografici del più raro francobollo d'Italia, vuol dire anche poter ricostruire alcuni momenti storici della filatelia italiana legati a quelle uniche due lettere affrancate con il 3 Lire di Toscana. La storia di quei due documenti fa parte di una delle più esaltanti pagine della filatelia italiana e parlare dei loro passaggi di mano vuol dire ricordare grandi collezionisti ed indimenticabili esperti della filatelia. Ho avuto recentemente il piacere di pubblicare su "Il Monitore della Toscana" (l) l'aggiornamento di una mia ricerca finalizzata inizialmente a dare un numero agli esemplari del 3 Lire di Toscana esistenti (ad oggi 325 di cui 54 nuovi). E' ben noto che solo due di questi esemplari si trovano su lettera e questi due documenti con il tempo hanno assunto il nome dei loro primi famosi proprietari: il re d'Egitto Faruk (FK) (1920-1965) ed il barone Alphonse Rothschild (RD) (1877-1905) del ramo austriaco dei famosi banchieri.
Ho pensato che poteva essere interessante riportare in ordine cronologico le notizie raccolte sulle due lettere, facendo emergere le fasi della competizione avvenuta tra loro in questi ultimi 60 anni per il titolo di lettera "più preziosa". Il lavoro ha anche lo scopo di sollecitare eventuali osservazioni utili per arricchire la storia di queste gemme della filatelia mondiale, che quest'anno festeggiano i loro 150 anni.

La loro origine

Iniziamo con la lettera FK (Fig. l), che riporta la prima data d'uso nota per il 3 Lire - il 7 Gennaio 1860 - mentre la data di emissione dell'intera serie provvisoria di 7 esemplari del Governo di Toscana (2), è il l° Gennaio 1860.


Fig. l - Lettera Faruk - Livorno 7. l. 1860. Lettera per Alessandria d'Egitto, trasportata "Con Vapore Postale Francese",
affrancata con 20 c., 40 c. e 3Lire del Governo della Toscana. E' la prima data d'uso nota del 3 Lire.

La busta, partita da Livorno per Alessandria d'Egitto, testimonia la corrispondenza della ditta Medina con la sua corrispondente in medio oriente: la Medina - Luzzatto. In particolare la lettera documenta il giro d'affari italo-egiziani realizzati con il postale a vapore, moderno mezzo di comunicazione utilizzato dalle potenze europee del tempo. Si sa che a seguito della vendita dell'archivio della Medina-Luzzatto, molte buste rimasero in Egitto e anche la FK andò probabilmente ad arricchire la collezione di Re Fuad che poi lasciò nel 1936, insieme ad altre collezioni, al figlio Faruk (3). [esemplare del 3 Lire su questa busta risulta un po' difettoso in alto ed in basso, ma riporta ampi margini sui due lati. Il francobollo è accompagnato da altri due esemplari della stessa serie, un 20 e un 40 centesimi. La lettera riporta il timbro tondo di Livorno e quello PD di porto pagato fino a destinazione. Sono inoltre ben visibili il timbro della ditta Medina e la scritta a mano "con vapore postale francese".
Le prime notizie dell'esistenza della lettera FK, giunsero in Europa nel 1954, in occasione dell'asta delle collezioni Faruk, che erano state frettolosamente abbandonate dal Re, costretto a lasciare il trono nel 1952 in seguito alla rivoluzione capeggiata dal generale Naghib. Fu l'unica collezione regale di francobolli ad aver subito questo destino.
Diversa la storia della lettera RD (Fig. 2 e 3); su di essa compare il solo esemplare da 3 Lire su busta, in discrete condizioni. E' annullato con timbro lineare PER CONSEGNA (raccomandata) mentre sulla busta è apposto il timbro tondo di Firenze del 18 Dicembre 1860; è quindi successiva di quasi un anno alla FK. E' indirizzata al marchese Bourbon Del Monte a Parigi e riporta i timbri rossi PD e "CULOZ ", quest'ultimo indicante l'instradamento francese. La Figura 2 rappresenta il primo documento fotografico di questa lettera, in particolare la sua parte sinistra, dove è ben visibile il francobollo collocato su un vistoso bordo nero verticale. Coloro che hanno avuto la fortuna di esaminare il documento, ricordano che il bordo nero era su tutti e 4 i lati della busta ad indicare un segno di lutto in casa del mittente. Su questo particolare, più unico che raro specie per una raccomandata, ritornerò comunque più avanti.


