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L’AVVENTO DEL CANOTTAGGIO ITALIANO

di Patrizia e Ferruccio Calegari
(Philasport n. 106 aprile-giugno 2018)

A metà del 1800 il movimento sportivo del canottaggio italiano iniziava le prime importanti innovazioni. Dal colpo di remo allo stile di voga, tutti gli appassionati erano alla ricerca del movimento perfetto che consentisse la massima efficacia in gara.

Busta ufficiale della Reale Federazione Italiana Canottaggio


E mentre a Torino si muovevano i primi passi della Federazione Nazionale, in tutte le province italiane nascevano nuovi sodalizi sportivi. Nel 1899 a Stresa, solo un anno dopo la fondazione della Reale Federazione Italiana Canottaggio, si disputa il primo campionato nazionale. Tra i risultati di questa prima edizione, di grande rilievo il successo del triestino Giovanni Risegari, dei Canottieri di Trieste - allora città austriaca, campione del singolo junior, e vincitore della “Coppa del Duca di Genova”.

Cartolina celebrativa della medaglia d’oro ai Campionati Europei (Canottieri Trieste)


Nel 1890 su iniziativa dei Canottieri di Trieste, nasce “il Campionato dell’Adriatico” manifestazione sportiva in cui si confrontano vogatori italiani del Regno d’Italia e dell’Austria e che conferma la supremazia del campione Giovanni Risegari, vincitore del singolo nel 1890 e nel 1891.

La passione per il canottaggio comincia a diffondersi in Italia e ai molti appassionati alla voga presenti nell’adriatico si affiancano nuovi importanti personaggi come il campione della Lario di Como Giovanni De Col, vincitore del singolo nel 1899 e 1900. Ma prima che sui laghi lombardi e piemontesi è a Roma che il canottaggio trova nuovi protagonisti. In anticipo sui campioni comaschi, già nel 1898 il romano Conte Luigi Moroni, del Club del Remo, si aggiudicò il Campionato dell’Adriatico. Ed a sua volta Giovanni Brunialdi, uno dei più celebri vogatori dell’Aniene, confermò il primato dei vogatori romani nel singolo, ai Campionati dell’Adriatico dal 1906 al 1908. Brunialdi fu in assoluto uno dei più eclettici campioni, capace di imporsi in tutte le specialità, vincente sia nel singolo che in barche a due, a quattro oppure a otto vogatori.

Regate a Castel Gandolfo (1908)


Le annate 1906, 1907 e 1908 furono per Brunialdi davvero esaltanti. Oltre alle vittorie nel singolo al Campionato dell’Adriatico, trionfò nel singolo (sia junior che senior) ai campionati italiani disputati a Pallanza nel 1906 aggiudicandosi la “Coppa del Duca di Genova” e la “Coppa dell’Avvenire”.
Sempre a Pallanza, nella stessa giornata che lo vide vincitore nel singolo conquistò anche il titolo di campione italiano nell’otto, aggiudicandosi la “Coppa di Sua Maestà il Re” che vincerà nuovamente nei due anni successivi.

Nel 1906 con Giovanni Brunialdi remavano Archimede De Gregori, Alberto del Nunzio, Alfredo Tuzi, Armando Gattoni, Guido De Cupis, Ettore Manzolini, Giuseppe Aluffi, tim. Domenico Romizzi. Un grande otto che dopo i trionfi nazionali si confermerà ai vertici giungendo terzo ai Campionati Europei.
In seguito gli otto dell’Aniene, con leggere variazioni dei vogatori negli anni successivi, continuarono a collezionare risultati di grande prestigio.

Nel 1907 riconfermarono il titolo nazionale ai campionati organizzati a Bocca d’Arno mentre agli europei disputati a Strasburgo conquistarono l’argento.

Nel 1908 a Salò ecco il trionfo al campionato tricolore, mentre ai campionati europei al lago di Lugano la barca dell’Aniene giunse nuovamente terza.

Cartolina celebrativa dei 100 anni della Canottieri Aniene


I campioni dell’Aniene costantemente ai vertici dello sport remiero, conquistavano con gli “junior” Archimede De Gregori e Giuseppe De Cupis anche la “Coppa Principe Amedeo (imbarcazioni di tipo libero a 2 vogatori con timoniere) e la “Coppa Villanova” ai campionati nazionali del 1905 a Como.

Nel 1906 ai campionati disputati a Pallanza il titolo fu conquistato da Ettore Manzolini e Giuseppe Aluffi, mentre nelle due edizioni successive, 1907 a Bocca d’Arno e 1908 a Salò il successo arrise a Antonio Cortesi e Massimo Giovannetti che trionferà poi anche nel singolo aggiudicandosi la “Coppa del Duca di Genova” a Orta nel 1909 e a Taranto nel 1910. In seguito Massimo Giovannetti ricoprì ruoli di grande rilievo nel canottaggio italiano, prima come dirigente durante gli anni della presidenza del gen. Carlo Montù (1913 – 1927) e poi come Presidente Federale, carica che ricoprì dal 1935 al 1943, e dal 1949 al 1956.

Nel settembre del 1926 agli europei di Lucerna si registrò lo storico incontro tra il Presidente Federale Montù e il neo eletto presidente del Canottaggio Mondiale, lo svizzero Vico Fioroni. In quell’anno gli azzurri conquistarono ben cinque medaglie (oro nel quattro con, e argenti nel 2 senza, 2 con, doppio e otto)


Il canottaggio era ormai divenuto una passione generalizzata, anche se negli anni immediatamente successivi molti dei campioni moriranno in guerra. Tra questi tanti campioni della Lario e dell’Aniene, episodi dolorosi e quasi simultanei. Nel primo anno di guerra perirono i comaschi Teodoro Mariani e Giuseppe Sinigaglia e il campione dell’Aniene Giuseppe Brunialdi. Grandi campioni dello sport che caddero da eroi al fronte e che verranno poi ricordati con la medaglia italiana al valore.
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I campioni lariani Teodoro Mariani e Giuseppe Sinigaglia