il tramonto di un regno









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il tramonto di un regno


di Giancarlo MAGNONI

12° Periodo dal 16 0ttobre 1944 al 26 aprile 1945.
Territorio a nord della linea del fuoco: Repubblica Sociale Italiana (primo mese 16 ottobre – 16 novembre )

Terza parte dal 4 al 16 novembre
 

sabato 4 novembre 1944

DALLA RSI: MUSSOLINI RICEVE ANFUSO
Mussolini riceve l’ambasciatore Anfuso, giunto ieri da Berlino, e lo mette al corrente, con dettagliata esposizione, della difficile situazione in cui si trova il Governo a seguito delle incomprensioni e le intromissioni germaniche. Anfuso manifesta il suo pensiero: Hitler vede solo l’interesse della Germania e, a parte l’amicizia personale e la stima per Mussolini, condivide l’opinione generale delle sfere politiche e militari tedesche nettamente ostili ad una eccessiva affermazione del Governo repubblicana.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “Due patrioti, recatisi di notte nelle vicinanze di Pianiga, in un punto dove i cavi telefonici della linea internazionale per Vienna, passano sotto un ponte, protetti da un solido tubo di ferro, con l’ausilio di quattro etti di dinamite lo facevano saltare rendendo nello stesso tempo inservibile detto ponte”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Ferrara – A Copparo vengono fucilati tre uomini da un plotone di esecuzione fascista. Le esecuzioni sono state precedute da feroci torture di cui è maestro e mandante Carlo De Sanctis, dell’ufficio politico della questura di Ferrara.




STORIA POSTALE del 4 novembre



 

Lettera raccomandata con valori Monumenti Distrutti inviata da Este (PD) a Padova.




 

Lettera raccomandata espressa per la Svizzera da Milano regolarmente affrancata 5.25 (1,25 di lettera per estero + 1,50 di raccomandazione + 2,50 di diritto per espresso. Censurata in partenza dalla Commissione di Milano 81R venne censurata dai tedeschi a Monaco (Ad).

 



domenica 5 novembre 1944




STORIA POSTALE del 5 novembre







Bolletta Stipel.












lunedì 6 novembre 1944

DALLA RSI: MUSSOLINI RICEVE ANCORA ANFUSO
Durante l’odierno incontro, l’Ambasciatore a Berlino Anfuso, fa a Mussolini una esposizione sulla situazione interna della Germania e sui grandi risultati che ivi si attendono dalla mobilitazione generale ed annunzia il prossimo impiego delle V2 su Londra: Mussolini conclude che la Germania “ha ancora molte carte da giocare”. Dice inoltre di ritenere che, sul fronte italiano, non vi saranno importanti novità sino a primavera.

DALLA RSI: LA BANDA KOCH
Milano – Piero Pisenti, ministro della Giustizia, ordina l’arresto della banda Koch.
Qualche giorno fa una compagnia della Brigata Muti, per ordine del questore Bottino, aveva circondata la palazzina in via Uccello, sede della banda, disarmato le guardie che la presidiavano, e trasferito nel carcere di San Vittore quarantatré prigionieri che erano ammassati nelle cantine. Per gli uomini di Koch era stato un primo campanello d’allarme, ma non si aspettavano l’arresto. Mentre li portano a loro volta a San Vittore chiedono a gran voce l’intervento dei tedeschi, senza ottenerlo.

La stranezza di questa improvvisa voglia di legalità da parte fascista viene, da alcuni maligni, interpretata come una mascherata buona intenzione di Pisenti per fare un favore alla Muti che non tollera che altri razzolino nel suo orto, incassando il danaro delle taglie messe sulla testa dei partigiani.

