gli articoli

di Alvaro TRUCCHI
(Philasport n. 106 aprile-giugno 2018)


PARTE PRIMA

Il cinema è nato nel 1895 e ben presto il fascino del cinema ha coinvolto e stregato molti campioni di diversi sport che hanno partecipato a film, sia come attori sia interpretando se stessi, sia in ruoli, di solito, collegati con lo sport da loro praticato. Il più famoso di tutti è senz’altro il nuotatore statunitense Johnny Weissmuller. Uno dei nuotatori più forti nella storia degli anni 1920, campione olimpico di nuoto nel 1924 e 1928 con complessive 5 medaglie d’oro e un bronzo nella pallanuoto con gli U.S.A. Stabilì anche 67 Record mondiali e chiuse la sua carriera senza mai perdere una gara. Dopo i successi olimpici, nel 1929, fu scritturato da una marca di costumi da bagno, per portare in giro, come modello e uomo immagine, i costumi con esibizioni di nuoto e per partecipare a trasmissioni televisive. La sua carriera cinematografica iniziò con una piccola parte in “Glorifying the American Girl” e, interpretando se stesso, con un episodio di “Crystal Champions”, una serie di cortometraggi dedicata ai campioni olimpici. Ma la vera carriera cinematografica cominciò con il ruolo di Tarzan quando, nel 1932, esordì nel film “Tarzan the Ape Man” (“Tarzan l’uomo scimmia”, è il primo film sonoro . Il film ebbe un enorme successo che lo rese famoso in tutto il mondo. Girò così, tra il 1932 e il 1948, dodici film come Tarzan. Girò i primi sei film di Tarzan con l'attrice Maureen O'Sullivan (come Jane). Nel 1948 abbandonò il personaggio di Tarzan e iniziò la serie di “Jim della giungla”, che durò sino al 1954 con tredici film. Nello stesso periodo interpretò se stesso in altri tre film: “Cannibal attack (i divoratori della giungla)”, “Jungle Moon Men (la valle degli uomini luna)” e “Devil Goddess”. Nel 1970 apparve nel film “La sfinge”. La sua carriera non si limitò a questi 28 film ma ne interpretò altri e apparve in vari documentari sino all’ultimo del 1976 e, nel 1996, apparve nel documentario “Tarzan at the Movies Part 1 – Johnny Weissmuller”, e recitando in altri 10 film(Fig.1/7)

Figg. 1/7 (Uno dei manifesti del primo film di Weissmuller e alcune emissioni sui suoi film

Cominciamo quindi a raccontare la storia cinematografica di alcuni campioni. Senz’altro la traccia più lunga la lasciano i pugilatori con i film da loro interpretati e da quelli che narrano le loro storie, senza tralasciare altri sport.

1) PUGILI ATTORI

Ray Sugar Robinson (Walker Smith Jr.). (fig.8) uno dei più grandi pugili di tutti i tempi, con 28 anni di carriera di cui 25 da professionista (dal 1940 al 1965). Campione del mondo dei Welter per cinque anni (1946/1951) e vincitore cinque volte del mondiale dei pesi medi (dal 1951 al 1960). Nel 1952 perde il titolo e si ritira, ma nel 1955 torna sul ring e riconquista il titolo mondiale, perdendolo e riconquistandolo sino al 1960. E’ stato nominato "miglior pugile del XX secolo" da Associated Press e "miglior pugile di sempre" da ESPN nel 2007.

Fig. 8 - Sugar Ray Robinson

Nel 1966 girò una serie di film intitolata "Land of the Giants", impersonando un ex pugile, Biff Bower, proprietario di un club e suonatore di tromba. Partecipò al film “l’idolo” (The Todd Killings) (della serie “Ful Cast e Crew”) nei panni di un agente. Inoltre “City Beneath the Sea“ (la città degli acquanauti)” e “Candy e il suo pazzo mondo” con Marlon Brando, “Paper Lion” e “Inchiesta pericolosa”. Prese parte anche a un episodio della serie “Mission Impossible” del 1968.

