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Le varietà |
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Proseguiamo nella descrizione delle varietà dello stereotipo della vignetta dei francobolli granducali di Toscana con la discussione di altri quattro casi. Porremo particolare attenzione alla varietà C16 (D18) descrivendone 2 casi di Posizioni Costanti su filigrana del Primo Tipo. Ci rendiamo perfettamente conto di quanto il tipo di articolo che presentiamo possa risultare ostico alla maggior parte dei lettori, dato l'altissimo livello di specializzazione che implica rispetto alla conoscenza dei francobolli toscani. Si tratta altresì di spaccati di risultanze di studi da noi compiuti su questo materiale, che confluiranno un giorno in uno o più volumi riassuntivi della materia.
La varietà C16 (D18) è caratterizzata da molte micro-deformazioni che interessano la Dicitura 2 e la Dicitura 3. Nella prima riscontriamo la forma caratteristica del carattere 'P' (Dt339) e i caratteri 'ALE' ed in questi molto caratteristica è la forma del carattere 'L'. Nello stesso gruppo di deformazioni che abbiamo codificato come Dt340, facciamo rientrare anche una leggera incavatura in basso alla destra del carattere 'E' e una smussatura dello spigolo basso sinistro dell'Ornato 3. Nella Dicitura 3 riscontriamo molte anomalie sui vari caratteri che la compongono, tra le quali grande rilevanza assume il gruppo di caratteri 'TOS', in particolare il 'T' che presenta il segmento orizzontale prolungato a sinistra e il 'O' che mostra un piccolo punto di colore in alto a sinistra (Dt341, figura 1).
Nella figura 2 che segue, riportiamo un esemplare del valore da 4 crazie su filigrana del Secondo Tipo annullato con un muto a cinque barre in nero. Si noti come nella porzione sinistra del rettangolo della vignetta si intraveda chiaramente parte della filigrana a linee ondulate verticali intrecciate che formano una sorta di 'X' allungata verticalmente, centrata in prossimità dello scudo. Sul francobollo sono ben riconoscibili alcuni dei dettagli tipici della varietà C16 (D18) come indicato nella figura 2. Si noti in particolare il caratteristico punto di colore sul primo carattere 'O' della Dicitura 3.
Nella figura 3 che segue riportiamo una coppia orizzontale del valore da 6 crazie su filigrana del Secondo Tipo, annullata in nero con un bollo datario circolare a banderuola di Livorno nel Dicembre del 1858 e con tracce di un bollo di transito internazionale in rosso. Il francobollo di sinistra della coppia è nella varietà C16 (D18), come si deduce dai dettagli che la caratterizzano evidenziati in figura. Da notare anche in questo caso il punto di colore nel primo carattere 'O' della Dicitura 3.
In figura 4 riportiamo un altro esempio della varietà C16 (D18), ovvero il francobollo di sinistra della coppia orizzontale rappresentata del valore da 6 crazie su filigrana del Primo Tipo, annullata in nero con una impronta di un muto a cinque barre sottili distanziate. In questo caso, anche grazie alla minima invasività dell'annullo, tutti i dettagli che caratterizzano la varietà sono facilmente riconoscibili.
La filigrana della coppia è interessante in quanto mostra chiaramente cinque delle dieci perle che compongono una corona delle dodici che componevano il disegno completo della filigrana del Primo Tipo. Due della ghiera orizzontale, le due in basso del trittico apicale ed una delle due perle apicali interne, come abbiamo evidenziato in figura 5 che segue.
Come si può intravedere dalla scansione del recto della coppia, l'impronta della filigrana è visibile sul lato stampato, quindi siamo in presenza della configurazione Recto e vista l'orientazione delle corone siamo anche nella configurazione Dritta (RD). I tratti curvilinei che vediamo nella filigrana appartengono alla Corona 12, quindi utilizzando la tavola di riferimento S03 otteniamo che le posizioni occupate dai francobolli nel quadro di stampa erano le 205 e 206, come dimostrato nella figura 6 che segue.
Un altro esempio della varietà C16 (D18) lo troviamo nel francobollo centrale del multiplo orizzontale che riportiamo in figura 7, dove anche in questo caso tutti i dettagli che caratterizzano la varietà sono perfettamente visibili. La striscia è ottimamente marginata, nella tinta di colore viola bruno scurissimo, la cosiddetta prugna, su carta colorata intensamente di azzurro e annullata con due impronte del bollo a cuore di Firenze capovolte.
