il tramonto di un regno









pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI


5° Periodo: dal 26 novembre 1943 al 22 gennaio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Terza parte (dal 22 dicembre 1943 al 4 gennaio 1944)

 


Mercoledì 22 dicembre 1943



Dalla Stampa della RSI - Sul quotidiano “La Nazione” di Firenze, sotto il titolo “Nefasti dell’occupazione nemica in Italia” si leggono i seguenti articoli:

“Fanciulli deportati in russia e patriotti tratti in arresto
Lisbona, 21
“Si apprende dall’Italia meridionale che una ricca siciliana di 22 anni, Maria Dalì, fervente patriota, è stata arrestata a Trapani perché responsabile di avere organizzato un Fascio repubblicano in quella città, al quale aderivano molti connazionali. Questa notizia è data dal corrispondente della “Reuter” dal quartier generale alleato nell’Africa del Nord. La ragazza è stata arrestata con altri compagni ad opera del controspionaggio statunitense avvertito da un traditore. La Dalì appartiene ad una delle più ricche famiglia siciliane e finanziava il Fascio. Insieme alla signorina altri quindici giovani, per la maggior parte studenti, sono rimasti vittime del tradimento. Essi sono ora tutti imprigionati in attesa del processo”.

“Si ha poi notizia dell’esistenza anche a Catania ed in altri centri, di Fasci repubblicani, cui aderiscono sempre nuove reclute. Anche in queste località sono stati operati arresti, ma i capi sono finora sfuggiti alle ricerche”.

“La commissione inviata da Stalin nell’Italia occupata con l’incarico di organizzare la deportazione dei bimbi italiani dai 4 ai 15 anni nel paradiso sovietico, si è posta attivamente al lavoro. Si segnala da fonte neutrale che i primi contingenti di ragazzi italiani strappati all’affetto delle famiglie sono cominciati ad affluire a Siracusa per essere imbarcati alla volta della lontana Russia. Scene strazianti si sono svolte sotto gli occhi impassibili di russi, inglesi ed americani, al momento in cui i bambini sono stati strappati a viva forza dalle braccia delle madri per essere messi sui treni partenti alla volta del porto di imbarco”.

In tempo di guerra e in particolare di una guerra che divide il popolo di una stessa nazione, le falsità sfiorano veramente il grottesco. Ecco ancora:

Sempre da “La Nazione” di Firenze:

“Sforza e Croce protestano contro i loro “liberatori”
Roma, 21
“Sforza e Croce, i due capi dell’antifascismo, hanno vivamente protestato contro gli anglo americani per la proibizione del congresso antifascista che doveva tenersi a Napoli. Essi si sono, nella protesta, richiamati alla Conferenza di Mosca nei cui comunicati si assicurava agli italiani la libertà di riunioni popolari: proprio gli antifascisti delle terre invase erano destinati a provare per primi il valore delle promesse anglosassoni. Londra e Washington che si dichiaravano, alla radio e nei manifesti gettati insieme con le bombe, vessilliferi di ogni libertà, all’atto pratico si dimostrano quello che in realtà sono: due delle forze più reazionarie del mondo.

Abbiamo ieri pubblicato le dichiarazioni del comandante militare di Napoli che chiamava i partenopei felici per avere 100 grammi di pane al giorno in confronto alle altre popolazioni che ne hanno 75. Oggi è il “Times” che pubblica una relazione sulla situazione alimentare nell’Italia meridionale. Il giornale afferma che uno dei compiti più difficili dell’ “AMGOT” è di evitare una carestia durante l’inverno. Sempre secondo il giornale, la situazione alimentare è particolarmente critica proprio nella zona di Napoli che il suo comandante militare ci dipingeva come una specie di piccolo paradiso. Anche per questo caso dove sono andate a finire le promesse di molto pane lasciate dalle varie radio, le promesse che la flotta passata al nemico avrebbe servito soltanto ad assicurare i trasporti di viveri in Italia? Noi, pur non essendo né profondi filosofi come Croce, né esperti politici come Sforza, conoscevamo altre pagine della storia inglese piene di episodi schiavisti, piene di affamamenti”.