Fig. 2 - Immagine parziale della lettera Rothschild nel primo stato, con bordo di contorno nero.

L'acquisto da parte del banchiere Rothschild è datato 1880; alla sua morte nel 1905 la lettera fu venduta al collezionista francese Roger Loeuillet che la tenne per molti anni, per poi venderla al noto collezionista e commerciante Renato Mondolfo (2); di questo passaggio non è però noto il periodo.

Entrambe volevano essere uniche

La prima notizia a me nota della lettera RD risale al 1942. Il "Bollettino Filatelico" di ottobre riportava un articolo sulla serie provvisoria di Toscana, in cui si specificava l'esistenza di una sola lettera con un esemplare del 3 Lire isolato, appartenuta a Rothschild (4). L'articolo non era corredato da alcuna foto; tuttavia, dalla firma di Emilio Diena morto nel 1941, riportata nella parte bassa della lettera, si può affermare che questa sia stata la prima ad essere periziata.
Il primo documento fotografico in bianco-nero della lettera FK è del 1953 (5); poiché su di esso non è presente nessuna firma e la busta non aveva mai raggiunto l'Europa, si temeva trattarsi di un falso. Comunque sulla rivista "Il Collezionista" del 1953, la lettera veniva indicata come unica nel suo genere (5). Nel 1954 la casa inglese "Sotheby's", incaricata di vendere tutte le preziosità di Faruk , affidò alla "Harmers" l'asta dei francobolli (6). Nel febbraio 1954 la lettera FK realizzò 970 Sterline (le nostre 1,5 milioni di lire) (7); la cifra raggiunta in questa prima asta fu quindi modesto.
Successivamente sul "Bollettino Filatelico" del 1956 (8), comparve in prima pagina la foto a colori della lettera FK con la prima firma, quella di Alberto Diena; anche in questa occasione si ribadiva l'unicità della lettera con un 3 Lire di Toscana. Dobbiamo arrivare a metà degli anni '60 per assistere al primo duello tra le due lettere per il titolo di "più preziosa". "Il Collezionista" del 1964 (9) riportò una sintetica notizia della "Robson Lowe Gazette" nella quale era presentata la lettera FK con certificato di A. Diena ed una valutazione iniziale di 3000 Sterline. Verrà aggiudicata all'asta del Gennaio 1965 a 2800 Sterline. Anche in questa seconda asta la FK non entusiasmò, probabilmente ancora una volta a causa delle non perfette condizioni dell'esemplare (7). In seguito si saprà che Achille Rivolta si era aggiudicato il lotto che poi passò a suo cognato, Ercole Lanfranchi (Coll. Pedemonte), che la conservò fino all'inizio degli anni '90.
La risposta della lettera RD non si fece attendere: arrivò con l'asta "Harmers" di Londra dell'l Dicembre 1965. Il Collezionista del 1965 (10) riportò la foto della parte sinistra della lettera, con il francobollo collocato sopra un bordo nero (Fig. 2) e l'unica firma peritale quella di Emilio Diena . La busta fu aggiudicata a 4600 sterline.
Questo primo confronto vedeva quindi la busta RD aggiudicarsi il titolo di "più preziosa"; successivamente qualcuno affermò che entrambe le lettere erano ritornate in Italia per arricchire due grandi collezioni.
Ma ancora nel 1967, in un articolo della rivista Filatelia (11), Dino Platone nel trattare il tema della "qualità e valutazione dei francobolli classici", riferendosi agli esemplari del 3 Lire di Toscana, riportava come unico esemplare su lettera quello della lettera FK descrivendolo: "intaccato nel lato superiore sinistro e corto in basso".
Quindi negli anni '60 ottenere un unanime riconoscimento da parte degli esperti richiedeva molti anni.