DAL DIARIO DEL CONTE MAZZOLINI
“Altro colloquio di Anfuso col Duce me presente. Il Duce è oggi molto amareggiato. A quanto pare un battaglione della Monte Rosa avrebbe defezionato e sarebbe passato ai ribelli. Più tardi Zerbino ci dirà che la notizia non è esatta. Mussolini si interessa molto all’esposizione che Anfuso gli fa sulla situazione interna della Germania, sulla mobilitazione generale, oggi assai meno pessimista di quella di ieri l’altro. Il Duce conferma che la Germania ha ancora molte carte da giocare e che egli ha la certezza che finirà col vincere la partita. In quanto al fronte italiano egli pensa che non ci saranno grosse novità durante l’inverno.
Perdura il bel tempo e gli aerei scorrazzano indisturbati per tutta la mattinata”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Lucca - Poiché un plotone della Monterosa non spara nel cimitero di Castenuovo Garfagnana contro tre uomini e una donna sospetti di incoraggiamento alla diserzione di alcuni soldati della stessa divisione, un ufficiale tedesco si sostituisce ai fucilatori e passa per le armi i quattro civili.
In seguito a un cannoneggiamento tedesco muore nella caserma dei carabinieri di Viareggio in via Ugo Foscolo il carabiniere Gerolamo Damonte.

Provincia di Milano - A Legnano Francesco Renda, ferito in uno scontro presso il posto di blocco fascista, viene seviziato e ucciso sul posto.

RESISTENZA: ATTIVITA’ POLITICO – MILITARE
Comincia il declino del CCLN. Stanno emergendo le personalità dei partiti che prendono posizione al di fuori della solidarietà che li unisce nel patto di Comitato di Liberazione Nazionale. Oggi la direzione del Partito Comunista denuncia lo scivolamento del governo verso il conservatorismo.



STORIA POSTALE del 6 novembre

Due lettere raccomandate affrancate in emergenza di valori ordinari: la prima a sinistra, da Pola a Udine, presenta la regolare affrancatura di 2,50 composta da due valori pacchi da 2,00 e da 0,50; la seconda, a destra, mostra due valori da 1,00 della Imperiale con una striscia di quattro del 0,10 Monumenti Distrutti e il gemello 0,10 del Recapito Autorizzato.

 



martedì 7 novembre 1944

DALLA RSI: LA BANDA KOCH
Pietro Koch, in stato di fermo, scrive oggi al ministro della Giustizia, Piero Pisenti. In una lettera di 24 pagine, inviata “per conoscenza” al ministro dell’interno e la Capo dello Stato, oltre a protestare per le misure che sono state prese contro il reparto da lui comandato e dopo avere esaltato i servizi che ha reso, dice a Pisenti di sapere che il deferimento al tribunale speciale per “sevizie” è dovuto alle sue pressioni e commenta “devo prenderla sul serio tale questione, o per scherzo? E’ una farsa o una tragedia?” E ancora, minacciosamente: “se fosse farsa, dovrei uscire pazzo dalle risate; se fosse tragedia, lo diventerebbe certamente per qualcuno”.


RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Bologna – Una vera e propria battaglia campale si svolge oggi in un fabbricato diroccato nelle vicinanze di Porta Lame (vedi foto) tre via Riva Reno e via delle Lame. Un gruppo di partigiani asserragliati tra le rovine regge per venti ore a un attacco al quale partecipano uomini della Polizia, brigatisti neri. guidati dal federale Torre e dal gerarca Franz Pagliani, e tedeschi della gendarmeria appoggiati da pezzi di artiglieria e carri armati. Il fuoco è infernale. La battaglia continua fino alle 2 dell’8 novembre. Quattro squadre di gappisti diretti da Barontini, in parte provenienti dall’Ospedale Maggiore, riescono addirittura ad accerchiare a loro volta gli assalitori. Quando i nazifascisti riescono a occupare il fabbricato i partigiani, una cinquantina, sono riusciti a sganciarsi. I partigiani caduti sono 11, i feriti 14, le perdite dei nazifascisti ammontano a 216 morti e a un numero imprecisato di feriti (Secondo altre fonti i tedeschi e i fascisti hanno perso solo 12 uomini!).

