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SECCHETO:
da Agenzia temporanea a permanente

Alcide Sortino (L'Annullo n. 220)
Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

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Quando la posta era un servizio essenziale, nelle località dove si stava sviluppando l’attività turistica e dove finita la stagione non c’era più nessuno, erano frequenti le “agenzie temporanee”, ad uso dei villeggianti e degli operatori che vi abitavano in quei pochi mesi. Erano molto utilizzate per i servizi a danaro: vi si appoggiavano i vaglia con le caparre per alberghi o locazioni e chi era rimasto al verde, magari per una imprevista riparazione all’automobile, vi si faceva spedire un vaglia telegrafico.

Poi, con lo sviluppo edilizio- urbanistico, molte di queste località hanno visto l’insediamento di molti abitanti stabili e la posta è diventata una necessità permanente, onde l’apertura degli uffici per l’intero anno. Un tipico esempio d’antan è Madonna di Campiglio e, venendo a tempi più recenti, Lido degli Estensi. Purtroppo, per noi cultori di storia postale, il decentramento amministrativo ha trasmesso negli anni Sessanta alle Dirpostel la competenza sugli uffici temporanei e di conseguenza da allora le notizie in merito pubblicate sul B.U. sono sporadiche, onde si naviga nel buio su istituzioni e soppressioni. Nell’ormai preistorico 1965 feci una breve vacanza a Seccheto, una piccola località della costa meridionale dell’Elba e la allora recente costruzione della strada litoranea, che chiudeva il periplo dell’isola aveva dato impulso al turismo, trasformando uno sperduto paesino di agricoltori.

Ricordo vagamente l’edificio ove aveva sede la posta e da quanto riferitomi era appunto un ufficio estivo, istituito dall’anno precedente. La mia vita non si era ancora incontrata con il carismatico Comm. Prochet e quindi l’interesse per la marcofilia non c’era ancora, per cui ignorai di farvi una visita. La presunta istituzione nel 1964 è stata confermata dal socio Càroli che nelle sue ricerche non ha mai trovato date anteriori. Lo stesso Caroli ha trasmesso le impronte in suo possesso, onde l’immediata idea di farne un articolo.

Inizialmente l’agenzia ebbe in dotazione un doppio cerchio, perfettamente confacente alla normativa dell’epoca, ovvero la parola “poste” prima della località e la sigla provinciale tra parentesi, in basso al centro. Le fu assegnato il frazionario 32/81 che indirettamente ci confermerebbe l’istituzione nel 1964 o, al massimo, l’anno precedente. Infatti il 32/79 (non è noto il 32/80) è l’indice di La California, ufficio istituito nel marzo 1963. Arriviamo al 1968, quando il datario fu sostituito con quello normalizzato con il cap e il corno.

Ma alla fine della stagione estiva 1972, l’agenzia non chiude i battenti: infatti dal 1° settembre diventa un’agenzia postelegrafonica, ovviamente permanente (B.U. 10/1973). Probabilmente in questa occasione viene fornito un secondo timbro, con la lettera distintiva “B”, in cui spicca il pressapochismo italico: probabilmente all’economato pt di Livorno avevano dimenticato, se non ignorato, il B.U. del febbraio 1969 con la dettagliata normativa sulla grafica dei bolli e così il nuovo timbro risultò con la lettera distintiva prima della sigla provinciale.

L’ufficio è stato chiuso negli anni scorsi e nel 2000 dovrebbe avere fatto in tempo ad avere i bolli “Poste Italiane” e, se la chiusura fosse stata successiva all’adozione del cap comunale, anche i datari con il cap 57034 di Campo nell’Elba, in luogo del generico 57030.

 


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