il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a sud della linea del fuoco: A.M.G./A.C. E LUOGOTENENZA

Quattordicesima parte dal 25 febbraio al 2 marzo 1945
 

 

domenica 25 febbraio 1945

TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Max Weibel, dopo l’incontro del 22 con Parrilli e Husmann, ha pensato di rivolgersi al suo amico americano Allen W. Dulles, “Special Assistant to the American Minister” e allo stesso tempo capo dell’OSS (Office of Strategic Services) in svizzera, una persona che non solo ha una carica ufficiale nel corpo diplomatico ma che gode, al contempo, di vasti privilegi, particolarmente importanti per una presa di contatto. In questa sua posizione, egli conosce in modo specialmente approfondito le condizioni della Germania e dell’Italia; già avvocato di un importante ufficio legale internazionale, Allen Dulles si distingue come uomo abile e sagace, i cui pareri sono ascoltati nelle cerchie più influenti.
Oggi avviene il primo incontro, a Lucerna, Waibel – Dulles. Il barone Parrilli, fatto venire apposta da Waibel, resta nell'attesa di eventuale convocazione in un’altra stanza. Alla riunione partecipano anche il segretario di, Dulles, dottor Gero Von Gaevernitz e il primo collaboratore di Waibel, dottor Bernhard Mayr von Baldegg. Waibel riferisce a Dulles, in succinto, ciò che sa sulle conoscenze del barone Parrilli, quindi espone le possibili conseguenze di un eventuale contatto coi tedeschi di stanza in Italia. Dulles, per quanto d’accordo con quanto stava esponendo Waibel, si mostra però alquanto scettico sulla personalità del barone Parrilli (che non conosce) e specialmente su quella dei suoi committenti.
Waibel, che comprende la diffidenza di Dulles, che non vuole esporsi in una situazione sconosciuta, propone allora di condurre da solo le trattative coi tedeschi, senza suo incarico e sotto la propria responsabilità, finché la possibilità di far cessare la guerra in Italia non si fosse fatta seria. Solo allora Dulles entrerebbe nei negoziati; in questo modo i partecipanti americani non correrebbero in sostanza alcun rischio di cadere vittime di una manovra dei tedeschi. Allan Dulles si dichiara d’accordo con questa soluzione e se ne va senza avere incontrato il barone Parrilli.
Si crea così una strana situazione: tre privati – Parrilli, Husmann e Waibel – spinti esclusivamente dal loro senso di responsabilità, s'intromettono negli avvenimenti bellici e prendono l’iniziativa di un’azione di cui all’inizio presagiscono solo la portata.
Come ufficiale in servizio attivo, Waibel, su una questione così importante, dovrebbe domandare il consenso ai suoi superiori dai quali riceverebbe l’ordine perentorio di non occuparsi della faccenda, trattandosi anche di un affare di politica estera che non rientrava perciò nelle sue competenze. Chiedere al Dipartimento Politico Federale la sua opinione su queste trattative, Waibel sa con certezza che significherebbe riceverne un severo divieto di intraprendere passi di qualsiasi genere. Waibel decide lo stesso di andare avanti, decidendo si assumersi fino in fondo la responsabilità del proprio operato, senza badare se questo gli procurerà un giorno elogi oppure insulti. Per garantire il successo delle trattative progettate è necessaria però la più rigorosa segretezza.
