il tramonto di un regno




 
 






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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

 

9° Periodo: dall’8 giugno al 19 luglio 1944.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C.C. E LUOGOTENENZA

Sesta parte (dal 14 al 19 luglio 1944)
 

Venerdì 14 luglio 1944

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Le perplessità sul come portare a termine la campagna italiana prima dell’inverno aumentano presso tutti i comandanti alleati, sempre più frustrati e polemici fra loro. Durante la odierna parata militare a Piazza del Campo di Siena in occasione della festa nazionale francese, il generale Leese, che ne ha voluto far parte scriverà poi alla moglie, per farla partecipe, una lettera colma di astio: “Tutta la cerimonia – scrive – pareva essere architettata in gloria dei soli Alexander, Juin e Clark arrivato su una enorme berlina come fosse Mistinguette. Questo comportamento, dopo l’insolenza con cui avevano agito a Roma, proibita a me e all’VIII Armata, e il fatto che nella capitale non ero mai stato invitato a una cerimonia, e che non avevano mai nominato l’VIII Armata nei loro discorsi, era davvero troppo”. A metà manifestazione, infatti, Leese se ne va, visibilmente in collera.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Bombardate Milano, Ferrara e Piacenza. Nel bombardamento di oggi su Cremona viene colpito anche il cimitero (vedi foto). Nel bombardamento odierno di Brescia il carcere viene gravemente lesionato e molti detenuti, anche politici, riescono ad evadere.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “Alle dieci e mezzo io e il generale Wilson siamo andati in aereo a Viterbo e di lì in auto al quartier generale avanzato del generale Alexander sul lago di Bolsena. Bella giornata. Fa caldo, ma non un caldo insopportabile. A mezzogiorno eravamo alla meta. Dopo aver parlato un’ora di diverse questioni militari e politiche, abbiamo fatto colazione e poi abbiamo parlato ancora.
Alle cinque eravamo già di ritorno a Caserta. (…)”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Mentre i reparti della divisione “Nembo” e della I brigata stanno sistemando il loro schieramento sulla destra del fiume Musone, anche la II brigata viene fatta affluire nella zona d’impiego trasferendola da quella di Chieti alla zona a sud – est di Filottrano, in maniera da poter essere pronta a partecipare alle imminenti operazioni di forzamento del fiume Musone.
Da oggi il 12° reggimento “Ulani” polacco cessa di essere alle dipendenze del CIL.
In giornata viene disposta la sostituzione nelle zona di Cingoli del IX reparto d’assalto col CLXXXIV battaglione guastatori, che passa, dalle 12, alle dirette dipendenze del comando del CIL. Il IX reparto d’assalto viene portato a sud – est di Filottrano, tra C. Pironi e Case Focanti. Prima del suo trasferimento, il IX reparto ha inviato una sua pattuglia verso il Musone che si è scontrata, in località San Biagio a nord di Cingoli, con una pattuglia tedesca e l’ha annientata. Perdite nemiche: 6 morti e 2 prigionieri.

SETTORE TIRRENICO
Continua l’avanzata della 34^ div. in direzione di Livorno con il 442° rgt. che conquista Pieve di Santa Luce (PI)e il 133° che si avvicina a Usigliano. Unità della 9^ div. USA entrano in Chianni (PI) senza incontrare resistenza.
Oggi vengono raggiunte e conquistate anche le seguenti località: Casanova, Cedri, Collemontanino, Peccioli, Rivalto e Santa Luce in provincia di Pisa; Gabbro, Nibbiaia, Paltratico e Quercianella in provincia di Livorno.

SETTORE CENTRALE
I francesi della 4^ divisione marocchina del generale Sevez liberano Poggibonsi (SI) e procedono in direzione di Certaldo, mentre continua un inferno di fuoco, iniziato il 10, contro la chiave di difesa di Arezzo rappresentata dal Monte Lignano da parte del XIII Corpo.
Nel settore le altre località conquistate oggi sono: Badia a Pruno, Bagnoro, Calbi, L’Albergo, Monistero, Monte Benichi, Mugliano, Oliveto, Pieve al Toppo, Saccione e San Martino in provincia di Arezzo; Castagno, Montignoso e Palagio in provincia di Firenze; Colbassano, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Padule, Palazzo Mancinelli, Santa Cristina e Vaccara in provincia di Perugia; Larniano, Malafrasca, Pancole, Rosennano e San Sano in provincia di Siena.

