il tramonto di un regno









pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI


6° Periodo dal 24 gennaio al 9 febbraio 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA

Prima parte (dal 24 gennaio 1944 al 31 gennaio 1944)
 

Lunedì 24 Gennaio 1944

DALLA RSI: IL SORVEGLIATO MUSSOLINI

L'informazione diretta al duce è un problema che i tedeschi risolvono a modo loro. Il duce ha chiesto al maresciallo Kesselring, tramite il tenente colonnello Jandl, di essere informato ogni giorno sulla situazione sul fronte italiano. Ma i tedeschi non vogliono lasciare nelle sue mani i propri documenti. Così oggi viene stabilito che "l'informazione sarà data dal capo della Verbindungsstab tenente colonnello Jandl o, in sua vece, dal capitano Hoppe, personalmente e verbalmente. Siccome il duce è interessato al solo fronte italiano e non viene informato su altre situazioni, il Verbindungsstab deve rivolgersi al comandante supremo del settore sud - ovest. Subito dopo la presa di conoscenza, i rapporti sulla situazione devono essere distrutti".

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE

Roma
– Al mattino si svolge una riunione clandestina dei capi del Fronte Popolare. Sono presenti il colonnello Montezemolo, i generali Caruso, Miglio e Quirino Armellini, i colonnelli Ercolani, Pacinotti, Simonetti. Vengono discusse le modalità di un possibile intervento in appoggio agli alleati come richiesto dal quartier generale Alleato tramite Badoglio. A riunione conclusa, il generale Armellini, fa trasmettere a Badoglio il seguente dispaccio: “Bande Lazio e Abruzzo in azione da mattino 22. Strade interdette. Altre zone entrano azione man mano raggiunte ordini. Azioni in Roma saranno strettamente coordinate con andamento operazioni”. Intanto il CLN da vita ad un comitato militare tripartito con Cicalini del PCI, Baldazzi del Partito d’Azione e Gracceva per i socialisti. E’ evidente la fiducia in una rapida avanzata alleata.
Dopo la riunione, i tedeschi catturano il colonnello Ercolani.
Malgrado però tutte queste buone intenzioni, a Roma nessuno si muove veramente. I partiti non sono ancora in grado di mettere in campo formazioni organizzate di una certa consistenza. I militari, proprio in questi giorni, vengono privati dei loro capi da una serie di incursioni a sorpresa della polizia. Le bande dei Castelli vengono spazzate via al primo scontro. La neve blocca quelle dell’Abruzzo, con l’eccezione della banda della Maiella, che comandata dal maggiore Ettore Trollo, occupa colle Sant’Eugenio. E’ pertanto evidente che non è possibile contare su un attacco alle spalle ai tedeschi.

I TEDESCHI IN ITALIA

Da oggi al comandante della 14^ armata, generale di corpo d’armata Eberahard von Mackensen, viene allargata la zona di operazioni di sua pertinenza includendovi anche la città di Roma.

SUI CAMPI DI BATTAGLIA IN ITALIA


 

 

FRONTE ADRIATICO - Settore statico.
 


STORIA POSTALE del 24 gennaio


 

Cartolina Vinceremo 0,30 inviata per espresso (tariffa esatta 1,55 = 0,30 + 1,25) da Milano a Vittorio Veneto (TV) che presenta due valori diversi (gemelli) del 0,50 Propaganda di Guerra. Partita il 24 da Milano transita da Treviso il 25 per Vittorio Veneto. Censurata dalla Commissione Provinciale di Censura di Treviso.
 

TESTA DI SBARCO DI ANZIO – Le divisioni del VI Corpo USA estendono la linea della testa di sbarco sul fianco sinistro avanzando verso il fiume Moletta con la 1^ divisione britannica e sul fianco destro con la 3^ divisione USA dove viene raggiunto il canale Mussolini.

LINEA GUSTAV – Nel settore meridionale i tedeschi contrattaccano ricacciando indietro le divisioni inglesi del X Corpo e riconquistano Castelforte e Monterotondo, a prezzo di gravi perdite. Anche il II Corpo USA, schierato a sud di Cassino, continua ad impegnare le sue 85^ e 88^ div. ma ottiene modesti progressi. Più a nord, la battaglia per la conquista di Cassino continua con la 34^ div. che attacca ancora attraverso il Rapido, a nord della città (vedi cartina), mentre il corpo di spedizione francese sta completando i preparativi per un attacco attraverso le montagne.
 

