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L'ufficio della Posta Lettere di Siena
nel XVIII secolo sotto il Granducato Asburgo Lorena

di Vanni Alfani

(articolo pubblicato sul n. 18 dell'Organo ufficiali dell'Unione Filatelica Lombarda - 1892 e dell'Associazione Italiana di Storia Postale: "IL Francobollo" - per gentile concessione dell'autore)

Durante le ricerche intorno all'organizzazione postale in Toscana nel sec. XVIII ho avuto modo di consultare quanto ancora esistente presso l'Archivio di Stato di Siena, dopo il depauperamento effettuato da ignoti nei vari carteggi esistenti sotto la voce "Direzione Poste", e queste sono le notizie ricavate dai documenti ancora in essere.
La prima notizia in base ad un servizio della Posta Lettere risale al 1749; infatti nella filza 1° viene inventariata sotto il n. 5 il Motuproprio relativo agli aventi diritto alla franchigia, totale o parziale, per le lettere in arrivo e partenza (questo documento è stato integralmente riportato nella rivista "Il Foglio" edito dall'Unione Filatelica Subalpina"), riportiamo qui quanto relativo agli aventi diritto alla franchigia nello Stato di Siena:

(omissis)

Siena
Consulta


Auditor Generale: Tutte
Auditor fiscale: dello Stato
Segretario


Religioni Mendicanti


P.P. Cappuccini: Tutte
Zoccolanti dell'Osservanza
Riformati di Sinalunga
Riformati di Radda
Osservanti di Scansano
Osservanti di Grosseto
Cappuccini di M. e S. Savino
Teresiani Scalzi quali dicono le Messe per 24 Scudi l'anno
M.M. Cappuccine
(omissis)

Nelle tariffe pubblicate, in ristampa, nel 1768 non viene fatta menzione dell'Ufficio della Posta di Siena, ma solo di Firenze, Pisa e Livorno. Per trovare qualche notizia di nostro interesse dobbiamo arrivare al 1775 (9 novembre) quando viene scritta una lettera da parte di G. Rainoldi, Direttore della Posta di Firenze, al suo omologo Cennini, direttore della Posta di Siena, nella quale si invita il destinatario a provvedere ad utilizzare i bolli ufficiali che rechino la dicitura dell'ufficio mittente, eventualmente a fare incidere la dicitura ufficiale sui bolli che lo rendessero possibile, e ad inoltrare alla Soprintendenza delle Poste i bolli o sigilli nei quali l'aggiunta non fosse possibile, inoltre nel medesimo documento veniva fatto l'ordine che i bolli ufficiali fossero utilizzati solo, ed esclusivamente, per la corrispondenza ufficiale (A.S. Siena filza 1 n. 28).
Sempre nello stesso Archivio è conservata la lettera che in data 19 dicembre 1778 concede la franchigia alle corrispondenze d'ufficio del Magistrato di Sanità di Livorno, munite dell'indicazione sulla sopraccarta "Dalla Sanità di Livorno", indirizzate al Maggiore Bruschini, riteniamo l'incaricato della sanità per la città e stato di Siena. Non abbiamo trovato, per ora, il riscontro presso l'Archivio di Stato di Firenze.
In relazione al sistema di inoltro e tassazione della corrispondenza è di grande interesse la risposta che viene data ad una serie di quesiti posti dal Direttore delle Poste di Siena a cui risponde il Direttore delle poste di Firenze (A.S. Siena filza 1 n. 69) con lettera del 5 gennaio 1785, che riporto nella sua intierezza dato l'interesse.

Domande
1 Se per Fido s'intenda la valuta delle Lett.e delle quali la Dispensa tiene la partita a Uf.i Pubblici, Ministri, e Particolari, se il Fido è questo, si manderà la nota dei nomi per averne l'approvazione
2 Se la provincia Infer.e che a tutti gli effetti, è considerata come Stato Estero debba considerarsi tale anche per le Poste che ne dependono dalle quali spesso vengono Lett.e con moneta, o moneta sciolta che mandano quei lavoranti alle loro case, e che non saranno per la tenuta suscettibile di aggravio di porto per mezzo di Con.ri o Procacci.
3 Da Uf.i esteri non solo sia nel caso di ricevere, ma anco di mandare ai med.mi Uf.i delle somme dependenti da spedizioni di Staff.e, da assegni di Lett.e, da consegne di Lett.e che benché non contenghino cose di valore sono di premura dei particolari che richiedono siano date per consegna, quale vogliono qui pagare per non aggravare l'amici, e che in conseguenza si mandano dietro le lett.e med.a. Il danaro di queste dependenze è solito mandarsi dentro i pieghi delle Lett.e perché così voglionio, e richiedono gl'Uf.i med.mi. Quali inoltre ben spesso richiedono di riceversi da particolari dei gruppi, e di mandarsi ancor questi dentro i pieghi delle Lett.e le Poste di Francia, di
Milano di Torino, e le altre che sono di questa categoria. Si domanda perciò come contenersi nei descritti casi per non alterare la bona corrispond.za con gli Uf.i.
4 Per le somme di cui può andare debitore quest'Uf.o per qualcuna di d.a dependenza quando la legge ne prescriva e vieti l'invio nei pieghi delle Lett.e converrà mandarle per mezzo dei Corrieri quali vorranno essere pagati del porto. Si domanda come contenersi per tal pagam.to che gli Uff.i creditori non vorranno a carico loro.
5 Con la Posta di Bologna accade che i pieghi si mandano per mezzo del Corr.re di Torino quale non si ferma a quell'Uff.o ma soltanto alla Posta dei cavalli dove lascia il fare piego a parte.
Ancora per questa parte si è soliti mandare le piccole somme dentro il piego delle Lett.e perché i Corrieri non vogliono ricevere piccole cose.
Si prega di replica alle presenti domande per uniformarsi pienam.e alla Legge.