SETTORE ADRIATICO
I polacchi e gli italiani liberano Cingoli (MC).
Le altre località conquistate nel settore, sono: Apiro, Campodonico, Cervidone, Colognola, Serronchia e Valcarecce in provincia di Macerata.



STORIA POSTALE del 14 luglio



Da “Il Tempo” di Roma 

 

Raccomandata da Roma a Napoli censurata dalla censura della Stazione di Roma con il bollo a ponte 4045.

 


Sabato 15 luglio 1944

DALLA LUOGOTENENZA: ATTIVITA’ POLITICA
Ivanoe Bonomi tiene un discorso ai funzionari della Presidenza del Consiglio e del Ministero dell’Interno.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Pattuglie del CIL danno notizia che i tedeschi hanno rioccupato Colle Catafolle e Colle Cardinali.

SETTORE TIRRENICO
Le unità della 34^ div. USA continuano la veloce avanzata in direzione di Livorno. Due reggimenti (il 168° e il 133°) premono in direzione di Pisa. Al centro del IV Corpo, il 363° rgt. della 9^ div. USA, conquista Bagni di Casciana senza incontrare resistenza, poi viene fatto arretrare per appoggiare l’attacco della 34^ div. contro Livorno. Prosegue l’offensiva dell’88^ div. sul fianco destro del IV Corpo.
Raggiunte e conquistate nel settore: Casciana Terme, Chientina, Gello, Parlascio, Selvatelle, Soiana e Soianella in provincia di Pisa.

SETTORE CENTRALE
L’8° reggimento. marocchino del Corpo di Spedizione Francese conquista Castellina in Chianti (SI) mentre, dopo la tempesta di fuoco cui è stato sottoposto dal XIII corpo, cade Monte Lignano e si apre la strada per la conquista di Arezzo. Preceduto, all’alba, da un bombardamento aereo, l’attacco contro la città viene portato da due divisioni, la 6^ corazzata (sulla sinistra) e la 2^ neozelandese (a destra). Le posizioni tedesche sono tenute da unità del LXXVI Panzerkorps della 1^ divisione paracadutisti, da due divisioni di fanteria (la 334^ e la 719^) e da alcuni reparti della 15^ Panzergrenedieren. Dopo il tramonto i tedeschi cominciano a ritirarsi su tutto il fronte.
Nel settore centrale le località conquistate sono: Ama, Fietri, Lecchi, Linari, Rietine, San Martino al Vento e Santi Vincenti in provincia di Siena; Ambra, Badia al Pino, Dorna, Duppova, San Donninoa Maiano, San Firenze, San Zeno, Santa Firmina, Sant’Agata delle Terrine e Tuori in provincia di Arezzo; Iano in provincia di Firenze; Montaleto, Purello e Villamagna in provincia di Perugia.

SETTORE ADRIATICO
Gli alleati entrano in: Borghetto e San Vittore in provincia di Macerata; Campodiegoli, Cancelli, Collamato, Paterno, San Paterniano, Serradio e Valleremita in provincia di Ancona.

 

STORIA POSTALE del 15 luglio


Lettera semplice da Napoli a Catania dove giunse il 19. Visto censura ACS di Napoli.

 