Storia Postale del 22 dicembre

 


 

 

Giovedì 23 dicembre 1943

 

 

 

La vendetta per il tradimento del 25 luglio - Ciano invia una lettera a Churchill dal carcere di Verona nella quale afferma che i tedeschi gli hanno fatto credere in imminenti pericoli per i suoi figli riparati in Svizzera.

Rappresaglie Nazifasciste - L’articolo a fianco compare oggi sulla Gazzetta del Popolo.






 




Storia Postale del 23 dicembre
 


 



Venerdì 24 dicembre 1943


Roma – I tedeschi, bontà loro, concedono ai cittadini romani due ore serali in più di “libera uscita” per le feste natalizie come si può vedere dalla riproduzione dell’Ordinanza.




Resistenza: azioni dei partigiani
Nella zona di Vernate, il grande viadotto ferroviario sulla linea Cuneo-Ventimiglia viene sabotato dal gruppo dei partigiani "bovesani.
Il traffico sarà interrotto per oltre un anno.
A Cesena (Forlì), uno sconosciuto fredda con quattro colpi di rivoltella il fascista Giacomo Rolandi di 47 anni. Pochi minuti dopo, ancora a Cesena, cade l’allievo ufficiale Salvatore Leto di vent’anni.

 

 

 


STORIA POSTALE del 24 dicembre 1943


 

 

Altra cartolina raccomandata con ricevuta di ritorno da Verona a Isola della Scala (VR) regolarmente affrancata 0,90 con la presenza dei gemelli 0,25 Propagande di Guerra e Imperiale (0,30 + 0,60 di raccomandazione aperta),

 




Una cartolina da Mercatale Sassocorvaro (PS), in RSI, erroneamente tassata per la mancanza di 0,05. Essendo il testo della missiva composto da meno di cinque parole erano già sufficienti 20 centesimi.

 

 


 

 

 


 

 

 

Cartolina postale 0,30 Vinceremo da Gorizia a Trento. Infrequente il reperimento di posta da Gorizia.

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Cartolina raccomandata con ricevuta di ritorno nel distretto di Firenze (0,15 + 0,60 di raccomandazione aperta),

 

 

 


 

Il ministro delle Poste Liverani non ha gradito il gesto poco cameratesco di Ricci che ha imposto alla Direzione Provinciale di Brescia la consegna dei valori postali per farli soprastampare GNR ed ha subito protestato riferendolo a Mussolini che oggi, sembra, da disposizioni per la cessazione di questa soprastampa. Però tutti i valori in foglio consegnati alla tipografia sono ormai in via di consegna. Ci sarà una rappacificazione Liverani – Ricci alla presenza di Mussolini. Liverani, quasi per legittima suspicione, e nella necessità di poter accontentare le numerose richieste pervenutegli da tanti gerarchi, ordinerà (in data non precisata) allo stabilimento tipografico Chiamenti di Verona la soprastampa di altri valori sotto la responsabilità della Direzione provinciale di Verona. Nascerà così l’emissione GNR di Verona.


Sabato Natale 25 dicembre 1943

Dalla Gazzetta del Popolo di oggi:

“I feroci bombardamenti sull'Italia nei mesi di ottobre e di novembre

Roma, 24 dicembre
Nel mese di ottobre i bombardieri nemici hanno effettuato incursioni sulle seguenti città e località italiane:
Bologna, Boves (Cuneo), Ancona (due volte), Firenze, Chieti, Terni (due volte), Cervo (Imperia), Sulmona (L'Aquila), Pistoia, Viterbo, Grosseto, Varazze, Albenga (Savona).
Nel mese di novembre: Pesaro, Spineto (Teramo), Pescara, Torino, Genova, Ventimiglia, Recco, Varazze, Lamporecchio (Pistoia), FInale Lunga (Siena), Arezzo, Trecate (Novara), Prato (Firenze), Grosseto, Pontassieve (Firenze), Teramo, S.Benedetto del Tronto (due volte), Sant'Egidio (Teramo), Chiusi, Foligno, Civitanova (Macerata), Pietrasanta (Lucca), Rimini, Cisterna, Giulianova (Teramo), Zara.

Edifici distrutti: circa 3000, abitazioni più o meno danneggiate 15595.
Le vittime sono state 6489, i feriti 11mila, i morti appartenenti alle Forze Armate 315.

