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Seguendo una scheda anagrafica
del Comune di Arcidosso

di Claudio Testani
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

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“La curiosa storia di una scheda anagrafica
in viaggio tra i monti dell’Amiata nel 1945”

Introduzione

La storia che ci racconta una scheda anagrafica del Comune di Arcidosso, affrancata con 2 francobolli di posta aerea da 50 centesimi (Sassone nr. PA 11 - 1930-32) utilizzati “in uso tardivo” e viaggiante intorno al 30 Aprile 1945, nel territorio dei tre comuni toscani di Arcidosso, Scansano e Roccalbegna, è come un rompicapo di cui si siano persi dei pezzi.

Siccome la scena tratteggiata nella scheda è ricca di dati che lasciano intuire cosa dovette accadere, si può provare con una punta di gioco, a darne una ricostruzione il più possibile verosimile, ma suggerendo comunque una ricostruzione plausibile nelle parti dubbie, ben consapevoli che non sarà mai possibile avere la piena contezza di come siano andati veramente i fatti, insomma ci proviamo con un pizzico di divertimento.
Premesso ciò, la scheda anagrafica è intrigante per il fatto che riporta comunicazioni con risposte “andata e ritorno” tra gli uffici dei tre comuni toscani, vicini geograficamente, in un periodo storico complicato per la storia Italiana che si posiziona in un territorio liberato da pochi mesi dagli Alleati e appena dopo la transizione ufficiale in Italia, tra Repubblica Sociale Italiana ed il periodo detto di “Luogotenenza”.

Certo che, vedere francobolli di posta aerea da 50 centesimi “volare” tra i monti e valli dell’Amiata, fa una certa tenerezza e la storia che se ne può tratteggiare può sorprendere e magari, proviamo anche ad immaginarla con il sorriso. Dopo aver sostituito i nomi degli attori per superare ogni problema di riservatezza, ecco i fatti (più o meno).

Premessa sul contesto storico nazionale

L’8 settembre 1943 Badoglio firma l’armistizio di Cassibile. Mussolini era stato arrestato a Roma il 25 luglio 1943 per poi venir liberato dai tedeschi il 12 settembre 1943. A questo punto viene annunciata, il 18 settembre 1943, attraverso Radio Monaco, la creazione di uno Stato italiano fascista guidato sempre da Mussolini (1).

Inizia quindi un periodo di confusione dove l’Italia era spaccata in due e coesisteva la “Luogotenenza” al centro sud e la “Repubblica Sociale Italiana” al Nord.

I paesi di Arcidosso, Roccalbegna e Scansano, luoghi della vicenda che stiamo per raccontare, furono liberati dagli Alleati in date diverse e (le fonti non sono univoche) rispettivamente: Arcidosso intorno al 18-22 giugno del 1944, Roccalbegna intorno al 18 giugno 1944 e Scansano intorno al 15 giugno 1944, mentre il servizio postale venne ufficialmente riattivato il 16 ottobre 1944 per tutti e tre i comuni toscani.

Quindi per questi tre Comuni eravamo già in un periodo successivo alla loro liberazione, ma va considerato che il passaggio appunto, dalla RSI alla Luogotenenza, avvenne progressivamente per le singole città italiane.
Evitando di addentrarci in importanti, ma non necessari dettagli storici ai fini della vicenda, possiamo limitarci a riportare che in Italia si parlerà del periodo storico detto di “Luogotenenza e poi Regno di Umberto II” fino al 12 giugno del 1946: eravamo all’epoca dei fatti in un periodo complicato e anche confuso della storia a noi prossima.

Come detto, una data riportata nella scheda è il 30 aprile 1945, e troviamo la parola “Podestà” cancellata e sostituita da “Sindaco”, Figura 1, e siamo solo al giorno dopo della caduta ufficiale della RSI (2) (29 aprile 1945, anche se fu annunciata il 2 maggio 1945), e soli due giorni dopo la morte di Mussolini (era stato fucilato il 28 Aprile 1945 a Dongo).

Infatti, le Istituzioni tramite la solerte burocrazia, avevano provveduto subito dopo la fine della guerra di liberazione italiana, sulla scorta del “decreto legislativo luogotenenziale” del 4 aprile 1944, n. 111 ("Norme transitorie per l'amministrazione dei comuni e delle provincie") a ristabilire la carica di sindaco affidandone provvisoriamente la nomina al Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) e qui subito viene adattato il “vecchio al nuovo”.
Questi antefatti erano necessari per inquadrare la corrispondenza descritta e aiutare il lettore a comprendere il clima e l’ambiente storico.