Carrara – I tedeschi interrompono una riunione del CLN provinciale guidati da una donna spia. Vengono però arrestati erroneamente 18 estranei e la minaccia di fucilazione che incombe su di loro fa scattare l’allarme nello schieramento partigiano.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Forlì – A Vecchiazzano, a pochi chilometri dal capoluogo, i nazisti, giunti al podere Serughi, irrompono nella casa colonica, ne fanno allontanare le donne e senza un motivo apparente fucilano gli uomini gettandone i corpi in un pozzo. Vittime di questa strage sono i membri della famiglia Benedetti: il padre di settantatré anni, due figli, un cognato e due sfollati.


STORIA POSTALE del 7 novembre

Due lettere raccomandate affrancate espresse : la prima a sinistra, da Vercelli a Posta Civile 350, presenta un’affrancatura in eccesso di 0,05 perché affrancata 5,05 anziché 5,00 e presenta anche una coppia di gemelli del 0,30; la seconda, a destra, mostra la rara coppia di gemelli dell’espresso da 1,25.

Un piego comunale regolarmente affrancato a tariffa ridotta 0,50 con la presenza di un 0,30 Provvisoria tiratura di Verona con sovrastampa rosso-arancio. A destra una cartoline illustrata regolarmente affrancata 0,50 da Schio (VI) a Bologna che presenta una coppia del Recapito Autorizzato sovrastampato fascetto.

Una raccomandata da Domodossola a Ginevra regolarmente affrancata 2,75 (1,25 lettera per la Svizzera + 1,50 di raccomandazione) con la presenza del 2,55 Imperiale, piuttosto raro in uso nella RSI. A destra un piego affrancato 0,50 inviato a Padova da dove fu rinviato a Belfiore (VR) e ivi tassato 0,60 con uso di valori della Monumenti Distrutti anziché segnatasse, affrancatura poco comprensibile.

 

mercoledì 8 novembre 1944

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Carrara – Alle 9,30 i partigiani della brigata Garibaldi uccidono, in Via Roma, la donna spia che ieri a condotto i tedeschi alla riunione del CLN. E’ il segnale dell’azione ai danni dello sparuto presidio tedesco, che, sopraffatto registra la perdita di sette uomini mentre altri dieci vengono fatti prigionieri. Il timore della rappresaglia si impossessa poi dei partigiani che decidono, seduta stante, la calata dell’intera brigata Garibaldi. La brigata dirama l’ordine a tutte le formazioni a monte di calare verso la città uccidendo e catturando ogni nemico che opponga resistenza.
Il comando tedesco, colto di sorpresa, incapace di reagire, si trasferisce verso la periferia portando con se i prigionieri. Per impedirne un contrattacco, le forze partigiane, bloccano immediatamente le quattro strade d'accesso alla città: viale XX Settembre, Via Carriona, via Foce e via Castelpoggio.
Il moto di rivolta della popolazione ha provocato due morti e qualche ferito tra i soldati tedeschi che si trovavano in città. Sette militari sono stati catturati e avviati prigionieri presso la formazione “Elio” con sede al Torrione. Il comando tedesco si è messo in comunicazione col commissario prefettizio e chiede di incontrarsi con i comandanti partigiani per aprire trattative Dopo i primi approcci fra ufficiali tedeschi e il commissario prefettizio, svoltisi nell’ufficio di quest’ultimo, viene convenuto che le trattative fra il comando germanico e il comandante della brigata Garibaldi “Ugo Muccini” avrebbero avuto luogo nel paese di Miseglia domani mattina.


STORIA POSTALE dell’8 novembre

Due lettere dichiarate espresse ma entrambe sotto affrancate. Molto probabilmente viaggiarono per posta ordinaria.