Domenica 16 luglio 1944

DALLA LUOGOTENENZA: POLITICA INTERNA
Il presidente del Consiglio Bonomi è ricevuto in udienza privata dal Pontefice. Vittorio Emanuele Orlando viene nominato Presidente della Camera dei Deputati.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Viene decisa la partenza per Napoli e la data fissata è martedì 18. Il 17 partirà la Regina”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli/Caserta – “Ho passato il mattino a Caserta, occupandomi di telegrammi ecc. Alle tre del pomeriggio sono partito insieme al generale Wilson e siamo arrivati ad Algeri alle sette e un quarto: ottimo volo! Ora che la Corsica è in mano nostra e che abbiamo avanzato ancora in Italia, abbiamo potuto seguire una rotta più diretta, passando sull’estremità meridionale della Sardegna. (…)”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Una pattuglia del battaglione alpini “Piemonte”, spintasi fino a Cervidone, sorprende dei tedeschi in una postazione e li annienta. In giornata, una grossa pattuglia nemica di circa 30 uomini assale una nostra postazione a quota 178 di C. Fraschetale (nei pressi della riva destra del Musone), ma viene respinta. Perdite del CIL: 1 morto e 1 disperso.
Per il forzamento del Musone - Il Musone è un fiume con acqua perenne, alimentato anche da una grossa sorgente. Il suo alveo è ghiaioso. Nel tratto che interessa si presenta, verso occidente, frequentemente incassato; verso oriente, dai pressi del ponte della rotabile Filottrano – Iesi in poi, con sponde basse e praticabili, in valle ampia e coltivata, con molti e buoni passaggi. Il fiume in se non può perciò essere considerato un serio ostacolo. Senonché i tedeschi ne hanno aumentato il valore organizzandosi a difesa lungo la riva sinistra e distaccando elementi sulle alture di riva destra nella zona ad ovest della rotabile Filottrano – Iesi. Secondo informazioni del comando polacco “si pensa che il nemico opporrà una considerevole resistenza sulle sue attuali posizioni”.

SETTORE TIRRENICO
Il 135° reggimento. della 34^ div. USA conquista Quota 232 e Monte Maggiore (Quota 449 e 413), a sud – est di Livorno. Unità del 133° reggimento (sempre della 34^) si impadroniscono di Usigliano dei Lari (PI) e penetrano per alcuni km nella valle dell’Arno. Sulla destra dello schieramento tirrenico – centrale, avanzano la 9^ div. con, alla sua destra, l’88^.
Sbarca a Napoli la prima aliquota dell’esercito brasiliano composta da 5075 uomini e 304 ufficiali.
Nel settore vengono conquistate anche: Casciana Alta, Ceppato, Ermo, Ghizzano, Gramugnana e San Pietro Belvedere in provincia di Pisa; Colognole, Gabbro e Montenero in provincia di Livorno e Sant’Anastasio in provincia di Lucca.

SETTORE CENTRALE
Arezzo viene raggiunta in giornata dal 16°/5° Lanceri della 6^ divisione corazzata (vedi foto). Al loro arrivo, gli Alleati, trovano che i partigiani della “Borri” hanno già issato il tricolore sul Municipio. Comunque la persistente, tenace azione tedesca nel settore, oltre che ritardare in maniera notevole (e tutto sommato con danni limitati) l’avanzata degli Alleati, ha consentito alle unità della X Armata di Vietinghoff e alla XIV di Lemelsen di rafforzare e migliorare le postazioni difensive della Linea Gotica. Alcune unità del XIII Corpo si spingono fino all’Arno, si impadroniscono di un ponte e stabiliscono una testa di ponte sull’altra riva. Il prossimo obiettivo è Firenze.
In questa parte del fronte italiano, vengono conquistate le seguenti località: Albiano, Badia Agnano, Battifolle, Cacciano, Capannole, Chiani, Civitella della Chiana, Gavignano, Peneto, Poggiola, Ruscello, San Martino in Poggio, Santa Fiora, Solata, Staggiano e Viciomaggio in provincia di Arezzo; Castagnoli e Meleto in provincia di Siena; Costacciaro, Lippiano, Scirca e Sigillo in provincia di Perugia.

SETTORE ADRIATICO
Conquistate le seguenti località: Albacina, Argignano, Attiggio, Bassano, Borgo Tufico, Castiglione, Cerasola, Cerreto d’Esi, Cupa, Fabriano, Marischio, Melano, Ottagna, Paganello, Poggio San Romualdo, Polverigi, San Cassiano, San MicheleStaffolo, Vallina e Varano in provincia di Ancona; Tavignano in provincia di Macerata.