Tra i pugili non possiamo dimenticare il nostro Primo Carnera (fig. 9/12) soprannominato “La montagna che cammina” per la sua stazza (121 kg), giunto in America nel 1930, comincia a sostenere vari incontri che vince tutti per KO. Ignora però che i suoi avversari sono pagati per perdere. Comunque affina la sua tecnica e finalmente il 29 giugno 1933 sconfigge l’allora campione dei massimi Jack Sharkey. Ed è così il primo italiano a conquistare un titolo mondiale. Perde il titolo il 14 giugno 1934 combattendo contro Max Bear.

Fgg. 9/12 Primo Carnera

Tra gli anni trenta/sessanta ha partecipato a una ventina di film, in ruoli in parte secondari. Tra i vari film interpretati, si può ricordare “L’idolo delle donne”(1933) in cui figura ancora una volta Max Bear con Carnera in se stesso; “la corona di ferro” (1941); “Due cuori fra le belve” (1943); “Il Re dell’Africa” del 1949 (divertente confronto di pugilato con il gigantesco gorilla King Kong); “Ercole e la Regina di Lidia” (1959) e “il tallone di Achille” (1952) in cui interpreta se stesso. Nel 1956 fu realizzato un film ispirato alla figura di Carnera, “il colosso d’argilla” con Humphrey Bogart e due pugili: Bear Max (quello che nel 1934 sconfisse proprio Carnera e che girerà anche lui una ventina di Film) e Jersey Joe Walcott. (vedi più avanti). Nel 2008 fu realizzato il film sulla sua storia: “Carnera:The Walking Mountain” (Carnera il campione più grande) in cui figura anche Nino Benvenuti nella parte dell’allenatore. (fig.13/14)

Figg. 13/14 (Il manifesto del film su Carnera in cui figura anche Nino Benvenuti e Max Bear)

Altri pugili sono passati dal Ring allo schermo, ecco il campione dei pesi massimi Joe Louis (Joseph Louis Barrow) (fig.15/16) soprannominato “Brown Bomber” e “The People’s Champ”. Dal 1937 al 1949 vinse 27 incontri validi per il titolo mondiale. Fu sconfitto, da Rocky Marciano il 26 ottobre 1951 al Madison Square Garden. Louis fu atterrato da un potente montante, seguito da un altrettanto potente gancio di Rocky. Nominato, nel 2005, il miglior peso massimo di ogni epoca. Fu protagonista in un solo film “Spirito of Youh” del 1938 interpretando un pugile. Inoltre fu presente, non come protagonista, in altri sei film. Gli è stato dedicato un film nel 1953 “The Joe Louis Story”.

Figg. 15/16 Joe Louis

Ancora un altro grande del pugilato degli anni sessanta lo ritroviamo in alcuni film, il campione Olimpico Cassius Clay poi Muhammad Ali (fig.17/18).

Figg. 17/18

Vincitore nei pesi massimi nel periodo 1964/69 difendendo il titolo per otto volte, poi quando si rifiutò di combattere in Vietnam, fu sospeso ricominciò nel 1971 combattendo per il titolo con Joe Frazier nell’incontro definito “l’incontro del Secolo” dove subì la sua prima sconfitta. Nel 1974, Alì affronta George Foreman nuovo campione, avendo sconfitto Joe Frazier, in un memorabile incontro disputatosi nello Zaire a Kinshasa. (fig.19).

Fig. 19

Nel 1975 terzo incontro-rivincita con lo sfidante Joe Frazier, in un match brutale, che vide la vittoria e riconferma di Alì mondiale dei massimi (fig.20/21).

