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Lettere trasportate con la posta dei Della Torre e Tasso
dirette in Toscana o provenienti dalla Toscana
di Alessandro PAPANTI (Il Monitore della Toscana n. 14 - A.S.Po.T.)

A complemento dello scritto di Sergio Chieppi sui Tasso e la loro prodigiosa ascesa  a Corrieri dell’Impero, vengono presentate alcune lettere trasportate per mezzo della posta dei Della Torre e Tasso.

La famiglia Tasso, originaria del bergamasco, fu incaricata da Massimiano I di organizzare alla fine del ‘400 sul territorio del Sacro Romano Impero un servizio postale; incarico che fu confermato da Carlo V. Componenti della famiglia si installarono nelle città più importanti, inviando i loro corrieri lungo le principali vie postali d’Europa.
Dal 1650 i Tasso assunsero, in seguito di ricerche araldiche che attestarono la pretesa derivazione della famiglia dai Della Torre, signori di Milano, decaduti con l’avvento dei Visconti, al fine di ottenere il titolo di principi del Sacro Romano Impero. Da allora il servizio postale avvenne sotto il nome di Thurn und Taxis. Fu realizzato un servizio postale internazionale fra gli Stati Tedeschi e gli altri Stati come Spagna, Francia, Austria, Fiandre ed Italia.
La posta dei Tasso fu attiva fino agli Anni ’60 del XIX secolo.


La Via di Mantova


In Italia il nodo di collegamento più importante era Mantova, dove confluivano le lettere provenienti dal nord; qui un ufficio della Posta dei Della Torre e Tasso provvedeva a distribuirle nell’Italia Centrale e Meridionale. Ugualmente a Mantova un Mastro della Famiglia riceveva la corrispondenza dagli Stati Italiani e la inoltrava verso quelli Tedeschi, nelle Fiandre ed oltre.
Il “Nuovo Itinerario delle Poste per tutto il Mondo di Ottavio Codogno”, compendio utilissimo per la scelta dell’instradamento delle lettere edito più volte nel corso del XVII Secolo, conferma l’importanza di questo nodo postale, quando accenna che il corriere ordinario in servizio da Roma a Milano, invece di seguire la via diretta per questa città, passa da Mantova: “Il sabato di notte parte dall’ufficio di Spagna un ordinario che fa il seguente viaggio. Passa per Ronciglione…..Radicofani, Siena, Firenze, Bologna, Modana e Mantoa. Qui lascia i pieghi per l’Alemagna e Fiandra…” e prosegue per Milano. A Mantova “il Generale delle Poste di Mantoa le spedisce in una valigia per staffetta co diligenza alla volta di Trento, Bolzano, Insprugh e Augusta…”.


Vienna 27. 4. 1729.  Lettera per Firenze spedita con la posta integrata austriaca dei Von Paar e dei Della Torre e Tasso f.co Mantoua, franca fino a Mantova. Qui il Mastro della Famiglia provvide all’instradamento per la prosecuzione del trasporto fino a destinazione.

La Via della Valle dell’Adige


Il percorso più usato per l’ingresso in Italia della corrispondenza proveniente dagli Stati Tedeschi e dal Nord Europa e viceversa, era la Valle dell’Adige. Le diligenze dalle città tedesche raggiungevano Innsbruck e, attraverso il Passo del Brennero, raggiungevano Bolzano, Trento, Verona e Mantova. Per favorire il passaggio della corrispondenza lungo questa via, furono istituiti alcuni uffici di posta in alcune importanti città, come Bolzano e Trento, da dove la posta veniva inoltrata, spesso in porto assegnato, per il residuo percorso.

 
Lipsia 21. 6. 1729.  Lettera per Firenze inoltrata con la Posta dei Della Torre e Tasso f.co Bolz., franco Bolzano.


Lipsia 10. 4. 1734.  Lettera contenente “Mostre” per Firenze, trasportata privatamente o sotto coperta fino a Norimberga, e qui consegnata al forwarder Tobia Wamberger, che appose nota del proprio intervento con l’indicazione manoscritta al verso p. ricapito Tobia Wamberger in Nuremberg. e sul fronte franco p.Trentto. Questi provvide quindi a metterla in posta con i Della Torre e Tasso. Il destinatario corrispose all’arrivo 12 soldi per il trasporto da Trento a Firenze, dove giunse il 15 maggio.

La via del Belgio e delle Fiandre

Il servizio internazionale dei Della Torre e Tasso era denominato anche “Posta di Fiandra”, in quanto aveva il suo capolinea nelle Fiandre, regione costituita dagli attuali Belgio, Olanda e dalla parte atlantica della Francia. L’ingresso in Italia e l’instradamento dall’Italia, potevano avvenire per il nodo postale di Milano o per quello di Mantova, località nelle quali quei corrieri avevano un ufficio postale.


Firenze 27. 1. 1679.  Lettera per Lilla, città nelle Fiandre, con porto pagato  f.o p. M.va (franco fino a Mantova) e con il residuo porto di 2:6 Schelling (= 15 Stuiver/Sols = 30 Groten ) a carico del destinatario. Arrivo  il 18 marzo.


Amsterdam 15. 11. 1692.  Lettera per Livorno, trasportata dai corrieri dei Della Torre e Tasso, resa f.co M.a (franco Mantova) e quindi entrata in Italia per la via di Mantova, da dove é stata inoltrata a destinazione. La posta di Livorno richiese al destinatario soldi 3 dena 4, quale tariffa per le lettere di un foglio “che arrivano da Firenze come forestiere”.

 
Firenze 15. 9. 1699.  Lettera inoltrata a Bruxelles per la via di Fiandra, servita dai corrieri dei Della Torre e Tasso. A destinazione furono corrisposti 4 stuivers/sols.

 La Via di Amburgo



I Della Torre e Tasso nel XIX secolo organizzavano il servizio postale internazionale prevalentemente fra gli Stati Tedeschi. L’ufficio di Amburgo svolse in questo periodo una funzione importante in quanto qui venivano raccolte le lettere provenienti dai Paesi del Nord Europa, come Svezia, Danimarca e Russia, e da questo ufficio erano inoltrate quelle dirette verso Sud, come quelle indirizzate negli Stati Italiani.
La via postale seguita era: Amburgo, Colonia, Basilea, Milano.


Amburgo 31. 12. 1824.  Lettera per Firenze portante il bollo di partenza della posta dei Della Torre e Tasso HAMBURG F.TH.U.TAX.O.P.A 31 Dec.. Il destinatario corrispose 6 Crazie. Al verso tassa di 15 Schelling in sanguigna pagati dal mittente per l’inoltro e  bollo di arrivo del 13 gennaio.

 

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