 

Lunedì 17 luglio 1944

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli/Caserta - “(…) Alle tre, riunione del sotto comitato economico. Argomento: il rapporto della commissione alleata di controllo sulle “Misure anti inflazionistiche da adottare in Italia"” Si è discusso a lungo, ma si è concluso poco. (…)”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Il forzamento del fiume Musone – Alle 6,40 ha inizio l’azione con il tiro di preparazione dell’artiglieria del CIL, senza che sul principio non ci sia reazione alcuna da parte tedesca che, viceversa, durante la notte hanno disturbato insistentemente i reparti del 68° fanteria sulla base di partenza per l’attacco (zona di C. Gandolfo). Poco prima, verso le ore 6,25, l’aviazione alleata ha eseguito un’incursione sulla zona di Case Nuove e contrada Mucciolina.
Poco dopo le 6,40, l’artiglieria tedesca reagisce con violenti tiri di interdizione, cui si accompagnano concentramenti poderosi di mortai sulle basi di partenza delle truppe italiane.
Verso le 7, i carri armati polacchi attraversano il Musone puntando su Case Nuove, e circa 10 minuti dopo, in coordinazione con l’azione delle vicine truppe polacche, il I battaglione del 68° reggimento fanteria attraversa il Musone, ostacolato dal fuoco dei mortai e delle armi automatiche avversarie annidate sulla riva sinistra del fiume. Notevole la reazione delle artiglierie tedesche. Per un po’ non è quindi possibile progredire; solo verso le 8,15 il battaglione può, coi primi elementi, riuscire a portarsi sulla sinistra del fiume.
Ma l’azione frontale viene duramente contrastato da radi elementi tedeschi che occupano, a coppie, buche profonde intervallate di 50 – 80 metri e dissimulate nelle siepi e nelle culture così perfettamente da eludere gli effetti di un pesante fuoco di preparazione. La lotta si spezza in una serie di azioni individuali condotte con astuzia e vigore, ma terribilmente lente e sanguinose. Si tenta pertanto di operare una diversione per la destra attraverso il terreno già attraversato dai carri polacchi, in modo da sboccare sul tergo o almeno sul fianco delle ostinate resistenze avversarie. Disgraziatamente risulta però che le maglie strappate si sono, dopo il passaggio dei carri senza fanteria, ricostituite subito; cosicché gli elementi incaricati dell’aggiramento vengono non soltanto bloccati, ma assoggettati anche a gravi perdite per effetto della sorpresa. Soltanto verso le 13, e dopo una lotta accanita, si possono rioccupare Case Nuove, che i polacchi avevano sopravanzato in prima mattina, e proseguire poi il movimento aggirante verso la zona di San Filippo. Sulla destra intanto i reparti polacchi, superato Monte Torto, proseguono e raggiungono la zona di Montecchio.
Verso le 15,30, avendo il I battaglione del 68° esaurita la sua capacità offensiva a causa del suo sensibile logoramento, viene disposto che il IX reparto d’assalto lo scavalchi e prosegua l’azione sino a raggiungere, per contrada Mucciolina, l’obiettivo di Rustico. Anche l’azione del IX reparto è però fortemente ostacolata dai tedeschi sia sulla fronte, lungo l’asse di movimento delle truppe, sia sulla sinistra dove sono annidati centri di fuoco dell’avversario. Verso le 17 anche il II battaglione del 68° riceve l’ordine di portarsi sulla sinistra del fiume, in “° scaglione dietro il IX reparto d’assalto, mentre il I battaglione, a scavalcamento avvenuto, ha il compito di schierarsi, fronte ad ovest, fra la zona San Filippo e C. Zagaia allo scopo di costituire fianco difensivo a favore del IX reparto.
Verso le 22 l’obiettivo – Rustico – è raggiunto ed elementi del IX reparto prendono collegamento, a Monte Bogo, coi reparti polacchi. La colonna d’attacco può così sostare, schierata come segue: IX reparto nella zona di Rustico; II battaglione (68°) nella zona di C. Pieroni; I battaglione (68°) tra C. Zagaia e zona San Filippo.
Sul fronte della I brigata, a sinistra, alle 7,45 circa, dopo il tiro di preparazione dell’artiglieria, i primi elementi – bersaglieri e alpini – iniziano il movimento e verso le 8 raggiungono C. Donnini e C. Tronfietto. Successivamente pattuglie bersaglieri raggiungono il Musone e tentano di passarlo, ma ne sono impediti a causa sia dell’intensa reazione di fuoco dell’avversario, sia dal terreno completamente scoperto. Falliti i vari tentativi, si decide di attendere la notte per potere, col favore delle tenebre, forzare il fiume portando un intero battaglione (il XXXIII bersglieri) sulla riva sinistra col compito di costituire una testa di ponte nella zona di Castel Rosino.
Alle 23 circa
, le pattuglie bersaglieri riescono a portarsi sulla riva sinistra, seguite dal XXXIII battaglione che provvede a costituire l’anzidetta testa di ponte. Gli altri battaglioni della I brigata si schierano: il XXIX battaglione bersaglieri tra C. Silvestroni e C. Tronfietto; il battaglione alpini “Piemonte” a sinistra tra Colle Cardinali e C. Silvestroni; il battaglione alpini “Monte Graneto”, in 2° scaglione, tra Colle della Saltregna e Sant’Ignazio.
Le perdite del CIL di questa prima giornata d’azione ammontano a 41 morti e 79 feriti; quelle dei tedeschi non sono state valutabili.
Sulla destra intanto, il Corpo polacco hanno raggiunto in serata Agugliano e punta su Falconara. Verso la sinistra, Santa Maria Nuova appare ben difesa dal nemico. In questa località risultano sistemati forti nuclei tedeschi, appoggiati da artiglierie, i quali sbarrano l’accesso verso Iesi e minacciano il fianco sinistro.