Alle 21, avviene un altro incontro durante il quale Waibel ha occasione di presentare Gero von Garvernitz al barone Parrilli e al dottor Husmann. Insieme esaminano la questione degli esponenti tedeschi in Italia che si potevano considerare adatti per una presa di contatto. Parrilli, oltre Zimmer, ne conosceva personalmente uno solo: lo “Standartenfuhrer delle SS” Dollmann. Dopo alcune considerazioni su quale atteggiamento possa attualmente avere Dollmann in politica, viene deciso che, per il momento, le maggiori probabilità di successo devono appuntarsi su di lui e, pertanto, Parrilli riceve l’unanime incarico di invitarlo a venire in Svizzera per entrare in contatto con loro, svizzeri, e, se possibile, anche con gli americani.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Ormai tutti prendono coraggio. Anche l’Egitto è in guerra con la Germania. In Egitto s’è verificato un movimento d’opposizione del partito wafdista, un esponente del quale uccide il Presidente Ahmed Maker all’uscita dal Parlamento”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
In zona operazioni – “Sono partito alle nove (con il mio aiutante, tenente John Atkinson) e la mia auto Humber, guidata da Pocklington. Tempo splendido, come una delle belle giornate di giugno da noi. Cielo limpido e senza nubi e tutto azzurro. Farò un giro di quattro giorni, durante i quali mi muoverò principalmente (se non sempre) nella zona della quinta armata americana. Uno dei difetti dell’ammiraglio Stone è che non si reca mai al fronte. Non lascia presso che mai Roma, se non per recarsi qualche volta a Caserta. Invece, sono convinto che si deve amdar fuori a vedere i bravi soldati che stanno facendo il lavoro che conta e spesso lo fanno in condizioni molto difficili, in mezzo ai pericoli e a fatiche di ogni genere. Poi, si tratterà di un bellissimo giro attraverso una delle parti più belle d’Italia.
Ci siamo fermati ad Orvieto (…). Verso le tre del pomeriggio siamo arrivati a Siena e ivi ho visto l’ufficiale in carica del governo militare alleato e con lui ho discusso di diversi problemi. Atkinson (che prima ha fatto il corrispondente di giornali) mi è stato di assai valido aiuto. Infatti è lui a prendere gli appunti di tutto, ma non ho ancora sperimentato in che modo sappia poi “presentarli”. Gli ho dato l’incarico di stendere una relazione sugli aspetti veramente importanti del nostro giro, indicandogli le voci diverse da considerare: personale, problemi finanziari, industrie, viveri, sanità pubblica partigiani ecc. Siena avvolta nello splendore del sole era bella come sempre. Ma c’è stata per sovrappiù un’altra attrattiva: una mostra notevolissima e completa dei pittori senesi (dal primo al più recente) con opere esemplificative di ognuno di singolare fattura provenienti da Siena e da altre parti.
Sono partito da Siena verso le cinque e sono arrivato a Firenze verso le sei e mezzo. Mi è stata assegnata una bella stanza all’Hotel Excelsior (ho anche un salotto) con vista sull’Arno. Ho cenato con i generali inglesi e con gli alti ufficiali del quindicesimo gruppo d’armata (al circolo ufficiali): serata molto piacevole”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nella notte sul 25, 74 aerei del 208° Group della RAF attaccano gli scali ferroviari di Brescia.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Il 473° reggimento. comincia a dare il cambio al 366° al 365° nella valle del Serchio.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie in tutti i settori.