Il secondo confronto

Il riconoscimento ufficiale delle due lettere fu ben documentato da Luigi Raybaudi sulla rivista Filatelia nel 1971 (12), dove finalmente furono riprodotte ambedue le lettere con foto in bianco-nero. La busta FK era quella ancora senza alcuna firma, mentre sulla RD, con il bordo nero ancora presente, compariva ora anche la firma di A. Diena. Tra gli anni '70 ed '80 la busta RD fu restaurata. La discreta qualità del francobollo indusse alla ricerca di una maggiore valorizzazione del documento, tramite eliminazione del contorno nero.
Forse si pensava anche al prossimo scontro con la F K. Infatti nel 1986 un articolo di Dino Platone pubblicato sul Collezionista (13), preannunciava la vendita all'asta della busta RD. La foto a colori riportava il documento in splendida forma: a sinistra il bordo nero era stato abraso mentre gli altri tre lati erano stati parzialmente ripiegati in modo che la busta, anche se leggermente più piccola, splendeva di nuova luce (Fig. 3).


Fig. 3 Lettera Rothschild - Firenze 18.12.1860. Lettera PER CONSEGNA per Parigi, affrancata con il 3 Lire isolato,
con i bolli in rosso PD e CULOZ, quest'ultimo indicante l'instradamento francese.

