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Un presidente pluridentellato

 

Il Cinema di Alberto Caminiti

 

Filatelia Tematica

Sergio De Benedictis

Agli albori il francobollo, oltre ad assolvere il suo servizio postale, doveva rappresentare anche nel mondo la forza e il prestigio dello Stato che lo emetteva e l’immagine in cui tutto il popolo si riconosceva era quella del Sovrano o del suo Capo Politico. In seguito in “vignetta” si è pensato di mostrare anche altri soggetti non solo politici e allargandosi poi sui temi più vari.

In Francia sicuramente al pari dei regnanti dei secoli passati, il personaggio più significativo e caro a tutto il popolo è il generale Charles de Gaulle, che dopo aver liberato la sua nazione dall’occupazione nazista, ne è stato capo politico per diversi anni.

La Filatelia, con i relativi prodotti postali, lo ha omaggiato in modo cospicuo come si evince dai numeri che seguono:

in Francia e sue dipendenze

Stati di area francofona

Altri Stati

58 emissioni di cui 20 in vita e 38 postume

72 emissioni di cui 13 in vita e 59 postume

34 emissioni di cui 29 in vita e 5 postume

 




Consideriamo a parte, così come vuole l’etica filatelica, le emissioni dei cosiddetti “trucial states” che da par loro secondo consuetudine primeggiano sopra tutti gli altri gruppi con ben 316 emissioni di cui 108 in vita e 208 postume.

In totale il nostro Generale può dire di essere stato considerato da 51 Paesi con un totale di 480 emissioni, in gran parte meritate per il suo contributo a ristabilire l’ordine mondiale.

In un’ottica tematica, che deve raccontare una storia, possiamo raggruppare il tema in 5 grandi periodi:

• Charles de Gaulle dal 1890 (anno di nascita) al 1940
• La guerra di liberazione (1940-1945)
• “La traversata del deserto” (1946-1958)
• La presidenza della V° Repubblica (1958-1969)
• Dalla “boisserie” al memoriale (1969-1972)

 

Charles de Gaulle dal 1890 (anno di nascita) al 1940


Nacque a Lille il 22 novembre da

Henri e Jeanne Maillot

 

 


Terminati gli studi secondari presso un collegio dei gesuiti nel 1909 entrò alla scuola militare di Saint-Cyr; nell'ottobre 1912 fu promosso sottotenente e assegnato al 33º reggimento di fanteria.


Combatté nella prima guerra mondiale con il grado di tenente; il 15 ottobre 1914 fu ferito durante la battaglia di Dinant. Il 18 gennaio 1915 ricevette la “Croix de guerre” e il 10 febbraio fu promosso capitano.

Tra le due guerre la sua carriera militare conobbe alti e bassi; retrogradato a colonnello dal governo di Vichy il 23 giugno 1940 fu messo in pensione d’ufficio.

 

La guerra di liberazione (1940-1945)


E’ il periodo che vide la discesa in campo politico del futuro Presidente de Gaulle. Il 6 giugno 1940 entrò nel governo di Paul Reynaud come sottosegretario di Stato alla Difesa nazionale. Si oppose all'armistizio con i tedeschi e lasciò la Francia per la Gran Bretagna.

Arrivato a Londra il 17 giugno 1940 lanciò il suo famoso “appello” nel quale incoraggiava i suoi compatrioti a continuare la lotta contro il nemico nazista.

 

Alcune emissioni ricordano l’evento con alcune sovrastampe


In Inghilterra, Churchill sostenne de Gaulle come voce della Francia anti-nazista, contro il parere del suo governo che avrebbe preferito personaggi più di spicco. Alla fine passò la scelta di de Gaulle, e la BBC trasmise l’appello del 18 giugno ai francesi, esortandoli a resistere ai tedeschi e alla richiesta di armistizio avanzata dal governo Pétain: fu il segnale d'inizio della resistenza francese ai nazisti.


I rapporti di de Gaulle con Churchill erano spesso conflittuali e competitivi, ma sempre sostenuti da un forte rispetto reciproco. Altra era la situazione con Roosevelt: i due, provenienti da due diverse tradizioni politiche, si detestavano, e una battuta di de Gaulle con Churchill spiega in parte l'atteggiamento francese di fronte all'arroganza dell'americano: "Sono troppo povero per inchinarmi".

 

Malgrado la scarsa collaborazione degli americani, de Gaulle riuscì a sbarcare ad Algeri nel maggio del ’43; lì creò il Comitato Francese di Liberazione Nazionale (CFNL) che nel giugno del 1944 prese il nome di Governo Provvisorio della Repubblica Francese.


Per finanziare l’acquisto di velivoli militari al fine di difendere anche i territori coloniali, furono emessi dei francobolli con sovraprezzo.

Il 14 giugno del 1944, otto giorni dopo lo sbarco degli alleati su suolo francese, de Gaulle rimise piede in patria e dalle coste della Normandia si diresse verso Bayeux, prima cittadina liberata, non prima di aver incontrato il generale in capo delle truppe alleate Montgomery presso il suo quartier generale. L’evento è ricordato in questo francobollo di Ajman.