 

 




La prima serie della RSI, detta Provvisoria, vede la luce fra il 22 e il 24 di gennaio del 1944. La vera data di emissione sarà forse impossibile individuarla anche perché in molti direzioni provinciali, in particolare quelle del centro sud, questa serie sarà distribuita addirittura in marzo.

 

 

 

 

Lettera espressa espressa partita da Verona il 24 gennaio per Cavriana (MN) con i nuovi sovrastampati da 30 centesimi e 1,25 espresso. Affrancatura in eccesso di 0,05.

 

 

 

 

Lettera raccomandata nel distretto di Roma affrancata giustamente 1,50 (0,25 lettera nel distretto + 1,25 di raccomandazione) con valori sovrastampati Repubblica Sociale Italiana con sovrastampa privata in nero posta in verticale. Il valore da 0,25 è invece un Provvisorio regolare nel secondo giorno d’uso.

Martedì 25 Gennaio 1944


RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE - Roma
- Mentre sta uscendo dall’edificio di Via Sant’Agata dei Goti 2, dopo avere partecipato a una riunione del Centro Militare, la Gestapo arresta il capo del centro cospirativo militare colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo. Viene imprigionato in via Tasso dove le SS di H. Kappler lo sottoporranno a brutali torture. Con Montezemolo l’organizzazione militare perde l’uomo che l’ha creata, che ne è il vero capo. Un ufficiale coraggioso e risoluto a battersi veramente contro i tedeschi (1).
…………
(1) Verrà giustiziato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944


 

DALLA RSI: DELLA BANDA CARUSO - Il nuovo questore di Roma, Pietro Caruso, si è installato in un lussuoso appartamento dell’Hotel Plaza; ha fatto requisire la più lussuosa automobile di Roma e si è subito fatto fiancheggiare dalle bande del tenente Kock e di Bernasconi. Appena insediato partecipa personalmente alla grande retata in Via Nazionale. E’ ancora sconosciuto per gli agenti che viene fatto salire su un camion e portato alla caserma Macao, dove solo alcune ore dopo viene identificato e rilasciato.




Veramente esorbitante la cifra offerta dalle autorità tedesche con questo comunicato.

 



STORIA POSTALE del 25 gennaio

 

 

Ecco una rara raccomandata espressa per la Germania partita oggi da Trieste. Arriverà a Berlino il 6 febbraio. La regolare affrancatura di cinque lire comprende : una lira per la lettera, 1,50 per la raccomandazione e 2,50 per la soprattassa espresso. Raro l’uso del 2,50 espresso non sovrastampato, raro l’uso del 0,75 nel secondo o terzo giorno dalla sua distribuzione.


 

 

 





Mercoledì 26 Gennaio 1944


L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD - Nel notiziario odierno la GNR segnala da Verona: “Fra le masse si va sempre più diffondendo la convinzione che l’esercito repubblicano non potrà dare reparti combattenti spiritualmente saldi, dato che la maggior parte dei giovani è stata fatta presentare ai distretti con mezzi coercitivi”.

Nel pomeriggio, Mussolini riceve a Gargnano i comandanti regionali della RSI che al mattino hanno discusso con Graziani i problemi e le difficoltà del riarmo. Ordinato l’ ”attenti”, il maresciallo Graziani riferisce sui lavori della mattinata, poi lascia la parola al duce:

“L’esercito della Repubblica Sociale Italiana – dice Mussolini – non può, non deve essere una copia di quello che fu il regio esercito. I quadri devono essere all’altezza dei loro compiti, in pace e in guerra. L’obbligo di astenersi da ogni attività politica non significa indifferentismo o agnosticismo. Il giuramento di fedeltà alla Repubblica significa non solo adesione alla nuova formula politica dello Stato, ma adesione al complesso delle dottrine del fascismo, che danno valore e carattere e contenuto storico alla Repubblica. (…) Anche i segni esteriori hanno la loro importanza, come indicatori di un orientamento preciso. Il saluto, manifestazione della disciplina e della gerarchia, sarà sempre, a capo scoperto e non, il romano; le stellette saranno sostituite da un gladio romano, circondato da un fregio di quercia e di alloro”.

