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  13 marzo 1800 - da Angiolo Guillichini Comandante la Piazza di Arezzo
di Roberto Monticini

 

In Arezzo si erano formate due deputazioni, una militare e l'altra civile. Quest'ultima era denominata “Deputazione Suprema” e era composta da: cavalier Tommaso Guazzesi; don Benedetto Mancinotti; Luigi Lorenzo Romanelli; dottor Francesco Fabbroni; dottor Niccolò Brillandi e barone Carlo Albergotti.
Il comando militare aretino era composto da: cavalier Angiolo Guillichini; marchese Giovan Battista Albergotti, conte Giovanni Brozzi, i quali avevano riunito un primo nucleo di un esercito. Avevano dichiarato dichiarata la fedeltà al legittimo regnante, il Granduca Ferdinando III (wikipedia).

La lettera è stata scritta da Arezzo il 13 marzo 1800 da Angiolo Guillichini, per delega ricevuta dalla deputazione aretina ed è diretta al cavalier Curzio Inghirami Tenente di Vacsello di S.A.R; è scritta in risposta alla richiesta di riconoscimento dei meriti dei Volterrani e della famiglia Inghirami nella coalizione contro i Francesi.

Nella lettera non mancano riferimenti alla situazione politica e militare in Toscana.

Il destinatario ha ritirato la lettera pagando 3 soldi e 4 quattrini; il segno a serpentina accanto a "Livorno" potrebbe rappresentare quella tassa.

 

(collezione Roberto Monticini)


 

Al Nobile
Sig. Cav. Curzio Inghirami Ten.te
Di Vascello al Servizio di S.A. Reale
Livorno

Ill.mo Sig. Sig. Pe Colo
Mi è pervenuta la lettera del 4 Marzo da v.s. Ill.ma indirizzatami da Livorno. In replica devo cominciare dal ringraziarla della parte che prende in ciò che riguarda me particolarme stato nominato per uno dei deputati a riferirvi i meriti di tutti quelli che hanno concorso al buon esito della Coalizione contro i Francesi.
Volterra fra gli alleati, è fra le prime che meritano, e per la mia parte non mancherò per dovere di renderle Giustizia, qualora mi siano dati gli ordini che mi autorizzino a farlo.
Questi ordini, e queste istruzioni non sono per anche a me, ne agli altri di Arezzo dati, e si aspettano per fare il nostro Dovere, giunti che siano saprò cosa devo fare.
Frattanto ella che è stato uno dei Principali attori (?) con onore del Corpo Volterrano, potrebbe preparare una Nota dei soggetti meritevoli individuando il loro Grado o nel civile o nel militare, Patria, Nomi, e cognomi, in che spedizioni hanno servito bene, sotto quali Comandti ed in che Luoghi.
Questa Nota, Ricevi che siano gli Ordini potrò avvisarla a chi dei Deputati sarà utile di mandala per che serva all’effetto Bramato.
Avrà osservato che dei Deputati, sono quattro in Arezzo, dei quali però uno è morto, uno del Casentino, uno nel Valdarno, due a Firenze, uno a Livorno. Non pare possibile il riunirli tutti in un solo luogo per deliberare, attesi gli Impieghi Pubblici di alcuni che loro non permettono di assentarsi dal Posto. Deduco da questo, che possino essere distribuite le Commissioni a Distretti, ma è una semplice mia supposizione senza dati. Se così accaderà, allora potrò dirle a chi sarà conveniente di far pervenire la Nota che le propongo di Preparare.
Per ora sono al bujo del metodo che si dovrà tenere, quale deriverà dalle Istruzioni che fin’ora mancano.
Comunque sarà, Ella può essere per la mia parte certa che io seguiterò le regole di Giustizia, che ho cognizione dei meriti dei componenti la famiglia Inghirami, e che mi è nota la lealtà, ed attività colla quale ha operato Volterra, e solo mi manca la cognizione dei particolari individui della sped.e che hanno agito per la buona Causa.
Lo Stato attuale della Marina di Guerra nostra mi duole, ma non vedo come possa aprirmisi un’adito per Giovarle come Corpo dal quale sono separato da 4 anni, in un tempo in cui manca di Bastimenti, di legname, di artiglieria, e di denaro per ristabilirsi.
Non ostante nel mio particolare credo, che avendo S.A.R ordinato che tutti i componenti i diversi Militari Corpi, sbandati all’arrivo dei Francesi, si riconduchino ai med.i, sia meritorio il rimettersi al Servizio a tutti quelli, che in quel tempo vi erano ascritti, qualunque sia il Servizio, che il Governo ne esiga. Convengo però che il procurarsi quel Corpo Commissioni Marittime dagli Austriaci purchè ne siano dati mezzi sufficienti per eseguirle, sarebbe di decoro, e di utilità del Corpo.
Per me sarà sempre gradita la Favorevole occasione di rendere giustizia alla Loro Casa, di tanto posso assicurarla e sono con piena stima, rinnovand.le gli ossequi miei di Casa, del Sig. Marchese Albergotti, il Cancell.e (?) maggiore (?) di V. Ill.
Arezzo 13 Marzo 1800
Devot. ed obbl Serv…
Angiolo Guillichini

Così il Monitore fiorentino (n. 53) descrive il Guillichini: "Uomo cagionoso... e di molta famiglia, d'un natural dolce, affatto nullo negli affari affidatigli"; ma in realtà il Guillichini vantava un passato militare di tutto rispetto, avendo servito nella marina toscana e in quella napoletana, avendo partecipato all'impresa di Algeri nel 1784 e avendo comandato il vascello Partenope all'assedio di Tolone nel 1793. Fu anche Governatore di Livorno tra il 1794 e il 1796 (Massimo Viglione, Le rivolte dimenticate, Città Nuova Editrice, Roma 2009).