Figura 1: immagine della scheda anagrafica del Comune di Arcidosso,

La storia della scheda

La scheda anagrafica del Comune di Arcidosso è stata prima spedita, indirizzandola al sindaco del Comune di Scansano, e poi, essendo tornata indietro, rispedita al Sindaco del Comune di Roccalbegna ed infine essendo stata nuovamente restituita, questa volta definitivamente, al Comune di Arcidosso, sarà stata archiviata o smaltita, con l’esasperazione dell’Ufficiale di Stato, per poi finire sulla bancarella di un mercatino di cianfrusaglie, dove è stata acquistata per qualche euro.

Allora che successe?

Il fulcro della storia gira intorno ad una scheda di comunicazione di avvenuta cancellazione dagli elenchi dell’anagrafe del comune di Arcidosso, per migrazione presso “altro comune”, di una cittadina arcidossina, tale Patrizia Sassetti (come detto è un nome di fantasia adottato per ovvie ragioni di riservatezza richiamato in seguito come “S.P.”).

Conosciamo anche i dettagli del perché della cancellazione: si tratta di una comunicazione ufficiale con cui l’Anagrafe del Comune di Arcidosso, comunica la avvenuta cancellazione dai propri elenchi “per migrazione ad altro Comune” dopo l’avvenuto matrimonio con un marito non Arcidossino, tale Dino Bennati (altro nome di fantasia, di seguito “B.D.”).

La scheda fu spedita, indirizzata al comune di Scansano, con un timbro interno di protocollo datato 30 Aprile 1945 e forse spedita con un messo Comunale o all’interno di una busta o con un’altra copertina andata smarrita.

A questo punto è importante sottolineare che la notizia ufficiale della caduta della RSI sarà annunciata solo il 2 maggio 1945, cioè due giorni dopo la data riportata internamente, come data di compilazione della scheda, anche se Arcidosso era oramai stato liberato da 10 mesi.

La scheda dopo essere arrivata al Comune di Scansano viene protocollata il 16 maggio 1945 per poter provvedere alla risposta che risulta datata 18 Maggio 1945, Figura 2.

Il Comune di Scansano decise di rispondere scrivendo direttamente sulla stessa scheda ricevuta, affrancandola con due valori di Posta Aerea da 50 Centesimi (Sassone nr. 11 emissione di Posta Aerea del 1930-32). Per fortuna ci aiuta il timbro postale sui francobolli di Scansano ben leggibile, che riporta la data del 21 maggio 1945: cioè in pieno periodo di “uso tardivo” per i due francobolli, Figura 3.



Figura 2: Risposta in bella battitura a macchina da Scansano ad Arcidosso

Il Comune di Scansano doveva aver finito le buste, perché tira dritto un rigo cancellando nella intestazione della scheda “COMUNE di ARCIDOSSO” la parola ARCIDOSSO e sostituendola, scrivendo a penna ed in corsivo ben leggibile: “SCANSANO”, Figura 3.



Figura 3: Risposta con Arcidosso e Podestà cancellati a penna.

Se immaginiamo lo stato d’animo e l’incertezza che si potevano respirare in quei giorni negli uffici Comunali, fa tenerezza il solerte funzionario comunale di Scansano che decise di utilizzare tardivamente i due francobolli di posta aerea, per spedire la missiva ad un comune distante circa 60 km…”via terra” ovviamente,
Certo, non deve sorprendere il fatto che un piccolo comune, si trovasse nelle condizioni di “smaltire” dei francobolli per posta aerea che erano “in avanzo”, ma i francobolli andavano, appunto, utilizzati al più presto, perché erano ancora tollerati.
Ora sappiamo che l’uso tardivo di un francobollo del Regno in periodo RSI, non è raro, ma ricordiamo che la RSI è ufficialmente caduta appena diciannove giorni prima, siamo arrivati al 21 maggio 1945.
Insomma la scheda è del 30 aprile, ancora le notizie saranno state abbastanza confuse sulla fine della RSI e sulla fucilazione a Dongo, chissà come stava vivendo il cambiamento l’impiegato, mentre solerte rispondeva al Comune di Arcidosso.

Premesso tutto questo, torniamo ad analizzare con un po' di attenzione la vicenda descritta nella scheda e proviamo a ricostruirla, ipotizzandone i passaggi non proprio chiari anzi in qualche caso non completamente noti.
Il testo della missiva parte dall’ufficio dell’anagrafe del Comune di Arcidosso ed è indirizzata al Podestà/Sindaco del comune di Scansano, la parola Podestà infatti, come detto, la si trova cancellata con un bel rigo di penna ben calcato e sostituita in bella grafia con la parola “Sindaco”… Non solo anche la data “E.F.” (Era Fascista) viene cancellata, (dettaglio cerchiato in rosso in Figura 2).