MUSSOLINI CERCA UN CONTATTO CON EDDA - Sono passati appena quattro giorni dalla visita di don Chiot e Giovanni Dolfin, segretario personale di Mussolini, si trova ancora tra i piedi un altro prete convocato dal Duce stesso. Un sacerdote che entra senza guardarsi intorno, con precedenza su ministri e generali. Anche Fernando Mezzasoma, ministro della Cultura Popolare, che lo introduce nell’ufficio del Duce, si ritira subito. I due si conoscono da tempo.
Nel lontano 1920 Giusto Pancino, figlio del capostazione di Milano, soleva arrotondare i suoi spiccioli dando una mano nell’edicola di Foro Bonaparte a vendere il “Popolo d’Italia”, il quotidiano diretto proprio da Mussolini.
Prima di indossare la veste talare, il ragazzo era stato familiare compagno di Edda, con la quale giocava a guardie e ladri nei giardini del Castello Sforzesco. Vent’anni dopo, nel 1941, quando si erano ritrovati in Albania, all’Ospedale di Dhermi, dove Edda prestava servizio di crocerossina, era stato naturale che ella presentasse il giovane cappellano a suo padre, che si era recato a visitare il fronte. Nelle attuali circostanze, per consiglio di amici comuni, Mussolini ha scelto lui come la persona più adatta cui affidare due compiti che gli stanno sommamente a cuore: scovare Edda (1) e tentare una riconciliazione
.
Nella lettera che Edda aveva inviato a Mussolini, prima di andarsene, aveva minacciato: “…tutto ciò che so con prove alla mano sarà usato in forma spietata…”. Così, dunque – commenta don Giusto – il timore che possa accadere una simile cosa ha indotto il generale Harster – al corrente del contenuto della lettera – a mandare i suoi uomini a perlustrare tutta l’Italia del Nord in cerca di Edda. Il sacerdote, a questo punto, si accorge con sorpresa che Mussolini è completamente all’oscuro di queste ricerche. La notizia lo manda su tutte le furie come nient’altro avrebbe potuto. “Chi tocca mia figlia tocca i miei occhi!”, grida ansando faticosamente.

Don Giusto accetta il delicato compito affidatogli dal dittatore.
…………
(1) Rifugiatasi in Svizzera, con l’aiuto del marchese Pucci, due giorni prima dell’esecuzione di Verona.


TESTA DI SBARCO DI ANZIO – L’attività nella zona sembra limitata a quella delle pattuglie. Continua la stasi del gen. Lucas.

 

 

 

Nella foto: Un soldato americano sosta davanti ad ritratto di Mussolini che ha fatto da bersaglio sul marciapiede davanti alla sede devastata di un gruppo rionale fascista di Anzio.

 

 

 

STORIA POSTALE del 26 gennaio
 

Una raccomandata da Verona a un lager in Germania con uso infrequente, per l’estero, di un valore Propaganda di Guerra. Censura della Commissione Provinciale di Verona
 

 

 

e una raccomandata chiaramente filatelica dove il mittente ha voluto mettere a confronto tre valori della Imperiale con i gemelli sovrastampati al loro quarto giorno d’uso.

 

Giovedì 27 Gennaio 1944


Roma – All’alba il generale Simone Simoni, condannato a morte, viene prelevato da via Tasso e tradotto, insieme ad altri nove condannati, sul luogo della esecuzione. L’ufficiale tedesco che procede all’appello, quando arriva al suo nome lo chiama capitano De Simone. Il generale dichiara di chiamarsi Simone Simoni e per sua fortuna l’ufficiale tedesco riconosce di essersi sbagliato e ordina di andare a Regina Coeli a prendere il capitano De Simone.



STORIA POSTALE del 27 gennaio
 


Dal “Corriere della Sera” di Milano:

 

 

 

 

 

Lettera raccomandata espressa affrancata con valori sovrastampati GNR Brescia e un valore da 0,75 della Provvisoria nel suo quinto giorno d’uso.

 

 

Venerdì 28 Gennaio 1944

L’ESERCITO ITALIANO AL NORD - Mussolini, moderatamente euforico dopo che Roma sembra non correre più gravi rischi, visto che lo sbarco Alleato ad Anzio è stato contenuto, tiene rapporto ad una trentina di generali accompagnati da Graziani. Occorre ritornare al combattimento, sostiene il duce, constatando quanto sia umiliante il dover assistere da spettatori alla difesa della capitale, “affidata solo al valore indiscusso dei soldati del Reich”.

Nella foto la odierna la sfilata delle reclute dell’esercito della RSI a Alessandria.
 

 

 


DAL DIARIO DEL CONTE SERAFINO MAZZOLINI - “A rapporto dal Duce. Pratiche di normale amministrazione. La signora Giusti del Giardino, madre di un nostro funzionario che ad Atene si è schierato con Badoglio, ha scritto a Mussolini implorando di riaver vicino a lei il figliolo. Gli altri due sono caduti al fronte, l’ultimo pochi giorni orsono nell’Italia Meridionale. Quando dico al Duce che Giusti del Gtardino è dall’altra parte. Egli risponde: “restituitelo egualmente alla madre. Due suoi fratelli si sono comportati da soldati. E questo basta”.