Una cartolina illustrata regolarmente affrancata 0,50 e una lettera semplice che mostra una rara coppia di pacchi sovrastampati fascetto.





giovedì 9 novembre 1944

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Le formazioni partigiane sono padrone della città di Carrara. Il CLN invia le proprie staffette ad avvertire gli Alleati che potevano avere via libera fino a Parma. Ma gli Alleati, evidentemente non pronti a quest'avventura nella zona con tutto il resto del fronte bloccato sulla Gotica, rispondono che “se avete preso la città, rimollatela”.
Intanto la formazione “Lucetti”, comandata da Ugo Mazzucchelli, è stata incaricata di predisporre un servizio di vigilanza intorno al paese di Miseglia, luogo delle trattative. I tedeschi hanno chiesto che i sette soldati fatti prigionieri debbono trovarsi sul luogo della trattativa con le loro armi al completo. In Miseglia è stato portato un grosso automezzo tedesco, caduto nelle mani dei partigiani durante il rastrellamento della città, la quale continua ad essere presidiata dai patrioti. Le strade d’accesso, cioè quella per Massa, quella per Fosdinovo, il viale XX Settembre, la via Carriona, sono guardate da squadre di partigiani ai quali si sono aggiunti nuclei di “gappisti” e un certo numero di cittadini che sono stati armati per la circostanza. In alcuni edifici adatti alla difesa sono state piazzate delle mitragliatrici. Ma nel complesso la città conserva una certa calma.
Al mattino, in Miseglia, cominciano le trattative per lo scambio degli ostaggi carraresi con i prigionieri tedeschi. I due ufficiali tedeschi giungono scortati da un camion di soldati, immediatamente seguito da un altro mezzo carico di partigiani. La Resistenza è rappresentata dal presidente del CPLN Alberto Bondielli, dal rappresentante del PCI Romeo Landini, dal comandante della brigata Alessandro Brucellaria, accompagnato dal capitano Carlo Cucchiari con funzioni di interprete. La trattativa non si limita soltanto allo scambio dei prigionieri ma verte anche su altre cose molto importanti. La situazione della città è giunta ad un punto insostenibile. Manca il pane da più giorni perché non vi sono mezzi di trasporto per la farina che la prefettura, rifugiata a Pontremoli, fornisce per i 50 grammi di pane ai cittadini.
Dopo avere risolto i problemi della liberazione dei prigionieri, viene affrontato anche quello dei mezzi di trasporto e i due ufficiali tedeschi si impegnano a mettere a disposizione del commissario prefettizio, presente alla trattativa, un certo numero di automezzi per il rifornimento dei viveri. Poi, i tedeschi, propongono di realizzare due zone distinte della città: una per le pattuglie partigiane con incarichi di servizio di polizia e un’altra oltre la quale i soldati tedeschi non potranno andare. Si tratta di una specie di tregua che, viste le tragiche condizioni in cui si trovano più di centomila persone, è una saggia risoluzione che, per il succedersi delle circostanze belliche, non potrà durare molto. Il comando partigiano stabilisce così in quattro giorni il ritorno graduale dei reparti alle loro sedi montane.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE

Provincia di Modena: a Sant’Anna Pelago cinque donne vengono trucidate, sono tutte madri e con undici figli in totale. E’ un sergente a compiere l’eccidio: le suppone spie e le insegue per strada uccidendole. A sua volta viene eliminato da un capitano che, saputo il fatto, lo giudica un assassino e non un soldato. Lo stesso capitano si consegnerà poi prigioniero agli angloamericani.

Provincia di Treviso: a Resana i tedeschi impiccano i partigiani Remo Mezzolionetto, Giovanni Pillon e Bruno Vedelago della brigata Cesare Battisti, battaglione P.F. Venezze.


STORIA POSTALE del 9 novembre

Un piego stampe raccomandate con valori della Monumenti Distrutti e una raccomandata da Sannazzaro (PV) a Ginevra affrancata con una coppia di 1,00 della Monumenti con il gemello 1,00 Imperiale censurata in partenza dalla Commissione Provinciale di Pavia 116R e in arrivo dai tedeschi. La lettera venne aperta dai due lati per le relative ispezioni.