L’impiegato aveva ricevuto istruzioni chiare ed era ben informato. Ecco il testo asciutto e determinato: “Sassetti Patrizia”, (fu G. e F. O.) nata il xx yy 1908, residente in via “omissis”, sposa il xx yy 1939 in Arcidosso “Bennati Dino” Comunichiamo la cancellazione dalla Anagrafe di Arcidosso. La scheda deve essere trattenuta dal Comune tenuto alla iscrizione.”

Certo era più di un anno che la carica di Sindaco era stata reintrodotta, ma i vecchi moduli andavano utilizzati, non ce ne erano mica di nuovi con scritto Sindaco, quindi era oramai lecito tirare un rigo sulla parola “Podestà”, senza essere arrestati.

Certamente qualcosa deve essere accaduto, perché la data riportata nella scheda interna di protocollo del Comune di Arcidosso è del 30 Aprile 1945, mentre il timbro esterno riporta la data 16 maggio 1945, cosa abbia provocato questo ritardo e perché poi invece le comunicazioni saranno velocizzate non lo sapremo, a proposito i nomi riportati sulla scheda sono stati oscurati di proposito.

A questa comunicazione recante una notizia oramai ben stagionata da 6 anni appena, il Comune di Scansano risponde il 18 maggio 1945, restituendo la scheda ad Arcidosso e scrive: “Si ritorna senza provvedimento significando che spetta a questo comune promuovere il cambiamento stesso, previa richiesta dell’interessato, poiché il suindicato B. D., marito della S. P., non figura iscritto in questo registro di popolazione. Firmato Il Sindaco (si legge forse “Bizzarri Francesco”).
Fa tenerezza la parola “previo” corretta a penna, una volta mica si poteva usare un editor elettronico come oggi.

Qui è quasi inutile aggiungere che l’impiegato del Comune di Scansano, dopo aver letto la comunicazione ricevuta, fatto la fatica di alzarsi, andare in archivio, cercare il nome B.D., avrà scritto il messaggio di ritorno sbuffando un po' come traspare dalla risposta acidognola e con una punta di rimprovero.

Ora la palla è tornata nel campo del Comune di Arcidosso.
Ad Arcidosso si intasca il rimbrotto e si sarà iniziato a pensare e ripensare e così passa quasi un mese perché la scheda viene rispedita, probabilmente ancora con un messo, al comune di Roccalbegna che la riceve il 16 giugno 1945.
Nel mese trascorso si può immaginare che il solerte impiegato del Comune di Arcidosso abbia raccolto notizie, forse avrà chiesto ai compaesani, anzi avrà mandato le guardie comunali al domicilio originale della S. P. in via Talassese, (esiste ancora).
Infatti, bisognava trovare informazioni su dove fosse finita la S.P. e chi ne poteva sapere di più se non qualche comare e vicina di casa. Quindi ricevute le informazioni aggiornate si era preparato alla mossa successiva e aveva finalmente pensato di sapere come liberarsi di quella scheda che gli occupava il carteggio da oramai quasi un mese.
Scrive allora, anche questa volta con una macchina da scrivere, al comune di Roccalbegna (usa caratteri in rosso, forse l’inchiostro nero era finito…capitava con i vecchi nastri bicolore… forse invece si voleva solo dare risalto alla nuova comunicazione).

Questa volta però è cauto e non vuole ripetere una brutta figura, anzi pensa bene e riesce a trovare il modo di render “mal comune mezzo gaudio”, infatti inizia la frase come se fosse la continuazione della risposta di Scansano e scrive: “… e per competenza al Comune di Roccalbegna”, come a dire il rimbrotto di Scansano ce lo dividiamo, Figura 4.
Ecco il testo estratto: COMUNE di ARCIDOSSO … e per competenza al Comune di Roccalbegna:
“Nel caso che il suindicato B.D. avesse cambiato il domicilio si prega voler indicare il luogo e gli estremi della migrazione. Per il sindaco di Arcidosso Firma e Timbro
(Ufficiale di Stato) “Baggiani” (forse).”

Anche qui, una nota di colore, la prudenza traspare dall’uso di “nel caso…avesse cambiato il domicilio”, ma come nel caso? Ad Arcidosso lo sapevano bene dalla risposta ricevuta da Scansano, ma certo non sapevano se le informazioni raccolte in loco erano corrette, quindi come a dire: ci hanno detto, ma non ne siamo sicuri, che B.D. sia a Roccalbegna.
Poi da notare come questo secondo invio il solerte impiegato lo faccia firmare non più al Sindaco, forse per prudenza, o forse per evitare di dover dare ulteriori spiegazioni e rischiare di ricevere un secondo rimbrotto, chissà?