 

STORIA POSTALE del 25 febbraio
 

 

 

Franchigia militare dalla PM 167 dislocata a Firenze a Livorno. Bollo CCM 302 di censura militare.










 

 

In questa data, salvo nuovi ritrovamenti, abbiamo la prima data d'uso nota del francobollo Roma (Imperiale senza fasci) senza filigrana £.0,60 verde mirto (521)

Prima data d'uso nota 25.02.45
Probabilmente non esiste il relativo decreto ministeriale.
Scadenza validità postale: 30.06.46

 

 

 

 

ZONE DI DIFFUSIONE

In uso singolo valgono le stesse considerazioni dello stesso valore con filigrana corona (518).

Considerazioni sulla sua diffusione.
Valgono le considerazioni già fatte per il 518. (VEDI»»)

Possibili abbinamenti con gli altri valori della Luogotenenza:
Anche per gli abbinamenti valgono le considerazioni fatte per il 518.
Nel settore storico postale si hanno difficoltà di riconoscimento della filigrana in quanto il valore è applicato su supporto.
 


 

Cartolina fuori distretto regolarmente affrancata lire 1,20 con una coppia verticale del 0,60 senza filigrana da Roma il 12.04.45 a Maglie (LE)
 

 

 


 

lunedì 26 febbraio 1945

NOTIZIE DALL’ESTERO
Egitto e Siria dichiarano guerra a Germania e Giappone.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alle 10 vado al Ministero della Guerra per far visita al generale Ronco, nuovo Capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Mi accoglie con molta cordialità e mi dichiara i suoi sentimenti di devozione alla Monarchia. Mi dice che l’Esercito si trova in condizioni particolarmente gravi; si dichiara pronto a darmi il suo appoggio per qualunque cosa mi occorresse. Lasciato ronco vado a trovare il generale Chatrian. Lo incontro nel corridoio mentre esce dall’ufficio di un sottosegretario. Mi abbraccia e mi bacia e mi domanda subito notizie dei Sovrani. Veniamo a parlare della situazione. Chatrian dice che al Quirinale c’è un gran confusione e se la prende soprattutto cn chi dimostra di volersi appoggiare troppo agli alleati. “Con questo modo di fare”, dice, “favoriscono la propaganda di coloro che sostengono che la Monarchia pur di rimanere al potere non esita a vendersi agli eserciti stranieri che si accampano sul territorio nazionale. Bisogna che Sua Altezza Reale s’accosti di più alle truppe e familiarizzi di più con i nostri soldati. Come aiutante di campo gli era stato proposto il generale Imperiali, persona veramente degna e all’altezza della situazione. La proposta è caduta nel vuoto. Vorrei che tutto questo fosse portato a conoscenza del Luogotenente, tramite Sua Maestà…”.
Nel pomeriggio, mentre sono fuori con mia moglie, incontro per caso il ministro Lucifero, nei pressi del Ministero della Real Casa. Avevo con lui un appuntamento e approfitto della combinazione per parlargli. Lucifero mi chiede dei Sovrani. Non esito a dirgli che si trovano in una situazione difficile e umiliante. “Secondo me”, risponde Lucifero, “Sua Maestà dovrebbe abdicare subito e andare all’estero. La situazione del Principe verrebbe così chiarita e il suo difficile compito sarebbe facilitato”. Discutiamo animatamente sull’argomento dell’abdicazione. Gli dico che l’istituzione della Luogotenenza va intesa come un compromesso fra la Corona e i partiti politici, in attesa che il Paese, libero, esprima la sua volontà.
L’abdicazione”, aggiungo, “equivarrebbe alla rottura del compromesso e della cosiddetta tregua. L’atto di Sua Maestà, poi potrebbe essere sfruttato dai partiti estremisti contro la Dinastia. Ho l’impressione che si cerchi di staccare il Figlio dal Padre e la cosa certamente creerà altre amarezze per il Re”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
In zona operazioni – “Giornata lunghissima, ma bellissima! Siamo andati a Pistoia, a Lucca e a Pisa e in ogni località abbiamo avuto incontri con diversi ufficiali del governo militare alleato, ma abbiamo anche visitato monumenti. A Pistoia e a Lucca non c’ero mai stato. Lucca è una città ancora circondata da mura ed è bellissima: la guerra l’ha sì e no sfiorata. Le sue torri (o campanili) sono molto belle, costruite parte in pietra, parte in cotto e alcune sono rotonde, altre quadrate. Alla lontana può venire in mente Oxford. Il maggior generale Grettinberg (del quarto corpo d’armata americano) mi ha onorato con una colazione d’un fasto terribile. C’era persino un’orchestrina d’archi e poi…tutti gli onori. In verità gli americani si palesano simpaticissimi e quanto mai ospitali. Era dal 1920 che non tornavo a Pisa (…). La parte meridionale della città è stata terribilmente danneggiata, ma il Duomo e il Battistero si può dire che sono rimasti presso che indenni. Purtroppo una delle nostre bombe è caduta nel Campo Santo e il tetto in piombo è caduto e poi l'acqua e il fuoco hanno recato molti danni agli affreschi, soprattutto a quelli di Benozzo Gozzoli. Un restauro fatto con somma cura e con perizia scientifica e, insieme, lavori di preservazione sono in corso: ne hanno la responsabilità esperti americani e inglesi che vengono dai grandi musei. (…)”.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

Nella valle del Serchio, il 473° reggimento assume la responsabilità dell’intero settore mentre, dopo numerosi e vani cannoneggiamenti, l’artiglieria americana riesce a colpire la batteria di San Carlo Po, mettendo fuori uso tre pezzi e uccidendo sette dei serventi. La posizione viene abbandonata dai tedeschi.

