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Le impronte: TAE CITIS PT 3 E PT 10

Le "divise uniformi" degli impiegati
delle Poste Granducali - 1835

Roberto Monticini e Giancarlo Rota

AGGIORNAMENTO: 12-05-2023
Enrico Bettazzi: Prato

Nella pagina:

a. Introduzione
b. Le macchine affrancatrici delle Direzioni Compartimentali
c. Tabella degli UP toscani conosciuti per aver usato M.A. delle DIR. COMP.

AREZZO GROSSETO LIVORNO PISTOIA PRATO

 

Mario Pozzati, Le affrancatrici meccaniche negli Uffici Postali Italiani, Aicam pubblicazione n. 206, 1999, pag. 76

 

Introduzione

Le TAE Citis PT 3 e PT 10 sono macchine affrancatrici date in dotazione da Poste alle succursali ed agli uffici di maggiori dimensioni a partire dal 1971, furono utilizzate fino a poco oltre l’anno 2000.

La Citis era una ditta di Torino che successivamente si trasformò in TAE (Telefonia Automazione Elettronica) con sede a Volpiano (To), poi si trasferì a San Benigno Canavese, sempre in provincia di Torino, con il nome di E.M.S. (Elettronica Meccanica Sistemi).

Le macchine dovevano essere utilizzate per il servizio di Raccomandazione, A.R., Assegno, Assicurata, Espresso, Pacchi, ma anche per la Posta Celere, vi sono anche alcuni casi di utilizzo per le Tassate.

L’impronta rilasciata dalle PT 3 e PT10 si presenta in forma semplice e raccolta con molte informazioni al suo interno:


Nel datario: cap, ufficio, provincia, data; nel blocchetto: in alto la matricola della macchina, la R di Raccomandata, il numero progressivo del servizio; nel punzone di stato: la tariffa espressa in 5 cifre; sotto: l’operatore della macchina individuato attraverso un quadrato o un triangolo in piccolo, poi l’eventuale servizio aggiuntivo richiesto.

Questo vale per le PT 3, mentre le PT 10, fornite a partire dal 1994, sono diverse seppur di poco: i simboli per individuare l’operatore sono 3, viene aggiunto anche un piccolo cerchio, nel punzone di stato c’è il solo fregio di sinistra ed espone 6 cifre per la tariffa anziché 5.


Le matricole di queste macchine non hanno una numerazione continua, furono distribuite a gruppi ed in periodo diversi; la prima PT 3 ha il numero 238, l’ultima il 4488, le PT 10 dal numero 4348 fino a circa il 5700. Come si può notare dalla numerazione, in uno stesso periodo, si distribuirono sia PT 3 che PT 10.

 

Le macchine affrancatrici delle Direzioni Compartimentali 

Alla fine degli anni settanta hanno fatto la loro apparizione affrancatrici meccaniche per il servizio raccomandate il cui datario, invece dell'indicazione dell'Ufficio Postale, porta la dicitura "DIR. COMP." seguito dal nome della Direzione Compartimentale (regionale o sovraregionale) e da un numero identificativo.


Sono macchine date in dotazione alle Direzioni Compartimentali (20 per quelle più importanti come Piemonte Val d'Aosta, Lombardia, Sicilia, ecc.) utilizzate per la sostituzione provvisoria delle affrancatrici di sportello in riparazione, oppure inviate, sempre provvisoriamente, ad Uffici che avevano necessità operative; da qui il nome di macchine di scorta che gli è stato attribuito dal lessico meccanofilo.

Le macchine impiegate erano affrancatrici di sportello TAE-CITIS con numeri di matricola tra il 1630 e 1689, 2362 e 2421, 3015 e 3087 (questi gli estremi di macchine identificate).

L'identificazione dell'Ufficio Postale presso cui era in uso la macchina, è possibile solo dall'annullo manuale (solo raramente da un timbro lineare) dell'Ufficio stesso, che doveva sempre essere apposto sia sulla busta che sulla ricevuta. Molte volte si nota invece la mancanza di questo annullo, per cui può risultare impossibile identificare l’Ufficio che ha usato la macchina.

La prima data d'uso di queste affrancatrici è il 17 giugno 1979 (macchina 1648 DIR. COMP.FRIULI-VENEZIA-GIULIA 2 a Trieste C.P.); l’ultima data nota è il 13 novembre 2001 (macchina 3069 DIR. COMP. CAMPANIA 15 in uso a Napoli Vomero).

Sono state utilizzate per affrancare tutti gli oggetti postali che venivano presentati allo sportello, compreso i moduli per pacchi; il colore di queste impronte è rosso oppure nero, ma limitatamente ad alcune Direzioni, come ad esempio la Lombardia.

Un uso particolare è stato fatto a Cagliari, tra il maggio 1992 e il marzo 1998, utilizzando la macchina 2412 della DIR. COMP. SARDEGNA 4, per il servizio Tassate in colore azzurro, tipico di questo servizio. Per questo uso furono apportate modifiche alla macchina eliminando il numero di matricola, la R ed il riquadro del numero progressivo.

 

Tabella degli UP toscani conosciuti per aver usato M.A. delle DIR. COMP.

Il ritrovamento di Enrico Bettazzi: 1657 - Ptato (Fi):

 

BIBLIOGRAFIA:

Mario Pozzati, Le affrancatrici meccaniche negli Uffici Postali Italiani, Aicam pubblicazione n. 206, 1999, pag. 76;


Alcide Sortino, La numerazione delle affrancatrici TAE-Citis, in l'ANNULLO n. 50, aprile 1984, pp. 7-11.


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