Una cartolina raccomandata regolarmente affrancata 2,00 (0,50 cartolina fuori distretto + 1,50 di raccomandazione) inviata da Cremona a Godesco (CR), bollo di arrivo Ca’ de Mari (CR). A fianco altra cartolina raccomandata da 2,00 con i gemelli 1,00 Monumenti e Imperiale.

 



martedì 10 novembre 1944


RESISTENZA: ORGANIZZAZIONE POLITICO – MILITARE
Nasce un’organizzazione unitaria dei giovani chiamata Fronte della Gioventù per condurre la lotta contro i nazifascisti. Eugenio Curiel è fra i principali animatori. Il F d G otterrà il riconoscimento del Comitato di Liberazione Nazionale.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
A seguito degli accordi presi fra tedeschi e partigiani, continua l’occupazione di Carrara da parte delle forze partigiane che però si stanno predisponendo al graduale ritorno alle loro sedi montane.

Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “Una squadra si reca a Marcon e alle 21,30, bloccate le strade entra in municipio, incendia il locale anagrafe e lascia la zona solo dopo essersi accertata che l’incendio era diventato un rogo”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Brescia - A Edolo le SS massacrano a rivoltellate un partigiano catturato al passo del Tonale, sulle scale della cantina della caserma di via Cesare Battisti.

Provincia di Torino - A Nole, per rappresaglia all’uccisione di un tedesco sulla ferrovia Ciriè – Lanzo, vengono fucilati quattro partigiani sui binari della stazione ferroviaria.
 

 

STORIA POSTALE del 10 novembre

Una cartolina postale Mazzini usata come avviso di ricevimento con il 0,80 Posta Aerea come valore aggiunto in eccesso di tariffa. Piuttosto raro l’uso del 0,80 Aerea. A fianco una cartolina regolarmente affrancata 0,50 da Rovigo a Venezia.





sabato 11 novembre 1944

I TEDESCHI IN ITALIA
Gargnano – Mussolini riceve il gen. Vietinghoft (nella foto), che ha sostituito Kesselring nel comando supremo delle truppe tedesche in Italia. Entrambi si dichiarano ottimisti riguardo alle prospettive della guerra in Italia.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “Alle ore 14, in località Favaro, viene disarmato un maggiore della GNR di rivoltella e gli viene requisita la bicicletta”.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Mentre continua l’occupazione di Carrara da parte delle forze partigiane, che si stanno predisponendo al graduale ritorno alle loro sedi montane, i tedeschi, nelle prime ore del mattino, sparano sui civili nella periferia della città (ad Avenza) uccidendone undici sull’argine del Carrione.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Torino - A Canavese un ufficiale tedesco cade in un’imboscata sulla carrozzabile Salassa – Valperga. Per rappresaglia viene fucilato il civile Andrea Variotto sospettato di essere il responsabile della morte dell’ufficiale.



STORIA POSTALE dell’11 novembre

Raccomandata Via Aerea regolarmente affrancata 3,50 (2,50 della raccomandata + 1,00 tassa aerea) da Nervi (GE) a Vienna, censurata dalla Commissione Provinciale di Genova 47R e dai tedeschi. A fianco un modello cartaceo di Ricevuta di Ritorno del tipo ex regno.





domenica 12 novembre 1944

DALLA RSI: MUSSOLINI RICEVE VIETINGHOFF
Il generale Vietinghoff, successore di Kesselring nel Comando generale delle truppe tedesche operanti nel teatro di guerra italiano, incontra Mussolini e gli manifesta, fra l’altro, il suo convincimento che gli mettessero a disposizione altre sei divisioni, sarebbe sicuro di respingere gli anglo – americani sino a Napoli.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Dopo quattro giorni di libertà assaporata dai carraresi, le formazioni partigiane si ritirano nuovamente sulla montagna e le cose stanno tornando come prima.

Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “Viene disarmato un soldato e requisito un manzo che viene distribuito fra le famiglie degli appartenenti alle formazioni e alle famiglie povere”.

