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Riflessioni sulle tariffe postali 1927 – 2007

Albano Parini

Se avete una lettera ordinaria del giugno-luglio 1927, affrancata meccanicamente, tenetevela buona. Quella tariffa è interessante: sulle buste affrancate meccanicamente è durata solo da fine giugno al 16 agosto. E credo siano interessanti anche queste considerazioni spicciole.

Spedire una lettera, il primo agosto 1927, costava 60 centesimi (di lira). Anche oggi costa 60 centesimi, ma di Euro, cioè 1936 volte in più. Però se avessi spedito una lettera in città sarebbe costata solo 30 centesimi (e oggi sempre 60) e se ti bastava una cartolina, solo 40 centesimi ( ed oggi sempre 60).

Spedire una piccola rivista usata di 120 grammi, costava 30 centesimi; oggi 1,50 Euro. Uno stampato fino a 50 grammi, 10 centesimi; oggi spedire un solo foglio in fotocopia costa 60 centesimi di Euro.
La raccomandata (80 anni fa) costava 1,25 oltre l’affrancatura ordinaria; oggi costa 2,80. Ma se spedivi un plico di stampe la maggiorazione per la raccomandazione era di soli 60 centesimi, (di lira) mentre oggi sono sempre 2,80 Euro.

Il bello è che le tariffe delle corrispondenze “fondamentali”, lettere e cartoline, il 16 agosto del 1927 venivano ridotte (raro caso nella storia delle tariffe postali). La lettera scendeva da 60 a 50 centesimi; la lettera per città da 30 a 25 centesimi; le cartoline (allora se ne faceva largo uso) da 40 a 30 centesimi; le cartoline per città da 20 a 15 centesimi.

Se nel 1927 eri in vacanza e spedivi una cartolina di auguri ad un amico, ti costava 20 centesimi, e con la sola firma e data, 10 centesimi. Adesso costa tutto 60 centesimi e il tuo francobollo ha buone probabilità di essere annullato da un Centro di Meccanizzazione Postale di una grande città, così che il destinatario può anche pensare che lo vuoi prendere per i fondelli, ad esempio facendogli credere che sei stato in un rinomato centro delle Prealpi, mentre te ne stavi a Bologna.

Lascio a ciascuno, sulla base delle proprie esperienze, confrontando i vecchi documenti dell’epoca che abbiamo conservato in qualche cassetto (con tanto di timbro d’arrivo) con quello che succede con la nostra posta quotidiana, di trarre le proprie conclusioni. Sono sicuro che, come me, almeno per quanto riguarda il servizio postale, siete d’accordo che “ Andava meglio quando si stava peggio”.

Albano Parini

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