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La Grande Macchia |
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© Tiziano Nocentini 2025 all rights reserved | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
con la collaborazione di Emilio Calcagno |
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Le "divise uniformi" degli impiegati delle Poste Granducali - 1835 |
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Con questo articolo vogliamo inaugurare una serie di scritti qui su ilpostalista.it che trattano le varietà della vignetta dei francobolli emessi dal Granducato di Toscana. Il tema è già stato affrontato ampiamente con la pubblicazione di almeno tre lavori principali e qui vogliamo riassumere ed approfondire ciò che ad oggi conosciamo. Per la trattazione delle varietà granducali non conieremo alcuna nuova nomenclatura o codifica in quanto già due sono state proposte, limitandoci quindi a richiamare quelle già in uso in ordine di apparizione e a codificare solamente le micro-caratteristiche che le contraddistinguono. La prima delle varietà che tratteremo è una tra le più evidenti e che hanno suscitato maggior interesse nel corso degli anni di studio dei francobolli granducali, quella conosciuta come Grande Macchia. La Grande Macchia fu descritta già da Cesco Giannetto nel suo Quaderno Filatelico del 1960, che la codificò come difetto O. Il difetto fu poi riportato da Calcagno e Morani1 nel loro lavoro di censimento delle varietà degli stereotipi del 2014, riferite essenzialmente ai fogli di prova di stampa di valori da 2 e da 9 crazie, che la codificarono come Mc3. Da menzionare però che questa varietà non è riscontrabile nei due fogli di prova utilizzati dagli autori per il loro studio. Il terzo lavoro sulle varietà dei francobolli granducali di Toscana, intitolato “Il Marzocco e difetti costanti” a cura di Luigi Guido del 20192, codifica infine la Grande Macchia come H49.
La varietà Grande Macchia si riscontra in molti dei valori emessi dal Granducato di Toscana, tra i quali non figurano però quelli da 1 e 2 crazie su filigrana del Primo Tipo, da 60 crazie e 2 soldi, quelli da 1 quattrino ed 1 soldo sempre su filigrana del Primo Tipo e quelli del valore da 9 crazie su filigrana del Secondo Tipo. Come già accennato sopra, la Grande Macchia non è stata inoltre rintracciata in alcun foglio di prova di stampa.
La figura 1 mostra un esemplare del valore da 6 crazie stampato con inchiostro color indaco su carta azzurrata, nella varietà Grande Macchia. Utilizziamo questo esemplare per descrivere le caratteristiche tipiche o difetti di produzione, che identificano la varietà (figura 2).
Nella sua forma più comune lo stereotipo della vignetta responsabile della varietà Grande Macchia mostra 5 caratteristiche distintive:
Nella figura 4 che segue riportiamo sette esemplari di francobolli granducali nella varietà Grande Macchia al Primo Stadio su filigrana del Primo Tipo, nei valori da 4, 6 e 9 crazie. Al momento in cui scriviamo, questa varietà è stata riscontrata nei francobolli su filigrana del Primo Tipo, solamente su carta azzurrata.
Nella figura 5 che segue riportiamo un ingrandimento del dettaglio Dt273, in modo da mostrare la particolare forma che questo assume.
Per quanto riguarda la varietà Grande Macchia al Primo Stadio su filigrana del Primo Tipo, non abbiamo al momento osservato ricorrenze di posizione degne di nota. Vogliamo riportare solamente un esempio di questo tipo di francobolli nella coppia verticale del valore da 9 crazie viola bruno scurissimo su azzurro annullata con due impronte del muto a cuore di Firenze, una per ogni esemplare, mostrato in figura 6. La varietà al Primo Stadio della Grande Macchia riguarda, come è evidente, il francobollo in basso della coppia.