Risposte
1 Si intende questo per l'appunto se per la partita tenuta è a rischio del R. Erario, cioè della Posta di Siena
2 Se queste Lett.e con moneta giungono in Siena, e debbono inoltrarsi altrove da quell'Uf.o di Posta, l'inoltramento cade sotto la prescrizione recente, e questa dovrà parteciparsi agli Uf.i della Provincia inf.e per loro norma.
3 Si osservi che i generi mandati dagli Uf.i Esteri non fanno implicanza che del valore delle spedizioni, ed assegni dovuti dall'Uf.o di Siena agli Esteri Uf.i potrebbe tenersi un conto da saldarsi ogni sei mesi, o ogni anno, nel modo che più piacesse al debitore, ed a carico di esso ma senza pregiudizio degli ordini
Sovrani: che agli Uf.i Esteri corrispondenti non dovrebbero i Toscani mandare Lett.e in consegna Franche, neppure Lett.e Fuor di consegna Franche qualora non vegli una reciprocità esclusiva di conteggio che questa reciprocità non è desiderabile neppure per le Lett.e Fuor di consegna, e non è amissibile per diritti di consegna: e finalm.e che gli ordini Sovrani che eccitano questo quesito non sembrano prescrivere inovazione alcuna sugli oggetti finora rammentati. Sono però questi oggetti gli
unici che si possano reputare tacitam.e ammessi nei pieghi, e Valigie delle Lettere, siccome la negativa che gli Uf.i Toscani dovrebbero dare alle Poste Estere qualora esse facessero istanza contraria a tale restrizione potrebbe sembrare dura a entrambe le parti, sarà conveniente che gli Uf.i Toscani soggetti a tali istanze le prevengano con dare avviso alle Poste Estere della restrizione sud.a.
4 Questo quesito è resoluto dalla risposta fatta a quello che lo precede immediatam.e.
5 Se le somme qui Indicate non precedono da Esteri Uff.i corrispondenti, ne attengono alla classe degli ammessi sopra indicati, converrà fare la spedizione di essi per mezzo dei Procacci Toscani.

Sempre in relazione alla Posta di Siena in data 4 aprile 1788 (A.S. Siena filza 1 n. I) viene emanato il "Regolamento prefisso all'Ufizio della Posta di Siena in esecuzione degli Ordini Sovrani emanati nel 4 aprile 1788", lo riporto interamente dato l'interesse, unitamente alle susseguenti "Istruzioni" inoltrate al Direttore delle Poste spedite in data 24 gennaio 1792, ed esistenti in copia del 1794 (A.S. Siena filza 1 n. L).

Regolamento prefisso all'Ufizio della Posta di Siena in esecuzione degli Ordini Sovrani emanati nel 4 aprile 1788