Questa comunicazione viene protocollata a Roccalbegna, come detto il 16 giugno 1945 e la risposta parte velocemente già il 19 Giugno 1945, Figure 4 e 5. Il Comune di Roccalbegna, per chi non conoscesse la zona è un bellissimo borgo tutto in pietra, ma per chi lo ha visitato già negli anni 70 del novecento, posso assicurare che era veramente più piccolo rispetto ad Arcidosso.
Il Comune di Roccalbegna questa volta scrive a penna ad Arcidosso nell’unica parte rimasta libera nella pagina della scheda (forse non avevano una macchina da scrivere o un nastro utilizzabile o un dattilografo che la sapesse usare o semplicemente hanno deciso che facevano prima a rispondere scrivendo a mano una risposta che non meritava la dignità e lo sforzo della macchina da scrivere).

Il testo è spassoso: “In restituzione al Comune di Arcidosso, significando che S. P. in B. D. è già iscritta in questa Anagrafe dal 16 2 1939 a seguito di avvenuto matrimonio. Firma il Sindaco Tarmi (forse, non è chiaro), Figura 5.

Il timbro in uscita dal Comune di Roccalbegna è illeggibile, ma la lettera è ricevuta ad Arcidosso il 28 giugno 1945, e come sia arrivata non è possibile dedurlo, ma magari è possibile sia stata consegnata ancora da un messo a mano, la distanza tra i due Comuni è veramente breve.

Fa sorridere immaginare la faccia del solerte impiegato del Comune di Arcidosso alla seconda restituzione della Scheda Anagrafica…aveva anche usato la macchina da scrivere e sistemare sul rullo per bene quella scheda, che è molto larga, ed allineare le righe in modo orizzontale, mica era stato facile…ci aveva messo impegno per far vedere che ad Arcidosso erano dei professionisti!



Figura 4: Secondo invio da Arcidosso a Roccalbegna



Figura 5: Risposta di Roccalbegna ad Arcidosso

Insomma, circa 120 Km: Arcidosso-Scansano (A/R)-+ Arcidosso-Roccalbegna sempre A/R, fatti dal 16 maggio al 28 giugno 1945, tempi fenomenali per ben 4 viaggi e non tanto male per 2 semplici francobolli da 50 centesimi oramai in disuso e per giunta di posta aerea e costretti a volare a terra!

Ora, ragionando a posteriori, chi era il B. D.? Forse questa comunicazione sarà stata volutamente nascosta per ben 6 anni per poi essere tirata fuori solo dopo la caduta del regime fascista, visto che eravamo in tempo di guerra? Ipotesi accattivante ed intrigante, ma nulla di più.

Molto semplicemente, possiamo solo supporre che la scheda sia la conseguenza del fatto che qualche parroco maldestro o impedito non avesse inviato al Comune il certificato di matrimonio da lui celebrati, e che in contemporanea, appare anche più plausibile, che l’ufficiale di stato dell’anagrafe del Comune di Roccalbegna si sia semplicemente dimenticato di chiudere il cerchio delle comunicazioni, informando Arcidosso della avvenuta migrazione.

Non sapremo mai come andarono veramente i fatti, ma è stato bello raccontare questa storia e leggere tra le righe il sottofondo di amabile ironia toscana nelle risposte al solerte impiegato del Comune di Arcidosso, che si era tanto impegnato e che, ora va detto, aveva ragione sia nel merito che nella sostanza.

Poi come questa scheda sia finita su una bancarella di un rigattiere, questo sì che rimane un vero mistero.

Tabella delle date


Ringraziamenti

Devo riconoscere il supporto della Redazione del “Postalista” nella persona di Roberto Monticini, per l’aiuto con dei riferimenti bibliografici che mi sono stati utilissimi per districarmi attraverso le date importanti per la liberazione dei paesi della Toscana e del mio amato Arcidosso.


NOTE

1) - Il 23 settembre veniva costituito ufficialmente presso l'ambasciata tedesca a Roma il nuovo governo Mussolini (Decreto del Duce, Capo dello Stato Fascista Repubblicano d'Italia, Capo del Governo del 25 settembre 1943, in Gazzetta Ufficiale d'Italia, n. 260, 8 novembre 1943.)

2) - La fine della RSI, che cessò ufficialmente dopo il 25 aprile 1945 con la “resa di Caserta” del 29 aprile 1945 (resa operativa dal 2 maggio) fu sottoscritta dagli Alleati con il Comando Tedesco Sud-Ovest anche a nome dei corpi militari dello Stato fascista, in quanto quest'ultimo non riconosciuto dagli Alleati come valido e autonomo (fonte Wikipedia).

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

Antonio A. Piga, ITALIA 1943-45. Date occupazione alleata.
“www.straginazifasciste.it - “Episodio di Arcidosso 18.06.1944”.

Claudio Testani
09-10-2025


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