Questa varietà in realtà è di dubbia attribuzione in relazione ai manuali a cura di Calcagno-Morani e di Luigi Guido, ma per il momento manteniamo questi codici come riferimento. La caratteristica che rileviamo è il dettaglio Dt342, ovvero la quasi assenza del Segmento 5 della cornice esterna e un ispessimento puntuale dello Spigolo 4 (figura 8).
Questa varietà è caratterizzata da un'incurvatura verso il basso del Segmento 3 della cornice esterna del francobollo, ovvero quello orizzontale in alto, in corrispondenza del carattere 'A' della Dicitura 2 (Dt343, figura 9).
Nella figura 10 che segue riportiamo un esemplare del valore da 4 crazie su filigrana del Secondo Tipo dai margini molto ampi, annullato in modo leggero con un datario circolare a banderuola di Firenze, nella varietà F17 (D10), dove il dettaglio Dt343 che la caratterizza è perfettamente distinguibile.
In figura 11 che segue riportiamo un multiplo orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, annullata in nero con due impronte di un muto a cinque barre. I tre francobolli presentano tutti una varietà dello stereotipo della vignetta, le stesse descritte in precedenza. Nel francobollo di sinistra osserviamo il dettaglio Dt342, interruzione del Segmento 5 della cornice esterna, che abbiamo assegnato alla varietà F1 (G9). Il francobollo centrale è stato stampato con lo stereotipo della vignetta nella varietà C16 (D18), come evidenziato dalla presenza dei dettagli Dt339, Dt430 e Dt341 chiaramente riconoscibili. Il francobollo di destra porta l'inconfondibile avvallamento del Segmento 3 della cornice esterna che abbiamo codificato come Dt343 che identifica lo stereotipo F17 (D10). Da notare il margine sinistro del pezzo di figura 11, particolarmente ampio e privo di stampa, che indica che i francobolli si trovavano al margine di foglio sinistro, ovvero giacenti rispettivamente nella prima, seconda e terza colonna delle sedici di cui era costituito il quadro di stampa.
Nella figura 12 che segue mostriamo una scansione in trasparenza della striscia ripresa dal verso e dalla stessa nella quale le linee della filigrana sono state ritracciare in rosso.
La filigrana del multiplo mostra la parte superiore destra di una corona, sono ben visibili cinque perle che costituiscono un trittico apicale e due apici. La configurazione è del tipo VD (Verso Dritta) e i tratti appartengono alla Corona 6. Servendoci della tavola di riferimento S01 deduciamo che le posizioni occupate dai francobolli nel quadro di stampa erano le 81, 82 e 83 come dimostrato in figura 13, che confermano la posizione di margine di foglio a sinistra.
Nella figura 14 che segue riportiamo un secondo multiplo orizzontale sempre del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, anche in questo caso annullata in nero con due impronte del muto a cinque barre, utilizzato per il pezzo precedente. Si osservi come i tre francobolli che costituiscono il multiplo presentino le stesse varietà dello stereotipo della vignetta della striscia discussa in precedenza, ovvero la F1 (G9) per il francobollo di sinistra, la C16 (D18) per il francobollo centrale e la F17 (D10) per quello di destra. Nell'immagine di figura 7 abbiamo cercato di evidenziare tutti i dettagli attraverso cui identificare le tre varietà. Anche in questo caso il margine a sinistra è ampio a sufficienza da poter localizzare la striscia a margine di foglio e anche la maggiore inchiostrazione che si osserva nella metà di sinistra del francobollo di sinistra ed in particolare quella che interessa il Segmento 2 della cornice esterna, tipico dei francobolli che si trovavano a margine di foglio, ce ne dà conferma.
Nella figura 15 che segue riportiamo il verso di questa striscia orizzontale, assieme allo stesso dove abbiamo ritracciato in rosso le linee della filigrana.
In questo caso la filigrana è in configurazione Capovolta, l'impronta è al Recto (fronte) e quindi del tipo RC. Le linee che si vedono appartengono alla Corona 9 e utilizzando la tavola di riferimento S04 ricaviamo come posizioni occupate dai francobolli nel quadro di stampa le 81, 82 e 83, come dimostrato nella figura 16 che segue.
Nella figura 17 che segue riportiamo una terza striscia orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia annullata in nero con due impronte del muto a cinque barre visto per i pezzi precedenti, su filigrana del Primo Tipo. Come per i due multipli precedenti anche in questo caso sono ben riconoscibili le varietà dello stereotipo della vignetta dei francobolli, che sono ancora, da sinistra verso destra, le F1 (G9), la C16 (D18) e la F17 (D10). Il margine sinistro non è probabilmente ampio a sufficienza per poter localizzare con certezza i francobolli a margine di foglio sinistro. In questo caso l'effetto di maggiore inchiostrazione del lato sinistro del francobollo di sinistra è solo leggermente visibile.