I corrieri, e Procacci al Loro arrivo dovranno in presenza della Guardia di Dogana consegnare separatamente dà pieghi delle Lettere al Ministro dell'Ufizio della Posta, che verrà incaricato di tal ingerenza, tutti i Gruppi, Pacchetti, ed Involti che devono restare in Siena, per descriverli in un Libro da destinarsi a quest'unico oggetto con la Marca, o direzione dè rispettivi assegni appostivi dai Corrieri, e Procacci per Loro porto, o rimborso, facendo a questi una Ricevuta dè Generi ivi depositati, qualora la richiedono.
Tutte le Robe descritte nell'annunciato Libro dovranno pagare un paolo per ogni capo a titolo di consegna per conto dell'Ufizio della Posta, eccettuati i Gruppi contenenti somma minore di Lire venti, per i quali potrà ridursi il Diritto di Consegna a quattro crazie se contenenti più di Lire Dieci, e a due crazie se importeranno meno.
Le Mercanzie, e generi sottoposti al pagamento della Gabella, si manderanno immediatamente alla Guardia di Dogana, che nell'atto stesso dovrà per riscontro di ricevuta, apporre la Sua Firma di contro a ciascuna della partite segnate nel Sopracitato Libro, perché consti in tal forma del destino di esse senza pregiudizio dè Regj diritti.
I Ministri della Dogana nell'atto di consegnare tali generi alle Persone alle quali sono diretti esigeranno i respettivi Assegni appostivi, e ne renderanno conto all'Ufizio della Posta col metodo da concertarsi fra l'uno, e l'altro Dipartimento, ed in conseguenza al loro ritorno solamente potranno i Corrieri, e Procacci esigere il pagamento del Loro porto per i Generi che saranno ritirati.
I Gruppi, e le altre robe con sottoposte a Gabella si consegneranno direttamente al Loro indirizzo nell'Ufizio della Posta con ricevuta di contro a ciascuna partita, e dal Ministro dell'Ufizio della Posta se ne esigeranno i respettivi porti, ed assegni per conto dei Corrieri.
I Pacchetti, e Robe che si porteranno all'Ufìzio della Posta per darsi ai Corrieri, o Procacci saranno sottoposti all'istesso diritto di un paolo di consegna per ciascun capo, avvertendo che le Mercanzie, e generi gabellabili non siano ricevuti senza la spedizione della Dogana, e che nel registrarle al suddetto Libro deve il Ministro farvi l'annotazione = Spedito con Bulletta di Dogana =, con prenderne ricevuta dal Corriere, o Procaccia a cui li consegnerà.
I Pieghi delle Lettere non dovranno aprirsi se non che in presenza del Direttore, e non si ammetteranno nella stanza ove se ne fa la scelta, e Tassazione i Dispensatori, i quali non devono avere accesso nell'interno dell'Ufizio.
Spetterà al primo Ministro dell'Ufizio dopo l'apertura de pieghi, il fare la separazione delle Lettere per fuori, per il Governo, per gli Esenti, e per i Fidati senza confusione, e nell'atto medesimo di passare via via al Direttore quelle da distribuirsi alla Dispensa, incumbendo a questo di tassarle, contarle, e formarne tanti monti di tante Lire l'uno, come tornerà più comodo, per farle passare al Dispensatore.
Un solo Distributore sia responsabile, e delle Lettere passate in detta forma alla Dispensa, e gli sia soltanto aggregato per Ajuto uno degli altri Ministri di Sua soddisfazione nel caso che se ne riconosca il bisogno.
Sarà cauto il Direttore di osservare attentamente, presenti gli altri Ministri, se vi sono le Lettere, o involti raccomandati nelle Lettere d'Avviso, e di farle immediatamente registrare nel Libro intitolato = Ricevute = dal Ministro che ne sarà incaricato, invigilando che siano recapitate al respettivo Loro indirizzo con la maggiore sollecitudine possibile, trattandosi per lo più di cose importanti, e di premura.
Alle Lettere da recapitarsi Franche a Persone non esenti, dovrà il Direttore farvi qualche contrassegno che le distingua facilmente dalle altre.
Di poi si passeranno dal primo Ministro i pieghi, ed il Direttore vi apporrà la Tassa a forma della Tariffa con aver soltanto un equitativo riguardo per quelli contenenti Mostre, o Stampe.
Eseguite queste operazioni il Direttore formerà la fattura del numero, e valore de monti respettivi passati alla Dispensa, dell'importare de lotti, e de pieghi, e la comunicherà al Dispensatore che trovandola a dovere la firmerà avanti di registrarne la partita allo Scartafaccio, o sia Libro di prime Note.
Nell'istesso tempo il Portalettere imbucherà le Lettere per i Fidati, indi a dettatura del direttore ne segnerà l'importare a ciascuno di essi nel Campione.
Il Ricevitore dovrà a misura che rimetterà Lettere affrancate nell'Interno unirvi una Nota del respettivo loro numero, ed importare, segnando sopra ciascun piego il suo peso. e tassa farà poi una Fattura da esso firmata del totale ogni giorno di Spedizione, e sarà speciale cura del Direttore di farne il riscontro e di prenderne i debiti appunti ogni giorno di Spedizione per combinarli alla fine della Settimana coll'effettivo contante della cassetta dell'Affrancature, e registrarne la partita al Libro da destinarsi.
La Dispensa, come ancora la Finestra dell'Affrancature dovranno tenersi regolarmente aperte nell'ore determinate per gli altri Ufizi; nei giorni di festa, ed in quelli che anticipano, o ritardano gli Ordinari per quel tempo, ed ore si di sera. che di mattina che richiede il buon servizio del Pubblico secondo il prudente arbitrio del Direttore.
Il Dispensatore dovrà ogni Sabato pagare in mano del Direttore come Cassiere l'importare delle Lettere fidategli nel corso della Settimana con ritirarne ricevuta, avvertendo pero di lasciare i detto Dispensatore indietro di una Settimana, affinchè abbia tempo di esitare tutte le Lettere avanti di renderne conto.
Alla fine di ciascun Anno nel fare il Saldo potrà il Direttore buonificare al Dispensatore le Lettere che non avrà potuto esitare, con prenderne le debite giustificazioni, e accomodarne opportunamente la Scrittura, qualora per animare il medesimo Dispensatore a prestare per il proprio interesse un miglior Servizio al Pubblico non piaccia a S.A.R. di assegnargli annualmente una somma fissa per buonificamento delle Lettere che rimarranno inesitate.
Nè giorni di Spedizione, i Ministri dovranno prestare la Loro opera in tutti quello può occorrere per la buona Direzione delle Lettere, e per il Servizio nella forma che verrà prescritta nelle Istruzioni da darsi per il riparto delle incumbenze di ciascuno di Essi. 
Alla sola Finestra da destinarsi, potranno riceversi Lettere da affrancarsi, o da rimettersi franche, come ancora quelle per consegna, e non dovranno aver corso quelle sottoposte al Diritto di Affrancatura, o con Direzione per Siena che fossero state messe nella buca delle Lettere.
Tutte le Lettere, o pieghi venuti, o che si manderanno con Speciale Raccomandazione pagheranno un paolo a titolo di consegna per ciascheduno. oltre la solita tassa del porto, o affrancatura che entreranno l'una e l'altra nel respettivo conto del Dispensatore, e del Ricevitore.
Si farà ogni Settimana lo spoglio del Libro = Ricevute = e dal copia lettere dell'importare di dette consegne unitamente a quelle risultanti dal altro Libro delle Merci. Gruppi etc. portati o consegnati a' Corrieri per passarne il prodotto alla Cassa con i debiti riscontri, e ricevute.
Non potrà accordarsi il Fido ad alcun Particolare, o Mercante senza la Sovrana approvazione, ed in conseguenza i Fidi non saranno più a rischio del Dispensatore.
Si continuerà però il Fido a Dipartimenti, e Capi di Uffizi che l'hanno goduto fin'ora, avvertendo di non comprendervi le Lettere de Ministri Subalterni senza un'Ordine espresso in carta del respettivo Superiore.
Potrà pure continuarsi il Fido a quei Postini di diversi Luoghi, ed a quei Corrieri, o siano Procaccini che lo giudicherà opportuno il Direttore, con quel sistema che verrà approvato rispetto al pagamento delle Lettere,
Ogni sei mesi si daranno ai Fidati i conti del respettivo Loro debito con termine di un mese a saldarli, e s'intende vanno caduti dal Fido quelli che dopo tal termine saranno morosi.
Sarà fatta una nuova Nota da tenersi affissa nell'Ufizio delle Persone, Dipartimenti, e Monasteri che dopo le recenti riforme devono godere l'esenzione dal pagamento delle Lettere perché nessuno possa allegarne l'ignoranza.

(*) I Giusdicenti dello Stato dovranno pagare le loro Lettere da qualunque Tribunale procedino essendo abusiva, e contro gli Ordini veglianti l'esenzione che alcuni di essi hanno preteso di avere.

Si repartiranno l'ingerenze di ciascuno degli Impiegati nel mentovato Ufizio nel modo che stimerà più conveniente il Direttore del medesimo per il buon Servizio di S.A.R.. e del Pubblico secondo le vedute del presente Regolamento.
Dovranno tenersi gli appresso Libri :
Scartafaccio
In cui si segneranno tutte le operazioni giornaliere, cioè 'importare delle Lettere procedenti da qualunque parte, che si consegnano alla Dispensa.
Le Staffette Straordinarie, che si spediscono fuori.
E qualunque altra partita acciò lo Scritturale possa rilevare da questo Scartafaccio tutto quello che occorre per formare la Scrittura.
Registro delle Lettere
Nel quale si riporteranno dallo Scartafaccio le partite di Lettere consegnate al Distributore in ciascuna Settimana, e se ne formerà la somma totale.
E dove il Cassiere farà le ricevute del prodotto settimanale della Cassetta dell'Affrancature.
Emolumenti di nuova Riunione
e nel quale si segneranno tutti gli Emolumenti riuniti alla Cassa, che prima appartenevano ai Ministri.
Copia Lettere
Nel quale si copieranno tutte le Lettere d'Avviso che si scrivono agli Uffizi corrispondenti.
Libro di Consegne
In cui si registreranno tutti i Gruppi. Pacchetti, ed Involti lasciati, o da consegnarsi a Corrieri, o Procacci.
Libro Ricevute
Ove si registreranno le Lettere, o Pieghi raccomandati nelle Lettere d'Avviso.
Giornale
Ove lo Scritturale passerà tutte le partite a giornata rilevate dallo Scartafaccio senza mescolarvi quelle per Cassa
Finalmente Libro Maestro di Debitori, e Creditori nel quale si riporteranno tutte le partite del Giornale, e dell'Entrata, e Uscita nè loro respettivi Conti, e separati in forma che in ogni faccia apparisca chiaramente il Conto di dare e avere.
Entrata, e Uscita a mano del Cassiere.