Il bollettino del comando dell’VIII brigata, dà conferma oggi, con malcelata amarezza della diffidenza, soprattutto inglese, verso il movimento partigiano. Si teme che il nostro paese, attraverso la lotta antifascista, possa conquistarsi meriti sufficienti da far valere al tavolo della pace. Ecco il testo del bollettino odierno: “La mattina del giorno 9 le truppe alleate sono entrate in Forlì.
Alla brigata Romagna è stato fatto divieto formale di partecipare alle operazioni d’occupazione. Pertanto solo alcune pattuglie della nostra brigata sono entrate in città con le truppe alleate e sono state calorosamente accolte dalla popolazione che aspettava di vedere tutti i partigiani”
.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Nella zona di Alba oltre ventimila tedeschi danno inizio ad rastrellamento anti partigiano abbandonandosi a distruzioni e uccisioni.


STORIA POSTALE del 12 novembre

Non reperiti documenti postali passati per posta in data odierna.

 


lunedì 13 novembre 1944

I TEDESCHI IN ITALIA
Visto l’atteggiamento passivo del governo fascista, che dovrebbe far rispettare la legge contro gli scioperi ma ne è chiaramente trattenuto dalla sua politica sociale ormai dichiaratamente classista, intervengono con la forza e serrano alcuni tra i principali stabilimenti industriali italiani del nord, tra i quali la Marelli, la Caproni e la Falck.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Si completa oggi l’evacuazione delle forze partigiane dalla città di Carrara. L’occupazione della città è stata rapidamente conosciuta in tutto il mondo per opera di radio Londra. Gli alleati non si sono però mossi, malgrado abbiano più volte fatto promesse in tal senso. Il comandante maggiore Holdan e il commissario politico, Roberto Battaglia, della Divisione “Lunense” dalla quale la brigata “Muccini” dipende, hanno censurato l’atto come prematuro ma non conoscono le condizioni in cui si è verificato.


STORIA POSTALE del 13 novembre

Non reperiti documenti postali passati per posta in data odierna.






martedì 14 novembre 1944

DALLA RSI: MUSSOLINI HA SCRITTO A HITLER
Probabilmente a seguito del colloquio avuto il 12 con il generale Vietinghoff, Mussolini consegna all’ambasciatore Mazzolini la copia di una sua lettera per il Fuhrer, affidata al figlio Vittorio, nella quale lo invita ad inviare sul fronte italiano le truppe necessarie per una controffensiva invernale che potrebbe dare buoni frutti e, in ogni caso, allontanare la minaccia di un’occupazione della Valle Padana, copia destinata all’ambasciatore giapponese Hidaka. Da poi istruzioni al conte Mazzolini di interessare, insieme con gli altri ministri competenti, l’ambasciatore Rahn circa la soluzione di alcuni problemi di alimentazione per le popolazioni civili.

RESISTENZA: ORGANIZZAZIONI POLITICO – MILITARE
Al termine di un lungo viaggio una delegazione del CLNAI composta dal suo presidente e tesoriere A. Pizzoni, da l’azionista Ferruccio Parri, il comunista Giancarlo Pajetta e Edgardo Sogno, agente di collegamento tra partigiani e Alleati, si incontra prima a Napoli (Caserta), poi a Roma con i rappresentanti, del CLN e del governo per discutere i problemi riguardanti il movimento partigiano. Problemi che si sono aggravati per le presumibili conseguenze psicologiche che saranno provocate dal messaggio di “smobilitazione” trasmesso proprio ieri dal generale Alexander. E’ possibile immaginare in quale stato d’animo si trovino gli uomini di questa delegazione che sono venuti a conoscenza di questo nuovo problema quando erano già in viaggio di trasferimento dal Nord al Sud.
L’incontro degli uomini piovuti dal Nord con l’ambiente ufficiale napoletano non è stato cordiale” testimonia Franco Catalano. “Essi credevano che la loro lotta fosse seguita con viva partecipazione e invece hanno dovuto constatare, con amarezza, che non questa non risveglia alcuna eco e che gli animi rimangono insensibili a tanti sacrifici e tante sofferenze”.
A Roma vengono ricevuti da Bonomi con cortesia un po’ formale. Durante tutto il colloquio il presidente del consiglio si trincera dietro la volontà degli Alleati, i quali gli impedirebbero di intervenire in maniera decisa a favore della Resistenza. “Il governo italiano non c’entra per nulla – assicura Bonomi – dovete cercare di chiarire la situazione con gli Alleati”. Così Pizzoni, Parri e Pajetta devono recarsi a Monopoli dove ha sede la N° 1 Special Force, ossia il comando direttamente preposto alla guerra partigiana.
Intanto, proprio oggi, in una delle solite trasmissioni indirizzate ai patrioti, Radio Londra comunica:
Gli eserciti del generale Alexander hanno combattuto senza posa in Italia, dall’11 maggio, contro un nemico testardo e abile nel risolvere ogni situazione minacciosa. Con il sopraggiungere dell’inverno i patrioti italiani hanno un altro nemico da affrontare. L’estate è finita. La stagione invernale sarà dura per loro. Essi si troveranno a malpartito per i vettovagliamenti e per i rifornimenti che non potranno più essere lanciati. Bisogna quindi che i patrioti si adattino e si rassegnino ad affrontare i rigori del clima e le conseguenti dure condizioni di vita”.

DALLA RSI
Mussolini scrive ancora a Hitler:


Fuhrer!

Sono profondamente indignato per il discorso di Vittorio Emanuele a Napoli. Egli fa l'occhietto ai greci e fa figurare la Grecia come vittima del Fascismo. Lo fa però con l'intenzione di portare ulteriori dissensi tra gli italiani della Repubblica, per aizzare gli odii.
Non si ricorda più, l'impostore, delle sue dimostrazioni di entusiasmo al momento del nostro intervento in Grecia? Non si ricorda degli abbracci da Giuda che ebbe per me, quando il giorno prima del nostro intervento in Grecia, gli riferivo dettagliatamente sulla situazione?
Ora a paura e ipocritamente si finge anche lui vittima!
Non è questo il fatto che mi avvilisce, bensì il fatto che io, nonostante la lunga continua collaborazione, il giornaliero contatto con lui e compagnia non abbia riconosciuto il suo tradimento, il suo vero volto.
Come già Vi ebbi a dire, persino al momento in cui - nel maggio 1940 - gli riferivo sulla lettera di Churchill, sulle offerte di trattative di quest'ultimo, fatte di comune accordo con Roosvelt, persino allora dunque, si dichiarò d'accordo con me, nel declinare ogni offerta anglo - americana.
Ed io gli credetti!
Gli eventi prendono il corso voluto dal destino, ma la storia non potrà essere falsificata. Il giorno del rendiconto verrà. E verrà il giorno e l'occasione per porre nella vera luce il Savoia!!
Fuhrer, comprendete la mia indignazione. Unicamente codesta mi costringe a scrivere la presente!



STORIA POSTALE del 14 novembre

Piego come manoscritti raccomandati in eccesso di 0,05 e lettera a tariffa ridotta dal Comune di Monselice (PD) a Solesino.
 




mercoledì 15 novembre 1944

DALLA LUOGOTENENZA: DEL GENERALE ROATTA
I giornali segnalano l’avvenuto arresto dell’ex Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Roatta, accusato di “avere personalmente commesso e ordinato l’esecuzione di atrocità durante l’occupazione della Jugoslavia. Nessun accenno alle sue responsabilità per il disastro dell’8 settembre 1943.

ATTIVITA’ CLANDESTINA DEI PARTITI ANTIFASCISTI AL NORD
A Torino uno sciopero generale paralizza la città cogliendo di sorpresa gli occupanti tedeschi.

RESISTENZA: AZIONI DEI NAZIFASCISTI
Bologna – Ha luogo oggi quella che verrà ricordata come “la battaglia di Porta Lame”. 1000 tedeschi e fascisti con 16 carri armati e armi pesanti, attaccano il comando della 7^ Brigata GAP costituito da poco più di 200 uomini che si è asserragliato nelle rovine dell’ospedale Maggiore (vedi foto).

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
Dal diario del battaglione veneto GAP “Felisatti”: “Due nostri garibaldini, con altri due della “Mazzini”, alle ore 20 fanno brillare un ordigno esplosivo alla questura di Mestre, facendo crollare l’edificio. Contemporaneamente alla suddetta azione una squadra di garibaldini ha requisito alla “Latteria Sociale” di Carpenedo q.li 29 di burro ivi accantonato per il comando tedesco di Mestre. E’ stato distribuito fra la popolazione povera di Venezia e provincia”.

RAPPRESAGLIE NAZIFASCISTE
Provincia di Cuneo – A Clavesana, Matteo Repetto, della banda di Boves, benché ferito quattro volte, resiste e rifiuta le resa. I tedeschi, imbestialiti, gli spaccano la testa a colpi di calcio di fucile.


STORIA POSTALE del 15 novembre

Lettera semplice regolarmente affrancata 1,00 con una combinazione casuale che presenta una coppia di 0,30 gemelli. A fianco piego manoscritti raccomandati regolarmente affrancato (2,70 1,20 manoscritti + 1,50 di raccomandazione) da Piove di Sacco a Legnaro.

 




giovedì 16 novembre 1944

DALLA RSI: DODICESIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI
Nel corso della odierna dodicesima riunione del Consiglio dei ministri viene presentato il bilancio consuntivo per l’esercizio 1943 – 44 e quello preventivo per 1944 – 45. I ministri indicano come necessità primaria la difesa della capacità di acquisto della lira, “presidio e garanzia dei risparmiatori e delle categorie a reddito fisso”, sollecitano la messa in atto di una politica di potenziamento della finanza pubblica e lanciano un appello al popolo perché collabori “con tutti i mezzi e soprattutto con la sua fiducia e con la volontà di combattere ogni speculazione, alla difesa della moneta nazionale, simbolo e strumento fondamentale della capacità economica e della potenza politica del Paese”. La parola d’ordine deve essere: “Impedire l’inflazione”.

DAL DIARIO DEL CONTE MAZZOLINI
“Fa oggi un anno dal giorno in cui da Roma mi trasferii a Salò alla direzione del Ministero. Se torno indietro con la memoria ritrovo lavoro affannoso alimentato di passione e di fede e motivo di tranquillità e di conforto per la coscienza del dovere compiuto senza risparmio al servizio della Patria tradita”.

RESISTENZA: AZIONI DEI PARTIGIANI
In località Mignegno, presso Pontremoli, i partigiani danno l’assalto a un accantonamento di alpini catturandone dieci, oltre a un notevole bottino di materiale bellico.

RAPPRESAGLIE DEI NAZIFASCISTI
Provincia di Ravenna - In località Madonna dell’Albero, alla periferia di Ravenna, un ragazzo di 19 anni muore dilaniato da una mina. Il parroco, don Mario Turci, che per segnalare gli ordigni aveva deposto su di essi delle frasche, viene sorpreso da una pattuglia tedesca e portato via. Non tornerà mai più.



STORIA POSTALE del 16 novembre

Una raccomandata da Sissa (PR) a Parma con impronta di censura della Commissione Provinciale di Parma 84R. A fianco una raccomandata inviata dalla Germania a Reggio Emilia, vistata dalla censura di Monaco Ad e censurata in arrivo dalla Commissione Provinciale di Reggio Emilia 21R.

Lettera affrancata con singolo valore da 2,55 della Imperiale inviata da Bottino Sera (BS) a Berna (Svizzera) a fianco una cartolina espressa da Milano a Gorizia regolarmente affrancata 3,00 (0,50 di cartolina + 2,50 di diritto espresso), sul fronte il bollo 81R della Commissione di censura di Milano.
 

 

 

 

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