CONTINUANO I PROCESSI PER TRADIMENTO – I giornali pubblicano una notizia che dimostra che la catena dei processi per tradimento non sia ancora spezzata. Sono stati deferiti al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato i generali Robotti, Caracciolo, Gariboldi, Rosi, Vecchiarelli e Meizo. Viene inoltre annunciato il deferimento a giudizio degli ammiragli Campioni (nella prima foto), Mascherpa (nella seconda foto), Zannoni, Pavesi e Leonardi.
 

 

 

 

 

 

A Roma vengono oggi affissi manifesti con gli orari da rispettare per il coprifuoco.

 

 

TESTA DI SBARCO DI ANZIO - Radio Beromunster (Svizzera) riferisce: “Durante la scorsa settimana, ha avuto luogo lo sbarco di truppe britanniche e americane nell’Italia centrale alle spalle del fronte tedesco, nei piccoli porti di Anzio e Nettuno. Il generale Alexander in persona ha diretto le operazioni di sbarco, che ovviamente hanno colto di sorpresa il nemico non solo per la mancanza di resistenza da parte tedesca, ma anche perché le unità alleate s’imbatterono in un battaglione a riposo del tutto ignaro di ciò che stava accadendo. Questo sbarco è stato attuato per alleggerire gli accaniti combattimenti tra le unità tedesche di Kesselring e quelle americane del generale Clark (unitamente ai francesi del generale Juin) che si stanno massacrando sul Garigliano e a Cassino”.
 


STORIA POSTALE del 28 gennaio

 

 

 

 

Raccomandata da Bologna per il Comitato Internazionale della Croce Rossa a Ginevra regolarmente affrancata 2,75 (1,25 per la lettera + 1,50 per la raccomandazione) con uso di valori Propaganda di Guerra.

 

 

 

 

 

 

Lettera semplice con due valori della Provvisoria nel sesto giorno d’uso da Saldi (BS) a Boario Terme (BS)

 

 

 

 

Lettera semplice da Trieste a Zocca Permissano (MO). Censurata dalla Commissione Provinciale di Modena. Il mittente, ma forse il censore come si può rilevare dall’inchiostro viola usato dal censore numero 20, aveva provveduto a deturpare l’effige reale.


Sabato 29 gennaio 1944
 

Bologna - Per rappresaglia all’uccisione del federale Facchini, i fascisti fucilano nove innocenti prelevandoli dal carcere dove erano stati rinchiusi soltanto perché sospettati o accusati di aiutare prigionieri alleati o indiziati di far parte di bande sulle montagne.

Nella RSI l’esercito italiano adotta da oggi i gladii in sostituzione delle stellette.

Alla radio nella trasmissione “Corrispondenza Repubblicana” viene letta la seguente nota:
“I miserabili complici del nemico e i creduloni, per usare un termine non del tutto offensivo, aspettavano gli inglesi. E credevano di vedere arrivare dei turisti, dei gentlemen in uniforme kaki. E’ giunto invece il campionario di tutte le razze più o meno bastarde e selvagge che compongono le armate degli Alleati. Ci sono anche degli inglesi. Oltre agli americani, ci sono neozelandesi, canadesi, indiani, australiani, marocchini, algerini, malgasci, maori, brasiliani e naturalizzati di altre razze più o meno identificate”.

 


BOMBARDAMENTI ALLEATI



Nel bombardamento odierno di Rimini (FO) viene colpito il tempio malatestiano (vedi foto).
 

 

 

STORIA POSTALE del 29 gennaio

 

 

 



Lettera raccomandata espressa da Brescia a Rovereto (TN). Regolarmente affrancata 3,00 con una quartina del 0,25 Propaganda di Guerra sovrastampato GNR Brescia (un valore presenta una falla nella sovrastampa) e due valori della Provvisoria nel settimo giorno d’uso.


 


 

Domenica 30 Gennaio 1944

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI ITALIANI - Circa 700 ebrei catturati a Verona e Milano vengono deportati ad Auschwitz su un convoglio ferroviario. I prigionieri catturati in Toscana e deportati con questo convoglio sono 180, in gran parte razziati al Gabbro il 20 dicembre 1943, a Guasticce e nel campo di concentramento di Bagni di Lucca il 25 gennaio. I tedeschi bruciano la bellissima sinagoga di Fiume, posta in via Pomerio, dopo averla saccheggiata.