Nella figura 18 che segue riportiamo, come fatto per i precedenti casi, il verso di questa terza striscia dove abbiamo ritracciato la filigrana in rosso.
La configurazione della filigrana è chiaramente Capovolta e altrettanto chiaramente l'impronta della stessa è al Recto (fronte), quindi del tipo RC. I tratti che vediamo appartengono anche in questo caso alla Corona 9 e, servendoci della tavola di riferimento S04 ricaviamo le posizioni occupate dai francobolli nel quadro di stampa, che sono ancora una volta le 81, 82 e 83, come dimostrato in figura 19.
Mostriamo ora una quarta striscia orizzontale di tre esemplari del valore da 1 crazia, che riportiamo in figura 20. Come evidenziato, nell'esemplare di sinistra si riconoscono i dettagli tipici della varietà C16 (D18), nei dettagli Dt339, Dt340 e Dt341.
Nella figura 21 che segue riportiamo la filigrana di questo quarto multiplo orizzontale del valore da 1 crazia.
La filigrana è chiaramente in configurazione Capovolta e l'impronta della stessa è visibile al Recto (fronte) del francobollo, quindi del tipo RC. Si osserva la parte centrale di una corona, dove sono perfettamente visibili le tre perle che costituiscono la ghiera orizzontale e si intravedono le due perle apicali interne. Si tratta della Corona 9 e grazie alla tavola di riferimento S04 possiamo risalire alla posizione che i francobolli occupavano nel quadro di stampa, ovvero le 82, 83 e 84, come dimostrato in figura 22.
Si noti che mentre i francobolli delle prime tre strisce occupavano sempre le posizioni 81, 82 e 83, quelli della quarta occupavano le 82, 83 e 84, ma la varietà C16 (D18) occupava in tutti e quattro i casi la posizione 82. Possiamo quindi definire la varietà C16 (D18) in posizione 82 una Posizione Costante del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, dimostrata con 4 esemplari. Allo stesso modo possiamo definire le altre due Posizioni Costanti del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, relative ai primi tre multipli, ovvero la F1 (G9) in posizione 81 e la F17 (D10) in posizione 83 dimostrate con 3 esemplari ciascuna. Purtroppo il margine troppo corto in alto della quarta striscia, non ci permette di verificare se il francobollo centrale, quello relativo alla posizione 83, presentasse o meno il dettaglio Dt343, che caratterizza la varietà F17 (D10).
Fino ad ora abbiamo mostrato quattro multipli del valore da una grazia, che provenivano sempre dalla sesta riga dall'alto, ovvero adiacenti con il loro lato superiore all'Interspazio di Gruppo Superiore. I francobolli delle strisce dovrebbero quindi mostrare in alto, quando il margine fosse sufficientemente ampio, una porzione di carta non stampata di almeno 1,4 millimetri.
Per due delle strisce, che riproponiamo nelle figure 23 e 24, il margine superiore è in effetti ampio abbastanza da mostrare tracce degli esemplari che si trovavano nella riga superiore, la quinta, ma la distanza che separava questi dai francobolli della sesta riga risulta di molto inferiore a quella tipica di un interspazio di gruppo.
Come avevamo già mostrato in un articolo precedente dedicato agli interspazi di gruppo anomali, qui forniamo un altro esempio dell'assenza dell'interspazio di gruppo superiore, laddove avrebbe dovuto essere presente. Questo fatto è in coincidenza con la rilevazione nelle posizioni 81, 82 e 83 di Posizioni Costanti dimostrate con 3 o 4 esemplari, il ché ci porta a supporre che tutti gli esemplari furono stampati con la stessa matrice di stampa in cui gli operatori si dimenticarono di inserire un listello metallico spaziatore per creare l'interspazio di gruppo superiore.
Descriviamo ora una seconda Posizione Costante che riguarda la varietà C16 (D18), in questo caso del valore da 2 crazie, su filigrana del Primo Tipo, di cui il primo esemplare è riportato in figura 25. Si possono osservare i dettagli caratteristici della varietà e la filigrana del francobollo, dove è pienamente visibile la perla centrale della ghiera orizzontale e tracce delle due perle inferiori del trittico apicale. Questi elementi appartengono alla Corona 9. Il francobollo fu annullato in nero con un muto a quattro barre, probabilmente di Follonica, dedotto dal confronto con l'impronta 312 delle tavole dell'Ing. Emanuele Sogno.
Le corone sono chiaramente Capovolte. Confrontando con la tavola di riferimento S02, deduciamo che la posizione che il francobollo occupava nel quadro di stampa è la 94, come dimostrato nella figura 26 che segue.