Firenze 3= Maggio 1788
Gaet. Fiainoldi Dir.e

(*) Questo articolo deve correggersi come appr.o in esecuz.e d'ordine dell'lllmo Sig.re Dir.re Gen.Ie in sua Lett.a del di 9 Mag.o 1789. cioè:
I Giusdicenti dello Stato dovranno pagare le loro lettere da qualunque Tribunale procedano sempre che non siano dirette, postillate, e sigillate in quei modi. e forme, che gli Ordini posteriori al 17 Aprile 1749 dichiarano sufficienti per esentare dalla tassa postale si le lettere stesse, che i Plichi, e Processi, essendo abusiva l'ulteriore esenzione pretesa da alcuni dei Giusdicenti stessi.
a firma Sergiuliani

E qui di seguito la lettera recante le Istruzioni per il Direttore ed i suoi subalterni con le relative mansioni e modi di svolgerle:

Lettera e Istruzioni per il Direttore e Ministri dell'Ufizìo della Posta di Siena
III.mo Sig.e Sig.e e P.ron Col.mo
In altra mia lettera ho significato a Vs. Ill.ma di avere avanzato a S.A.R. le Istruzioni per le incumbenze respettive dei Ministri di codesto Ufizio di Posta.
Ora che sono venute approvate dalla RAS. per mezzo del Rescritto del di 13 gennaio corrente, non mi rimane altro che farle eseguire a forma degli Ordini, e nuovo ruolo stabilito per l'Ufizio suddetto.
Al Sig.e Fran.co Colson da me proposto, che farà il renditore di questa mia, ho data la commissione di portarsi a Siena per adempire al disposto nelle Istruzioni medesime, ed a tale effetto preparerà tutti i Libri di prima Nota che dovranno respettivamente tenersi dai Ministri secondo le Loro incumbenze.
Detto Sig.e Colson dovrà assistere alla nuova montatura della Scrittura che sarà immediatamente impostata dal Sig.e Antonio Nardi Ajuto e Computista.
Se mai accadessero difficoltà nella Commissione, procurerà Vs. Ill.ma di avvisarmi prontamente: ma siccome le Istruzioni sono chiare, e facili ad eseguirsi, così credo che i Ministri di codesta Posta si faranno un dovere di eseguirle con tutta la puntualità, ed esattezza.
E frattanto ho l'onore di confermarmi con tutto l'ossequio


Firenze 24 Gennaio 1792
Devot.mo Obb.o Servit.
C. Pietro Salvetti Dir.


Di Vs. Ill.ma
F.Cav.Luigi Sergiuliani
Dirett.e della R.a Posta di Siena

Istruzioni per il Direttore, e Ministri dell'Ufizio della Posta di Siena approvate con Rescritto di S.A.R. del dì 13 Gennajo 1792=

Direttore
Dovrà il Direttore trovarsi presente all'Arrivo delle Lettere, e all'Apertura delle Valigie, e Pieghi, e fare la scelta delle Lettere unitamente all'Aiuto, e Computista, che sarà come appresso destinato nell'interno dell'Ufizio.
Parimente sarà sua cura di assistere unitamente all'Aiuto suddetto alla scelta, e spedizione delle Lettere per fuori, che si faranno da quell'Ufizio.
Dovrà firmare tutti i Mandati per Uscita, che dall'Aiuto, e Computista verranno fatti al Ricevitore, e Cassiere, come ancora fare tutte le Lettere d'Avviso colle quali si accompagnano le spedizioni tanto Ordinarie, che Straordinarie.
Dovrà ogni Settimana fare assieme coll'Ajuto suddetto il Riscontro delle Lettere, che si troveranno in essere alla Dispensa, formando il Ristretto dell'Amministrazione del Dispensatore per detto tempo, ed invigilare che ne segua il saldo per mezzo dell'effettivo contante da pagarsi in mano del Ricevitore, e Cassiere per mezzo dell'opportuno Mandato dell'Aiuto, e Computista.
Invigilerà finalmente che le Operazioni che dovranno eseguirsi dai Ministri tutti dell'Ufizio siano fatte esattamente, ed a norma del nuovo Regolamento per l'Ufizio della Posta di Siena ordinato l'4 aprile 1788.

Ajuto, e Computista
Dovrà tenere la Scrittura dell'Ufizio consistente in un Libro Debitori, e Creditori, o sia Libro Maestro, ed il Giornale, nei quali riporterà le Partite che troverà notate nei Libri Subalterni, che saranno tenuti dai respettivi Ministri dell'Ufizio. con fare gli opportuni Mandati tanto per Entrata, come per Uscita, avvertendo che questi ultimi prima di passarli in mano del Cassiere, e Ricevitore, siano muniti della firma del Direttore.
Terrà pure il Copia Lettere nel quale dovrà registrare tutto ciò che verrà spedito fuori con particolare raccomandazione dell'Ufizio.
Sarà obbligato di trovarsi presente all'arrivo di tutte le Lettere; essere presente all'apertura delle Valigie, e Pieghi, e fare la scelta delle Lettere unitamente al Direttore, ed apporre sopra ciascheduna di esse la respettiva Tassazione a forma della Tariffa vegliante dell'Ufizio della Posta di Siena.
Sarà ancora Sua ingerenza il tenere un Libro di prima Nota, nel quale dovrà descrivere non solo le Staffette Ordinarie, e valore delle Lettere forestiere, e franche che giorno per giorno saranno da quell'Uficio ricevute, o inoltrati agli altri Ufizi di Posta corrispondenti, quanto ancora le Staffette Straordinarie che venissero Spedite dai Particolari, e che devono perciò pagarne la Spesa respettiva.
Terminata la Scelta delle Lettere dovrà passare immediatamente al Ricevitore quelle del Governo, e degli Esenti, e indebitare i Mercanti nel Libro che sarà a questo effetto destinato dell'importare delle respettive Loro Lettere, le quali passerà in seguito a detto Ricevitore per essere dispensate.
Noterà poi in altro Libro l'importare delle Lettere Spicciole da passarsi al Distributore per essere dispensate alla Finestra del Pubblico, il duplicato del qual Libro sarà tenuto per Riscontro dal Distributore medesimo.
Venendo Lettere per Consegna, dovrà apporvi la consueta Tassa coll'aggiunta di un Paolo per Lettera, o piego per la consegna, e passarle poi al Ricevitore, avvertendo che dal medesimo vengano registrate al Libro, che da Esso dovrà tenersi a tale oggetto, per ritirarne la conveniente Ricevuta, e Diritti suddetti.
Dovrà pure fare la scelta delle Lettere, che perverranno nell'Ufizio per spedirsi fuori colle respettive divisioni di esse, farne i Pieghi, e assistere alla formazione delle Valige.
Tutte le volte che gli saranno passate dal Ricevitore le Lettere affrancate tanto dai Mercanti, che dal Pubblico, dovrà prendere nota distinta delle medesime in un Libro che sarà assolutamente per ciò destinato, ed alla fine di ogni Settimana farà con detto Libro il riscontro dell'ammontare di tali Affrancature coll'altro Libro simile tenuto dal Ricevitore, e Cassiere, il quale dovrà cassarne il prodotto bella Cassa a Sua cura con Mandato per Entrata da farsi dall'Aiuto Computista.
Ogni Settimana dovrà fare assieme col Direttore il Riscontro delle Lettere, che si troveranno in essere presso il Distributore, e formare il Ristretto delle Lettere ricevute in detto tempo dal Distributore predetto, deducendone l'importare dal Libro notato di sopra.
Dalla totalità dovranno defalcarsi le Lettere in essere, ed ogni residuo passarsi in mano del Cassiere Ricevitore con Mandato per Entrata come si è detto di sopra.
Ogni sei mesi dovrà sommare i Conti respettivi dei Fidati descritti nel Libro sopra accennato, e di quelli descritti nel Libro delle Affrancature tenuto dal Ricevitore, e rimettere a ciascuno dei medesimi l'appunto del Loro debito per dependenza di Lettere, e Affrancature fidategli in detto tempo, facendo pure altrettanti Mandati per Entrata numerati corrispondentemente ai Conti suddetti, e questi passarli al Cassiere Ricevitore, che dovrà incassarne l'importare.
Venendo Staffette Straordinarie tanto di giorno, che di notte, dovrà procurare il pronto recapito del Dispaccio alla Persona cui fosse diretto per mezzo del Portalettere, dovendo pure spedire colla possibile sollecitudine quei Pieghi, o Lettere che venissero consegnati all'Ufizio per spedirsi con Staffette Espresse, avvertendo di esigere in qualunque caso i soliti Diritti, che dovranno essere pagati in mano del Cassiere Ricevitore con opportuno Mandato per Entrata.
Dovrà trovarsi all'Ufizio le notti nelle quali suole cadere l'arrivo del Corriere Toscano all'effetto di poter fare la scelta delle Lettere portate dal medesimo, e consegnarli quelle che devono passare oltre col mezzo di Esso.
Sarà finalmente obbligato di formare alla fine di ogni Mese il Ristretto di Cassa combinato coll'Entrata, e Uscita del Ricevitore, e Cassiere, e questo firmato tanto da Esso. che dal Cassiere e Ricevitore predetto, rimetterlo al Computista dell'Ufizio Gen.e in Firenze, perché dal medesimo ne venga passata la corrispondente Scrittura d'accordo, come pure dovrà rimettere in fine di ciaschedun Anno al Computista suddetto il Ristretto Generale di tutta l'Amministrazione dell'Ufizio della Posta di Siena secondo gli Ordini veglianti.

Ricevitore e Cassiere
Sarà Sua incumbenza di riscuotere tutte le somme, che gli verranno rimesse per mezzo dei Mandati di Entrata fatti
dall'Aiuto, e Computista, e di pagare tutte le altre che gli verranno ordinate per mezzo di Mandati a Uscita con firma del Computista suddetto, e del Direttore.
Dovrà tenere un Libro intitolato = Entrata, e Uscita = nel quale trascriverà litteralmente i Mandati tutti tanto per Entrata, che per Uscita, coll'avvertenza di porre in piè dei primi la di lui firma, e le carte del Libro ove da Esso saranno registrati, e di ritirare le respettive Ricevute in piè dei Mandati a Uscita dalle Persone alle quali farà i pagamenti.
Avrà l'incarico di stare alla Finestra delli Esenti, e dei Mercanti, ai quali dovrà consegnare le Lettere che gli saranno passate dall'Interno dell'Ufizio, avvertendo di consegnare tosto quelle del Governo al Portalettere, perché sian subito recapitate, e dovrà ritirare dai Mercanti medesimi, e altri che godono il Fido l'Affrancatura delle Loro Lettere per fuori, dovendo notare volta per volta, ed in un libro che terrà a quest'effetto l'importare respettivo di tali Affrancature, che segnerà sopra ciascheduna Lettera.
Dovrà pure riscuotere dal Pubblico l'Affrancatura delle Lettere, notando l'importo di essa sopra ognuna di tali Lettere.
Ogni volta che rimetterà all'Aiuto, e Computista le Lettere tutte Affrancate tanto dai Mercanti, che dal Pubblico darà anche l'appunto distinto dell'importare di esse all'aiuto medesimo, che ne prenderà registro in un libro per ciò destinato, facendo Egli lo stesso in un altro Libro simile che terrà per suo riscontro.
Alla fine di ciascheduna Settimana dovrà fare coll'Ajuto, e Computista il Ristretto delle Affrancature ritirate dai Particolari, e passarne il prodotto nella Cassa a di Lui cura per mezzo di Mandato dell'Aiuto Computista suddetto.
Terrà pure un Libro nel quale dovrà descrivere le Lettere, e Pieghi per Consegna, e ritirare dai Particolari la respettiva Ricevuta dei medesimi, previa l'esazione della Tassa impostavi che passerà nella Cassetta delle Affrancature per renderne conto alla fine di ogni Settimana.
Venendogli consegnate dai Particolari Lettere, e Pieghi da spedirsi fuori con Speciale raccomandazione, dovrà esigere per queste un Paolo per ciascheduna Lettera, o Piego oltre la solita Tassa di Affrancatura qualora ne siano soggette, con passare il tutto nella Cassetta delle Affrancature, come tutte le altre delle Lettere semplici,
Avrà finalmente il carico di ricevere dai Corrieri tutti i Pacchetti, Gruppi etc. che verranno da Essi portati, come pure di consegnare Loro tutto ciò che sarà portato dai Particolari all'Ufizio per spedirsi fuori col mezzo dei Corrieri medesimi, tenendo di tutto registro, ed esigendone il Diritto secondo quello viene prescritto nel citato Regolamento de 4 Aprile 1788, e dovrà perciò intervenire all'Ufizio in tutte le ore nelle quali cadono gli arrivi dei Corrieri Ordinarj.

