Cronache dentellate

 

A Prato, in ottobre, un "tavolo" ben riuscito
Billy White

Un’idea azzeccata quella del “Tavolo dei «postali»”, organizzato dall’Unione stampa filatelica italiana, dall’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus e dal quotidiano on-line specializzato nel settore “Vaccari news a Prato l’11 e il 12 ottobre. Occorre anche ricordare e ringraziare l’Archivio di stato ed il Comune di Prato (attraverso l’assessorato alla cultura) ed il Sistema bibliotecario provinciale per la loro collaborazione e l’ospitalità presso gli ampi ed accoglienti locali della biblioteca A. Lazzerini.

È stata certamente un’ottima e divertente occasione per conoscersi e confrontarsi. Una formula meno formale di un congresso, ma più “performante” che si è rilevata già produttiva di ulteriori frutti se si pensa che già in questo primo incontro a Prato sono state poste le premesse ed un po’ di più si è anche fatto, visto che è stata già proposta la località – Trieste – e la possibile data – in aprile 2020 – del prossimo “Tavolo”. Questo per iniziativa della responsabile del Museo postale e telegrafico della Mitteleuropa, Chiara Simon.

Non da meno hanno voluto essere Katja Baboro e Massimo Pamio proponendo un ulteriore appuntamento, un terzo “Tavolo” al Museo della lettera d’amore di Torrevecchia Teatina (Chieti) per l’8 agosto, giorno in cui, ogni anno, si svolgono le battute finali del “Concorso internazionale lettera d’amore”.

È stato quindi raggiunto lo scopo di riunire ad uno stesso tavolo le “strutture più diverse, pubbliche o private, come musei, archivi ed associazioni, che fanno del sistema postale uno strumento d’arte, conservazione, cultura, intrattenimento” per “conoscersi, confrontarsi, interagire, vedere se ci sono le basi per operare insieme…”. E tanti di loro (più di sedici, mi pare) non hanno voluto mancare a questo primo appuntamento.

Foto di gruppo dei relatori ed anche del pubblico. Abbigliamento informale, visi sorridenti, persone soddisfatte.

Non posso qui citarli tutti, ma oltre a Prato, sono venuti da Verona, Salerno, Milano, Roma, Pieve Santo Stefano, Bologna, Camerata Cornello, Rovereto, Torrevecchia Teatina, Castelsilano, Trieste, Città del Vaticano. Un elenco completo lo potete trovare al sito dell’USFI e poi potrete leggere tutte le relazioni sul sito dell’Istituto di studi storici postali “Aldo Cecchi” onlus grazie alla disponibilità del direttore dello stesso Issp, Bruno Crevato-Selvaggi, di accogliere, in una pagina dedicata, anche tutte le iniziative che altri interlocutori spediranno alla mail segreteria@issp.po.it. Per ora vi è un testo di prova all’indirizzo: http://www.issp.po.it/postali-prato-2019/.

Il responsabile commerciale Enrico Menegazzo, da parte di Poste italiane filatelia, ha anche dato la disponibilità per concretizzare, gratuitamente, annulli speciali in occasione della “Giornata mondiale della posta”, ricorrenza che ogni anno si celebra il 9 ottobre.

Per conto dell’Archivio storico di Poste italiane, Mauro De Palma ha dichiarato di poter mettere a disposizione fotografie, filmati e documenti a sostegno di iniziative delle diverse realtà.

Una foto che ha colto Deborah Cecchi mentre sta zuccherando una torta ancora calda appena portata da casa con una “crostata del buon ricordo”. I suoi caffè e bibite varie hanno creato un accogliente angolo bar - pasticceria.


Con questo tutto idilliaco, una situazione da sogno? Per i presenti forse sì. Ma a guardarsi bene oltre ai fotografati chi c’era? Il pubblico dov’era? Il “Tavolo” era riservato? Troppo elevato il prezzo del biglietto ? Esosa la gestione del bar? Troppo caro l’albergo? Pranzi e cene poco graditi? Tempo meteo e tempi non adatti? Pubblicità insufficiente?

A dispetto ed invidia di chi non è venuto posso scrivere che sono state bellissime giornate di ottobre in Toscana, prezzi bassissimi, convegno con entrata, colazioni e bar gratuite. Avvenimento pubblicizzato da mesi. Ma allora perché questa scarsa partecipazione di collezionisti? Cosa cercano, cosa vogliono, cosa pretendono? Aspettano i miracoli? Che qualcuno li venga a prendere a casa, li paghi per venire e magari distribuisca banconote da 100 euro a tutti presenti? Dicano almeno perché. Si sono “smontati”? Beh! Che facciano come credono! Io a Prato (e negli altri posti in Italia ed all’estero) spero di continuare ad andarci, stare in compagnia e divertirmi e conto di non stancarmi di battere il chiodo!