Questi sacrifici, che il popolo italiano affronta in condizioni di assoluta inferiorità, dopo lo stato di disarmo nel quale fu posto dall'armistizio, debbono essere nel debito conto.
La ferocia degli anglo - sassoni, che distruggono villaggi e casolari sparsi nelle campagne, rafforza nel popolo italiano la volontà di organizzarsi e armarsi rapidamente per potersi difendere contro i banditi dell'aria”.

Sempre su La Gazzetta del Popolo compare anche questo articolo:

“La fucilazione di tredici componenti la banda terroristica di Lovere

Bergamo, 24 dicembre - Reparti della Gendarmeria germanica e della Guardia nazionale repubblicana hanno catturato 13 componenti la banda terroristica di Lovere, che hanno assassinato i fascisti dott. Paolo Rosa e rag. Giuseppe Cortesi e rapinato oltre due milioni e mezzo dalla cassa dello stabilimento Ilva.
All'alba di mercoledì mattina i tredici arrestati sono stati passati per le armi, sullo stesso posto dove hanno commesso i loro misfatti. Essi sono: Locardi Aleardo, Piana Ivan, Tognetti Mario, Conti Salvatore, Guizzetti Andrea, Buffali Giulio, Vender Giovenni, Luca NIckitsch, Guglielmo Macario, Ravelli Giuseppe, Bessi Francesco, Lorenzini Vittorio e Moioli Giovanni.
Il Locardi, capo banda, è l'assassino del Cortesi, il Tognetti ha ferito gravemente il brigadiere dei Carabinieri Busicchio, che versa in pericolo di vita. Tutti hanno partecipato ai fatti criminali di Lovere, Vigolo e Adrara San Rocco”.
Dall’abbazia di Montecassino - Di ritorno da una visita di prima mattina alle linee del fronte il generale Frido Von Senger und Etterling si ferma all’abbazia per il servizio religioso. E’ questa la sua prima visita in veste di comandante del settore. I monaci gli palesano la speranza di vedere rispettata la fascia neutrale di trecento metri.


Domenica 26 dicembre 1943


Dall’Abbazia di Montecassino - Dopo la sua visita all’abbazia von Senger ordina alla 44^ divisione di fanteria: “Fare sgomberare al più presto i civili, e non fare uso degli edifici dell’abbazia, ma preparare le difese fin sotto le mura del monastero, se necessario”.


Storia Postale del 26 dicembre
 

 

 

Cartolina illustrata per Como censurata a Como. Vedi bollo del censore.



 

 




Lunedì 27 dicembre 1943

 

La vendetta per il tradimento del 25 luglio - Edda si reca a Verona, al carcere degli Scalzi, per un ultimo tentativo di vedere Ciano e viene avvicinata da Hildergard Beetz, assistente personale del tenente colonnello delle SS Wilhelm Hottl. Questi, fin dai giorni trascorsi con i Ciano sul lago Starnberg, alla fine di agosto, non ha mai abbandonato la speranza di poter usare i diari per fare lo sgambetto a Joachim von Ribbentrop. Aveva quindi mandato frau Beetz a Verona per farle tenere contatti quotidiani con il conte. In nome del suo superiore ella ha preparato un piano che richiede la cooperazione di Edda: da lei i diari, in cambio di un colpo di mano alle carceri, da parte di agenti tedeschi, per l’evasione.
La Beetz ha già discusso il piano con il generale Wilhelm Harster, capo delle SD a Verona, ed egli a sua volta ha preso contatto con il dottor Kaltenbrunner a Innsbruck. Hanno convenuto di organizzare l’”operazione conte” – un tentativo dell’ultima ora per liberare Ciano, senza farlo sapere ad Hitler – a una condizione previa: Edda doveva consegnare qualche agenda a titolo di saggio, perché Kaltenbrunner e Himmler possano farsene un’idea. Edda accetta.

Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Caserta - Nella “Terra del Lavoro”, con questo nome si intende il territorio corrispondente all’odierna provincia di Caserta, dal 9 settembre ad oggi i soldati della Wehrmacht, delle SS e della polizia hanno trucidato in tutto 709 persone. Autilia Robustelli, una bambina di 5 anni, è stata probabilmente la prima vittima, e l’artigiano Giuseppe Lombardi di 51 anni, l’ultima. Fra le persone uccise vi sono stati giovani come il bracciante Antonio Tagliacozzo, che si era nascosto nel tentativo di sfuggire alle truppe impegnate nella caccia all’uomo. Dopo che i cani da pastore lo hanno trascinato fuori dal suo nascondiglio, un soldato tedesco lo ha colpito ripetutamente con il calcio del fucile. In seguito, come da testimonianze oculari, è stato gettato ancora vivo dal ponte di Strangolagalli, frazione nel comune di Castel di Sasso.



Storia Postale del 27 dicembre

 

 

 

Lettera espressa da Milano il 27 dicembre a Verona il 28. L’uso dei valori Propaganda di Guerra in RSI non è infrequente ma si sta diradando con il tempo.

 

 

 


Martedì 28 dicembre 1943

 

Giovanni Gentile - Suscita notevoli polemiche all’interno del partito, un articolo di Giovanni Gentile, il filosofo presidente dell’Accademia d’Italia, pubblicato oggi sul “Corriere della Sera”. Col titolo “Ricostruire” il Gentile vi sostiene un programma di “riconciliazione nazionale”:

“I fascisti hanno preso, come ne avevano il dovere, l’iniziativa della riscossa e perciò essi per primi devono dare l’esempio di saper gettare nel fuoco ogni spirito di vendetta o di fazione, e mettere al di sopra dello stesso partito costantemente la patria. E se il partito, nella sua organizzazione nazionale, alla dipendenza dei capi delle province, ha in mano, come organo dello Stato, la responsabilità del potere, egli deve ricordarsi che la sua funzione delicatissima va esercitata più che mai con largo spirito pacificatore e costruttivo”.
 

 

 

 


Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Frosinone - A Collelungo, si trova un gruppo di persone che nell’ottobre sono sfollate da Cardito Selva, una frazione di Vallerotonda situata al centro delle linee difensive tedesche. Collelungo è situato a 1500 metri di altitudine ed era risultato il luogo adatto, dove vi era acqua a sufficienza, per costruirvi abitazioni di fortuna nelle quali hanno, fino ad oggi, vissuto pacificamente tenendo anche diretti contatti con i tedeschi. Ma oggi all’alba un gruppo di Alpenjager, giunto da valle, ordina ai 50 abitanti degli alloggi di fortuna di radunarsi in un determinato luogo. Quando i tedeschi posizionano una mitragliatrice tutti comprendono cosa li attende. Mariti e mogli si abbracciano, alcune donne cadono in ginocchio mettendosi a pregare, i bambini piangono ma la soldataglia comincia a sparare. Poco istanti prima il loro comandante ha dato un calcio in faccia a una madre che stava implorando la grazia per sua figlia di un mese e per gli altri bambini, uccidendola poi insieme alla sua piccola con un colpo alla nuca. Delle 50 persone, soltanto 8 sopravvivono. Fra le 42 vittime c’erano 15 bambini di età compresa fra un mese e undici anni.


Storia Postale del 28 dicembre

 

 


Una cartolina da Desenzano (BS), non affrancata per “zona sprovvista di francobolli”, tassata a tassa semplice (vedi bollo TS) con un valore pacchi (visibile la sola parte restante dal distacco della mezza busta che copriva il testo e sulla quale è rimasta la parte che era “a cavallo”).


 

Mercoledì 29 dicembre 1943

Dall’abbazia di Montecassino - Don Tommaso Leccisotti, da due mesi a Roma come emissario dell’abate Diamare, viene convocato in Vaticano da monsignor Montini e gli fa leggere da un sacerdote una dichiarazione dell’ambasciata dell’ambasciatore di Germania presso la Santa Sede, barone von Weizsaecker, nella quale si ribadisce che “l’abbazia non è occupata da truppe tedesche e che c’è una sentinella fuori del portone per impedire l’ingresso ai militari”.
La maggior parte della dichiarazione riguarda la questione dei civili – centocinquanta, secondo un calcolo tedesco – all’interno dell’abbazia. Civili che rappresentano un “certo pericolo” perché se avvistati dal nemico potrebbero essere scambiati per soldati tedeschi e provocare il bombardamento dell’abbazia. Secondo l’ambasciatore i civili dovrebbero essere fatti allontanare. Quanto ai monaci, se vogliono, possono restare, ma i tedeschi non possono garantire della loro futura sicurezza.