Distributore
Sarà Sua incumbenza di stare alla Finestra nei giorni, ed ore prescritte dal Regolamento, ed ivi dispensare le Lettere, che gli verranno passate dall'Interno dell'Ufizio. e ritirarne la Loro valuta secondo la Tassazione che troverà apposta sopra di Esse.
Ogni volta che gli saranno consegnate dall'Interno tali Lettere dovrà, prima di farne la scelta, riscontrare l'importare delle medesime, e notarlo m un Libro che terrà a questo oggetto, e che servirà di riscontro per il Suo Rendimento di Conti, e sarà Egli perciò il solo Debitore di tutta la valuta delle Lettere da Esso ricevute come sopra.
Ogni Settimana dovrà rimettere al Ricevitore, e Cassiere il valore delle Lettere che avrà ricevute in detto tempo, detratto l'importare di quelle che si troveranno in essere nel Riscontro, che a questo effetto dovrà farsene dal Direttore, e Ajuto Computista, e delle quali dovrà rendere conto nella successiva Settimana.
Alla fine di ciaschedun Anno farà la separazione delle Lettere che crederà inesitabili. e queste le passerà in mano del Direttore, dal quale glie ne sarà fatto il conveniente abbuono.
Per vincolare maggiormente l'Amministrazione del Distributore delle Lettere alla Finestra, sarà opportuno stabilirsi, che le Lettere mansionate per Siena, e suoi contorni, siano bollate nella forma che si pratica nelli Ufizi di Posta di Firenze e di Livorno, e tale Bollo potrà osservi apposto dal Portalettere, e Servente subito dopo la scelta, giacché è Egli allora libero, ne può questa ingerenza recargli grave incomodo, atteso il discreto quantitativo
al quale possono ammontare tali Lettere.

Portalettere, e Servente
Terrà le Chiavi dell'Ufizio, e dovrà essere sollecito che questo sia aperto in tutte le ore prescritte nel Regolamento, come pure all'arrivo delle Spedizioni ordinane, al quale effetto dovrà trovarsi in Esso tutte le volte che sogliono cadere arrivi di Corrieri, e Staffette ordinane.
Sarà pure tenuto a fare tutte le basse faccende dell'Ufizio.
Giungendo di giorno, o di notte qualche Spedizione Straordinaria, dovrà subito portare il Dispaccio al Direttore, o all'Ajuto, dai quali gli sarà consegnato il Piego in esso dispaccio contenuto, che dovrà subito portare alla Persona cui è diretto, previa la Ricevuta esprimente non solo la qualità, e provenienza del Piego, ma anche il giorno, e l'ora nella quale è stato recapitato.
Sarà anche tenuto a portare quelle Lettere, e Pieghi diretti al Governo. Ministri, e Tribunali, che gli verranno di mano in mano a questo oggetto consegnati dal Ricevitore.
Dovrà assistere nelle ore di Spedizione alla Scelta delle Lettere, fare i Pieghi, e formare le Valige, come pure apporre il Bollo alle Lettere che dovranno passarsi respettivamente al Ricevitore, e Distributore nella forma proposta all'articolo delle incumbenze di detti Ministri.

Istruzioni in Generale
Sarà assolutamente proibito a Chiunque, ancorché Ministro dell'Ufizio. alla riserva del Direttore. Ajuto, e Portalettere, l'mtrodursi nella stanza Interna della Scelta, della quale solamente questi tre ultimi dovranno averne le Chiavi.
Sebbene il Regolamento stabilisca le Ore nelle quali dovranno tenersi aperte le Finestre della Dispensa, e della Affrancatura, tuttavolta. accadendo il caso specialmente nell'Inverno, del ritardo dell'arrivo dei Corrieri, e Staffette, dovranno allora tenersi aperte tali Finestre qualche tempo di più all'effetto che il Pubblico possa essere servito, lasciando alla prudenza, e cognizione del Direttore di provvedere tanto a ciò. che a quant'altro possa
riguardare quell'Ufizio di Posta in maniera che il Sovrano, e Pubblico Servizio non venga a risentirne il minimo pregiudizio.
Accadendo la malattia di taluno dei Ministri dell'Ufizio, potrà il Direttore far supplire alle ingerenze di questo da uno delli altri Ministri dell'Ufizio stesso che crederà il più capace a esercitarle.
Ma se tale malattia fosse di lunga durata, dovrà Egli in tal caso darne parte al Direttore dell'Ufizio Gen.le delle Poste in Firenze.
Cav.e Pietro Salvetti Dirett.e Interino dell'Ufizio Gen.Ie delle
Poste li 10 Gennajo 1792.

Estratta la suddetta copia dal suo originale esistente nella Filza di Negozi, e Rescritti dell'Anno 1792 sotto il N° 12. che si conserva nell'Ufizio Gen.Ie delle Poste in Firenze: e concorda. Et in fede
Cav. e Pietro Salvetti Dir.Gen.ìe questo di 25 ottobre 1794

Abbiamo riportato fuori ordine la lettera sopra trascritta visto l'interesse delle "Istruzioni" per l'ufficio; riprendiamo quindi il nostro discorso riportando la notificazione che abolisce l'uso di inoltrare la corrispondenza diretta a Roma. Napoli e stradale a mezzo dei Corrieri di Genova, sostituendoli con i Corrieri Toscani, che riporta l'orario del passaggio dei medesimi dall'ufficio della posta di Siena (A.S. Siena filza 1)

Notificazione
L'Illustrissimo Sig. Auditore delle Regalie, e Reali Possessioni ad istanza dell'Illustrissimo Sig. Direttore dell'Ufizio Generale delle Poste fa pubblicamente noto come. essendo piaciuto a SUA ALTEZZA REALE di sostituire provvisionalmente agli attuali Procacci per Roma dei Corrieri proprj, e di ordinare che tutte le Lettere che i Regj Ufizi delle Poste di Firenze, e Siena spedivano coi Procacci suddetti, e con gli Ordinarj Corrieri di Genova per Napoli. Sicilia, Roma, Acquapendente, Viterbo, Radicofani. S.Quinco. Montepulciano. Montalcino. Torrenieri.
e Poggibonsi. vengano spedite coi Corrieri Toscani, e che le Lettere procedenti da tali Luoghi, e che sono state finora portate per mezzo dei refenti Procacci, ed Ordinari di Genova negli Ufizi stessi si facciano pervenire loro col mezzo dei predetti Corrieri Toscani seguiranno perciò negli arrivi e partenze loro delle Lettere dai respettivi Ufizi di Posta di Firenze. Siena. Pisa. e Livorno le seguenti variazioni cioè

I. La partenza di questi Corrieri da Firenze alla volta di Roma seguirà al mezzo giorno del Martedì di ogni settimana, e il loro ritorno cadrà nella mattina del Lunedì.