Settore Centrale e Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 26 febbraio
 

 

Lettera semplice da Ascoli Piceno a Montegiorgio (AP) e una cartolina postale VINCEREMO 0,30 entrambe affrancate in eccesso al doppio della tariffa, come se fossero state inviate nel successivo periodo tariffario (dal 1° aprile le tariffe raddoppieranno)
 



martedì 27 febbraio 1945

NOTIZIE DALL’ESTERO
Il Libano dichiara guerra a Germania e Giappone.

TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Il barone Parrilli, con il prioritario incarico di prendere contatto con Dollmann, riparte per l’Italia dopo avere concordato con gli amici svizzeri una parola d’ordine segreta per il passaggio clandestino alla frontiera al suo ritorno.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“Alle 18 viene a trovarmi Acquarone. Secondo lui la situazione è gravissima. Dice che dovunque si fa l’impossibile per creare una barriera fra il Principe e il Sovrano. Mi parla anche della crisi finanziaria del Sovrano e mi prega di avvertire il Re che verrà prossimamente a Raito”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
In zona operazioni – “Partito presto per una lunga giornata di viaggio. Siamo andati in auto fino al quartier generale avanzato del generale (Lucian K.) Truscott (ora al comando della quinta armata americana). Mi ha accolto nel suo ricovero e ivi abbiamo avuto un colloquio piacevole. I suoi soldati hanno passato un inverno molto duro su queste montagne fredde e incappucciate di neve, ma la loro salute si è mantenuta buona e così si dica del loro morale. Il suo campo è proprio a breve distanza dal passo della Futa e, quindi, ad un’altezza notevole. Truscott è americano ed è un bravo tipo do uomo all’antica: ha un volto che si direbbe cromwelliano e una bella testa.
Ci ha poi mandati al quartier generale avanzato del secondo corpo d’armata, che sta ben oltre il passo della Futa e cioè oltre Loiano. Siamo così proprio lungo la strada che porta a Bologna. Qui è il generale (Geoffrey) Keyes – un uomo eccellente, attempato, devoto (e cattolico) e anche molto amato dai soldati. Ha voluto riservarci un’accoglienza straordinaria e ci ha offerto una colazione gargantuesca e cioè cocktails all’antica e una profusione di vivande e di vini. Dopo, siamo arrivati ballonzolando su una jeep al quartier generale della sua divisione allineata sul fronte e di lì siamo andati ad un eccellente PO (punto di osservazione). Di là si è potuta avere una visione eccellente di tutto il campo di battaglia e anche delle cime e delle catene di alture che bisogna conquistare e varcare prima di far cadere Bologna. Purtroppo c’era un po’ di foschia, ma abbiamo potuto farci ugualmente un’idea della situazione militare e dei problemi che presenta. I vari ufficiali del governo militare alleato ci hanno fatto fare un giro per i paesetti in rovina (per esempio Monghidoro) dove gli abitanti stanno ritornando, dopo che si è allontanata l’ondata dei combattimenti. Molti dei villaggi e dei paesi sono, ovviamente, ancora sotto il tiro quotidiano dell’artiglieria. Devo dire che in generale questi ufficiali mi hanno fatto una buona impressione. Alcuni di loro sono inglesi, ma in maggioranza (questo è il fronte tenuto dalla quinta armata) sono americani. I rapporti, tuttavia, (tra inglesi e americani) sembrano ottimi. I poliziotti inglesi sono da annoverare tra i migliori dei nostri soldati. Infatti si direbbe che siano nati con ”l’istinto” che mostra loro come trattare la gente sia che si tratti dei più umili mendicanti sia che si tratti dei sindaci e del prefetto della provincia. Gli americani sono ottimi nello svolgere l’assistenza medica e cioè nell’applicare le misure anti – tifiche e anti – tifoidee ecc.
Siamo tornati a Firenze che erano le sei e mezzo di sera circa e alle otto il brigadier generale (E.E.) Hume (ufficiale del governo militare ma appartenente alla quinta armata) ha offerto un affollato pranzo in mio onore: c’erano i segna – posto col nome dei commensali ecc. Sono poi stato portato a firmare il Libro d’oro a Palazzo Vecchio, mentre squillavano le trombe d’argento; e così via ci sono state diverse altre cerimonie, a dire il vero, un po’ ridicole. Prima di partire, mi hanno fatto visitare un centro – profughi di Firenze: direi che vi si fa del buon lavoro. Le suore si occupano di far scuola ai bambini piccoli e a quelli più grandicelli e ovunque domina un’atmosfera serena. Dell’ospedale si occupano medici italiani. Il posto per ora è un vecchio baraccamento – piuttosto alla buona -, ma col nostro aiuto le cose stanno migliorando. Tutti i bambini di Firenze hanno avuto una grande festa di Natale, le cui spese sono state sostenute dai soldati – in generi americani – ai quali per settimane è stato chiesto, prima della festa, di dare in offerta “caramelle” e denaro. Bisogna vedere in tutte queste cose dei conforti alla durezza della guerra. Il generale Truscott è venuto apposta per partecipare al pranzo e così hanno fatto diversi altri ufficiali inglesi e americani. Veramente, per quanto riguarda l’abbondanza di quello che è stato offerto da mangiare e da bere, è stata una grossa impresa”.ù

