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OLTRE LA FILATELIA




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Karel Čapek: La collezione di francobolli,
è il Buon Natale di...

Luciano e Maria Teresa

Dopo avervi graziato con “ Verso una Nuova filatelia” scritta durante il focoso estate del 2019 sono a proporvi una rielaborazione di un racconto di Karel Čapek, ricco di penetrazione psicologica nel ritrarre la passione di un ragazzo filatelista, avversato dal padre. Il lungo racconto parla di un increscioso equivoco che nasce fra i due ragazzi: il padre nasconde, senza chiarire al figlio, la collezione che era nel cassone della soffitta, il giovane Karel crede, invece, che gli sia stata rubata dall’amico Lojzik. Dopo tanti anni l’equivoco viene chiarito perché il padre, prima di morire, rivela al figlio, il luogo dove era nascosta la collezione che, venduta all’asta, renderà giustizia anche all’amico, infatti Karel decide di dividere a metà il ricavato della vendita con Lojzik…. una tonnellata di Corone.

Dovevo nascondermi con la mia collezione di francobolli in soffitta, perché il mio babbo non mi acchiappasse: in soffitta vi era un vecchio cassone, di quelli per la farina e, con il mio amico ci arrampicavamo in esso come due topi e ci mostravamo i francobolli. “Guarda, questo è dei Paesi Bassi, questo è d’Egitto, questo di Sverige oppure di Svezia” o Austriaco. Era misterioso quello che facevamo e aveva un certo fascino di peccato. Il modo in cui venivo in possesso di questi francobolli è anch’esso un’avventura: andavo presso le famiglie di conoscenti e anche di sconosciuti, e chiedevo di staccare i francobolli dalle loro vecchie buste. Cercavo nelle soffitte, nei cassetti delle scrivanie, nei faldoni di vecchie carte impolverate qualche francobollo da staccare che non avevo – allora non volevo tenere doppioni, se capitava lo regalavo al mio amico Lojzik che condivideva con me la grande passione. “Fatta una preda” correvamo subito a casa, in soffitta, per archiviarla nel nostro cassone.

Nel nostro paese vi erano fabbriche tessili di ogni specie di cenci, di iuta, calicò (tipo di tessuto), percalle ( cotone purissimo) e di scarti di cartone: tutte queste cianfrusaglie si producono da noi, extra, per la genti di colore di tutto il mondo; là mi permettevano di cercare i francobolli nei cestini della carta; questa era la miniera più ricca.

Là abbiamo trovato francobolli del Siam, dell’Africa del Sud, della Cina, della Liberia, dell’Afganistan, del Borneo, del Brasile, della Nuova Zelanda, dell’India e del Congo. Non so se questi nomi abbiano per voi un significato misterioso e nostalgico come lo era per noi. Che gioia vertiginosa quando trovavo un francobollo di Corea, del Nepal, della Nuova Guinea, della Sierra Leone e del Madagascar! Un penny del Capo di Buona Speranza triangolare. Sapete? Sapete quanto entusiasmo si manifestava in noi? Forse se foste cacciatori o cercatori di tesori o archeologi potreste capire il nostro stato. O forse solo dei veri filatelisti!

BUON NATALE
 da
Luciano e Maria Teresa

 

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