II. Il loro passaggio per Siena seguirà entro la notte del Martedì nell'accesso a Roma, e dopo il mezzogiorno della Domenica nel loro recesso.

III. Le lettere per Pisa, e Livorno recate dal Corriere che ritorna da Roma saranno da Poggibonsi inoltrate direttamente al loro respettivo destino con Staffetta per la traversa di Certaldo e giungeranno perciò in Pisa e Livorno nella mattina del Lunedì.

IV. In sequela di questa spedizione cesserà quella che l'Ufizio della Posta di Firenze faceva per Pisa. e Livorno, al mezzogiorno del Martedì.

V. Alle otto della sera di ogni Sabato si farà dall'Ufizio della Posta di Firenze a comodo del Pubblico una spedizione per Siena.

VI. Il restante degli Arrivi, e Spedizioni che seguono nelli Ufizi sopra contemplati rimarrà allo stato attuale.

VII. Queste variazioni avranno principio nel giorno quindici del corrente Mese di Luglio colla partenza da Firenze del Corriere Toscano per Roma.

VIII. Affine di preservare al Pubblico di questa Dominante il comodo di dare pronta risposta alle Lettere di Sicilia, Roma, e Napoli, che riceverà nella mattina del suddetto giorno quindici, la prima partenza ora individuata seguirà per questa volta soltanto alle ore sei pomeridiane del giorno medesimo. E tutto ecc. Mandans ec.

Dal Tribunale delle Regalie, e Reali Possessioni
li 7. Luglio 1788.
Francesco Gilles Sotto Cancelliere.

Con questa notificazione venne a cessare l'utilizzazione da parte dell'ufficio di Siena di Corrieri non toscani diretti a Roma. anche se funzionò fino a tutto il l798 il servizio dei Corrieri di Milano.
Sempre nella stessa filza viene conservata la lettera (A.S. Siena filza I n. 159) con la quale il Direttore delle Poste di Firenze inviava i bolli detti a "cuore" che dovevano essere apposti sulle lettere a cura del Portalettere come da istruzioni, nella medesima si legge che era rimessa la nota delle spese per la messa in esecuzione del nuovo regolamento, la medesima sfortunatamente non è presente,

III.mo Sig.e Sign.e Prone Col.mo
Ritorno a Vs. Ill.ma munita della mia firma la Nota di Spese fatte per mettere in esecuzione il nuovo Regolamento, e potrà in conseguenza farne seguire l'opportuno pagamento a chi occorre.
Perché non possino mancare i Bolli Settimanali da apporsi alle Lettere, in ordine alle Istruzioni di già poste in pratica da cotesti S.ri Ministri, le rimetto N° 8= di detti Bolli, cioè dall'ottava Settimana inclusiva a tutta la Settimana decimoquinta.
E frattanto mi confermo con tutto l'ossequio.
di Ss, III.ma Firenze= dall'Uff.o G.le delle Poste
li 11.febb.io 1792

Sig.re Cav.e Luigi Sergiuliani
Dir.e dell'uff.o della Posta
di Siena 
   

                                                                
Dev.mo Obb.mo Serv.e
Pietro Salvetti di Siena

Ritengo di notevole interesse per queste brevi note riportare quanto scritto sull'almanacco toscano del 1793 relativo all'ufficio della posta di Siena in quanto, oltre all'elenco degli impiegati con le rispettive mansioni, riporta l'elenco degli arrivi e delle partenze, anche se riferite alla posta di Firenze, con l'indicazione del passaggio per Siena
(omissis)


Stato di Siena
[....]
Posta Reale delle Lettere
Direttore
Sig. Cav. Luigi Sergiuliani
Ministri
Sig. Antonio Nardi
Sig. Giuseppe Boscherini
Ministro della Posta di Grosseto. Massa e Piombino
Sig. Antonio Baldacconi
[....]
Arrivo
Degli Ordinari Procacci e Staffette
A questa Posta Generale di Firenze secondo il nuovo
Regolamento, come si vede alla Partenza.

LUNEDÌ
Arrivano di prima mattina le lettere di Napoli, e di tutta la Sicilia, di Roma, Siena, e loro Strade.

MARTEDÌ
Arrivano di prima mattina le lettere di Roma, di Siena, e di Genova, e suo Stato, di tutta la Spagna, di Lunigiana, Massa, e loro adiacenze, di Livorno, Pisa, e Lucca. di Pistoja, Prato, Pescia. Volterra. San Miniato, e S.Gimignano.

MERCOLEDÌ
Arrivano nella mattina le lettere dell'alta, e bassa Germania, Lorena. Olanda. Fiandra, Inghilterra ec. Scozia, Danimarca, Polonia, Russia. Turchia Europea, dei Svizzeri, di Milano, Mantova. Modena. Parma ec. Bologna ec.
Arrivano dopo il mezzo giorno le lettere di Venezia, e di tutto lo Stato Veneto, di Ferrara. Bologna, e di quell'adiacente Stato Pontificio.

GIOVEDÌ
Arrivano nella mattina le Lettere di Livorno. Pisa. e sua Strada, e nel restante della giornata quelle di Ancona. Lucca. e respettive loro adiacenze, di Pistoja, Prato. Lucignano. e Fojano.

VENERDÌ
Arrivano dopo il mezzo giorno le lettere di Perugia, di tutta la Marca, di Cortona, Arezzo. e loro adiacenze. Dentro questo istesso giorno arrivano le lettere di tutta la Francia, quelle di Spagna,e di Genova.

SABATO
Arrivano prima del mezzo giorno le lettere di Roma, Siena, Livorno, Pisa, e Lucca, e dopo il mezzo giorno quelle di Prato, e Pistoja.
Arrivano verso la sera, e nell'Inverno la Domenica mattina le lettere dell'alta, e bassa Germania. Lorena. Olanda. Fiandra, Inghilterra ec. Scozia, Danimarca. Pollonia. Russia. Turchia Europea, dei Svizzeri, di Milano, Mantova. Modena. Parma ec. Bologna ec., di Torino. Piemonte ec.

Partenza
Degli Ordinari, Procacci e Staffette
Il Metodo con cui si ricevono da questa Posta Generale di Firenze secondo il nuovo Regolamento fissato, ed approvato da S.A.R. sotto dì 21 Luglio 1767, è, che questa Real Posta di Firenze in ogni Martedì, passato il mezzo giorno, non riceva più Lettere con la Direzione nell'alta, e bassa Germania, Lorena, Fiandra, Olanda, Inghilterra ec. Milano, e suo Stato, ne' Grigioni, e Svizzeri, a Ginevra, Mantova, Modena, Parma, ec. Bologna ec. Pisa, Livorno, e Lucca ec.
Inoltre il Martedì al mezzo giorno parte il Corriere Toscano con le lettere per Siena, Roma, Napoli, e Sicilia.
La sera poi passate le ore otto dopo il mezzo giorno non saranno ricevute quelle dirette a Roma, Napoli, in Sicilia, a Siena, a Pisa, Lucca, Livorno. Prato. Pistoja. Lucignano. San Miniato, San Gimignano. Massa. Sarzana. Genova, e suo Stato, e nella Spagna.
E successivamente il Sabato, passato il mezzo giorno, non si riceveranno le Lettere dirette, nell'alta, e bassa Germania, Lorena, Fiandra, Olanda, Inghilterra ec. A Milano, e suo Stato, ne' Grigioni, e Svizzeri, a Ginevra. Mantova. Modena. Parma, Bologna ec.
E passate le ore otto dopo il mezzo giorno, non saranno ricevute quelle dirette a Pisa, Livorno. Lucca. Prato. Pistoja, Arezzo, Cortona, Perugia, e loro Strade, a Siena, a Roma, nella Marca, Ancona, a Bologna, Ferrara, ed in tutto quello adiacente Stato Pontificio, come anche a Venezia, e suo Stato.

LUNEDÌ
Partono verso la sera le lettere per Torino, e per il Piemonte.

MARTEDÌ
Partono al mezzo giorno le lettere per l'alta e bassa Germania, Lorena, Olanda, Fiandra, Inghilterra ec.. Scozia, Danimarca, Pollonia, Russia, Turchia Europea, dei Svizzeri, per Milano, e suo Stato, per Mantova, Modena, Parma ec. Bologna ec. per Livorno, Pisa, e Lucca, per Siena. Roma, e loro Strade. Napoli, e tutta la Sicilia.
Partono la sera le lettere per Siena. Roma. Napoli, e tutta la Sicilia, per Pisa, Livorno, Lucca, Lunigiana. Massa, Sarzana, Genova, e suo Stato, per tutta la Spagna, per Prato. Pistoja, S. Miniato, e S. Gimignano.

MERCOLEDÌ
Partono nella mattina dopo l'arrivo delle lettere di Germania quelle per Siena, e Roma.
Partono dopo il mezzo giorno le lettere per Pisa, Livorno, e Lucca, e per Volterra, e Poscia.

GIOVEDÌ
Partono verso la sera le lettere per Prato, e Pistoja, per Fojano, e Lucignano.

VENERDÌ
Partono verso la sera le lettere per tutta la Francia, e per Genova.

SABATO
Partono a mezzo giorno le lettere per l'alta, e bassa Germania, Lorena, Olanda. Fiandra. Inghilterra ec., Scozia, Danimarca, Pollonia, Russia, Turchia Europea, dei Svizzeri, per Milano, e suo Stato, per Mantova. Modena, Parma ec., Bologna ec.
Partono verso la sera. e nell'Inverno la Domenica mattina dopo l'arrivo delle lettere di Germania, quelle per Livorno, Pisa, e Lucca, per Siena, e Roma.
Partono la sera per Pisa, Livorno. Lucca, Siena, Arezzo, Cortona, Montepulc.. Perugia, e loro Strade, per tutta la Marca, Ancona, Prato. Pistola, per Venezia, e tutto la Stato Veneto, per Bologna, Ferrara, e tutto quell'adiacente Stato Pontificio.

Si francano le lettere
Per Francia, Spagna, Fiandra, Olanda, Lorena, Inghilterra, alta, e bassa Germania ec. quelle che passano Venezia, Mantova, Milano, e Genova, e quelle che si spediscono per Roma, e per Napoli, e Sicilia il Martedì sera. il Mercoledì mattina, ed il Sabato sera.

(omissis)

Per concludere ritengo opportuno riportare anche la Notificazione del 3 luglio 1798 n. CXXXI con la quale viene stabilito che tutte le corrispondenze da e per Roma e suo stradale essere spedite col mezzo dei Corrieri Toscani ed appoggiate alla Posta di Toscana in Roma.

Notificazione
Gl'Illustrissimi e Clarissimi Signori Luogo-Tenente, e Consiglieri per S.A.R. il Sereniss. FERDINANDO III. Principe Reale d'Ungheria, e di Boemia. Arciduca d'Austria , X. Fran-Duca di Toscana &c. &c. &c. nel Magistrato Supremo, in esecuzione degli Ordini Sovrani contenuti nel Rescritto del dì 30. Giugno 1798. e partecipati al Loro Supremo Magistrato dall'Illustrissimo Signor Cavaliere Pietro Salvetti Direttore dell'Ufizio Generale delle Poste, con biglietto dell'istesso giorno, fanno pubblicamente noto, come restando interrotto il corso in Toscana dell'Ordinario Corriere di Milano per Roma, verrà sostituito un Corriere Toscano, il quale partirà da Firenze per Bologna al mezzo giorno d'ogni Martedì con le Lettere, che trasportava il suddetto Corriere di Milano, e ritornerà in Firenze la Domenica mattina con le Lettere che recava il predetto Corriere.
Dovranno perciò tutte le Lettere dirette nell'Ex-Lombardia, ora Repubblica Cisalpina, incominciando da Bologna inclusive, affrancarsi a forma della consueta tariffa vegliante nei respettivi Ufizi di Posta del Granducato per le Lettere dirette a Brescia, Bergamo ec.: E qualora non siano state affrancate, resteranno le medesime senza aver corso: E tutto ec.
Data dalla Loro solita Residenza
li 3. Luglio 1798.
Luigi Fantini Cancelliere.

Con questo documento chiudo queste note con la speranza di avere da studiosi più approfonditi ulteriori notizie per completarlo.


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