pagina inizialele rubrichesanta pazienzagli autorifilatelia religiosa
 
Leonardo da Vinci... lasciamolo in pace
di Angelo SIRO (da Filatelia Religiosa Flash)


Mezzo mondo ora parla e scrive di Leonardo! Dopo il grande successo editoriale di Dan Brown con il suo “Codice” ora tutti si sentono autorizzati ad inventare le più strane teorie, dandone la paternità a Leonardo da Vinci. La giornalista Vittoria Haziel, che per oltre 10 anni ha tentato di dare alla stampa un suo libro dove documentava la sua
teoria secondo la quale la Sindone è frutto di un lavoro di Leonardo da Vinci, ora in questo clima di mistificazione, di svilimento dei valori e dei simboli cristiani, ha realizzato l’obiettivo della pubblicazione e della diffusione del suo scritto. L’autrice sostiene che la Sindone che noi oggi veneriamo (o ammiriamo) sia una copia realizzata da Leonardo da Vinci agli inizi del ‘500, su commissione dei Savoia, che non erano più in possesso dell’originale andato distrutto.
Ci basiamo sugli studi molto approfonditi di Emanuela Marinelli, che ha curato numerose ed interessanti pubblicazioni su questo argomento (“Storia di un enigma” – “un’immagine impossibile” e altri) per esporre le considerazioni di studiosi seri su queste mistificazioni e per ricordare le numerose emissioni filateliche realizzate sul nostro grande artista fiorentino.

Leonardo lo ritroviamo quindi come l’autore della Sindone!
Ovviamente non può essere dell’originale poiché l’Artista è nato nel 1452 e della Sindone si hanno notizie certe della sua esistenza sin dal 1192! E nel 1453 entrò in possesso della Casa Savoia. Oramai è assodato che non è un dipinto ma “un’ossidazione e disidratazione della stoffa, provocata da un cadavere che vi fu avvolto”. La prova che confermerebbe la possibilità per Leonardo di averla realizzata è l’esperimento di un artista di bruciature su tessuto con pirografo elettrico e la datazione, avvenuta 18 anni fa, al radiocarbonio che aveva “datato” il tessuto tra il 1260 e il 1390 d.C.

Pur continuando ad essere misterioso il modo in cui si è formata la Sindone, è stato accertato che: è un negativo fotografico; esistono tracce di sangue decalcatosi da oltre 700 ferite; sono stati identificati ben 56 pollini di piante ancor oggi esistenti in Palestina e Turchia; le prove al radiocarbonio erano state falsate dalle varie manomissioni che aveva subito la Sindone e dalle riparazioni fatte dopo l’incendio di Chambery del 1532. D’altronde anche i rotoli del Mar Morto, che certamente risalgono al primo secolo d.C., hanno dato gli stessi risultati al radiocarbonio, e quindi quelle analisi sono risultate completamente inaffidabili e scienziati successivi hanno confermato l’origine del tessuto all’inizio dell’era cristiana. Leonardo da Vinci lasciamolo quindi in pace!

In pace non l’ha lasciato Dan Brown che l'ha messo al centro del suo romanzo: coinvolgendolo come il gran maestro del priorato di Sion che avrebbe nascosto nei suoi quadri esposti al Louvre (l’Ultima Cena, Monna Lisa, la Vergine delle Rocce, l’Uomo Vitruviano) vari messaggi in codice. Causa del conflitto tra la Chiesa Cattolica, tramite l’Opus Dei, i Templari, i Crociati, i Merovingi, gli “eredi” di Gesù e della Maddalena, ecc.

L’ambizione di dare una parvenza di storicità alla sua storia è stata ben stigmatizzata da Umberto Eco (che non è certo un paladino della Chiesa cattolica) : “…tutta la vicenda di Gesù che sposa la Maddalena, del suo viaggio in Francia, della fondazione della dinastia merovingia e del priorato di Sion è paccottiglia che circolava da decenni in una pletora di libretti per devoti di scienze occulte. Ora che tutto questo materiale contenesse sequele di panzane è stato detto e dimostrato da tempo. Inoltre Brown dissemina il suo libro di numerosi errori storici…”

Nel terzo millennio, che dovrebbe garantire il trionfo della “scienza”, c’è sempre più gente che preferisce rifugiarsi nell’occulto, nell’esoterico, nel criptico.
Scriveva Chesterton “quando la gente dice che non crede più in Dio, non è che non creda più a nulla, ma crede a tutto…”

Concludiamo questa breve nota con il ricordo della figura della Maddalena, “che nei Vangeli occupa un posto di primo piano” fatto dal papa Benedetto XVI durante le brevi vacanze ad Introd nella Valle d’Aosta: “Maria Maddalena, “discepola” di Gesù, “testimone della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte”. Il Vangelo di San Luca, ha ricordato il Papa, “la annovera tra le donne che avevano seguito Gesù dopo essere state “guarite da spiriti cattivi e da infermità”. “Maddalena sarà presente sotto la Croce, insieme con la Madre di Gesù e altre donne. Sarà lei a scoprire, al mattino del primo giorno dopo il sabato, il sepolcro vuoto, accanto al quale resterà in pianto finché non le comparirà Gesù risorto”, ha aggiunto.
Secondo Benedetto XVI, “la storia di Maria di Màgdala richiama a tutti una verità fondamentale: discepolo di Cristo è chi, nell’esperienza dell’umana debolezza, ha avuto l’umiltà di chiedergli aiuto, è stato da Lui guarito e si è messo a seguirLo da vicino, diventando testimone della potenza del suo amore misericordioso, più forte del peccato e della morte”.