Storia Postale del 29 dicembre
 



 

 

 

Cartolina illustrata da Castelnuovo Bormida (AL) a Firenze (il 29 dicembre) tassata 0,10 per la mancanza di 0,05 nell’affrancatura. Censurata dalla Commissione Provinciale di Censura di Firenze (49R).

 

Risulta in data odierna la prima circolare, della Direzione Provinciale di Novara, nella quale si fa cenno all’obbligo di far scomparire emblemi e simboli regi. Al N° 29962/193 si dispone con “effetto immediato” di togliere o coprire la parola REGIE dalle insegne , cassette o piastre d’impostazione.




 

Giovedì 30 dicembre 1943

 


Storia Postale del 30 dicembre


Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Chieti – A Francavilla al Mare, in località Santa Cecilia, un soldato tedesco tenta di violentare una giovane: il padre, contadino, lo uccide. Per rappresaglia un maresciallo e un sergente prelevano venti uomini, rastrellati in precedenza nelle vicine campagne e destinati al lavoro forzato obbligatorio, che vengono fucilati da un plotone tedesco. Dopo la strage, i tedeschi gettano i corpi delle vittime in una fossa per il letame.

Provincia di Savona - La rappresaglia per l’attentato del 25 scorso nella Trattoria della Stazione ferroviaria di Letimbro è subito scattata come si può apprendere leggendo articolo comparso oggi sulla Gazzetta del Popolo.

Resistenza azioni dei partigiani - Roma – Attacco di GAP alla centralina telefonica della contraerea tedesca sul piazzale della stazione di Trastevere. Hanno agito i gappisti “Paolo” e “Elena”. Sono i nomi di battaglia di Rosario Bentivegna e Carla Capponi.
 

 

 

 

 

 

 

 

Una ricevuta di ritorno “privata” dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova di Firenze affrancata con due diversi valori del 0,25 Imperiale (provenienza da due fogli).


A causa degli eventi bellici, nella zona Chieti – Pescara si viene a creare una situazione così difficile che il servizio postale rimane pressoché bloccato, non solo nelle località più vicine al fronte, ma anche in una vasta zona più arretrata, anche perché gli uffici Postali sono stati, nel frattempo, spostati secondo le istruzioni ricevute dalle proprie Direzioni Provinciali. Lo stesso palazzo delle Poste di Pescara è rimasto completamente distrutto durante un’incursione aerea e il personale, con quel poco che era riuscito a salvare, si è trasferito in una località più arretrata del pescarese. La corrispondenza, proveniente dal Nord o dal Centro Italia, è scarsissima e altrettanto scarsa è quella in partenza dalla zona di Pescara e Chieti.



Venerdì 31 dicembre 1943

Rappresaglie Nazifasciste - Provincia di Cuneo - A Castellare di Boves arrivano i tedeschi, alle 9 del mattino, con autoblinda e truppe autocarrate e si scontrano con i partigiani. Nella battaglia i tedeschi perdono una cinquantina di uomini e si ritirano; i partigiani né perdono tre. Prima di ritirarsi però, i tedeschi, operano una serie di rastrellamenti e fucilazioni. Nove civili vengono uccisi nella piazza di Boves e in altri luoghi vicini. I tedeschi ritornano verso l’imbrunire, mitragliano e cannoneggiano qua e là, ma senza danni. Vengono fucilati anche due partigiani e il tenente Edoardo Tosello: a quest’ultimo il comandante tedesco spara a bruciapelo un colpo in bocca.



Storia Postale del 31 dicembre
 


Scade oggi la validità della serie Rossini.
Piego comunale inviato come manoscritti raccomandati (0,60 manoscritti + 0,60 raccomandata aperta) da Tavarnelle Val di Pesa a Firenze.


 

 



Sabato 1 gennaio 1944

 

 

Storia Postale del 1 gennaio

 



Cartolina fuori distretto dall’Ospedale Civile di Codigoro (FE). Cassati a penna, sia dall’intestazione a stampa che dal timbro, la scritta Vittorio Emanuele III.
 

