il tramonto di un regno




 
 






pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori

il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

10° Periodo: dal 20 luglio al 14 agosto 1944.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana

Quarta parte (dal 4 all’8 agosto 1944)
 

venerdì 4 agosto 1944

DALLA RSI: DELLA BRIGATA TULLIO BERTONI (LA SPEZIA)
A proposito della XXXIII Brigata Nera, la GNR provinciale segnala oggi che persistono “gravi difficoltà” per l’equipaggiamento e l’armamento.

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Giungono a Buchenwald 28 uomini, figli di matrimonio misto con ebrei o che sono riusciti a passare per tali. Fanno parte del convoglio partito da Verona il 2 agosto (i reduci saranno 14).

L’AVIAZIONE DEL NORD
Una squadriglia si è trasferita in Jugoslavia per un ciclo di azioni in Egeo con partenza da Salonicco (Megara) ed Eleusis e ha iniziato le missioni sin dal giorno 9 luglio e poi l'11 (coste libiche), 14, 21 e oggi, 4 agosto, l’ultima. Sono stati perduti nelle missioni aerei ed equipaggi, abbattuti da caccia, o dal tiro contraerea o colpiti per errori d'identificazioni dalla Flak.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Apuania - Nella montagna dello Zerasco, i tedeschi fucilano il canonico don Angelo Quiligotti, insegnante di lettere nel seminario di Massa.

Provincia di Firenze - Eccidio a Scandicci: 22 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto. Indicato come avvenuto fra il 1° di agosto ed oggi).

Provincia di La Spezia – A Varese Ligure, in località Buto, presente un gruppo di tedeschi comandati da un maresciallo, un plotone della divisione Monterosa fucila un partigiano.

Provincia di Lucca - A Nocchi di Camaiore i tedeschi in ritirata uccidono quattro civili e, a Monsagnati passano per le armi il vicario Aldo Mei. A Rosi di Pieve di Camaiore, per rappresaglia alla morte di un soldato tedesco, vengono fucilati dieci civili rastrellati nella zona di monte Prana. A essi va aggiunta una donna, Giuseppina Bertacca che, sentiti gli spari, si affaccia alla finestra e viene freddata. Tra gli uccisi vi sono altre due donne.

Provincia di Pisa - Eccidio a San Biagio Cisanello: 23 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto. Indicato come avvenuto fra il 1° di agosto ed oggi).

Provincia di Pistoia – I tedeschi uccidono 4 ostaggi a Striglianella di Montale.

Provincia di Reggio Emilia - Dal primo del mese i tedeschi hanno fucilato, a Villa Minozzo e nelle sue frazioni (Carpineti, Toano, Castelnuovo Monti, Ligonchio, Casina e Baiso), trenta civili, mentre un gruppo è stato deportato in Germania (di questi ne moriranno quindici).

Provincia di Siena – Ad Asciano alcune SS del gruppo del capitano Kuhnel, responsabile della piazza locale, alle 11 di sera uccidono la giovane Licia Rosati perché sorella di un partigiano. Esecutore materiale il maresciallo Hofer, che le spara una raffica alle gambe. Altri poi la finiscono con un colpo alla nuca. I tedeschi si sono mossi su delazione di alcune donne frequentatrici di villa Borri, sede del comando tedesco.

Provincia di Trieste – A Trieste i tedeschi fucilano due militanti comunisti: Randich e Prospero.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
I partigiani attaccano in Val di Togno la Caserma della Guardia di Finanza rifornendosi di armi e munizioni; ad Albaredo occupano il municipio e distruggono le liste di leva; a Lierna disarmano i militi della caserma della Pubblica Sicurezza; a Pian Rancio aggrediscono un gruppo di brigatisti neri.

Ancora, i partigiani, con un’azione di sorpresa, ritornano a Castelluccio di Montese, fanno saltare un ponte, uccidono dieci tedeschi. Ma ormai la repubblica di Montefiorino, dopo 45 giorni di vita, è morta (1).
……….
(1) Morta non è tuttavia la parola esatta: certe sue strutture sopravvivono anche dopo il grande attacco sferrato dai tedeschi per liquidarla, i sindaci eletti dal popolo continueranno di fatto ad amministrare le zone fino al termine della guerra, malgrado che, ufficialmente, siano ritornati i vecchi podestà fascisti.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Continua l’attacco nazifascista alla “Repubblica di Montefiorino”.
 

Storia Postale del 4 agosto

Una cartolina dal Comune di Piana Crizia (SV) per il Municipio di Dego con un bel bollo comunale POSTE con fascio repubblicano. Un piego estratto conto degli Ospedali Civili Riuniti di Venezia inviato al Municipio di Ormelle (TN) come manoscritti raccomandati aperti.

Da “Il Gazzettino” di Verona:

Le pseudo caselle postali cui si riferisce il sovrastante articolo esistevano realmente ed erano anche abbastanza usate. Prendo l’occasione per inserire, anche se fuori cronologia, un piccolo studio sulla casella postale 506 di Lisbona.



LA CASELLA POSTALE 506 DI LISBONA NELLA II GUERRA MONDIALE

24 febbraio 1942 - Lettera semplice da Barga (Lucca) a Lisbona (Portogallo). Timbrata in partenza il 24 febbraio 1942 giunse a destinazione il 9 aprile. Venne censurata in partenza dall’UCPE I di Roma con la fascetta VERIFICATO PER CENSURA, il timbro tondo doppio cerchio in inchiostro viola UFFICIO CENSURA POSTA ESTERA * I * e il timbro del censore 322/I. Venne censurata anche in arrivo con l’apposizione della fascetta P.C. OPENED BY EXAMINER 1,622. Regolarmente affrancata 1,25 con un valore della Imperiale.

Già dai primi mesi di guerra era apparso evidente alle autorità inglesi l’opportunità, anzi la necessità, di stabilire in qualche modo contatti epistolari di carattere personale e privato fra i residenti in Gran Bretagna e nei paesi del Commonwealth, più tardi in quelli alleati, ed i loro familiari e parenti nei territori nemici od occupati da truppe nemiche con l’intento manifesto di favorire e mantenere tali contatti (che permettevano anche ai militari provenienti dai paesi occupati che facevano parte delle forze libere che combattevano a fianco degli alleati, la possibilità, importantissima dal punto di vista del loro morale, di comunicare con le famiglie rimaste in patria), e presumibilmente, anche quello occulto, di ricavare da questa corrispondenza notizie di importanza bellica o propagandistica.

Così le autorità britanniche autorizzarono l’agenzia Thomas Cook & Son di Londra (che aveva svolto un identico ruolo nel corso della prima guerra mondiale) ad aprire un canale postale semiclandestino – che, in fondo, facendo comodo ad entrambe le parti in conflitto, fu tollerato anche dalle potenze dell’Asse – agendo da intermediaria nello scambio.

Inizialmente questo ebbe luogo mediante una serie di caselle postali in Amsterdam: i residenti in Gran Bretagna e nel Commonwealth dovevano inviare all’indirizzo di Londra della suddetta agenzia le corrispondenze da inoltrare. Esse dovevano rispondere a requisiti assai stretti, contenendo solo notizie di carattere personale, essere incluse in buste aperte non marcate né affrancate, indirizzate al destinatario, ma senza indirizzo del mittente, il quale doveva limitarsi a dare, nel testo della lettera, il numero della casella postale alla quale doveva essere mandata la risposta; questa busta doveva essere posta in una busta affrancata, contenente una scheda con nome e indirizzo del mittente e una rimessa di due scellini (più tardi anche di 2/6 d., se si desiderava l’invio aereo tra Londra e Lisbona), indirizzata all’agenzia londinese. Questa, dopo aver fatto sottoporre la lettera a censura, l’inviava all’incaricato di Amsterdam, che la affrancava e la inoltrava. La risposta, indirizzata a una delle caselle postali di Amsterdam e ritirata dall’incaricato, veniva censurata, completata con l’indirizzo del destinatario desunto dallo schedario dell’agenzia, talora riaffrancata con francobolli inglesi e spedita a destino.

Quando, a seguito dell’occupazione tedesca dell’Olanda, fu interrotta questa via di inoltro, fu scelta, per continuare l’operazione, una nuova sede a Lisbona dove fu deputata allo scopo la casella postale 506.