SETTORE TIRRENICO

Le unità della 34^ div. USA compiono limitati progressi verso Livorno. Superata Ponsacco reparti della 91^ div. negra dirigono su Pontedera dove, in una frazione del comune, La Rotta, i tedeschi hanno seminato un sentiero di mine sul quale gli alleati sono costretti a procedere con estrema prudenza. La località è ridotta ad un ammasso di rovine (vedi foto).
Le località conquistate in questo settore sono: Antignano, Parrana San Giusto e Valle Benedetta in provincia di Livorno e Camugliano, Capannoli Val d’Era, Cevoli, Lari, Libbiano, Lorenzana, Ripoli, San Ruffino e Strada in provincia di Pisa.

SETTORE CENTRALE
Il XIII Corpo insegue i tedeschi che si stanno ritirando in direzione di Firenze. Il comandante dell’VIII Armata, generale Leese, decide di affrontare la Linea Gotica con 2 corpi d’armata su due direttrici: Firenze – Firenzuola e Firenze – Bologna.
Conquistate nel settore: Linari in provincia di Firenze; Montalfoni, Pergine Valdarno, Pieve a Presciano, Pogi, Ponticino, Pratantico, Quarata, Ranco, San Fabiano, San Leo e San Leonino in provincia di Arezzo; Nusenna in provincia di Siena e Villa Col de’ Canali in provincia di Perugia.

SETTORE ADRIATICO
Con l’appoggio dell’aviazione, comincia l’attacco del II Corpo polacco verso Ancona.
Le altre forze alleate della zona conquistano: Agugliano, Bastia, Domo, Monte Gallo, Rocchetta e Santa Maria Nuova in provincia di Ancona e Orciana in provincia di Pesaro.