Figg. 20/21 Clay contro Fraiser

Dal 1974 al 1979 il campione difese, perse e riconquistò il titolo più volte, fino al ritiro dopo la vittoria su Leon Spinks. Ritornò sul Ring nel 1980 subendo una sconfitta e combattè per l’ultima volta l’11 dicembre del 1981 contro Trevor Berbick e perse essendo molto lento nei movimenti e nel parlare, erano i primi sintomi della sindrome di Parkinson che lo accompagnarono sino alla sua morte, nel giugno del 2016. Dopo avere disputato 61 incontri di cui 56 vinti (37 KO). Si è definito: “The Greates” (il più grande) (fig.22)

Fig. 22

Anche se nel 1970, in un incontro simulato al computer contro Rocky Marciano, a perso l’incontro. Alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, apparve tremolante, come ultimo tedoforo. Presenziò anche alle Olimpiadi di Londra del 2012 portando anche la bandiera olimpica. Tra i film da lui interpretati: “Requiem For Heavyweight” del 1962 e “Io sono il più grande” (The Greatest) del 1971, in entrambi interpreta se stesso, e “la strada della libertà” (Freedom Road) del 1979 come protagonista nel ruolo di schiavo. Inoltre interpreta se stesso in episodi di alcune serie fiction TV, come “il mio amico Arnold”. A lui sono stati inoltre dedicati quattro Film che lo ricordano. Persino un fumetto “Superman Vs. Muhammad Alì” (1978) dove Alì vince la sfida.

Un altro campione Olimpico del 1960, è il nostro Nino Benvenuti (fig.23). Dopo la vittoria olimpica passa al professionismo, conquista il titolo mondiale nei pesi superwelter nel periodo 1965/66 e il 17 aprile 1967, sul Ring della Madison Square Garden di New York conquista il titolo mondiale dei pesi medi contro Emile Griffith. Alla quarta ripresa Benvenuti crolla al tappeto ma si rialza e nelle successive riprese conquista punti, tanto che Griffith diventa scorretto ed è fischiato dal pubblico che passa tutto con l’italiano e la giuria gli assegna la vittoria.

Fig. 23

Nella successiva sfida con Griffith, nello stesso anno, è sconfitto, ma nel 1968 Benvenuti riconquista la corona, sempre contro Griffith. Il 14.12.68 al teatro Ariston di Sanremo (fig.24), difende il titolo contro Don



Fig. 24

Fullmer e dopo avere respinto tre successivi assalti al titolo da vari pugili, il 7 novembre 1970 mette in palio il titolo contro uno sconosciuto Carlos Monzon, che si dimostra un feroce picchiatore, al dodicesimo round l’argentino colpisce al volto l’italiano che va al tappeto, si rialza sul nove ma barcolla si aggira sul ring in stato confusionale e quindi cade in ginocchio ai piedi di Monzon. Nella successiva sfida nel 1971 Monzon mette al tappeto Benvenuti alla terza ripresa. Sconfitta e fine della carriera del nostro campione che conclude con 90 incontri di cui 82 vittorie, un pareggio e sette sconfitte. L’International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame, lo riconosce fra i più grandi pugili di tutti i tempi. Anche Benvenuti partecipa ad alcuni film: “Vivi o preferibilmente morti” (1969) (fig.25), Un Western con Giuliano Gemma ; “Mark il poliziotto spara per primo” (1975); “Carnera: The Walking Mountain” (Carnera il campione più grande) la storia di Carnera con Benvenuti nella parte dell’allenatore (2008); “The Ultimatum” (1976).

Fig. 25

Molti altri pugili si sono cimentati in film come attori.

Jersey Joe Walcott, (Arnold Raymond Cream) (fig.26) campione del mondo dei pesi massimi dal 18 luglio 1951, quando sconfigge Ezzard Charles per KO al 7º round, sino al 23 settembre 1952, quando viene sconfitto da Rocky Marciano per KO al 13º round.

Fig. 26

Durante l'incontro Marciano fu messo al tappeto ma si rialzò immediatamente. L'incontro continuò sino al tredicesimo round, quando lo sfidante italoamericano atterrò il campione con un potente diretto, seguito da un gancio al volto (fig.27/28).