I contatti epistolari, inizialmente limitati ad
Austria, Danzica, Germania e Polonia sotto controllo tedesco, andarono progressivamente estendendosi nel corso della guerra col moltiplicarsi delle zone di operazione, tanto che nel 1943 ai paesi inizialmente coperti si erano aggiunti Belgio, Bulgaria, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia occupata, Grecia, comprese le isole dell’Egeo e Creta, Italia e Possedimenti, Jugoslavia, Lettonia, Lituania, Lussenburgo, Norvegia, Olanda, Romania, Ungheria.

Le corrispondenze provenienti dall’Italia per questa via sono facilmente riconoscibili se in uscita: recano infatti l’indirizzo della casella postale 506 di Lisbona, come la missiva in testa a questo breve studio. La lettera, pur non essendo stata inoltrata per via aerea, fu censurata a Roma dall’UCPE-I invece che da UCPE-III (Milano), competente per la corrispondenza ordinaria indirizzata in Portogallo. Infatti presso l’UCPE di Roma esisteva uno speciale reparto addetto, alla censura di questa categoria di corrispondenze: in questa luce appare probabile che anche la lettera da Lisbona a Firenze del 20 settembre 1942 (una delle rare lettere censurate in arrivo da un UCPE invece che dalla Commissione Provinciale della località di destinazione) rientri nel novero di quelle così scambiate.

Nelle scansioni che seguono, una lettera analoga da Lisbona il 10 febbraio 1942, ma inequivocabilmente passata attraverso la PO Box 506 di Lisbona perché la mittente, Mary, si premura di ricordare che gli sia risposto tramite la PO Box 506.

Ecco un pezzo inviato da Firenze in piena RSI il 17 maggio 1944 che però venne respinto al mittente dalla censura 49R di Firenze. Chissà quanto rimase in giacenza e dove, per essere poi stata distribuita dopo l’occupazione Alleata, come si può rilevare dal timbro ACS. La PO Box è sicuramente la 506 anche se parzialmente coperta dal timbro AL MITTENTE.


 

sabato 5 agosto 1944

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD
L’efficienza militare della Repubblica di Salò sembra avere raggiunto il massimo. Secondo l’odierno rapporto di Graziani può contare su 120.000 uomini. Circa 57.000 sono raccolti nei campi di addestramento in Germania, a Heuberg, a Senne Lager, a Grafenwohr, a Munzingen. Tredicimilacento sono ex-prigionieri dell’8 settembre che hanno aderito alla RSI per debolezza fisica, per tornare in Italia e darsi alla macchia, e anche per fede fascista. Prima di uscire dai lager hanno dovuto firmare una “dichiarazione d’impegno” che qualcuno ha tradotto dal tedesco in uno stentato italiano.
Gli altri 44.397 vengono dall’Italia. Ci sono dei volontari, ma, nella grandissima maggioranza, la forza è costituita dalle leve e i richiami di novembre e gennaio, da renitenti catturati, anche da partigiani rastrellati e “perdonati”, quasi tutti giovani fra i 19 e 21 anni.
Dipendono invece direttamente dai comandi tedeschi, oltre la GNR, la “flottiglia MAS” del principe Junio Valerio Borghese (circa 10.000 uomini di cui 5.000 trasferiti alla divisione “San Marco”), i reggimenti “Folgore”, “Nembo”, il battaglione “Azzurro” (in tutto circa 1.500 uomini), oltre a reparti di “SS italiane”. Le “brigate nere” (non raggiungeranno le 10.000 unità) sono il corpo armato di Pavolini.

DALLA RSI: DELL’ARMA DEI CARABINIERI
I tedeschi danno un vero assalto finale alle caserme dei carabinieri in tutto il territorio della RSI. Con una serie di operazioni fulminee che ricordano quelle del settembre 1943, i nazisti irrompono nelle stazioni, nei presidi, negli uffici dei comandi della GNR e prelevano gli ex carabinieri rimasti in servizio. In numerose località vengono catturati anche i militi che hanno lasciato la divisa. Gli scaglioni di “volontari” faticosamente” messi assieme dai nazisti e avviati in Germania non hanno calmato la fame dei tedeschi che hanno bisogno di un numero di uomini ben più alto. E’ una retata gigantesca. Una fonte neofascista parla di 5.000 uomini.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Firenze (zona tedesca) – Un ufficiale tedesco viene ucciso dai partigiani in via dell’Anguillara. Il cadavere rimane abbandonato in mezzo alla strada e gli abitanti delle case vicine sono terrorizzati dalla rappresaglia che i suoi commilitoni scateneranno non appena lo scopriranno. Allora alcuni coraggiosi corrono alla sede dei Fratelli della Misericordia che, con un carretto a mano ricoperto da un grande lenzuolo con una croce rossa cucita in mezzo, corrono, in cinque, in via dell’Anguillara. Trascinano il corpo del tedesco in un androne, lo spogliano e lo rivestono con una tuta da operaio. Poi lo portano all’asilo mortuario dove viene registrato come salma di ignoto.