Nella figura 7 che segue riportiamo gli ingrandimenti degli estremi superiore ed inferiore della coppia da 9 crazie. Vogliamo mostrare come appaiono i dettagli Dt273 e Dt275 in questo esemplare della Grande Macchia, ovvero il Segmento 1 ispessito ed il Segmento 5 uncinato a sinistra, e la differenza di inchiostrazione tra una normale cornice dell'interno del quadro di stampa ed una che si trovava al bordo del foglio. Si può notare come il Segmento 3 (quello orizzontale in alto) del francobollo in alto della coppia risulti più spesso rispetto a quello inferiore. Questo fenomeno è dovuto alla differente pressione che sia il rullo inchiostratore, che la pressa di stampa esercitavano ai bordi della tavola di stampa rispetto alle zone più interne. Per mitigare questo fenomeno, che poteva risultare sgradevole in quanto creava disomogeneità della stampa, si inserivano dei listelli di metallo ai quattro bordi, a pochi millimetri di distanza dalla cornice esterna dei francobolli di margine, in modo da alleviare questa sovrapressione. Talvolta la traccia di questo listello di metallo, che veniva anch'esso inchiostrato, compare ai lati del francobollo, la cosiddetta riga di composizione, come nel caso di questa coppia dove in alto a sinistra si scorgono tracce dell'inchiostro che questo portava.
Nella filigrana della coppia si possono osservare tre linee orizzontali, delle quali una localizzata nella metà inferiore del francobollo in alto, le altre due nella metà superiore del francobollo in basso. Nella metà inferiore del francobollo in basso si vede completamente una delle perle apicali di un trittico e tracce delle altre due perle che lo componevano, più in basso. Il fatto di osservare solamente tre linee orizzontali indica che, inequivocabilmente, i francobolli provengono dalle prime due righe in alto del quadro di stampa, ovvero il francobollo in alto si trovava al margine di foglio superiore. Ciò accade in quanto solamente ai margini superiore ed inferiore il disegno della filigrana si chiudeva con tre linee orizzontali grosso modo equidistanti (1, 2, 3 e 19, 20 e 21), a differenza dei gruppi di linee che separavano le quattro righe da tre corone (1, 2, 3 e 4), composti da cinque linee orizzontali (4 - 8, 9 - 13, 14 - 18) (figura 8). Le linee orizzontali visibili nella filigrana della coppia sono quindi le 1, 2 e 3 di figura 11.
In particolare si può dimostrare che la perla completamente visibile appartiene al trittico apicale della Corona 1 (la prima in alto a sinistra di figura 8) e che le posizioni occupate in origine dai francobolli nel quadro di stampa erano la 14 e la 30. Ciò si ottiene confrontando la filigrana della coppia con la tavola S01, come visualizzato in figura 9.
Nella figura 10 che segue mostriamo ingranditi sei esempi di come si può presentare il dettaglio Dt275, tipico della varietà Grande Macchia al Primo Stadio.
Nella figura 12 che segue riportiamo l'ingrandimento dell'angolo inferiore sinistro dei francobolli di figura 11, ad evidenziare l'assenza del dettaglio Dt275.
Della varietà Grande Macchia si può identificare anche un ulteriore stadio di evoluzione. In questo Terzo Stadio lo stereotipo della vignetta subisce l'interruzione della linea orizzontale che chiude il rettangolo centrale. Tale interruzione risulta della lunghezza di 1 mm (Dt276 in figura 13) a formare due segmenti, uno, quello di destra, della lunghezza di 3 mm e l'altro, quello di sinistra, della lunghezza di 9 mm.
Del Terzo Stadio della varietà Grande Macchia abbiamo raccolto al momento solamente 7 esemplari, 3 del valore da 1 quattrino, 2 del valore da 2 crazie ed 2 del valore da 6 crazie, tutti stampati su filigrana del Secondo Tipo. Quattro di questi esemplari sono riprodotti nella figura 14 che segue.
Nella figura 15 che segue riportiamo l'ingrandimento della parte inferiore del rettangolo della vignetta dei francobolli granducali nella varietà Grande Macchia al Terzo Stadio. La freccia indica la posizione orizzontale dove si presenta l'interruzione della linea orizzontale inferiore, denominata Dt276.
In due precedenti articoli dedicati alle Posizioni Costanti e alle Posizioni Ricorrenti dei francobolli toscani stampati su filigrana del Secondo Tipo, abbiamo già in parte presentato lo studio sulla posizione che i francobolli nella varietà Grande Macchia occupavano, in modo costante e in modo ricorrente, nel foglio completo dei 240 esemplari. In particolare nel lavoro sulle Posizioni Costanti abbiamo riportato l'esistenza di 3 francobolli nella varietà Grande Macchia del valore da 6 crazie, le cui caratteristiche tipografiche lasciano dedurre che avessero origine dalla stessa posizione del quadro di stampa, localizzata nel blocco superiore dei tre in cui veniva suddiviso il foglio completo, grazie a dettagli presenti nell'intorno del francobollo principale.
Solamente uno di questi esemplari del valore da 6 crazie presenta frammenti di lettere nella filigrana, come evidenziato in figura 17, per cui è stato possibile risalire alla posizione che questo occupava nel quadro di stampa.
La filigrana dell'esemplare del valore da 6 crazie è nella configurazione BS-AD e i frammenti di lettere che si intravedono appartengono ai caratteri 'A' e 'N' della dicitura 'II E RR POSTE TOSCANE'. Utilizzando la tavola S08 si dimostra quindi la provenienza del francobollo di figura 17 e di conseguenza anche degli altri due francobolli di figura 16, dalla posizione 34, come evidenziato in figura 13.
Nella discussione delle Posizioni Ricorrenti, avevamo preso come riferimento il blocco superiore da 80 esemplari allo stato di nuovo del valore da 1 quattrino su filigrana del Secondo Tipo, che riproponiamo in figura 19, dimostrando una frequenza di ricorrenza delle varietà in determinate posizioni di molto superiore a quanto previsto per una tecnica di stampa come quella tipografica. Come si può osservare, anche nel blocco nuovo, il francobollo nella varietà Grande Macchia si trova in posizione 34, esattamente come nel caso dei tre francobolli precedenti.
Ci è stato possibile rintracciare anche un esemplare del valore da 1 crazia stampata su filigrana del Secondo Tipo, che presenta frammenti di lettere nella filigrana, che riportiamo nella figura 20 che segue.
Come nel caso del valore da 6 crazie, anche nel caso del valore da 1 crazia la filigrana è nella configurazione BS-AD e i caratteri che si intravedono appartengono alle lettere 'A' e 'N'. Analogamente quindi, utilizzando la tavola S08 si determina che anche questo francobollo occupava la posizione 34 del quadro di stampa, come mostrato nella figura 21 che segue.
Il francobollo da 1 crazia mostra anche un'altra particolarità, che risiede non nel francobollo principale, ma in quello che si trovava alla sua destra, di cui è visibile completamente il Segmento 2 (quello verticale sinistro) della cornice esterna, come evidenziato in figura 22. Si osserva che la cornice presenta una interruzione in alto all'altezza dell'Ornato 2, tipica della varietà F18 (CM) o G4 (LG).
Anche nel blocco del valore da 1 quattrino nuovo alla destra del francobollo nella varietà Grande Macchia, troviamo la stessa varietà che si intravede alla destra del valore da 1 crazia, ovvero la F18 (G4), le cui caratteristiche peculiari sono evidenziate graficamente in figura 23, ovvero l'interruzione in alto del Segmento 2 (Dt277), la leggera smussatura dello Spigolo 2 (Dt277) da sinistra verso destra, lo schiacciamento a 40° dello Spigolo 3 (Dt278) e la leggera deformazione della linea più in basso che delimita il rettangolo che contiene la Vignetta (Dt279).
A ben guardare le caratteristiche della varietà F18 (G4) si intravedono anche alla destra di due dei francobolli del valore da 6 crazie riportate in precedenza (figura 16), dettaglio che avevamo indicato con il numero 8.
Altro caso da segnalare è la coppia del valore da 6 crazie riportato in figura 25.
Anche in questo caso siamo verosimilmente di fronte ad una Grande Macchia al Primo Stadio che originariamente occupava la posizione 34.
L'attribuzione alle posizioni 33 e 34 dei due francobolli che costituiscono la coppia la facciamo sulla base di ciò che possiamo osservare nell'intorno dei francobolli, che ci riportano alle analoghe posizioni del blocco nuovo del quattrino, ovvero il fatto che questi si trovano al margine sinistro del foglio (E), dai due dettagli del francobollo di sinistra (A e B) e dai due dettagli del francobollo in posizione 49 (subito al di sotto della 33 ovvero del francobollo di sinistra della coppia), tipici della varietà F29 (CM), E9 (LG), ovvero il C e il D.
Altro pezzo da menzionare è la coppia del valore da 1 quattrino annullata con muto a barre in nero riportata in figura 27. Anche in questo caso il francobollo di destra è nella varietà Grande Macchia al Primo Stadio, mentre quello di sinistra presenta le stesse caratteristiche del francobollo in posizione 33 del blocco nuovo del quattrino (dettagli A e B). Ne deriva che verosimilmente anche la varietà Grande Macchia di questa coppia occupava la posizione 34 del quadro di stampa. Nel caso della coppia del valore da 1 quattrino, anche l'evidente deformazione del tassello del valore del francobollo nella varietà Grande Macchia è presente identica nell'analogo francobollo del blocco nuovo, indizio del fatto che i francobolli della coppia furono stampati con la stessa tavola di stampa con cui fu stampato il blocco nuovo da 80 esemplari.
Presentiamo infine un ulteriore esemplare di francobollo nella varietà Grande Macchia al Secondo Stadio, in questo caso del valore da 2 crazie, su filigrana del Secondo Tipo, riportato in figura 23 assieme alla sua filigrana.
I frammenti di lettere che si riconoscono nella filigrana appartengono ai caratteri 'I' (la seconda) ed 'E' e la configurazione della filigrana è del tipo AD-BS. Confrontando la filigrana con la tavola S07, risaliamo alla posizione occupata in origine nel quadro di stampa dal francobollo che, come dimostrato nella sovrapposizione riportata in figura 24, risulta essere la 34.
Al momento in cui scriviamo, questo è l'unico francobollo che abbiamo rintracciato nella varietà Grande Macchia al Secondo Stadio, del tipo fil-let, per il quale è quindi possibile la determinazione della posizione occupata originariamente nel quadro di stampa, posizione che risulta ancora una volta essere la 34. Oltretutto il francobollo si trova ancora in stato perfetto e di grande qualità. Da notare come l'impronta della filigrana sia chiaramente visibile al recto del francobollo (fronte), come previsto per la configurazione del tipo AD-BS.
In questa pubblicazione abbiamo voluto raccogliere la maggior parte delle informazioni ad oggi in nostro possesso, riguardo la varietà dello stereotipo della vignetta denominata Grande Macchia ('difetto O', Mc3, H49). Abbiamo descritto come si presenta fisicamente questa varietà, quali sono i dettagli che la caratterizzano e come lo stereotipo sembra si sia evoluto nel tempo. A questo riguardo abbiamo individuato tre stadi di evoluzione, ovvero tre diversi stati di successiva modifica dello stereotipo che ne è all'origine. Al momento abbiamo individuato sei micro-deformazioni che entrano in gioco, in momenti diversi, nei francobolli nella varietà Grande Macchia. Limitatamente agli esemplari che siamo stati in grado di osservare, 37, il dettaglio Dt275, ovvero l'ammaccatura del Segmento 1 della cornice esterna in basso a sinistra, è stata riscontrata sia in esemplari su filigrana del Primo Tipo che in esemplari su filigrana del Secondo Tipo, mentre gli esemplari nella varietà Grande Macchia privi della deformazione Dt275 da noi esaminati sono tutti su filigrana del Secondo Tipo. Questo dato è decisamente interessante in quanto la deformazione Dt275 si supporrebbe intervenuta, in prima approssimazione, ad un certo punto della vita dello stereotipo, come in effetti ipotizzato da Luigi Guido, mentre sembra che questa sia presente fin dall'inizio e in un certo momento scompaia. In particolare la scomparsa della deformazione Dt275 sembra avvenire durante la stampa dei francobolli su filigrana del Secondo Tipo. Si potrebbe ipotizzare che lo stereotipo sia stato modificato nel punto in cui compariva la deformazione Dt275, per renderlo conforme al disegno originale, ma se così fosse si tratterebbe del primo ed unico esempio di correzione fisica di uno stereotipo utilizzato per la stampa dei francobolli granducali, di cui si abbia notizia. A questo proposito risulta molto interessante anche il fatto che, limitatamente ai francobolli su filigrana del Secondo Tipo, lo stereotipo della varietà Grande Macchia passa dal Primo Stadio (6 crazie) al Secondo Stadio (2 crazie), rimanendo nella stessa posizione 34 del quadro di stampa (figura 30).
Si è mostrato come la varietà Grande Macchia rientri in quelle che abbiamo definito come Posizioni Ricorrenti, ovvero quelle varietà che risultano provenire da una determinata posizione del quadro di stampa, con una frequenza di molto superiore a quanto atteso per una tecnica di stampa come quella tipografica. Ricordiamo che il fenomeno della ricorrenza varietà-posizione riguarda prevalentemente i francobolli stampati su filigrana del Secondo Tipo. Degli 8 francobolli su filigrana del Secondo Tipo nella varietà Grande Macchia da noi censiti, per i quali è stato possibile risalire alla posizione occupata originariamente nel quadro di stampa, per tutti e 8 si è individuata la posizione 34. Non crediamo che questo dato sia in realtà pienamente rappresentativo della totalità dei francobolli esistenti, basandoci su quanto osservato per altre varietà, ma ad oggi ciò è quanto abbiamo rilevato. Gli 8 francobolli sono 4 valori da 6 crazie, 1 valore da 1 crazia, 2 valori da 1 quattrino ed 1 valore da 2 crazie.
Nella tabella che riportiamo in figura 27 che segue vogliamo riassumere le caratteristiche distintive dei vari stadi in cui si osserva la varietà Gande Macchia, quanto a micro-deformazioni dello stereotipo e alla filigrana. Possiamo affermare che il Primo Stadio è caratterizzato dalla presenza del dettaglio Dt275, il Terzo Stadio dalla presenza del dettaglio Dt276 ed il Secondo Stadio dalla loro assenza.
In questa pubblicazione abbiamo anche accennato alla varietà F18 (G4) che si osserva come ricorrente in posizione 35 (alla destra della 34), per 1 valore da 1 quattrino, per almeno 2 valori da 6 crazie e per 1 valore da 1 crazia. In realtà abbiamo rintracciato 1 ulteriore valore da 6 crazie sicuramente attribuibile alla posizione 35 nella varietà F18 (G4), che abbiamo già mostrato in un articolo precedente, oltre ad 1 esemplare del valore da 4 crazie anch'esso già mostrato in precedenza. Lasciamo comunque la trattazione approfondita di questa ulteriore varietà ad un futuro articolo espressamente dedicato. Ringraziamo Emilio Calcagno per aver fornito alcune delle immagini utilizzate in questo articolo.
© Tiziano Nocentini 2025 Riferimenti 1. Granducato di Toscana - I francobolli e le varità di cliché, Emilio Calcagno, Vittorio Morani, 2014, edizioni Unificato 2. Il Marzocco e i difetti costanti, Luigi Guido, 2019, edizione privata 3. Sito di riferimento per la Filatelia Toscana: I Cinquecento Leoni di Toscana
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