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  Badia Prataglia - l'"AG. Hotel Bella Vista"
Roberto Monticini

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Chi colleziona storia postale locale, sa benissimo che la sua collezione non giungerà mai a compimento e che di continuo scoprirà che gli mancherà ancora un qualche elemento per poterla considerare ultimata.

Fra le cause che rendono quasi impossibile reperire il bramato “pezzo mancante” si annovera principalmente il motivo che sia conosciuto solo in uno o due esemplari e, ragionevolmente, colui o coloro che li possiedono, li conservano gelosamente.

Questo or ora elencato è il caso di bolli la cui esistenza è conosciuta, ma risultano egualmente introvabili per la limitatezza del loro numero disponibile, tuttavia altre circostanze impediscono il ritrovamento di un bollo come testimoniano i volumi dell’incisore Josz: consultandoli, in essi possiamo trovare riprodotte molte impronte di bolli, in specie bolli corsivi di Collettoria, incisi personalmente dal Maestro, ma della cui impronta si è persa la fisicità perché non è stata ancora trovata in alcun documento postale.

Almeno due motivi possono essere ipotizzati a giustificare il mancato reperimento:

a) Il bollo non è mai stato pagato e ritirato dalla istituenda Collettoria,
b) La posta di quella Collettoria era quantitativamente trascurabile tantoché nessun documento viaggiato con tale bollo è a noi pervenuto fino ad oggi.

Questa disquisizione da me utilizzata a carattere informativo è la premessa per poter agevolmente introdurre “Badia Prataglia Hotel Bella Vista”, anche se nelle cartoline viene riprodotta come: ”Pensione Bella Vista”.

Ho già dedicato una pagina a questo Hotel nelle schede aretine degli Uffici postali e bolli della provincia di Arezzo, perché nella Rivista delle Comunicazioni di Poste e Telegrafi avevo appreso che nell’”Hotel” il 10 luglio 1928 vi era stata istituita un’Agenzia postale, con apertura estiva, successivamente soppressa il 18 settembre di quello stesso anno; la mia pagina l’avevo conclusa con un telegrafico e laconico
Non ne conosco il bollo”.

L’incognita mi produceva perplessità sull’accettare una qualsiasi mia ipotesi volta a trovare una logica giustificazione di questo fatto. Una Agenzia postale, la cui vita è durata solo 70 giorni, avrà avuto un proprio bollo, oppure avrà solo garantito ai propri pensionati la raccolta delle loro cartoline per poi essere avviate all’u.p. di Badia Prataglia?

L’incertezza si è protratta per anni, questo bollo non era presente in nessuna delle collezioni storiche di Agenzia postali alberghiere da me via via visitate, ma oggi finalmente la prolungata attesa è giunta al termine: perché in data odierna ho avuto la possibilità non solo di vederlo, ma anche di comprarlo avendolo trovato in vendita sul sito di DelCampe, presso l’amico Angelo Giusti.

Con grande soddisfazione ed orgoglio ora posso mostrare questo ambito bollo ed inserirlo nella “casella mancante” sostituendo il precedente “Non ne conosco il bollo”, con queste due pregevoli ed importanti immagini:


Impronta ricostruita da Enrico Bertazzoli