A Marciaso alcuni uomini della formazione partigiana Ulivi capeggiati da Vittorio Pelliccia, attaccano, in una strada del paese, una colonna di tedeschi incendiando tre automezzi. Vengono fatti saltare anche due importanti ponti di collegamento tra questi quello di Pian dei Molini (nella foto il comandante Memo a destra e Vittorio Pelliccia a sinistra).

A Valle d'Antrona (Antrona-Piana in Val d’Ossola) (1) sede di un presidio della ZGS, Prato di Viganella, un’imboscata partigiana contro un autocorriera porta alla morte di diversi militi della ZGS ed un civile.
Nasce oggi la 4^ compagnia Mauro Paolini distaccandosi dalla 1^ compagnia e assumendo i compiti di difesa del passo del Pitone, Campiglia, Canale di Angiola, Tecchia.
…………
(1) La valle verrà completamene liberata dai partigiani durante la Repubblica Partigiana, per poi essere nuovamente occupata da un esiguo presidio della Milizia Confinaria fino alla fine del conflitto.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Nelle giornate del 3, 4 e in quella odierna, i tedeschi devastano ben dieci abitati nel comune di Zeri e uccidono numerosi civili. Le località distrutte sono: Noce, Patigno, Coloretta, Castello, Bergugliara, Adelano, Chiesa di Rossano, Val di Termini, Bosco di Rossano.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Bologna - I tedeschi operano un rastrellamento nell'Appennino bolognese e uccidono a Luminasio e Ca' del Bue cinque civili. Tutti gli altri rastrellati vengono radunati a Montasico e poi avviati in Germania.

Provincia di Firenze – A Castello, alla periferia nord di Firenze, nella notte sul 5, vengono uccisi dodici uomini nel rifugio dell’Istituto Chimico Farmaceutico Militare in via Reginaldo Giuliani (non si conosceranno mai i responsabili dell’eccidio).

Eccidio a Ontignano Fiesole: 11 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Lucca – A Camaiore, in località Casoli, due fratelli pastori, Giovandomenico e Modesto Pardini, e la diciottenne Ivana Pardini vengono sorpresi mentre, con una lanterna accesa, percorrono come d'abitudine un sentiero montuoso. I tedeschi sostengono che stanno facendo segnali ai partigiani e li passano per le armi.

Provincia di Pisa – Ad Asciano Pisano, cinque chilometri a nordest di Pisa, le stesse SS che ieri hanno ucciso Licia Rosati, catturano, all'imbrunire, quattro giovani e, dopo averli portati al loro Comando, li fucilano.



Storia Postale del 5 agosto

Due pieghi passati per posta in data odierna.

 

Da “Il Pomeriggio – Il Corriere della Sera”:
 



domenica 6 agosto 1944

PROGETTI PER UN RIFUGIO SICURO PER I FASCISTI
Il segretario federale di Milano, Vincenzo Costa (nella foto), subito dopo il fallito attentato ad Hitler, (il 20 luglio) era stato contattato segretamente dal console generale tedesco a Milano, Gustav von Halen, che gli aveva proposto – nel caso di evacuazione dei Tedeschi dall’Italia del Nord – un rifugio sicuro per diecimila fascisti e per le loro famiglie, in piena foresta a una quarantina di chilometri da Monaco. Costa doveva con urgenza fornire l’elenco delle famiglie selezionate, specificando età, grado e parentela, valore dei beni che avrebbero abbandonato. Ma – aveva sottolineato von Halen – non si doveva far parola della cosa a Mussolini: contro ogni senso della realtà, egli si intestardiva nell’idea di resistere ad oltranza nella valle del Po.
A Costa, leale fascista della vecchia guardia, la proposta non era andata a genio. Che cosa impedirebbe ai tedeschi, aveva pensato, di servirsi dei fascisti come merce di scambio da offrire agli Alleati? Così oggi è andato segretamente sul Garda a riferire la cosa a Mussolini, ma egli lo congeda sbrigativamente. Non crede che quell’esodo possa avvenire; Hitler è d’accordo con lui per resistere sulla linea del Po; d’altronde egli, il Duce, è in grado di prendersi cura dei suoi fascisti senza l’aiuto del Fuhrer.

LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Arrivano ad Auschwitz-Birkenau 300 persone del convoglio partito il 2 agosto da Verona. Si tratta di persone coniugate in matrimonio misto con ebrei. Vengono immessi nel campo 80 uomini e 23 donne, gli altri passati alle camere a gas (di questo gruppo torneranno soltanto 13 uomini e 15 donne).

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Ad Anzola d'Ossola tredici partigiani vengono trucidati, tra questi un greco ed un cecoslovacco che insieme con i patrioti italiani lottavano per la libertà. Il gruppo partigiano è caduto in un operazione congiunta alla quale vi hanno partecipato elementi della G.N.R. (Comando Provinciale 603 di Novara) e forze tedesche delle SS-Polizei. La particolarità nella partecipazione tedesca in questa operazione è il fatto che questo intervento vede l'ingresso in maniera definitiva del SS-Polizeiregiment 20 nello scacchiere bellico ossolano. Uno dei più importanti rappresentanti del SS-Pol.Rgt.20 fu poi il Capitano Ludwig Stamm (1).
………….
(1) Stamm Ludwig (Hildesheim 1902-**) capitano del SS-Pol.Rgt.20. Operava dal 1942 con il suo battaglione nel Protettorato della Boemia-Moravia. In Ossola a partire dal settembre del 1944, diventerà, dopo la rioccupazione dell'Ossola fino alla fine del conflitto, Ortskommandant di Baveno, rilevando il comando dal capitano Krumhaar. Premiato il 31 dicembre 1944 a Ghiffa della Croce di Ferro II Classe per il suo operato in Ossola. Nel maggio 1945 a Coltano, nel giugno 1945 trasferito a Verona, destino sconosciuto.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Province di Pisa e Lucca - Guidati da alcune spie fasciste, vari gruppi di SS, al comando del capitano Kurt Koch, circondano nella notte sul 7 la località La Romagna sui monti pisani, al confine tra il pisano e il lucchese. Non vi sono partigiani, ma molti sfollati venuti da Pisa. I tedeschi fanno uscire tutti dai casolari o dai capanni e bruciano i rifugi con i lanciafiamme. Tre uomini vengono uccisi sul posto. Tutte le altre persone vengono incolonnate per raggiungere La Focetta. Il capitano chiede se qualcuno ha bisogno d'una visita medica. Diverse decine di persone alzano il braccio e vengono portate a Mozzano.

Eccidio a San Giuliano Terme: 68 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Torino – A Villar Pelice viene fucilato e poi impiccato Guglielmo Jervis.



Storia Postale del 6 agosto

Un piego del Comune di Merano (BZ) inviato al Comune di Merlara (PD) incomprensibilmente affrancato 0,95. Malgrado in RSI i Comuni avessero assunto il nome ufficiale di Municipio, molti pieghi e cartoline comunali prestampate avevano mantenuto Comune e talvolta, vedi la cartolina del 4 agosto, Comune come intestazione e Municipio come destinatario.
Una lettera semplice dell’Istituto San Paolo di Torino affrancata in emergenza con una coppia di segnatasse 0,20 e un Recapito Autorizzato 0,10 senza
sovrastampa fascetto.

 

lunedì 7 agosto 1944

NOTIZIE DALL’INTERNO
Mussolini, che in questi giorni si è sistemato alla Rocca delle Caminate, si reca a visitare la tomba del figlio Bruno al cimitero di San Cassiano nel terzo anniversario della sua morte. E’ sua intenzione visitare le truppe italiane nelle retrovie del fronte.

 

Nella foto a fianco: il sottosegretario Basile pronuncia un discorso patriottico.