Martedì 18 luglio 1944

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Il generale Marshall si porta al Comando avanzato di Clark in quel di Tuscania per sentirsi ripetere la netta avversione all’indebolimento dell’azione militare in Italia. Clark si esprime pure vigorosamente contro lo sbarco nella Francia del Sud, da lui ritenuto un vero e proprio errore, ma senza alcun risultato. Lo sbarco è ormai deciso.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Accompagnato da me e dal colonnello Torella, il Sovrano lascia Ravello alle 7 e giunge a Villa Maria Pia alle 9,10. Le Loro Maestà prendono alloggio nella villetta a mare, già residenza della Principessa di Piemonte; noi ci sistemiamo nello stabile grande chiamato “foresteria”. Il Principe di Piemonte conserverà il suo appartamento nella villa vera e propria”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Prato (FI) - L’allarme suona oggi per la settecentoventunesima volta, chi è andato sempre nei rifugi antiaerei vi è rimasto per 857 ore e 57 minuti.
Quattordici dei ventitré ponti stradali sul Po vengono colpiti e resi inutilizzabili e dei dodici ponti ferroviari otto vengono distrutti completamente. I collegamenti fra le due sponde possono avvenire soltanto per mezzo di traghetti.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
All’alba vengono riprese le operazioni con un’azione avvolgente verso Santa Maria Nuova.
Il movimento delle due colonne della I brigata incontra, al passaggio del Musone, una forte reazione di fuoco dell’artiglieria tedesca che riesce a ritardare l’avanzata dei reparti. Allo scopo di sondare la consistenza del nemico, il 4° reggimento bersaglieri distacca due grossi pattuglioni (di un plotone rinforzato) in direzione di Collina, Santa Maria Nuova e Torre di Iesi. Collina viene raggiunta facilmente; non così le altre due località nelle quali i bersaglieri incontrano una vigorosa resistenza. A sera le due colonne di bersaglieri e di alpini, le quali hanno dovuto procedere su un terreno in gran parte scoperto, sono riuscite a portarsi immediatamente a sud di Santa Maria Nuova.
Nel frattempo la colonna della II brigata (II battaglione del 68° fanteria), prosegue per Contrada i Monti, raggiunge nel tardo pomeriggio la zona del cimitero di Santa Maria Nuova. Il I battaglione dello stesso reggimento, che ne ha seguito il movimento, si schiera a caposaldo tra C. Brojani e C. Majolatese (a sud di Contrada i Monti), mentre il IX reparto d’assalto e il battaglione marina “Grado” (entrato in linea nella mattinata) si schierano, il primo tra Rustico e Monte Bogo e il secondo fra Contrada i Monti e Rustico.
Sotto la minaccia dell’azione combinata delle truppe della I brigata da sud – ovest e di quelle della II berigata da est, i tedeschi abbandonano nella notte Santa Maria Nuova.
Nella giornata si sono avuti complessivamente 5 morti e 15 feriti. Non è stato possibile accertare le perdite in morti e feriti inflitte alle truppe germaniche; sono stati catturati 28 prigionieri.

Nella cartina lo svolgimento delle odierne azioni.

Oggi, non appena I e II brigata si sono portate sulla sinistra del Musone, il comandante del CIL dispone ancora una volta che la divisione “Nembo” garantisca il fianco sinistro schierandosi da Cingoli alla zona del Cervidone (che risulta ancora occupata dai tedeschi), fronte ad ovest, e proceda al rastrellamento dell’intera zona occupata.

SETTORE TIRRENICO

La 34^ div. del IV corpo USA entra con alcuni reparti nei sobborghi di Livorno, ma i tedeschi riescono a salvare buona parte della guarnigione. La 91^ divisione, anch’essa americana, del Maggiore Generale William G. Livesay entra in Pontedera (PI) e raggiunge l’Arno.
Nella zona vengono raggiunte e conquistate anche: Acciaiola, Alica, Baccanella, Forcoli, Gello, Laura, Lavaiano, Legoli, Lucagnano, Luciana, Montacchita, Montefoscoli, Partino e Perignano in provincia di Pisa; Ardenza e Castell’Anselmo in provincia di Livorno.

SETTORE CENTRALE
Le avanguardie del Reggimento “Royal Natal Carbineers” (6^ divisione corazzata Sud Africana del XIII Corpo d’Armata) entrano in Radda in Chianti (FI). Il Corpo di Spedizione Francese avanza su tutta la linea. Nell’alta valle dell’Arno la 4^ divisione e la 6^ corazzata britanniche (VIII Armata) sono quasi bloccate dalla prima di una serie di linee difensive apprestate dai tedeschi a nord di Arezzo. La 4^ div. raggiunge comunque Montevarchi (AR). I tedeschi difendono con accanimento Città di Castello dagli attacchi del X Corpo britannico.
Le località conquistate nel settore sono: Bucine, Caposelvi, Catigliano, Cincelli, Galatrona, Impiano, Indicatore, Levane, Levanella, Mercatale Valdarno, Moncioni, Monte Joppa a Rondine, Monterchi, Montevarchi, Montozzi, Padonchia, Pieve a Maiano, Rendola, Ripoli, San Paolo, San Severo, San Tommè, Santa Maria in Valle, Toppole e Ucerano in provincia di Arezzo; Citerna, Lippiano, Pietralunga e Scheggia in provincia di Perugia; Gambassi Terme, Montaione e Vico d’Elsa in provincia di Firenze; Gavignano, Strada e Uligliano in provincia di Siena.