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico
Fronte statico con attività di pattuglie.

Settore Centrale
Il 365° reggimento, già della 92^ divisione, viene trasferito nel settore di San Marcello Pistoiese – Cutigliano, già appartenuto al 473°, alle dirette dipendenze del IV Corpo. Il fronte assegnatogli ha un’ampiezza di circa 25 chilometri.

Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.



STORIA POSTALE del 27 febbraio
 

 

Lettera semplice affrancata con una quartina del 0,25 Imperiale sovrastampato PM da Palermo a Roma, censurata con fascetta e bollo a ponte 1030 di Palermo.
 

 

Lettera espressa da Messina a Roma regolarmente affrancata 3,50 e piego in franchigia per un prigioniero dei francesi a Orano (Algeria) passato dalla censura americana, come si può rilevare dal bollo ellittico U.S. ARMY PW EXAMINER.


 

mercoledì 28 febbraio 1945

NOTIZIE DALL’ESTERO
L’Arabia Saudita dichiara guerra a Germania e Giappone.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Dalla zona operazioni a Roma
– “Sono partito da Firenze alle otto e mezzo e con l’auto mi sono portato ad Arezzo (lungo la valle dell’Arno) e come al solito, ho visto gli ufficiali dell’esercito di stanza qui.
Molti sono i problemi che interessano l’area semi – industrializzata che sta fra Firenze ed Arezzo. Le cave di lignite possono funzionare, ma ci vorrebbero attrezzature e mezzi finanziari che per ora non sono ancora stati reperiti. Per il momento la disoccupazione non è molta, perché l’esercito impiega la mano d’opera nelle riparazioni di strade e ponti. Ma la ferrovia che sale dal sud non va oltre Arezzo e non so se l’esercito abbia intenzione di riparare il tratto tra Arezzo e Firenze. Infatti, i militari possono ricevere più facilmente rifornimenti da est e da ovest (ossia da Ancona e da Livorno) e, ad ogni modo, si tratterebbe di un’opera imponente se solo si pensa ai ponti ferroviari che sono completamente distrutti. Arezzo ha subito molti e gravi bombardamenti, e molti edifici sono stati cannoneggiati o fatti saltare con la dinamite sia dagli alleati sia dai tedeschi. Da Arezzo ci siamo portati a Perugia ed è stato un bel giro. Il maggiore generale (C.A.) Heydeman (inglese) che è il comandante di zona, mi ha accolto e invitato a colazione. Con quel suo volto rosso e i calzoni alla zuava, sembra un tipo originale. Non potevo fare a meno, trovandomi a Perugia, di fare una deviazione per vedere Assisi, che è quasi indenne…ed è sempre così appartata e incantevole! Ci sono rimasto un’ora e mezzo (ho visitato la grande basilica di San Francesco; la chiesa superiore e gli splendidi affreschi di Giotto e poi quella inferiore e la sua grandezza in cui aleggia il mistero. Tutto è intatto. (L’Hotel Subasio, dove abbiamo alloggiato venticinque anni fa ora serve da luogo di riposo per l’esercito e cioè per gli ufficiali). Santa Chiara, con i suoi strani contrafforti ad arco rampante e poi tutta la forza, lo splendore e il fascino di questa deliziosa città sono ancora lì a consolazione di tutto il mondo. Dopo avere visto tante distruzioni, il piacere è doppio quando si contempla un simile gioiello rimasto intatto.