 

 

 

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Pisa – In località La Romagna, sui monti Pisani, i tedeschi uccidono 3 persone.


RESISTENZA: AZIONI DEI NAZI-FASCISTI
Poppi di Casentino (AR) - Un manifesto ordina agli uomini dai 18 ai 45 anni di radunarsi nella scuola del paese con una coperta e il necessario per restare fuori qualche giorno, pena rappresaglie ai danni delle famiglie (si presenteranno in 150 e, con scorta tedesca, dopo soste a Forlì, Bologna, Carpi di Modena e Verona, finiranno tutti deportati in Germania, da dove non tutti torneranno).


Storia Postale del 7 agosto

Cartolina dell’Ospedale di Conselve (PD) raccomandata regolarmente affrancata 0,90 (0,30 di cartolina fuori distretto + 0,60 di raccomandazione aperta).
Rara raccomandata aperta di più porti (sette?) che presenta i gemelli espressi Provvisoria e Monumenti Distrutti. Da Bologna a Reggio Emilia.


 

 

 

 

Da “Il Pomeriggio – Il Corriere della Sera” di Milano:







 

 

 



martedì 8 agosto 1944
LA PERSECUZIONE DEGLI EBREI IN ITALIA
Delle persone inviate ai campi di concentramento da Verona il 2 agosto, 59 donne, figlie di matrimoni misti con ebrei o che sono riuscite a passare per tali, arrivano oggi a Ravensbruk (16 saranno le reduci) e 38 – 40 arrivano a Bergen – Belsen (ne torneranno 36 – 37).

DELLA BRIGATA NERA AUGUSTO FELISARI (CREMONA)
A proposito della XII Brigata Nera “Augusto Felisari”, comandante Cerchiari, la GNR segnala oggi che, mentre dapprima le squadre “non hanno avuto molti aderenti”, poi qualcosa si è riusciti a fare: “sono partiti da Cremona (ma non si dice per dove) 130 fascisti per la formazione della Brigata Nera”

L’ESERCITO ITALIANO DEL NORD: DELLE DIVISIONI “MONTEROSA” E “SAN MARCO”
Dai notiziari della GNR. Oggi, da Milano: il morale “dei primi reparti rientrati dall’addestramento in Germania” è “effettivamente buono, come pure elevato il senso della disciplina. Anche nei primi contatti con la popolazione civile si è rivelato come la fede in questi uomini sia salda”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A Regnana di Casola in Lunigiana, viene creata oggi la Divisione Garibaldi Lunense dal maggiore inglese Anthony Oldham e Roberto Battaglia con l’obiettivo di operare tra Garfagnana e Lunigiana. La creazione della divisione avviene a seguito di una riunione che si tiene a Regnana nella notte sul 18. Il convegno, al quale partecipano tutti i capi partigiani della zona, è stato indetto per proporre di riunire le varie bande della provincia di Massa, di La Spezia e della Garfagnana in una sola grande formazione partigiana con comando unico al fine soprattutto di programmare e potenziarne l’attività operativa, ma anche di ottenere maggiori aiuti dagli Alleati. A seguito di probabile delazione, un forte reparto tedesco attacca Regnana nella notte. I convenuti riescono tutti a sfuggire alla trappola salvo Giulio Carrozzi e “Elio” che vengono raggiunti da una scarica di mitra che uccide il primo e ferisce il secondo.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - Eccidio a Mulina - Stazzema: 12 morti (rilevato da il quotidiano La Nazione di Firenze di giovedì 25 aprile 2002 su un elenco di sole località e numero dei morti senza descrizione di come sono avvenuti gli eccedi e chi hanno coinvolto).

Provincia di Torino – In Val Pellice a San Germano, le SS italiane impiccano, Valdo Jalla, che ha disertato passando ai partigiani. A Chabriol fucilano cinque partigiani.



Storia Postale dell’ 8 agosto


 

 

 

Modulo prestampato per la corrispondenza di internati in Germania. Scritto il 14 luglio e inviato a Ghiffa (NO) vi giunse oggi, 8 agosto, come si può rilevare dal bollo di arrivo.
 

 

 

 

 
 
 
 
 
pagina iniziale le rubriche storia postale filatelia siti filatelici indice per autori