Cronache dentellate

Gastone Rizzo "maestro dei francobolli"
è tornato a scuola

Danilo Bogoni

In formato francobollo Gastone Rizzo, il maestro che nelle scuole elementari della Bassa Veronese prima e di Parma poi, “guariva la poltronaggine con la filatelia” (titolo di Samedì –Soir del 14-20 aprile 1951), è tornato a scuola. E’ successo sabato pomeriggio, 7 maggio, giorno in cui ha visto la luce il francobollo deciso dal Ministero dello Sviluppo economico e distribuito da Poste Italiane, che ricorda il secolo della nascita del “maestro dei francobolli”.

Nell’occasione Gastone Rizzo, che in vita sua maneggiò migliaia di francobolli, ora diventato egli stesso francobollo, è stato accolto nella splendida Sala dei Giganti, dominata dal grande affresco della battaglia di Lepanto di Lattanzio Gambara del Convitto nazionale Maria Luigia, dalle figlie Maristella e Lionella Rizzo; da Marco Ventura, al quale si deve l’indovinata illustrazione; dal presidente dell’Unione stampa filatelia italiana, Beniamino Bordoni; da Barbara Negroni e Luciana Ferrari, rispettivamente Referente di area e di Parma di filatelia di Poste Italiane, presenti, oltre che con pochi esemplari del francobollo, con un coloratissimo folder. E con essi Luigi Cristiani e Fiorini Rolando, nel 1960/61 suoi alunni alle elementari “Renzo Pezzani” di Parma.

Bollatura di gruppo. Da sinistra Beniamino Bordoni, Marco Ventura, Barbara Negroni, Lionella e Maristella Rizzo e Ernesto Cavatorti.

A fare gli onori di casa, Ernesto Cavatorti, presidente dell’Associazione Amici del Maria Luigia, nata nel 2004 per tener vivo il legame di alunni e alunne e per contribuirne a tutelare il patrimonio storico del Convitto voluto nel 1831 da Maria Luigia che in quell’anno unificò il collegio dei Nobili e il collegio Lalatta.

Marco Ventura, bolla il francobollo assieme alle figlie del maestro Gastone Rizzo, Lionella a sinistra e Maristella a destra.

Dopo la classica bollatura del primo esemplare del dentello celebrativo, i presenti sono passati in una saletta adiacente dove Ernesto Cavatorti ha fornito interessanti informazioni sull’Associazione Amici del Maria Luigia, mentre Maristella Rizzo ha rievocato la figura e l’opera del padre, mettendo in risalto come abbia “insegnato tantissimi valori”. Ha quindi fatto seguito la proiezione di un video di qualche anno fa, nel quale il maestro ripercorre la sua vita. Nato e vissuto per diciotto anni a Marega, un piccolo paese della bassa veronese posto tra Legnago, uno dei vertici del famoso quadrilatero austrico, e Montagnana, grosso centro del padovano, celebre per la sua ben conservata cerchia di mura medievali, aveva un sogno, quello dell’insegnante, che non senza difficoltà e sacrifici, riuscì a realizzare.

Il mondo dei francobolli, confessò “lo scoprii in quinta elementare, quando un caro amico mi regalò un suo quadernetto a quadretti con incollati alcuni francobolli italiani allora in corso e qualche francobollo estero. Fu, quello, l’inizio di una passione ed attività che mi accompagnò per tutta la vita e che in particolare, mi servì al meglio la mia missione di maestro in maniera del tutto particolare”. Tanto da interessare perfino l’Unesco, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura. Oltre, s’intende, un gran numero di testate giornalistiche italiane.

Per la popolarità dell’iniziativa, il metodo d’insegnamento adottato dal maestro Gastone Rizzo venne paragonato, riveduto, corretto e adattato, al ben più famoso “metodo Montessori”.
Sul finire del 1952, l’Althea di Parma, un’industria di primo piano nel settore alimentare, affidò al maestro Rizzo, che si trasferì nella città proseguendo nell’insegnamento, la consulenza per il lancio sul mercato di un suo nuovo prodotto: il cremifrutto, destinato ai ragazzi ed abbinato ai francobolli. Ogni confezione conteneva, infatti, un francobollo una porzione del quale si poteva intravedere da un apposito foro. Fu un successo.

Bene inteso il “maestro dei francobolli” non trascurò neppure i giusti momenti di svago, ideando e realizzando una tombola con cartellone generale, pedine e cartelle fatte o ricoperte di francobolli. Insomma, non trascurò nulla per far muovere i primi passi nell’ambito scolastico. Un benemerito, quindi, della scuola e al tempo stesso un grandissimo promotore, attraverso le merendine Althea, della filatelia.

Mi piace immaginare il ‘signor maestro’, come si diceva negli anni ’60 quando ero ragazzo, nelle spiegazioni di storia, geografia, grammatica, arte o - più semplicemente - nel far imparare a scrivere e a disegnare utilizzando quei fantastici pezzettini di carta gommata, tanto colorati e vivaci da stimolare fantasia, curiosità e apprendimento anche negli scolari più difficili,” ha ammesso Beniamino Bordoni, presidente dell’Usfi che nell’occasione ha presentato il quaderno “Imparare con i francobolli – la lezione del maestro Rizzo”, edito dall’Unione stampa filatelia italiana. Quaranta pagine con testimonianze e ricordi, innanzitutto con un testo inedito del maestro, e poi con contributi da parte di chi è stato suo alunno, o di chi, grazie alle merendine Althea con francobollo allegato, è entrato, come il direttore di questa testata, rimanendovi, nella grande famiglia del collezionismo filatelico, e con un piccolo ma significativo scoop editoriale: la riproduzione, in seconda di copertina del francobollo diffuso da Poste Italiane alle 8,59 di quello stesso giorno, sabato 7 maggio.


E’ toccato a Marco Ventura, l’ideatore e il realizzatore dell’immagine diventata francobollo, chiudere la festa di battesimo del francobollo. Apprezzato illustratore, con all’attivo in campo filatelico francobolli per la Gran Bretagna, San Marino e il Vaticano, anche in questa occasione Marco Ventura ha lavorato a lungo sul progetto. Partendo dalla figura centrale del maestro con le sue alunne e i suoi alunni, ha realizzato tutta una serie di varianti, in immagine e in formato giungendo al bozzetto finale nel quale Gastone Rizzo è al centro e in mano tiene una lente di ingrandimento dalla quale spunta un francobollo, e come allora usava da un lato le alunne e dall’altro gli alunni con grembiulino nero e colletto bianco; sullo sfondo un foglio quadrettato che rimanda ai francobolli e sul quale campeggia la scritta Franco Bollino, la pubblicazione da lui ideata, prima come supplemento de “il Collezionista”, ed in seguito pubblicata autonomamente ed inviata ai soci del Club omonimo che raggiunse 175.000 adesioni. Un record, mai più eguagliato.

Due dei bozzetti preparatori:


Nella splendida sala è stata presentata una selezione dei materiali didattici utilizzati dal maestro ed ora conservati, per sua volontà, all’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus di Prato.

Danilo Bogoni
08-05-2022