 

 

 

 

 

Resistenza: azioni dei Nazifascisti - A Boves (CN) con l’aiuto di aerei che mitragliano le postazioni dei partigiani, i tedeschi iniziano la metodica distruzione della frazione di Rivoira incendiando anche le case già distrutte con la rappresaglia del 19 dicembre (nella foto). Uccidono il bestiame e tutti i maschi che riescono a trovare. Oggi uccidono 12 civili e il comandante partigiano Giovanni Barale assieme al figlio Spartaco.

 

 

 

 

 

 

Domenica 2 gennaio 1944

L’Esercito Italiano del Nord - Continua il contrasto fra Ricci, GNR, e Graziani, esercito. In questa diatriba si inseriscono i rispettivi uomini; ecco come si lagna oggi con Graziani un ufficiale di Stato Maggiore dell’Esercito di Salò: “Alla Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale , prima, e ora alla Guardia Nazionale Repubblicana viene largamente concesso tutto e, mentre si vedono giovanissime reclute della GNR che appena si presentano vengono vestite e armate, non si può ottenere nulla, o dopo lunghe discussioni ottenere poco, per l’esercito”.
 

Notizie dall’interno - Da oggi viene adottato il menù di guerra. Nelle mense pubbliche vengono distribuiti pasti al prezzo di lire 4,00, nei ristoranti il prezzo è di 17,00 lire (vino escluso), mentre l’Ente Fascista Assistenza distribuisce minestre gratuite ai poveri.

 La vendetta per il tradimento del 25 luglio - Emilio De Bono, degente nella casa di salute di Bergamo, viene trasferito all’ospedale civile di Verona ove resterà, piantonato, per tutta la durata del processo per presenziare alle udienze. L’ultima notte la passerà con gli altri condannati nella prigione degli Scalzi.



Storia Postale del 2 gennaio

Lettera semplice da Roma, timbro CITTA’ APERTA di ROMA, a Modena. Timbri della Commissione Provinciale di Censura 64R di Modena.



Lunedì 3 gennaio 1944


Il sorvegliato Mussolini - Il tenente colonnello Jandl, ufficiale della Wehrmacht messo alle costole di Mussolini, invia una segnalazione a Berlino, all'ambasciatore Rahn, nella quale avverte: "Mussolini programma nei prossimi giorni di spostare il suo quartier generale con un piccolo seguito nelle vicinanze, 50 chilometri a sud - ovest del luogo dove si trova adesso, in modo da separarsi dalla famiglia".


Storia Postale del 3 gennaio

 

 

 

 

Assicurata per 200 lire da Biella a Rovigo affrancata 3,25.




 



Martedì 4 gennaio 1944

Dall’Abbazia di Montecassino -
Roma – Viene oggi completata la restituzione dei tesori dell’abbazia (vedi foto) dopo la prima consegna dello scorso 8 dicembre. I camion hanno trasportato 600 casse dal deposito di Spoleto che vengono consegnate alle autorità italiane nel corso di una seconda celebrazione, anche questa pubblicizzata e filmata. Nel carico sono comprese 172 casse delle collezioni che la divisione Herman Goering avevano “prelevato” a Napoli prima di ritirarsi dalla città. I funzionari italiani delle Belle Arti scoprono però che la collezione di Napoli era andata a Montecassino in 187 casse, 15 in più di quelle che stanno ricevendo.



 

STORIA POSTALE del 4 gennaio

 


Lettera espressa da Castel San Pietro dell’Emilia (BO) a Antella (FI).
I valori Propaganda di Guerra continuano a circolare anche se l’effige reale non sembra più adeguata a quel tipo di francobollo
 

 

 



Chiesta spiegazione ai tedeschi della differenza si sentono rispondere che due autocarri sono in ritardo per colpa di “tiri di mitragliatrici”. I funzionari attenderanno tutta la notte ma gli autocarri non giungeranno mai. Le opere contenute nelle 15 casse rappresenteranno il regalo della divisione al “patrono” Herman Goering per il 51° compleanno che cadrà il 12 gennaio prossimo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori