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  Elezioni politiche dell’anno 1953: lettere di propaganda del Partito Liberale
di Giuseppe Alpini

 

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Le due lettere manoscritte inviate distintamente una alla componente maschile della famiglia Polvani e l’altra a quella femminile, sono un frammento di quella stagione politica che vide contrapposte, in maniera anche violenta, le forze politiche dell’epoca.

I testi delle lettere sono al termine dell'articolo.
La tariffa applicata per la spedizione è quella per le stampe uguale a £ 5


Origine e causa principale dello scontro fu la cosiddetta “Legge Truffa” voluta dal governo De Gasperi e proposta dal ministro Scelba.

Obiettivo della legge proposta era riformare la legge proporzionale pura, allora vigente, introducendo un premio di maggioranza che consisteva nell’assegnazione del 65% dei seggi alla lista o al raggruppamento che avesse superato la metà dei voti validi.

La legge venne approvata con i voti della sola maggioranza e con il voto di fiducia. Nelle aule parlamentari non mancarono atti che fecero cronaca. Si narra che l’allora giovane sottosegretario Andreotti si coprisse il capo con un cestino per schivare gli oggetti che gli provenivano non solo dalla sinistra, ma anche dalla destra; tra gli oggetti “volanti” fu possibile distinguere anche un tagliacarte!

Favorevoli al tentativo di ottenere il premio di maggioranza, nelle vicine elezioni di giugno, troviamo oltre alla Democrazia Cristiana, il Partito Socialista Democratico Italiano, il Partito Liberale Italiano, Il Partito Repubblicano Italiano, la Sudtiroler Volkspatei ed il Partito Sardo d’Azione.

Per il raggiungimento dell’obiettivo contrario si impegnarono ed agirono importanti uomini politici tra i quali Ferruccio Parri repubblicano, Pietro Calamandrei e Tristano Codignola, del Partito Socialdemocratico. Ovviamente erano contrari i social – comunisti.

Tra i Liberali non mancarono significative defezioni: la conflittualità si rivelò tanto aspra da provocare una scissione, che dette vita ad una nuova formazione chiamata “Alleanza Democratica Nazionale”.

L’esito delle elezioni tenute sulla base della legge 31 marzo 1953, pur rinnovando la fiducia alle forze governative, tuttavia, per poche migliaia di voti, non conquistò l’obiettivo. La coalizione infatti raggiunse il 49,8% mancando il traguardo per solo 54.000 voti circa.

La Dc perse, rispetto al 1948, l’8,4% dei consensi, i Repubblicani persero più di 200.000 suffragi, sostanziose perdite registrarono anche i Liberali, il Partito Sardo d’Azione ed il Partito Socialdemocratico.

L’asse Social – Comunista accumulò voti e riportò 35 seggi in più, ma anche le destre videro aumentare i loro consensi: il Partito Monarchico passò da 14 a 40 seggi ed il MSI da 6 a 29.