Il 25 agosto fece rientro nella sua Parigi ormai liberata e il giorno dopo marciò trionfante tra ali di folla lungo gli Champs-Elysées, rendendo poi omaggio alla tomba del Milite Ignoto.

 

 

 

 

Il 10 novembre del ’44, su invito dello stesso de Gaulle, Winston Churchill effettua una visita di 3 giorni in Francia; qui li vediamo mentre sfilano in auto scoperta per i viali della capitale.

 

 

 

 

 

“La traversata del deserto” (1946-1958)

Viene così comunemente ricordato il periodo in cui, esprimendo un suo dissenso, che lo voleva favorevole ad un potere esecutivo forte, si isolò lontano da ogni responsabilità rifiutando ogni compromesso con il “regime dei partiti” fondando il Rassemblement du peuple français (RPF).

Questo periodo viene filatelicamente ricordato accanto alla moglie Yvonne Charlotte Vendroux nella sua dimora di Colombey-les-deux-Eglises.

 


La presidenza della V° Repubblica (1958-1969)

 

E’ il periodo che caratterizza il suo ritorno in politica sino al referendum del 7 aprile 1969.
In seguito ai fallimenti dei rapporti con le colonie, in special modo con l’Indocina e l’Algeria, da parte del governo di Pierre Pflimlin, de Gaulle, con la dichiarazione del 15 maggio, si dichiarò pronto ad assumere i poteri con l’obiettivo di rendersi utile per il Paese ma in un quadro strettamente legale e nel rispetto delle libertà pubbliche.
Il 1º giugno 1958 formò il governo e il giorno dopo ottenne i pieni poteri dall'Assemblea nazionale francese e divenne Presidente del Consiglio.

Mise subito mano alla risoluzione della crisi algerina e alla messa a punto di una nuova Costituzione. Intraprese un lungo viaggio visitando le varie colonie presenti nel continente africano presentando le nuove disposizioni costituzionali.

Qui lo vediamo ritratto durante il suo appassionato discorso allo stadio Mahamasina di Tannarive il 22 agosto.

A settembre ci fu un incontro tra il Generale e il cancelliere tedesco Adenauer; la loro amicizia durò per nove anni sino alla morte dello stesso Adenauer.

Il 21 dicembre de Gaulle fu eletto Presidente della Repubblica con oltre il 78% dei voti dei grandi elettori. L'8 gennaio 1959 all'Eliseo avvenne il passaggio delle consegne con René Coty, l'ultimo presidente della Quarta Repubblica.


Cercò sempre di intensificare i suoi rapporti internazionali, intrecciando rapporti sia “oltre cortina”; qui lo vediamo nel suo incontro con l’allora leader dell’Unione Sovietica Nikita Khrouchtchev che oltre atlantico con l’allora Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.

Volle rendere la Francia uno Stato indipendente sia dal blocco sovietico (de Gaulle era profondamente e radicalmente anticomunista), sia dal dominio statunitense sull’Europa (e a questo scopo dotò la Francia di proprie risorse nucleari) e capì l’importanza di un suo inserimento nella corsa alla conquista dello spazio, a quel tempo dominata da Unione Sovietica e Stati Uniti.


Nel 1965 si concluse il primo mandato presidenziale di de Gaulle e si svolsero le prime elezioni presidenziali a suffragio universale diretto, modalità da lui fortemente voluta. Al primo turno de Gaulle si fermò al 44,65% dei voti e fu costretto al turno di ballottaggio dove poi ottenne il 55,20% dei voti.

Passò indenne dalle proteste del “maggio francese” ma poi capì che il suo tempo era giunto e a seguito dell’esito negativo del referendum sulla riforma del senato rassegnò le dimissioni.



Dalla “boisserie” al memoriale (1969-1972)

 

Inizia quindi l’ultimo periodo, che a parte una sua permanenza in Irlanda e un viaggio in Spagna, fu trascorso interamente nella sua residenza di campagna, appunto La Boisserie a Colombey-les-Deux-Eglises, dove lavorò alle sue Memorie di Guerra.

Il 9 novembre 1970, com'era sua abitudine, il Generale cominciò un solitario nella biblioteca della sua abitazione; verso le 19 ebbe un malore causato dalla rottura di un aneurisma e e morì alle 19,30.

Nell'annunciare la sua morte in televisione, il nuovo presidente della Repubblica Georges Pompidou disse:

“Françaises, Français, le général de Gaulle est mort. La France est veuve”
(Francesi, Francesi, il generale de Gaulle è morto. La Francia è vedova)

De Gaulle è sepolto nel cimitero del suo villaggio, accanto alla figlia Anne e alla moglie Yvonne (morta 9 anni dopo).

Nel 1972 è stato inaugurato sulle colline di Colombey-les-Deux-Eglises, un memoriale a lui dedicato, segnalato da una grande croce di lorena in granito, simbolo della resistenza francese. Un nuovo memoriale è stato poi costruito e inaugurato l'11 ottobre 2008.



Sergio De Benedictis

05-04-2022

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