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Hassan II, un Re ossessionato dal Golf

di Valeriano GENOVESE (PHILASPORT n. 81/2012)

La mia collezione sul golf è intitolata Il golf, storia di un’ossessione.
Questo titolo, con quel termine Ossessione, può sembrare, a prima vista, un po’ esagerato per uno sport, che come tutti gli altri, non dovrebbe essere così caratterizzato.
Eppure la lunga storia di questo gioco, che ha le sue origine certe già nel quindicesimo secolo, sembra darmi ragione.
A sostegno della mia tesi, vi voglio parlare di Hassan II (1929-1999) re del Marocco dal 1961 e grande appassionato golfista.

John Jacobs, un guro inglese del golf, nel 1960 fu letteralmente trascinato un giorno al Royal Dar Es Salaam di Rabat da un funzionario del re per fare da maestro al re.
Il re aveva un capo privato di 9 buche nel parco della sua reggia, dove giocava invariabilmente ogni giorno.
Il re era un vero maniaco del golf; nella sua tenda aveva una trentina di scarpe da golf e una ventina di set di bastoni da golf e giocava abbastanza bene anche se, dicono, c’era sempre qualche anima buona che trovava la sua palla sistemata sempre nel modo più comodo.
Jacobs fu per molti anni il suo maestro, venerato come un Dio e trattato dopo ogni partitella, con caviale e Veuve Clicquot.
Prima dell’interesse del re per il Golf, in Marocco c’era solo il Royal Golf Club di Agadir, costruito da uno scozzese nel 1951.
Nel 1971 re Hassan II si avvalse del grande architetto americano Roberet Trent Jones per creare il Royal Golf Club di Rabat, uno splendido campo con eucalipti, palme, mimose, papiri e anche colonne romane. Nel 1974 diede il suo fondamentale patrocinio, soprattutto economico, per un torneo che dura tuttora chiamato Gran Premio Hassan II.
Questo torneo vanta nel suo palmares i nomi di grandi campioni come Lee Trevino, Vijay Singh, Payne Stewart, Colin Montgomerie ed Ernie Els.
Il Marocco, da allora, è diventato il paese nord-africano con la più grande diffusione del golf grazie alla creazione di una trentina di campi che hanno dato una significativa spinta al turismo.



Tutto ciò ci dice chiaramente come la diffusione del nostro gioco in un paese possa essere legata solo alla smisurata passione e ossessione del suo re.
Grazie ad Hassan II, il Marocco può essere definito Il regno africano del golf.