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CRONACA DI Una squadra e di uno SCUDETTO NON ANNUNCIATO

di Salvatore PICCONI (PHILASPORT n. 95/2015)

Il 26 giugno 2015 rimarrà una data storica per tutti gli appassionati di basket sardi e per tutti i tifosi “continentali” che hanno simpatizzato per una nuova realtà cestistica italiana: la Dinamo di Sassari. In questa data la Dinamo ha battuto nella gara 7 della finale scudetto la valorosa squadra di Reggio Emilia e conquistato per la prima volta nella sua storia il titolo di Campione d’Italia.
Si tratta della prima volta in assoluto in cui una squadra sarda conquista uno scudetto del basket e di quella più a sud d’Italia a conquistare lo scudetto (Sassari è infatti per latitudine 40 km sotto Caserta che deteneva il precedente primato). Non tutti sanno che si tratta di una squadra relativamente giovane, nata nel 1960 da un gruppo di studenti del Liceo Azuni che organizzavano partitelle fra di loro scavalcando i cancelli delle scuole adiacenti la chiesa di San Giuseppe.

Chiesa e scuole di San Giuseppe...qualche anno prima della fondazione della Dinamo
Il Liceo Azuni, scuola dei fondatori della Dinamo

Il 23 aprile di quell’anno decisero di regolamentare la loro passione, fondando una squadra per partecipare ai campionati regionali. Da notare che sin dal primo statuto gli studenti si diedero un codice etico, che prevedeva multe in caso di comportamenti scorretti.
La squadra, composta quasi esclusivamente da giovani di Sassari, ha militato per tanti anni nelle serie minori,
sino a quando non ha compiuto il grande salto nella allora serie A2 nel 1989, battendo Siena, non ancora “corazzata” del basket italiano. “Da San Giuseppe al Paradiso”, titolava giustamente un libro uscito per l’occasione. Qui tante cose cambiarono, arrivò il primo sponsor “bancario”, l’allora Banca Popolare di Sassari, e i primi stranieri. Lo spettacolo ne guadagnò, arrivarono i primi americani e le prime spettacolari schiacciate si videro al palazzetto, o le entrate del primo “cavallo pazzo” della storia della Dinamo, un certo Tom Sheehey, capace di risolvere anche le situazioni impossibili con le sue giocate. O un certo coach Michelini, che oggi è apprezzato telecronista di basket di Raisport. Dal 1990 (e anche questo è un record di longevità perché arriva fino ad oggi) la squadra ha cambiato sponsor bancario, puntando sul Banco di Sardegna. Il resto è storia recente, con l’approdo nella massima serie e la conquista dei playoff negli ultimi 5 campionati, la vittoria di due Coppe Italia, di una Supercoppa e la conquista di uno scudetto al termine di un fantastico tris, riuscito solo a due squadre italiane. capaci di conquistare il titolo nazionale e le maggiori coppe nella stessa stagione. “Nata per strada, cresciuta nel cemento… ora sei un esempio per tutto il movimento” è lo slogan coniato dagli ultrà che ben si adatta allo spirito e al carattere di questa squadra che ha dato a noi sassaresi e sardi delle emozioni incredibili, inimmaginabili fino a pochissimi anni fa.

Annullo (sopra) e affrancatura meccanica del Banco Popolare di Sardegna
Sede di Sassari