Nella figura 27 che segue riportiamo un altro esemplare del valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo, sul quale si riscontrano gli inconfondibili dettagli della varietà C16 (D18).
La filigrana è chiaramente in configurazione Capovolta, mostra due delle perle della ghiera orizzontale e tracce del collo centrale che porta al trittico apicale della Corona 7. In questo caso il confronto va effettuato con la tavola di riferimento S04, in quanto l'impronta della filigrana è al Recto (RC), dal quale si deriva che la posizione occupata dal francobollo nel quadro di stampa era ancora la 94, come dimostrato in figura 28.
La varietà D1 (D11) è caratterizzata principalmente da quello che abbiamo denominato Dt344, ovvero una serie di quattro falle di colore distribuite a paratire dall'Ornato 2 fino al carattere 'O' della Dicitura 2, come abbiamo evidenziato nella figura 29 che segue.
Lo stereotipo responsabile per la varietà D1 (D11) lascia nella sua impronta anche una piccola falla di colore nello spigolo in alto a sinistra dello scudo, dettagio che abbiamo denominato Dt345 ed evidenziato in figura 30.
La varietà D1 (D11) la troviamo nel multiplo lineare verticale di tre esemplari del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, annullato in nero con tre impronte di un bollo lineare su due righe PER CONSEGNA, che riproduciamo nella figura 31 che segue (francobollo in basso). Il francobollo in alto rappresenta invece un altro esempio della varietà C16 (D18), già ampiamente discussa in precedenza.
Nella figura 32 che segue riportiamo una scansione in trasparenza del multiplo verticale, sul quale abbiamo ritracciato a colori i tratti di filigrana, in azzurro quelli appartenenti ai segmenti ed in rosso quelli curvilinei appartenenti alle corone.
I tratti curvilinei che si vedono nella fiigrana appartengono alla Corona 2 della quale si vede gran parte di due delle perle apicali singole laterali. La configurazione della filigrana è del tipo Capovolta e l'impronta è al Verso (VC), quindi aiutandoci con la tavola di riferimento S02, ricaviamo la posizione che i francobolli occupavano nel quadro di stampa, ovvero le 186, 202 e 218, come mostrato nella figura 33 che segue.
In questa pubblicazione abbiamo descritto 4 varietà dello stereotipo della vignetta dei francobolli granducali di Toscana, la C16 (D18), la F1 (G9), la F17 (D10) e la D1 (D11). Della varietà C16 (D18) abbiamo mostrato 1 esemplare del valore da 4 crazie su filigrana del Secondo Tipo f2, 1 del valore da 6 crazie su filigrana del Secondo Tipo f3, uno da 6 crazie su filigrana del Primo Tipo f4 ed uno del valore da 9 crazie su filigrana del Primo tipo f7. Abbiamo mostrato come la varietà C16 (D18) risulti una Posizione Costante per il valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo in posizione 82, dimostrata con 4 esemplari, tutti contenuti in multipli orizzontali di 3 esemplari ciascuno f11, f14, f17, f20. La varietà C16 (D18) l'abbiamo rintracciata anche in un multiplo orizzontale del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo, dove risulta occupare la posizione 186 f31, f33. Per la varietà C16 (D18) abbiamo dimostrato una Posizione Costante per il valore da 2 crazie su filigrana del Primo Tipo in posizione 94 con 2 esemplari f25, f27. Anche per la varietà F1 (G9) abbiamo rintracciato una Posizione Costante per il valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo in posizione 81, dimostrata con 3 esemplari f11, f14, f17. Per la varietà F17 (D10) abbiamo mostrato un esemplare del valore da 4 crazie su filigrana del Secondo Tipo f10. Per la stessa varietà abbiamo rintracciato una Posizione Costante per il valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo in posizione 83, dimostrata con 3 esemplari f11, f14, f17. Per la varietà D1 (D11) abbiamo mostrato un esemplare del valore da 1 crazia su filigrana del Primo Tipo f31, risultata provenire dalla posizione 218 del quadro di stampa f33. Verosimilmente i francobolli del valore da 1 crazia dove la varietà F1 (G9) occupa la posizione 81, la varietà C16 (D18) occupa la posizione 82 e la varietà F17 (D10) occupa la posizione 83, furono stampati con una matrice di stampa in cui l'interspazio di gruppo superiore non fu di fatto realizzato, risultando uno spazio rispetto alla riga superiore di soli 0,8 millimetri, quasi la metà di quanto normalmente osservato. Ciò è stato dimostrato con 2 esemplari per i quali l'assegnazione è certa f23, f24.
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