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Il cricket, quello strano sport anglosassone

di Alessandro DI TUCCI (Philasport 97 - Gennaio/Marzo 2016

La fotografia ci aiuta a non dimenticare e ci consente di rivivere, anche a distanza di molti anni, attimi e momenti densi di ricordi. In un album fotografico spesso possono ritrovarsi dei veri e propri cimeli storici accantonati con leggerezza ma che narrano storie, luoghi e persone d’altri tempi. Ed è proprio da una foto rinvenuta in un album del College della città di Eton (considerata la più famosa e prestigiosa scuola del Regno Unito) che si può riscrivere la storia dello sport anglosassone per eccellenza, il cricket. Una rarità assoluta dal valore inestimabile che però ha trovato un acquirente il giorno 17 aprile quando nella città di Cirencester, nel Gloucestershire, il banditore d’aste Dominic Winter l’ha venduta per la cifra di 4.500 sterline (valore considerevole vista la base d’asta fissata in appena 600 £).

Il prezzo raggiunto è motivato dal fatto che la foto risale al periodo tra il 1857 ed il 1862, risultando in tal modo, una delle prime testimonianze sportive della storia.
Per avere invece un primo riscontro filatelico si dovrà pazientare per altri cento anni quando, il 18 gennaio 1962, l’Isola di Capo Verde emette una serie di 6 francobolli a tema sportivo tra i quali si trova il valore da 1,50 che raffigura un battitore su campo da gioco.

Nello stesso anno anche il Pakistan riproduce, in un francobollo da 40p, gli “strumenti” da gioco.

Ma come si gioca a cricket?
Lo scatto del fotografo Victor A. Prout, che per inciso fu il primo a fotografare l'interno dell'Abbazia di Westminster nel 1860, ci lascia un primo ma importantissimo dato: il numero di giocatori per squadra è pari ad 11 unità. Lo sport, nato nel sud dell’Inghilterra tra il XIV ed il XV secolo, è praticato con mazza, palla e guantone, ed i ruoli si suddividono in battitore, lanciatore, fielders (disposti sul campo dal capitano) e wicket-keeper (ricevitore), ed ha come scopo quello di realizzare più punti possibili nonché quello di cercare di eliminare i battitori avversari quando si trovano al lancio. La serie di sei francobolli emessa il 9 marzo 1977 dall’Australia riproduce fedelmente un’azione da gioco (FOTO 4) in cui è possibile identificare i vari ruoli ricoperti dai giocatori in campo.

Il più importante è senza dubbio quello del battitore, tanto che alcuni di loro vengono identificati quali vere e proprie “star”, come nel caso del principe Kumar Shri Ranjitsinhji (1872-1933), ampiamente considerato come uno dei più grandi battitori di tutti i tempi e raffigurato nel francobollo emesso dall’India, suo paese natale, nel 1973.

Giova infine ricordare che le partite sono divise in due frazioni di gioco (denominate innings) e possono protrarsi dalle ore sino ad alcuni giorni. Il cricket, anche se non è tra gli sport più praticati in Italia, ha comunque lasciato tracce evidenti nella nostra penisola, basti pensare ai diversi club nati tra la fine del 1800 ed i primi del ‘900. Infatti, in molti di questi, è facile trovare nella denominazione la parola “cricket”: il più antico club italiano a riportare una tale dicitura fu il Genoa Cricket & Athletic Club, nato nel lontano 1893 e composto inizialmente da soli inglesi che alternavano al cricket, nella stagione invernale, il football. Nel 1967 la squadra del grifone tolse il termine cricket dalla sua ragione sociale e divenne Genoa 1893 Spa.:

per poi ritornare alla dicitura iniziale nel 1997, conservando così i valori storici della sua fondazione.

Al Genoa seguirono il Milan, l’Internazionale Torino e il Roman Cricket and Football Club anche se in realtà si trattava di circoli nei quali il cricket aveva poco peso. La vera globalizzazione di questo sport si ebbe dopo il secondo conflitto mondiale con il declino del colonialismo britannico. Ad oggi l’organo internazionale che governa il cricket è l’International Cricket Council di cui fanno parte dieci “Full Members” le cui squadre nazionali sono automaticamente qualificate alla World Cup che si disputa ogni quattro anni. L'Asia è dominante con i quattro paesi del sub - continente (Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka), seguita da Africa (Sud Africa e Zimbabwe), Oceania (Australia e Nuova Zelanda), America (Indie Occidentali) ed Europa (Inghilterra). L’ultima edizione della Coppa del Mondo, disputata quest’anno dal 14 febbraio al 29 marzo, è stata organizzata congiuntamente dalla Nuova Zelanda e dall’Australia che si sono contese anche la finale. A spuntarla sul campo sono stati gli australiani che hanno conquistato il 5° titolo della loro storia mentre, per i giocatori della Nuova Zelanda, l’unica consolazione rimane lo splendido foglietto emesso il 4 febbraio, raffigurante 14 palle da cricket per altrettanti nazioni partecipanti.