Da Assisi siamo andati a Terni attraverso una bella zona collinare; ed è come andare da Bolton Abbey a Middlesborough. Terni possiede una delle maggiori acciaierie d’Italia (vi lavorano circa 15.000 persone). Ma è stata quasi completamente distrutta, anche se ora si cerca di rabberciarla. E’ stato piacevole tornare nell’atmosfera di una città industriale e ho avuto, per così dire, una sensazione strana. Il maggiore Ringquist (cassiere ovvero tesoriere dell’associazione costituzionale di Stockton – on – Tees) è l’ufficiale del governo militare che comanda a Terni. Lui e i suoi colleghi mi hanno cordialmente accolto con grande senso di ospitalità. Siamo andati a visitare i lavori e abbiamo trovato il signor Gasperi (il direttore esecutivo) che ci ha fatto fare un giro d’ispezione. Ormai ci ha detto che si è riusciti a far funzionare alcuni altoforni e anche alcuni laminatoi e alcune fresatrici. I tedeschi hanno fatto moltissimi danni (più delle bombe cadute dall’alto), ma con l’aiuto dei British Royal Engineers (il genio inglese) è stata fatta e portata a termine un’opera mirabile di ricostruzione. Si sono già fatte delle colate d’acciaio (per gli impianti idroelettrici andati distrutti). Ho avuto un senso di nostalgia a vedere di nuovo un turno di notte ad un laminatoio!
Verso le otto di sera siamo partiti da Terni e siamo arrivati a Roma alle dieci: un po’ stanchi, a dire il vero, ma questi quattro giorni in cui siamo andati in giro sono stati veramente piacevoli”.

BOMBARDAMENTI ALLEATI
Nel trascorso mese di febbraio la R.A.F. ha compiuto circa 13000 sortite e lanciato 5274 tonnellate di bombe, di cui 4115 di giorno e 1159 di notte. Gli attacchi si sono intensificati da Verona a Innsbruck. Più volte bombardati i porti di Trieste e di Pola.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

Il 366° reggimento, designato unità di riserva, inizia nella zona di Viareggio il suo programma di ricondizionamento.

Settore Centrale
La 10^ divisione motorizzata USA e la 1^ del Corpo di Spedizione brasiliano (IV Corpo) completano il raggruppamento per la seconda fase dell’offensiva contro i rilievi a ovest della statale 64.

Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.
 


STORIA POSTALE del 28 febbraio
 

 

 

 

 

 

Modulo dell’Ufficio Postale di Napoli usato per infliggere una multa a un proprio dipendente con causale “irregolarità di servizio”. La multa di 10 lire fu esatta con due valori da 5,00 della Imperiale.
 

 

 

 

 

 

Lettera raccomandata da Camerino (MC) a Macerata con regolare affrancatura di 3,50 esatta con soli valori della Imperiale, vistata per censura con bollo ACS di Macerata. Cartolina della Università degli Studi di Bari da Bari a Firenze, visti ACS di Firenze.

 

 


giovedì 1 marzo 1945

DAL DIARIO DI PUNTONI
“In questi ultimi giorni si sono verificati due fatti importanti che potranno influire sulle relazioni fra l’Italia e gli alleati. Nel pomeriggio del 26 ultimo scorso il ministro britannico Mac Millan, presidente della commissione alleata, e l’ammiraglio Stone, commissario capo di detta commissione, hanno presentato a Bonomi e a De Gasperi un promemoria contenente i nuovi provvedimenti adottati dagli alleati a favore del governo italiano in adempimento a quanto dichiarato da Churchill e da Roosvelt ad Hyde Park. Mac Millan ha aggiunto qualcosa di suo alle decisioni degli alleati per illustrare la portata dell’avvenimento e il contenuto del promemoria. Nella giornata del 27 febbraio Churchill per attutire l’impressione suscitata dalle sue precedenti dichiarazioni, ha parlato alla Camera dei Comuni assumendo un tono abbastanza benevolo nei nostri confronti”.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico

Fronte statico con attività di pattuglie.