 

L'ambasciatore Rahn si reca per la prima volta a Villa Simonini a Fasano, sede del Ministero degli Esteri a Salò, e con Mazzolini, sottosegretario agli Interni, firma di un accordo commerciale e economico tra Italia e Germania riguardante il pagamento delle spese di guerra dovute dall’Italia alla Germania per il mantenimento delle forze tedesche a difesa del territorio della RSI (vedi nelle foto Mazzolini e Rahn all’atto della firma).
 

TESTA DI SBARCO DI ANZIO- Oltre ai contingenti giunti in zona nei giorni scorsi, i tedeschi sono riusciti a far affluire il resto della divisione Herman Goering, che si completa oggi, più tre battaglioni della 1^ div. paracadutisti dall’Adriatico, il resto della 3^ div. panzergranadieren (sempre dall’Adriatico), la 65^ divisione di fanteria (meno un reggimento) da Genova, la 362^ div. di fanteria che agiva come riserva di armata a Rimini, la 715^ divisione di fanteria arrivata dalla Francia e, ancora dall’Adriatico, la 26^ divisione corazzata. Il gen. von Mackensen, per turare la falla, a fatto affluire da Roma anche cuochi, scritturali e attendenti.

 

Le esitazioni del gen. Lucas comandante del VI Corpo, detto “nonno volpone” per il lungo naso, che anziché lanciarsi ventre a terra verso Roma ha perso giorni preziosi ostinandosi a fortificare la testa di ponte, hanno permesso questo. Churchill, in proposito, dirà: “Credevo di aver scatenato sulle spiagge di Anzio un gatto selvaggio e mi trovo di fronte a una balena arenata”.



STORIA POSTALE del 30 gennaio
 

 

Lunedì 31 Gennaio 1944


A Torino si può leggere nelle strade l’avviso riprodotto.

 

 



 

 

 

Lettera espressa affrancata in eccesso di 0,05 con uso di valori gemelli da 0,25: il Miti e Simboli aereo e il Provvisorio nell’ottavo giorno d’uso. Da Firenze il 30 gennaio a Ferrara.

 

 

 

 

 

CONTINUANO I PROCESSI AI TRADITORI - Roma – I giornali annunciano che i generali Robotti, Vercellino e Caracciolo, comandanti della 2^, 4^ e 5^ Armata, il generale Molzo, già alto commissario a Lubiana, gli ammiragli Campioni e Mascherpa saranno tutti processati. A Forte Bravetta viene fucilato dai nazisti l’operaio comunista Vittorio Mallozzi (nella foto), organizzatore dei primi GAP periferici di Roma, insieme a nove altri partigiani.

RESISTENZA: RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE - Provincia de L’Aquila – Una pattuglia di tedeschi, guidata dai fascisti, cattura alcuni prigionieri inglesi rifugiati nelle grotte nei pressi di Tempera. I tedeschi si recano al vicino casolare di Esterino Sebastiani, lo incolpano di dare assistenza ai prigionieri e, nonostante le sue proteste, lo ammazzano sotto gli occhi della moglie. Poi infieriscono sulla disgraziata donna e la costringono a preparare da mangiare per l’intero reparto. Soddisfatti delle loro prodezze mangiano, bevono e brindano alla presenza del cadavere e prima di andarsene saccheggiano la casa e un villino vicino portando via viveri, bestiame e biancheria.
 


STORIA POSTALE del 31 gennaio
 

 

Nella RSI l’uso dei valori con la soprastampa PM non erano ammessi all’uso su corrispondenza civile. Le affrancature sfuggite alla tassazione, come quella qui riprodotta, sono veramente infrequenti come anche quelle tassate. Partita da Torino il 31 gennaio giungerà a Carmagnola (TO) il 2 febbraio.

Dal “RESTO DEL CARLINO” di Bologna del 1 febbraio: Molto strano questo articolo che parla di sovrastampe da “stampigliare” quando i valori descritti sono già stati distribuiti!
Il riferimento ai nuovi valori in corso di allestimento si ritiene dovuto alla serie Monumenti Distrutti della quale i primi valori saranno in distribuzione soltanto dal 6 giugno. Fra oltre quattro mesi!
 

 

 

 

 

 

Lettera semplice, timbrata il 31 gennaio, da Firenze a Prato che mostra un valore con sovrastampa Firenze rosso lillaceo in uso già nove giorni dopo l’emissione della Provvisoria “normale”. Sul retro timbro postale IST. NAZ. FASCISTA PREVIDENZA SOCIALE – FIRENZE. Notare la busta con lo stemma reale cassato con un timbretto muto.Restituita al mittente perché destinatario SCONOSCIUTO AL PORTALETTERE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori