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Il pittore Ottone Rosai in guerra

di Enrico Bettazzi
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

PERCORSO: Posta Militare toscana > questa pagina

 

I soldati (libera uscita), 1933. Olio su tavola, cm. 99x70 (da Farsettiarte.it)

Ottone Rosai è nato a Firenze il 28 Aprile 1895. E’ stato uno dei più grandi pittori toscani del Novecento, amico di molti artisti ed intellettuali del suo tempo. Una “anima in pena” come si direbbe alla toscana, fin dalla gioventù: espulso dall’Accademia di Belle Arti fiorentina per cattiva condotta, volontario nella prima guerra mondiale, poi squadrista del primo fascismo.

Il ritrovamento di una sua corrispondenza ci dà modo di approfondire la vicenda militare legata alla Grande Guerra (mentre per la sua biografia rimandiamo alle indicazioni in bibliografia).

Rosai si arruola il 9 Dicembre 1914 come volontario nel Regio Esercito; alla visita medica, la sua altezza (un metro e ottantasei) lo indirizza verso il corpo dei Granatieri.

Scoppia il conflitto, Rosai partecipa alle prime battaglie sull’Isonzo, viene ferito, raggiunge il grado di caporal maggiore.

Nel 1917 lo ritroviamo come tale nel 258° Reggimento di Fanteria, appartenente alla neo costituita Brigata Tortona, dal giugno alle dipendenze della 60ª Divisione.

All'inizio della battaglia della Bainsizza, la "Tortona" ha il compito di varcare l'Isonzo fra Gorenje Vas e Gorenje Polje, di impadronirsi del Kuk (Monte Cucco) e dello Jelenik, di procedere all'occupazione di q. 855 estendendola fino al margine orientale del bosco che la copre e spingendo la sua ala sinistra fino alla selletta compresa fra la q. 856 ed il cucuzzolo di q. 800. Il 19 agosto, dopo intensa preparazione di artiglieria, il 257° passa l'Isonzo e poco dopo lo passa il II battaglione del 258° che si schiera fra Canale e Morsko.

Il II/258° attacca Canale senza poterlo occupare, più tardi il I/258°, passato l'Isonzo, circonda da nord Canale vincendo la tenace resistenza di grossi nuclei nemici annidati nelle case del paese e collegandosi col II battaglione. In tal modo viene costituita una testa di ponte che permette ai pontieri di gettare con facilità e sicurezza un ponte a nord di Canale, ma il fuoco nemico distrugge le passerelle di Krestenica e di Gorenie Polje.

Passa comunque il fiume il III/258°, in riserva divisionale, sul ponte D (Canale), che è messo a disposizione del proprio reggimento per la ripresa dell'attacco. All'alba del 20 infatti, il 258° avanza occupando la collina sovrastante Canale.

Il 21 agosto l'azione prosegue e con migliori risultati: il II/258° occupa il Monte Cucco raggiunto subito dopo dal III, mentre il I conquista la selletta di Vrh.

Il 22 seguente, il 258° ed il II/257° passano agli ordini del comandante della brigata Elba e costituiscono la colonna d'attacco di sinistra tendente alla conquista della cima dello Jelenik. Al comandante della "Tortona" vengono assegnati riparti del 159° e del 277° costituenti altra colonna diretta contro lo stesso obbiettivo.

Ripreso l'attacco le due colonne, noncuranti del violento tiro di reazione, raggiungono la vetta dello Jelenik catturando il presidio di 500 uomini e rafforzando le posizioni in modo da fronteggiare qualsiasi contrattacco. Al rilevante numero di prigionieri si aggiunge un ricco bottino di artiglierie e di mitragliatrici. Il contegno della brigata nella battaglia è citato nel bollettino di guerra del Comando Supremo ed è menzionato nella motivazione della medaglia d'argento che verrà più tardi concessa alle sue Bandiere.

Anche Rosai ottiene un riconoscimento del valore in battaglia e viene decorato con una medaglia al valore (m.a.v.m.) con la seguene motivazione:
Comandante di plotone, offertosi spontaneamente, sotto il vivo fuoco di una mitragliatrice, tagliava con pochi uomini, il reticolato nemico, rimanendo ferito da una scheggia di una pallottola esplodente. Riprendeva quindi il comando del suo reparto, e con impetuoso slancio, lo guidava all’assalto di una trincea avversaria, catturando 32 prigionieri, fra i quali quattro ufficiali. In tutte le successive azioni, col suo ardito contegno dava ai soldati costante e bell’esempio di coraggio. Monte Cucco e Monte Ielenik, 19-22 agosto 1917

 

Cartolina postale in franchigia, ma affrancata con fbollo da cent.10 per l’invio a ufficiale in zona di guerra, con annullamento da parte dell’ufficio di posta militare della 60ª Divisione in data 29/6/17; timbro rettangolare di censura del reparto. (Coll. E. Bettazzi)

E’ di poco precedente la corrispondenza rintracciata, scritta ad un amico commilitone, sottotenente nel 91° Reggimento di fanteria, Mario Rumiano, di lì a poco anch’egli decorato al valore (m.b.v.m.):



26/6/17
Mario Carissimo,
tu puoi pensare di te quello che credi, però non potrai impedire a me di pensarti tutto differente.
Tu sei una vita tutta rappresentata in modo diverso dalla comune ed ài per questo la mia amicizia ed il mio affetto. Quando tu parli, quando scrivi, quando guardi, non hai né la parola, ne il carattere ed il pensiero, e nè lo sguardo, come un qualunque altro, sei invece tu, riconoscibile anche in mezzo alla sterminata stirpe umana, tutta. Ti abbraccio ancora una volta, nelle migliori speranze future. Tuo Ottone

 

Il 10 ottobre 1917 Rosai viene promosso Aiutante di Battaglia, massimo grado da sottufficiale; passa ad un reparto di Arditi, il 23° Reparto d’Assalto.

Foto di Ottone Rosai nel 1918 in uniforme da ardito (immagine tratta da Wikipedia)


Nelle fase finali del conflitto, sempre al comando del suo plotone sul Grappa, per l’ennesima azione ardimentosa, riceve la sua seconda decorazione al valore (m.b.v.m.):

“Comandante di un plotone, con pochi bersaglieri animati dal suo singolare ardimento, piombava sull’avversario, infliggendogli forti perdite. Lanciatosi poi all’inseguimento, faceva numerosi prigionieri e catturava una mitragliatrice, che rivolgeva subito contro il nemico in ritirata. Monte Pertica (Monte Grappa), 25 ottobre 1918.”

A guerra conclusa, rientrato a Firenze, nel 1919 per Vallecchi darà alle stampe il suo racconto di guerra dal titolo “Il libro di un teppista” .

Enrico Bettazzi
27-05-2025

 

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

O. ROSAI, Il libro di un teppista, Firenze, 1919

G. MARCHESE, La posta militare italiana 1915 – 1923, Trapani, 1999, p.253

https://it.wikipedia.org/wiki/Ottone_Rosai

https://www.ottonerosaiarchiviodiluigicavallo.com/

https://www.artielettere.it/il-combattente-ottone-rosai/

https://www.mangialibri.com/il-libro-di-un-teppista

https://www.frontedelpiave.info/

http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#

 


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