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  AREZZO: bolli del periodo filatelico 01/04/1851 - 30/04/1866
Roberto Monticini

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Il 1° aprile1851 è la data di emissione dei francobolli toscani, essendo entrato in vigore il trattato postale firmato con l’Impero Austriaco. Per le lettere dirette all'estero, l'uso dell'affrancatura era obbligatorio, mentre per quelle circolanti all’interno del Granducato rimaneva in essere, facoltativamente, l’antico sistema del pagamento in contanti del porto a volte da parte del mittente più spesso dal destinatario. La tariffa per la spedizione delle corrispondenze all’interno del Granducato rimase valida sino al 30 giugno 1856.

Relativamente all'annullamento dei francobolli, non si conoscono disposizioni diverse da quelle contenute nel Trattato stesso:

In Toscana gli impiegati si attennero alle norme per periodo precedente l'emissione dei francobolli: datario indicante l'ufficio di provenienza e datario d'arrivo delle lettera.

E il "contrassegno" sui francobolli? Ciascun ufficio si adattò autonomamente, utilizzando bolli cosidetti "muti" fabbricati localmente; questo in un primo momento, successivamente saranno i datari i maggiori annullatori dei francobolli ed insieme ai datari anche vari bolli accessori; PD, per Consegna ecc., dando luogo alle più disparate collezioni di annullamenti, del tipo: io questo ce l'ho e tu no! Arricchendo cataloghi e commercianti.

BOLLI DATARI NOMINATIVI E BOLLI MUTI

Bollo di origine precursoria, usato come datario di provenienza

Bollo di origine precursoria, usato come datario di provenienza

Bollo usato come datario di provenienza e annullatore

Bollo usato come datario di provenienza e annullatore

Bollo usato come datario di provenienza e annullatore

NdR: Arezzo: un nuovo bollo a "bandellette" di Roberto Monticini

 

Bollo usato come datario di provenienza, in genere accompagnatore ed usato anche in arrivo

Bollo usato come datario di provenienza e annullatore

Bollo introdotto nel 1861 e noto annullatore

Bollo muto introdotto nel luglio 1851, usato come annullatore con datari di vario tipo fino al maggio 1852

Bollo muto a rombi, noto dal dicembre 1852 fino al gennaio 1860, usato raramente

Tre barre di medio spessore, mm. 16 x 30, si può riscontrare ripetuto incrociato

tre barre spesse

NdR: in vari cataloghi si segnalano due tipologie di barre più o meno spesse, più o meno lunghe; non si può escludere che si tratti di bolli diversi, ma le diversità potrebbero essere dovuto al largo uso che ne fu fatto che può aver portato allo slargamento delle stesse impornte.
Sono state notate, in uno o due casi, anche barre spesse quasi doppie rispetto a quelle normali, ma ciò è stato prodotto da una doppia timbratura, fatta una di seguito all'altra.

Cerchio semplice con singolo ornato - mese inclinato

BOLLI ACCESSORI

Insufficiente
Nel retro della lettera è stato impresso in rosso il bollo di Arezzo (vedi lettera precedente) evidentemente in quel colore per rimarcare l'insufficiente affrancatura e la dovuta tassa da esigere.

PER CONSEGNA E P. D

P. D

Da Poppi ad Arezzo, poi rispedita a Siena - al verso il doppio cerchio di Arezzo è stato cancellato con 3 sbarre