E' quindi la vincitrice del primo duello a scendere ora in campo mettendo in gioco il titolo di "più preziosa". Qualcuno sostenne che la lettera lasciava la ricca collezione di Riccardo Garrone (7). La pubblicità della Auction Phila (AP) di Milano comparve su tutte le riviste specializzate ed il documento fotografico della lettera riportava ora una terza firma, quella di Enzo Diena, a sinistra in basso rispetto al francobollo, proprio su quella zona dove prima era il bordo nero. Comunque nel catalogo ufficiale dell'A P (14), il documento fotografico della lettera riportava anche la firma di Piero Ghiglione, sotto quella di Alberto Diena. Il risultato dell'asta A P del Novembre 1989 fu riportato su tutti i giornali e riviste specializzate (15). Il commento di Piero Ghiglione fu che, dopo soli due minuti, tempo necessario per sei rilanci, due dei quali telefonici, la busta RD fu assegnata alla Bolaffi (7). La base era di 500 milioni di Lire; furono raggiunti 675 milioni che, considerando i diritti d'asta divennero 795. Si parlò di realizzo record per una vendita all'asta nel nostro paese.
Dopo un anno e mezzo anche la lettera FK era pronta per la vendita. Questa non ebbe bisogno di restauri e fu presentata in prima pagina, con la firma congiunta Alberto-Giulio Bolaffi, sull'incantevole catalogo blu della serie Ambassador Bolaffi, preparato per i pezzi più prestigiosi della collezione Pedemonte (16). Bisogna ricordare che l'amicizia tra Ercole Lanfranchi e Giulio Bolaffi era scaturita una tra le più belle collezioni di Antichi Stati Italiani. Anche di questa asta parlarono a lungo giornali e riviste, sottolineando come quella sera del 2 Marzo 1991 il lotto 856A, che partiva da 350 milioni di Lire, fu assegnato dal banditore Agostino Zanetti dopo 15 rilanci all'acquirente n° 124 per 660 milioni, che compresi i diritti d'asta raggiunse i 778 milioni.
L'aggiudicatario era Guido Craveri, fondatore della lnvestphila, che avrebbe agito per un collezionista rimasto poi sconosciuto. La dichiarazione di Craveri fu che quella sera era disposto a pagare anche di più; quanto non lo disse, limitandosi a precisare che per quella lettera qualche lira l'aveva risparmiata (6,7).
E' interessante notare che nel catalogo Bolaffi lnternational del 1992 (17), dove vennero riportati i realizzi delle più importanti aste mondiali del 1991, la lettera FK presentava anche le firme di Renato Mondolfo, Enzo Diena e Luigi Raybaudi pareggiando cosė il numero di 5 firme peritali con la lettera RD (Figg. l e 3).
Ma la lettera RD aveva mantenuto il suo primato di "più preziosa". Forse perché il ritocco aveva funzionato? Forse aveva attenuato lo svantaggio di essere entrata in campo per prima, in un periodo di non trascurabile inflazione monetaria. La lettera FK aveva comunque notevolmente recuperato lo svantaggio rispetto al primo confronto.
I tempi erano cambiati; anche con un 3 Lire difettoso l'insieme della lettera FK era stato apprezzato.
Anche a mio avviso questa lettera rimane più ricca della RD in termini storico-postali.
Va ricordato che fino a pochi decenni addietro le lettere con francobolli difettosi non incontravano i favori di collezionisti. Lo stesso Giulio Bolaffi non prestava interesse a pezzi pur famosi ma di scarsa qualità. Alberto Bolaffi nel suo libro "Un padre raccontato dal figlio" (18), affermò che solo con la nuova generazione si era andato imponendo il compromesso dell'attestato "Bolaffi ad Honorem" che permetteva a questi esemplari il transito nella maggiore azienda commerciale di Filatelia del nostro Paese, che poi comportò un significativo aumento nella ricerca di queste rarità da parte dei grandi collezionisti.
Possiamo concludere questa nota ricordando che tra il prima e seconda sfida tra le due lettere sono passati circa 15 anni e da allora ne sono passati altri 20 dall'ultima; ci si può domandare quando avverrà un altro confronto.
Per ora va ricordato che la lettera RD, di proprietà Bolaffi (19), è stata in questi anni esposta in manifestazioni importanti, come quella tenutasi a Montecitorio nel 2006 (20), raccogliendo l'apprezzamento di molti collezionisti.
La lettera FK invece continua a seguire i segreti indirizzi di grandi collezionisti. In merito si può concludere riportando una "confidenza" raccolta recentemente in una manifestazione filatelica e che andrebbe verificata nella sua completezza. Si parla della trattativa per un lotto di francobolli di una grossa collezione, stimato intorno ai 5 milioni di euro. Bene sembra che nel lotto vi sia la lettera FK. Tenetevi forte, pare che quest'ultima abbia pesato per circa l ,5 milioni. La prossima volta che avremo la possibilità di vedere in qualche manifestazione la lettera RD, "la più preziosa", non potremo fare a meno di pensare anche alla FK e fantasticare sul risultato di una nuova sfida tra questi due documenti - gioiello della filatelia italiana.

Riferimenti bibliografici
l) Il Monitore della Toscana n° 11, 2010
2) Il Collezionista n° 4, 2009
3) Il Collezionista n°3, 1991
4) Il Bollettino Filatelico n° 10, 1942
5) Il Collezionista n° 11, 1953
6) Il Collezionista n° 2, 2004
7) Cronaca Filatelica n° 162, 1991
8) Il Bollettino Filatelico n° 4, 1956
9) Il Collezionista n° l, 1964
10) Il Collezionista n° 12, 1965
11) Filatelia n° 44, 1967
12) Filatelia n° 84, 1971
13) Il Collezionista n° 12, 1986
14) Catalogo Auction Phila, l 0 -11 Nov. 1989
15) Il Collezionista n° l2, 1989
16) Catalogo Bolaffi Ambassador 1991 "Pedemonte"
17) Catalogo Bolaffi lnternational, 1992
18) Giulio Bolaffi "Un padre raccontato dal figlio", 2002
19) Il Collezionista n° 6, 2009
20) Il Regno d'Italia nella posta e nella filatelia, 2006

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