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Quel filo rosso che lega i "Testoni" di Sicilia alle Affrancature Meccaniche

Lorenzo Oliveri

I francobolli del Regno di Sicilia emessi nel 1859, i cosiddetti "testoni", riproducenti l'effigie di Ferdinando II, sono considerati tra i più affascinanti del mondo, sia per la finezza dell'incisione, dovuta a Tommaso Aloysio Juvara, sia per la stampa calcografica che ha consentito innumerevoli e approfonditi studi.

Fra le varietà ricercate di questa serie vi sono le cosiddette "teste di chiodo". Quando la lastra venne fissata sul supporto della macchina da stampa furono utilizzati dei chiodi; col procedere della lavorazione accadde che qualche chiodo emergesse e arrivasse a livello della superficie inchiostrata, così da apparire sui francobolli. Meglio di tanti discorsi, ecco riprodotti due di questi esemplari (vendite Delcampe).



Anche per quanto riguarda la affrancature meccaniche, il punzone di Stato (che sostanzialmente è l'equivalente del francobollo) viene fissato sulla macchina affrancatrice con delle viti e pure in questo caso, con il prolungarsi dell'utilizzo, può accadere che la testa della vite lasci la propria traccia nell'affrancatura: chiodo o vite, il risultato non cambia...



Lorenzo Oliveri
05-04-2023

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