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Salerno, 2 maggio 2020

Stanotte è scomparso l’amico fraterno Giuseppe Preziosi.
Mi è difficile scrivere”.
Nonostante che si fosse chiusi in casa si programmava, come sempre, collaborazioni, scambi di articoli e nuovi studi, riunioni e future conferenze con gli altri amici sparsi per l’Italia.
Scompare parte della Associazione Salernitana di Filatelia e di Numismatica.
Chi lo ha conosciuto, ha ben presente la sua energia, la voglia di affrontare le sfide e gli studi. L’amore per la filatelia e la scrittura lo contraddistingueva, tanto da pubblicare in house gli studi filatelici e senza lesinare nulla anche per l'Associazione.
Difficile scrivere”. Scusatemi…

Ciao Peppino!

Sergio Mendikovic

Un buon amico, ci ha lasciato: Michael Amplatz (11. 2.1942 10. 4. 2020)

Bravo collezionista e studioso del periodo napoleonico ed in particolare di tutta la posta da e per l’Italia fino all’UPU. Professore di Fisica era membro dell’Accademia Belga di Filatelia e Segretario de La Marque Postale. Era nato da padre Alto Atesino a Eupen, una città vicino a Liegi, nel Belgio, capitale della comunità di lingua tedesca, non lontana dalla tedesca Acquisgrana, dal confine olandese di Maastricht e dalla regione delle Ardenne. Tutti gli anni tornava a Bolzano ad incontrare parenti ed amici. Frequentava convegni e manifestazioni nel centro Europa. Qualche volta sono anche andato a trovarlo a Eupen per consultarmi con lui. Era un collezionista particolate, molto attento e profondo, che non esponeva mai a concorso perché diceva di collezionare lettere e non medaglie. Alla domanda di che cosa valesse una lettera era solito rispondere che ogni pezzo vale quello che un collezionista è disposto a pagare. Poteva sembrare burbero, ma era una persona estremamente modesta e gentile. Ci mancheranno le sue precise spiegazioni dei percosi e delle tassazioni di una lettera.


Michael Amplatz premiato al Museo del Cornello dei Tasso.
(Alla sinistra Paolo Vollmeier, a destra assiste Gianfranco Lazzarini)

Lorenzo Carra

 

Roberto Colla ci ha lasciato, per colpa di questo maledetto virus. Roberto era una delle colonne dell’AICPM, sempre pronto a collaborare grazie alla sua disponibilità e alla profonda conoscenza delle sue specializzazioni. La nostra associazione aveva già pubblicato molti suoi articoli su questa rivista e volumi, e stavamo lavorando insieme per altri.

Roberto mancherà all’Associazione e a me personalmente: è stata una grande perdita. Un commosso saluto a lui, con la vicinanza di tutti noi alla famiglia. E spero di cuore di non dover scrivere ancora righe del genere per altri soci.

Piero Macrelli

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