Settore Centrale
Nella cartina lo schieramento del gruppo da combattimento Folgore ai primi di marzo nella zona di Tossignano (BO), alla sua sinistra la 10^ divisione indiana, alla sua destra il gruppo da combattimento Friuli.

Settore Adriatico
Fronte statico con attività di pattuglie.

 

STORIA POSTALE del 1° marzo

Non reperiti documenti bollati dalle poste in questa data

 



venerdì 2 marzo 1945


TRATTATIVE IN SVIZZERA PER LA RESA TEDESCA
Parrilli ritorna in Svizzera e comunica a Waibel e Husmann che Dollmann e Zimmer si troveranno al confine svizzero domani mattina alle 7. Una tale rapidità trova gli americani impreparati: Dulles è impegnato altrove e von Gaevernitz si trova a Davos per un’escursione con gli sci. Quindi tutto dipende ancora dai tre iniziatori: Parrilli, Waibel e Husmann.

DAL DIARIO DI PUNTONI
“L’Arabia ha dichiarato guerra alla Germania; l’Iran lo ha fatto con il Giappone. Tutti vogliono sedersi al tavolo della pace in veste di vincitori.
Sono riprese le relazioni diplomatiche fra Italia e Francia. La Francia manderà come ambasciatore il signor Maurice Couve de Mourville. L’Italia, però, ha dovuto capitolare davanti all’imposizione francese di annullare le tre convenzione del 1936 relative al trattamento degli italiani in Tunisia. Al discorso di Churchill ai Comuni ne è seguito uno di Roosvelt al Congresso americano. E’ importante che gli Stati Uniti abbiano annunciato una politica europea per il dopoguerra”.

DAL DIARIO DI MACMILLAN
Napoli – “(…) La maggior parte della riunione se ne è andata nel gettar giù il testo di un telegramma ai capi di stato maggiore riuniti: argomento, la Venezia Giulia. Come sempre, quando si tratta di questi grossi problemi, il risultato (ossia il testo definitivo) non è stato del tutto soddisfacente.
Ho trascorso il resto della giornata nel mio ufficio e ho fatto parecchio lavoro. La cosa principale da farsi era inviare un mio personale telegramma al Foreign Office sulla Venezia Giulia, nel quale ho cercato di chiarire il più possibile il problema e di suggerire una soluzione. (…)”.

FRONTE ITALIANO
Settore Tirrenico e Centrale
Fronte statico con attività di pattuglie.

Settore Adriatico

Il Gruppo da Combattimento Cremona (V Corpo) con l’appoggio dei partigiani della XXVIII brigata Garibaldi, inizia l’offensiva verso Comacchio.




STORIA POSTALE del 2 marzo

Dai primi di marzo vengono ripristinati tutti i servizi postali con la provincia di Pesaro, eccetto quello dei manoscritti.
 

 

 

Una cartolina postale luogotenenziale da 0,60 che conserva l’effige di Vittorio Emanuele III° emessa da poco tempo. Inviata per espresso con un raro 2,50 Imperiale espresso. Da Firenze a Gubbio (PG) vistata con ACS di Perugia (o Firenze?).
 

 

 

 

Piego in franchigia dell’Ufficio Distrettuale delle Imposte Dirette di Firenze inviato nel distretto, visto per censura (sic!) ACS di Firenze. A fianco una cartolina postale dell’IMPS di Napoli inviata per raccomandata a Capua (NA) con affrancatura meccanica rossa per regolari 1,80 (0,60 cartolina fuori distretto + 1,20 di raccomandazione aperta).

Cartolina di ospedale inviata da Firenze a Fiesole regolarmente affrancata 0,60 per fuori distretto. A fianco un piego del Comune di Monte Urano (AP) per Fermo (AP), affrancato 0,60 come manoscritti a tariffa ridotta. Visto ACS di Ascoli Piceno.
 

 

 

 

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