SETTORE ADRIATICO
Gli alleati, con il II Corpo Polacco della VIII Armata, entrano in Ancona.
Le altre località conquistate in questo settore del fronte, sono
: Aspio Terme, Camerano, Camponocecchio, Candia, Cantia, Cassero, Cupramontana, Falconara, Gallignano, Massignano, Moscano, Paterno di Ancona, Pietralacroce, Pinocchio, Posatora, Sappanico, Tavernelle, Varano e Viacce in provincia di Ancona.

 

 

 

STORIA POSTALE del 18 luglio
 


Da “Il Tempo” di Roma:


A sinistra una raccomandata da Lanzo Torinese (TO) a Livorno con il bollo lineare NON HA CORSO AL MITTENTE in quanto Livorno, che fu raggiunta dagli Alleati il 19, era già divenuta irraggiungibile. A destra un piego del Comune di Francofonte (SR) inviato al Comune di Ferla. Osservando i due documenti (il primo in realtà ancora in RSI) viene da fare la considerazione che la liberazione delle due località di partenza datano di oltre un anno di differenza (Francofonte era stata raggiunta dagli Alleati il 14 luglio 1943). Tredici mesi di ben diverso regime in una stessa Italia.

 

Mercoledì 19 luglio 1944

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alle 9,30 arriva il ministro Acquarone proveniente da Roma. Ha un colloquio con il Sovrano di circa un’ora. Gli ha fatto un’ampia relazione della situazione politica nella Capitale. Secondo Acquarone, l’avversione alla Corona e in special modo a Vittorio Emanuele aumenta di giorno in giorno. Accusano il Re di essere fuggito dalla capitale e di avere abbandonato la città nelle mani dei tedeschi. Fino a questo momento nessuno ha raccontato come si siano svolti davvero i fatti; le versioni che corrono sono ad uso delle correnti politiche che con ogni mezza danno battaglia alla Monarchia e ai suoi esponenti. Ci sono due notizie importanti: il senatore Bergamini si batterebbe per il Re mentre il generale Carboni lavorerebbe contro, appoggiato, dice Acquarone, dagli stessi americani e da correnti di estrema sinistra.
La radio annuncia l’occupazione di Ancona e di Livorno da parte delle forze alleate”.

STRATEGIE ALLEATE PER LA CAMPAGNA D’ITALIA
Alla data odierna, dal diario del generale Alan Brooke, si legge:
Alle 8,30 il primo ministro (Churchill) mi ha mandato a chiamare. L’ho trovato che era ancora a letto, avvolto in una vestaglia blue oro, ma di pessimo umore”. Churchill aveva espresso l’intenzione di recarsi al fronte, ma i generali, tra i quali Montgomery, si erano mostrati dell’opinione contraria. “Churchill gridava. Che credeva di fare Monty dandogli delle disposizioni? Lui aveva tutti i diritti di andare in Francia quando gli piacesse. Chi credeva di essere Monty per fermarlo? Come ministro della Difesa egli poteva visitare qualsiasi fronte senza chiedere il permesso a nessuno”.

