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di Neil Harris

Neil Harris insegna Bibliologia all’Università degli Studi di Udine. Nato in Uganda nel 1957, si è laureato a Oxford, ha conseguito un Ph.D. a Leicester (GB), e un Perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È noto soprattutto come studioso del libro italiano del Quattro e Cinquecento, sia per la Bibliografia dell’«Orlando Innamorato» (1988-91), sia per i lavori più recenti sull’editoria veneziana e sull’Hypnerotomachia Poliphili del 1499.

La coppia di saggi qui presentata nasce da una serie di esperienze di intervento in Toscana, in cui l’autore ha seguito alcuni stage di giovani catalogatori alle prese con fondi di libri antichi, estratti otto e novecenteschi, oppure – come nel presente caso – autografi. Lo spettacolo di norme di catalogazione applicate in maniera rigida, senza una indagine preliminare sulle dimensioni delle collezioni, sulla natura delle stesse e sul modo in cui esse si erano costituite, lo porta a riflettere sia sull’interazione fra catalogo e il documento come oggetto fisico, che sul modo in cui le notizie fisiche possono migliorare la resa catalografica. Se da un canto in anni recenti molti hanno insistito sulla necessità di una bibliografia “analitica” o “materiale” applicata ai libri antichi a stampa, dall’altro pochi ancora capiscono l’importanza di estendere tale approccio a tutta la memoria artificiale del passato.

I due saggi sono in corso di stampa negli atti del convegno Conservazione e catalogazione dei carteggi: metodologie e tecnologie a confronto, che si è svolto presso la Biblioteca Comunale Labronica “F.D. Guerrazzi” di Livorno il 25 maggio 2001. Sono apparsi anche in «Biblioteche Oggi», vol. XXI/7, Settembre 2003, pp. 63-74, e XXI/8, Ottobre 2003, pp. 69-77, la cui versione è qui riprodotta. 

Si ringrazia la redazione della rivista per la gentile concessione.

Indirizzo: Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali, Università degli Studi di Udine, Via Petracco 8, 33100 Udine.

E-mail: neil.harris@uniud.it