Figg. 27/28 Walcott-Rocky Marciano

Nel 1956 partecipò come attore nel film “ll colosso d'argilla” (The Harder They Fall) con Humphrey Bogart e Max Baer (che interpretava il nostro Carnera, che come precedentemente ricordato è quello che lo sconfisse).

Rocky Marciano (fig.29) non interpretò nessun film ma è il caso di ricordarlo perché è l’unico pugile, nei pesi massimi, che terminò la carriera senza subire sconfitte, con 49 combattimenti vinti di cui ben 43 prima dell’ultimo round, sette volte campione del mondo dal 1952 al 1955. Il suo record d'imbattibilità è stato battuto soltanto dal welter Floyd Mayweather, il 26 agosto 2017 contro Conor McGregor, ben 61 anni dopo.

Fig. 29

William Harrison Dempsey (fig. 30/32) detto "Jack", campione mondiale dei pesi massimi dal 1919 al 1926. Anche lui riconosciuto dall’International Hall of Fame, fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Figg. 30/32

Durante gli anni venti girò 14 film; debuttò nel 1920 con “Daredevil Jack” come interprete principale. Continuò anche negli anni trenta e cinquanta con una decina di film, serie TV e vari documentari sino al 1971. Interpretò se stesso anche in “Stars Over Broadway” (1935). Nel “l’Idolo delle donne” già citato sotto Carnera, interpretò il promotor di Carnera. Tra gli altri suoi film ricordiamo quelli giunti in Italia: “La grande Città” (Big City del 1937); “Polizia militare” (Off Limits 1953) con Bob Hope menager di Dempsey stesso; “Cittadino dannato” (Damn Citizen del 1958) film poliziesco in cui il pugile è un reporter.

Terminiamo la serie con un grande pugile statunitense degli anni novanta: Michael Gerard “Mike” Tyson (fig.33/34) considerato uno dei migliori pesi massimi della storia del pugilato, incluso nell’International Boxing Hall of Fame e World Boxing Hall of Fame, ma anche “il più grande picchiatore del pianeta” e “il più temibile pugile di sempre”, con soprannomi come “Iron Mike”, “The Baddest Man on the Planet”, “Kid Dinamite” e “King Kong”.

Figg. 33/34

La sua è una storia travagliata sia sul Ring sia nella vita privata. Nel 1986, a 20 anni, divenne il più giovane campione del mondo dei pesi massimi. Difese il titolo per nove volte. Resta famoso quando nel 1988 mette KO Michael Spinks in 91 secondi. Perde il titolo nel 1992 contro Buster Douglas. Nello stesso anno è accusato di stupro e condannato a sei anni di carcere. Si converte all’Islam col nome Malik Abdul Aziz. Uscito dal carcere nel 1996, combatte per il mondiale dei massimi e vince per KO. A novembre Incontra Evander Holyfield e perde il titolo e nella rivincita del 28 giugno 1997, è squalificato per avere morso l’orecchio all’avversario staccandogli un pezzo di cartilagine. Gli fu così revocata la licenza riprese a combattere nel 1999. Nel 2002, a 35 anni, affrontò Lennox Lewis per il titolo ma fu sconfitto per KO all’ottava ripresa. Dopo due altri incontri in cui fu sconfitto decise, nel 2006, di ritirarsi.

Nel cinema interpretò vari ruoli in 18 film tra il 1999 e il 2017, inoltre 18 film tra serie TV e documentari, alcuni con anche la sua storia (“Tyson” del 1995 in cui interpreta se stesso con gli altri pugili Joe Louis e Muhammad Alì). Interpreta se stesso in molti film come il primo “Black & White” (1999); e poi “Play it to the Bone” (Incontriamoci a Las Vegas) (1999), “Crocodile Dundee in Los Angeles” (Crocodile Dundee 3 del 2001) ; il famoso “Grudge Match” (il grande Match) del 2013 con Sylvester Stallone e Robert De Niro. Compare anche in alcuni videogiochi come personaggio giocabile ed è ricordato in alcune canzoni.