L’ESERCITO ITALIANO DEL SUD: ATTIVITA’ DEL CIL
Nelle prime ore del mattino viene occupata Santa Maria Nuova, abbandonata dai tedeschi durante la notte. Nel paese sboccano, quasi contemporaneamente, il II battaglione del 68° fanteria da est e il XXIX battaglione bersaglieri da sud. Le forze, prima di riprendere il movimento, si sono ammassate nel paese. Poco dopo, la reazione tedesca si risveglia in modo rabbioso con salve nutrite di semoventi, le quali sorprendono in movimento di affluenza (autocarrato) il battaglione marina “Grado”, che ha così il battesimo del fuoco, riportando anche perdite. L’intervento personale del comandante del CIL sospinge il XXIX battaglione bersaglieri ad impegnarsi con decisione verso Monte Granale, dalle cui vicinanze provengono raffiche intense di mitragliatrici.
Durante la giornata si sviluppano le operazioni previste. Senza particolari difficoltà la II brigata si attesta sui rilievi collinosi di riva destra dell’Esino, schierandosi col battaglione marina “Grado”, col 68° reggimento fanteria e col IX reparto d’assalto, tra le pendici orientali di Monte Granale, il colle Mazzangrugno, l’abitato omonimo e la zona a nord – ovest di Ponte delle Tavole; in riserva serra, sul tardi, a Sanata Maria Nuova, il battaglione marina “Bafile”.
Accesi contrasti caratterizzano invece l’azione della I brigata, dando luogo ad episodi cruenti, nell’insieme abbastanza confusi. Il XXIX battaglione bersaglieri incontra seria resistenza a Monte Granale; superatala, viene ancora assoggettato a contrattacchi e ad imboscate verso C. Honorati. Il comando del 4° reggimento bersaglieri tenta allora col XXXIII battaglione un aggiramento per la destra, ma, a causa del terreno intricato, incontra notevoli difficoltà. Nel frattempo il comando di brigata, tenendo fermo in zona la Torre il battaglione alpini “Monte Granero” col compito di costituire fianco difensivo, lancia il battaglione “Piemonte” per la sinistra; ma quest’ultimo viene arrestato da un grosso caposaldo sistemato a C. Guglielmi. Dopo una sosta imposta dalle circostanze, il “Piemonte” nelle prime ore della notte scatta impadronendosi con azione brillante della località, dove sosta in attesa di riprendere all’alba il movimento su Iesi.
Il comando del II Corpo polacco, euforico per la conquista di Ancona, nell’ordine di operazioni odierno dice testualmente: “Si pensa che il nemico, dopo avere subito la disfatta che gli è stata inflitta nelle battaglia per Ancona, non sarà in grado di opporre qualsiasi seria resistenza prima di raggiungere la linea dei Goti”.

 

Nella foto un soldato del Corpo Italiano di Liberazione per una via di Ancona.

SETTORE TIRRENICO
La 34^ divisione fanteria americana del Maggiore Generale Charles L. Bolte entra nella periferia di Livorno.
Nel settore conquistate anche: Cenaia, Crespina, Fauglia, Latignano, Piazza, Sorbo, Tripalle e Valtriano in provincia di Pisa; Colle Salvetti, Nugola e Salviano in provincia di Livorno.

SETTORE CENTRALE
Nel settore del corpo di spedizione francese la 4^ divisione motorizzata marocchina raggiunge Certaldo. La 6^ divisione corazzata sudafricana comincia ad avanzare tra le colline del Chianti ma il fuoco tedesco ne rallenta molto la marcia. Unità di questa 6^ div. assicurano un nuovo passaggio sull’Arno all’altezza di Laterina.

Nella foto, scattata il 19 luglio, soldati alleati che leggono un manifesto del Comitato di Liberazione della Toscana con dei civili.
Gli alleati entrano in
: Antria, Ganghereto, Gello, Laterina, Misciano, Montegonzi, Monticelli, Penna, Pianettole, Pieve a Burano, Ponte a Buriano, Puglia, Rondine, San Lorenzo, Scoiano, Tasso, Terranova Bracciolini, Upachi, Ventena e Verazzano in provincia di Arezzo; Barbischio, Gaiole, Pietrafitta, Radda in Chianti, Ricavo e Villa in provincia di Siena; Castelfalfi, Catignano, Certaldo, Pieve a Chianni, San Vito, Sciano, Sughera, Tonda e Vico Val d’Elsa in provincia di Firenze; Celle, Fighille, Pistrino, Rovigliano e Santa Lucia in provincia di Perugia.

 

SETTORE ADRIATICO

Gli alleati entrano in: Camerata Picena, Castelbellino, Castelferretti, Castellaro, Castelletta, Ciaramella, Coccore, Coldellanoce, Collegiglioni, Fiumesino, Maiolati Spontini, Mazzangrugno, Monte Roberto, Nebbiano Pignano, Poggio Cupro, San Donato, San Paolo di Jesi, San Vittore delle Chiuse, Santa Maria Nuova, Sant’Elia, Sasso, Vallemontagna e Valtreana in provincia di Ancona.


 

 

 

 

 



STORIA POSTALE del 19 luglio

 

Piego del Comune di Mondragone (NA) inviato a Bisaquino (PA). ACS di Napoli.

 

 
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